Tutte le tonalità Azzurre dello Sporting

Il Direttore tecnico della nazionale Veniero Spada descrive i tanti aspetti dell’Europeo di Signes: lo strepitoso successo di Cristian Camporese tra i giovanissimi, il prezioso argento della squadra Man, il bronzo di Giuseppe Calò, la prova convincente della squadra femminile

“Mi aspettavo la vittoria di Camporese! Cristian ha sparato benissimo negli ultimi mesi e nel panorama dei giovani dello Sporting è certamente tra i migliori atleti del mondo.”

A formulare questo giudizio da meritato 10 e lode all’atleta padovano che si è laureato campione europeo di Sporting sugli itinerari provenzali di Signes è il Direttore tecnico della selezione azzurra Veniero Spada che ha rilasciato questa intervista al Magazine Fitav quando aveva appena messo piede in Italia al ritorno dalla difficile trasferta francese.

Veniero Spada

“Cristian è stato autore di una gara esemplare e il titolo è strameritato. Se c’è qualcosa da eccepire, semmai, è la gestione emotiva, non certo tecnica, dell’ultima giornata, ma quelli sono in certo modo dettagli che potranno essere affrontati e risolti in vista dei prossimi appuntamenti. Nell’arco dei primi tre giorni della gara Camporese non ha avuto rivali: l’esordio con due 24 e poi il 45/50 sui due percorsi più difficili e ancora il 49/50 lo avevano certamente collocato in una situazione di manifesta superiorità nei confronti di tutti gli altri atleti del comparto under 20. Con il primo 21 dell’ultimo giorno si è affacciata sicuramente un po’ di tensione: Cristian teneva particolarmente a questa gara, sentiva in cuor suo di dover tenere fede alle aspettative che si erano concentrate su di lui e quando i numeri iniziavano a designarlo campione europeo senza mezzi termini la pressione psicologica ha iniziato a far sentire il suo effetto. Nel caso dell’ultima giornata non si trattava neppure dei due percorsi più difficili: quelli che presentavano davvero problemi, Cristian li aveva appunto superati brillantemente prima. Con il secondo 21 all’ultima serie abbiamo, per così dire, tremato un po’ all’idea del possibile ritorno in corsa di alcuni degli inseguitori, ma certamente il largo vantaggio che Camporese aveva accumulato ha poi messo in cassaforte il titolo. La lezione è certamente da accogliere però con rispetto: la tensione di una gara importante si fa sempre sentire specialmente quando il traguardo, fortemente ricercato e costruito dall’atleta, è in vista.”

Il podio della classifica Man a squadre

Veniero Spada peraltro non esita a dichiarare che un’atmosfera caratterizzata da una significativa tensione si è respirata un po’ in tutti i comparti in questo Europeo della Provenza.

“Sì: probabilmente è qualcosa che ha investito tutti i settori. Lo Sporting italiano ha ormai una sua solidità confermata anche dalle affermazioni e dalle medaglie di questi anni e la difesa della stessa fama che abbiamo costruito produce certamente una forte pressione psicologica quando scendiamo in campo. È successo anche agli atleti della squadra Man. Michael Nesti, ad esempio, ha sentito fortemente l’impatto agonistico di questa gara. Non ci giriamo troppo intorno: nella sua prova in effetti mancano dieci piattelli. Nesti è stato capace di una giornata strepitosa nel terzo giorno con un 50/50 davvero straordinario, ma nei primi due giorni, con il 42 e il 41, in alcuni momenti ha avvertito il peso di qualche errore di troppo e emotivamente è apparso provato. Difficoltà sono poi apparse di nuovo nella sua ultima giornata e hanno prodotto un punteggio che sinceramente non descrive le vere qualità di questo atleta.”

Il podio delle Ladies

“D’altronde non ha molto senso mettersi lì, come si dice, con il pallottoliere a fare i conti e a recriminare su questo piattello in quella serie o su quell’altro bersaglio nell’altra serie. Questa volta il distacco dalla Francia, che ha vinto il titolo, è stato davvero pronunciato e non avrebbe cambiato molto un piattello di più qua e là. La squadra francese ha meritato pienamente di vincere perché è apparsa davvero molto compatta con una produzione di punteggi di alto livello. Nel nostro caso è stata certamente la tensione a non permetterci di offrire una prova alla nostra consueta altezza: anche  Michael (ndr: Spada) ha sparato in maniera impeccabile il primo giorno con 50/50, ma poi alla settima e all’ottava serie si è attestato sul 19 + 21. Michael mi ha anche detto che era tranquillo quando ha affrontato le ultime due serie, ma evidentemente quella tensione che si insinua tra le pieghe nei momenti cruciali della gara gli ha fatto perdere un po’ di lucidità. Lo stesso si può dire di Davide (ndr: Gasparini) che in una gara complessiovamente molto buona nell’ultima giornata ha prodotto il parziale meno brillante: 22 + 20.”

Giuseppe Calò, bronzo tra i Senior

Il Campionato europeo di Signes ha assistito ad una bella sfida anche nel comparto dei Senior con un Giuseppe Calò che ha centrato una prestigiosa medaglia di bronzo dopo lo spareggio con Alessandro Gaetani. E tra i Senior era in gara anche lo stesso Veniero Spada.

“Sì, certamente c’ero anch’io. E mi sono giocato le possibilità di podio con un brutto 17. Ho affrontato il percorso più difficile subito all’inizio della giornata: mi sono sfuggiti due lanci alla prima piazzola e quello ha prodotto qualche altro errore poi a catena. Se fosse stato un 21 o anche un 20, su quel percorso che era oggettivamente difficile l’avrei giudicato un buon risultato, ma 17 naturalmente mi ha precluso la strada del podio.”

Il podio delle squadre Juniores

Qualche medaglia importante all’Europeo di Signes è maturata anche negli altri confronti a squadre: come nel caso del comparto Juniores che ha visto Cristian Camporese, Matteo Plodari e Federico Vitarelli sul secondo gradino del podio e come nel caso della formazione femminile, composta da Alessia Panizza, Graziella Zambrino e Valentina Guidi, che ha conquistato il bronzo.

“Il terzo posto delle nostre ragazze è un bel risultato. I nostri Juniores invece meritavano certamente di più: il titolo ci stava tutto, lo dico senza censure. In questo caso, poiché il distacco dalla squadra francese che ha vinto l’oro non è abissale, potremmo fare qualche ragionamento diverso rispetto a quello che ho detto della squadra Man. Forse Plodari a Signes non ha fatto la sua gara migliore e a Vitarelli mancano certamente dei piattelli rispetto al suo standard più alto. Federico ha iniziato la stagione in maniera strepitosa, ma da qualche tempo si è attestato su punteggi decisamente al di sotto delle sue potenzialità. Però, per questi ragazzi c’è tempo di lavorare e nelle prossime settimane affronteremo insieme questi aspetti più problematici per trovare una soluzione.”

Gettando uno sguardo complessivo al responso dell’Europeo francese Veniero Spada non può però astenersi dal formulare qualche considerazione sul connotato tecnico generale della gara.

Il podio dell’individuale Juniores

“A Signes, proprio su quegli itinerari in cui abbiamo gareggiato anche negli scorsi giorni, ho conquistato la mia prima medaglia internazionale: un bronzo nel 2004 con 175/200. Però, che differenza! Devo confessare che si trattava di un altro Sporting: posso perfino azzardare che era l’esatto opposto dello Sporting che affrontiamo adesso. Nell’Europeo della scorsa settimana a Signes l’80% dei lanci erano piattelli con distanze da Compak. Soltanto in un paio di campi si respirava la vera atmosfera dello Sporting. Ma il problema è che questi lanci da Compak erano inseriti in un contesto difficile: ad esempio nel bosco, oppure in una zona con evidente contrasto tra sole e ombra nel corso della parabola oppure ancora in volo dall’alto verso il basso. Insomma, in molti casi, proprio per effetto delle parabole corte e delle difficoltà dello scenario, era perfino impossibile esplodere il secondo colpo. Non voglio certo giustificare qualche prova meno brillante di alcuni dei miei ragazzi, ma devo anche registrare che in molti degli atleti presenti a Signes, non soltanto italiani, le scelte dei tracciatori hanno prodotto non poche perplessità. L’operazione di ‘compakizzare’ lo Sporting è una pessima idea. Anche perché rendere più facili i lanci dal punto di vista delle parabole e della velocità, in un costesto ambientale come quello di Signes ha prodotto un pasticcio. Un dato è certo: il Mondiale che ospiteremo a Orvieto proporrà il vero Sporting!”