Da addobbi natalizi a primi bersagli mobili.
Nella seconda metà dell’800, infatti, gli statunitensi attribuirono un impiego diverso alle palle di vetro ornamento degli abeti natalizi ideando un gioco di abilità che consisteva nel colpire queste palle che venivano lanciate in aria da apposite macchine chiamate balltraps. Questo “passatempo” divenne in breve un esercizio popolarissimo in America mentre in Europa non trovò molto entusiasmo in quanto considerato divertente, ma poco impegnativo. Diversamente fu accolta nel 1880 la proposta, sempre di marca statunitense, di un bersaglio mobile in argilla a forma di disco.
Il bersaglio si diffuse molto nei paesi anglosassoni con il nome di clay-bird (uccello d’argilla), quindi come pigeon d’argile (piccione d’argilla) in Francia ed infine in Italia e Spagna dove il dischetto fu ribattezzato piattello.
L’effetto Olimpiadi (il tiro a piattello specialità Trap o Fossa Universale fu ammesso come sport facoltativo ai Giochi di Parigi del 1900) giovò senz’altro alla promozione internazionale della disciplina.
Nel 1926 un appassionato industriale del settore, Ettore Stacchini, fondò la Federazione Italiana Tiro al Piccione d’Argilla (FITPA) che riuscì a riunire 30 società di tutte le regioni italiane. L’anno successivo la FITPA si trasformò in FITAV (Federazione Italiana Tiro a Volo) ed entrò a far parte del CONI con 151 società e 916 tiratori, sotto la guida del suo fondatore che ne divenne il primo Presidente.
La diffusione non fu immediata, ed il problema dell’impiantistica rallentò l’espandersi della disciplina fino agli anni ’30 quando Stacchini decise di far organizzare a Roma sia i Campionati Mondiali che gli Europei dell’unica specialià di tiro al piattello conosciuta, la Fossa Olimpica. Nella successiva edizione italiana degli Europei, nel 1940 sempre a Roma, l’Italia ottenne la prima affermazione internazionale con Giuseppe Melini, ma si dovettero attendere altri 10 anni per il primo titolo mondiale, la vittoria di Carlo Sala a Madrid nel 1950 con il punteggio record di 296/300.
La prima spedizione italiana alle Olimpiadi, nel 1952, ad Helsinki, non fu molto fortunata, infatti, Galliano Rossini giunse settimo e Italo Bellini finì ottavo. Ma l’appuntamento con la vittoria Olimpica fu solo rimandato; nel 1956 a Melbourne, ancora Rossini centrò l’oro Olimpico, mentre Sandro Ciceri si aggiudicò il bronzo e quattro anni più tardi, a Roma, sempre Rossini sfiorò un clamoroso bis ottenendo l’argento e nel 1964 alle Olimpiadi di Tokio Ennio Mattarelli Vinse l’Oro.
L’altra specialità, lo skeet, fece il suo esordio alle Olimpiadi nel 1968, e l’argento di Romano Garagnani lasciò ben sperare per il futuro, ma l’esplosione in campo internazionale avvenne nel 1978 con il titolo mondiale di Luciano Brunetti e di Bianca Rose Hansberg, ed il titolo europeo nuovamente di Romano Garagnani.
Nel 1972, alle Olimpiadi di Monaco di Baviera fu ancora protagonista la Fossa Olimpica con un altra medaglia d’oro che conquistò Angelo Scalzone seguito al terzo posto da Silvano Basagni e nel 1976 a Montreal Ubaldesco Baldi portò a casa una medaglia di bronzo.
Il 1980, alle Olimpiadi di Mosca, fu l’anno che incoronò per la prima volta campione olimpico, sempre nella Fossa Olimpica, Luciano Giovannetti che si riconfermò nel 1984 a Los Angeles e fu il primo a vincere due Olimpiadi consecutive. Sempre a Los Angeles Luca Scribani Rossi si aggiudicò il bronzo nello Skeet.
Nel 1989 fece la sua prima comparsa in ambito internazionale l’attuale terza disciplina Olimpica, il Double Trap. Al termine dei Campionati Mondiali di Fossa Olimpica e Skeet di Montecatini Terme, la FITAV decise di organizzare, con il benestare dell’Unione Internazionale di Tiro, una competizione open di Double Trap.
Alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992 l’Italia del Trio a Volo vinse due medaglie di brozo, una nella Fossa Olimpica con Marco Venturini ed una nello Skeet con Bruno Rossetti.
Grazie all’ufficializzazione Olimpica della nuova specialità (dicembre 1991), ai giochi di Atlanta 1996 le gare di Tiro a Volo passarono da due a quattro (Trap e Skeet maschile, Double Trap maschile e femminile). E l’edizione del Centenario rilevò, peraltro, in assoluto l’Olimpiade più trionfale per il tiravolismo italiano: gli azzurri incamerarono infatti tre medaglie. Ennio Falco vinse l’oro nello Skeet e sul podio con il capuano salì anche Andrea Benelli, terzo classificato. Il quarantaseienne Albano Pera catturò invece la medaglia d’argento proprio nel Double Trap.
Nell’ultima Olimpiade di Sydney 2000 Deborah Gelisio ha vinto l’argento nel Double Trap e Giovanni Pellielo il bronzo nella Fossa Olimpica.
Nel 2004 ad Atene gli azzurri bissarono il successo del 2000 conquistando altre due medaglie. In entrambi i casi fu un deja vu. Il vercellese Giovanni Pellielo migliorò il risultato di Sydney conquistando un argento nella Fossa Olimpica ed il fiorentino Adnrea Benelli arrivò all’oro e al titolo di Campione Olimpico nello Skeet Maschile.
Le Olimpiadi di Pechino 2008 hanno segnato un nuovo record per il Tiro a Volo azzurro. Il risultato quantitativo ha eguagliato quello dell”edizione del 1996 ma lo ha migliorato qualitativamente. L’oro della friulana Chiara Cainero nello Skeet Femminile, prima italiana a conquistare il titolo olimpico, e gli argenti conquistati da Giovanni Pellielo nella Fossa Olimpica Maschile e dal nettunense Francesco D’Aniello nel Double Trap hanno pareggiato il conto aperto con l’oriente nei Giochi di Seul 1988, unica edizione in cui gli azzurri tornarono senza medaglie.
L’edizione di Londra 2012 è stata caratterizzata della gara dei record di Jessica Rossi nella Fossa Olimpica Femminile. La giovanissima tiratrice di Crevalcore, all’epoca solo ventenne, con un quasi perfetto 99/100 (75/75 in qualificazione e 24/25 in finale) conquistò l’oro abbattendo tutti i record stabiliti fino a quel punto (Record del Mondo di qualificazione e di Finale, Record Olimpico di qualificazione e di Finale e record del Mondo Juniores). A completare il risultato arrivò anche l’argento di Massimo Fabbrizi nella Fossa Olimpica Maschile.
Da record è stata anche l’edizione di Rio 2016, Giochi in cui la delegazione del Tiro a Volo italiano ha conquistato ben 5 medaglie. Le più preziose sono state quelle di Diana Bacosi nello Skeet Femminile e di Gabriele Rossetti nello Skeet Maschile. Stupendi anche gli argenti di Chiara Cainero nello Skeet Femminile, di Giovanni Pellielo nella Fossa Olimpica Maschile e di Marco Innocenti nel Double Trap. Purtroppo questa è stata l’ultima Olimpiade in cui ha gareggiato il Double Trap.
Nell’ultima edizione, quella di Tokyo 2020, Diana Bacosi è tornata sul podio dello Skeet Femminile per la medaglia d’argento.
La storia del tiro a volo è quindi ricca di successi, in sedici edizioni dei giochi Olimpici il Tiro a Volo Italiano ha conquistato 11 medaglie d’oro, 12 d’argento e 8 di bronzo, e numerosissimi tra Campionati del Mondo, Coppe del Mondo e Campionati Europei.