Torrretta insuperabile nella Coppa Sicilia
Parlano i protagonisti dell’evento di Trap che ha visto svettare il team nisseno davanti a Ramacca e La Contea
(di Massimiliano Naldoni)
La Coppa Sicilia 2022 di Fossa Olimpica è di Torretta: è proprio la formazione di capitan Fabio Sollami infatti a centrare la vittoria, sul proprio terreno, nell’appuntamento più importante del calendario tiravolistico della maggiore regione italiana e ad aggiudicarsi la quinta edizione del Trofeo Saro Avveduto. A una settimana dall’affermazione nel Campionato invernale i nisseni sono dunque tornati in vetta al podio, ma in una situazione atmosferica completamente diversa e al termine di una competizione con prerogative meteo che hanno pesantemente condizionato le prove degli atleti in gara. Il responso non lascia tuttavia adito a dubbi: con 531/600 Torretta si è imposta in maniera autorevolissima e ha preceduto la rivelazione della gara, il team di Ramacca che ha meritato l’argento con 528, e la solidissima formazione de La Contea che si è aggiudicata un prestigioso bronzo a quota 525.
“Dopo ben tre secondi posti – commenta il leader della formazione: Fabio Sollami – finalmente siamo riusciti a conquistare questo trofeo che abbiamo inseguito per cinque stagioni. La squadra era determinatissima e sicuramente sulla carta, alla vigilia, avevamo tutte le crdedenziali per imporci, ma la gara si è rivelata difficilissima e la vittoria si è giocata davvero sul filo del piattello.”
I sei di Torretta partono subito di gran carriera. Il 136 confezionato al primo round da Fabio Sollami, Paolo Vitale, Paolo Putano, Giovanni Antonino Sollami, Alessandro Fricano e Francesco Gorgone (con il giovane Carlo Alfano in panchina) ha collocato subito la squadra di Caltanissetta in vetta alla classifica provvisoria e lo stesso punteggio replicato al secondo turno ha confermato la solidità della formazione al cui inseguimento si sono lanciati subito gli esperti rappresentanti de La Contea e i brillanti portacolori di Ramacca.
Una lievissima flessione di rendimento nel terzo tempo della gara (133 bersagli utili) non ha preoccupato Fabio Sollami e i suoi ragazzi, ma è stato sicuramente nell’ultima frazione della sfida che il team nisseno ha temuto davvero di lasciarsi sfuggire la vittoria in volata.
“È stata una giornata di freddo intenso e di vento fino dalla mattina, – dice capitan Sollami – ma nell’ultima serie tutti questi fenomeni sono apparsi letteralmente moltiplicati e ci siamo trovati ad affrontare gli ultimi decisivi venticinque piattelli con un vento frontale fortissimo che ha stravolto tutte le traiettorie. E pensare che il giorno precedente, quando avevamo approntato perfettamente gli schemi, in assenza di vento sparare in prova era stato un piacere!”
Per le condizioni meteo fortemente avverse è ovviamente scesa in modo drastico la media complessiva dei magnifici sei di Torretta nell’ultimo round, ma Fabio Sollami e il suo team sono riusciti comunque a contenere i danni e il 126 che hanno confezionato è stato sufficiente per decretarli insindacabilmente vincitori. Il team leader ha concluso con il personale di 94 centri davanti al 93 di Paolo Vitale, al 91 di Paolo Putano, al 90 di Giovanni Antonino Sollami, all’82 di Alessandro Fricano e all’81 di Francesco Gorgone.
“Si tratta di una splendida vittoria – precisa ancora Fabio Sollami – che premia un collettivo caratterizzato da una forte coesione e da un senso esemplare di responsabilità che ha saputo condividere con tutti noi perfino Carlo Alfano, la giovanissima nostra riserva al suo debutto agonistico che ho voluto personalmente in squadra per un importante test formativo. È una vittoria che ci gratifica tantissimo, ma non è un punto di arrivo. Anzi, proprio grazie a questa vittoria, che voglio dedicare alla mia mamma Angela che nei prossimi giorni si appresta a risolvere un lieve problema di salute, ci prepariamo per le nuove sfide del calendario nazionale con ancora maggior entusiasmo.”
Ma se la quinta edizione del Trofeo Saro Avveduto, diretta con la consueta competenza da Angelo Sgroi, ha visto svettare il team di Torretta, un’altra formazione ha certamente guadagnato gli onori della cronaca con una vitalità analoga. I catanesi di Ramacca hanno infatti conseguito un prestigiosissimo secondo posto e hanno sfiorato letteralmente l’impresa collocandosi al termine della gara, come si è detto, ad appena tre piattelli dalla vetta. Nel team del presidente Mirko Venezia d’altronde c’è una mano esperta che ha forgiato il gruppo.
“Mi sono limitato a valutare i risultati ottenuti nel corso del Campionato d’inverno – spiega con la consueta modestia il direttore tecnico Giovanni Termini – e in quel modo la scelta si è rivelata perfino facile. Mi aspettavo una bella prestazione perché il gruppo ha requisiti tecnici di pregio, ma certamente la medaglia d’argento va al di là di ogni più rosea previsione.”
Il 528/300 che ha consegnato il secondo gradino del podio a Ramacca è il risultato della somma dell’ottimo 94 totalizzato dall’Eccellenza Gaetano Licciardello, dei 90 di Davide Pulvirenti e dello stesso Giovanni Termini, degli 88 di Raffaello Grassi e Giuseppe Centonze e del 78 di Angelo Alario. Nella Coppa Sicilia 2022 la rivelazione Ramacca ha saputo davvero ritagliarsi uno spicchio ragguardevole di gloria costringendo La Contea al terzo gradino. Artefici del 525 che ha consegnato la medaglia di bronzo alla formazione di Modica sono stati in questa occasione Francesco Prestifilippo (92), Adriano Avveduto (90), Francesco Mozzicato (89), Giovanni Lanieri (88), Maurizio Annaloro (85) e Daniele Castiglia (81). Fuori dal podio si sono collocate Marsala (519), Pachino (517), Terrasini (510), San Demetrio (504), Castanea (500), Monreale (500), Mothia (473), Traversa (471) e San Giovanni (464).
“Nonostante il ruolo di Consigliere federale – dichiara Adriano Avveduto – non mi sottraggo mai all’attività sportiva e mi metto sempre volentieri in gioco. La Coppa Sicilia, che pone in palio il trofeo che da cinque anni onora la memoria di mio padre Saro, per me non è ovviamente una gara come le altre. Oltre ad essere la competizione più importante del calendario siciliano per le sue specifiche particolarità di regolamento, è naturalmente anche un evento con connotati importanti e singolari che io vivo con emozioni uniche e perfino indescrivibili. E inevitabilmente sono emozioni che condividono fortissimamente con me anche tutti gli altri atleti della squadra.”
“Ancora non siamo riusciti a vincere questo trofeo, – dice ancora il dirigente federale di Modica – ma l’aspetto singolare di questa meravigliosa manifestazione è che evidentemente mio padre Saro ha deciso che ogni anno ci sia una nuova formazione che conquista il trofeo. Torretta, che ha vinto quest’anno e a cui vanno i miei complimenti, ha meritato pienamente il successo e hanno davvero meritato il secondo posto anche i rappresentanti di Ramacca con cui torno a congratularmi. Quanto alla nostra prova, certamente questa volta siamo andati vicinissimi alla vittoria. Soltanto un soffio ci ha separato dal traguardo più alto. Ma come ho l’abitudine di dire: con i se e con i ma non si scalano posizioni in classifica. Valuteremo la nostra prova per prepararci ai prossimi cimenti. Certamente si è trattato di una gara difficilissima, quantomeno per le condizioni in cui siamo stati costretti tutti a competere: è sufficiente considerare che una settimana prima a Siracusa eravamo in pedana con 22 gradi e invece nelle prime ore della mattina a Caltanissetta nel giorno della Coppa Sicilia c’erano appena 4 gradi!”
“Che la Coppa Sicilia e il Trofeo Saro Avveduto rappresentino un evento e non solamente e semplicemente una gara – conclude Adriano Avveduto – lo spiega l’atmosfera straordinaria che si crea ogni volta nel corso della manifestazione. In occasione della Coppa Sicilia, che riunisce le dodici migliori squadre della regione, si respira un’aria di fratellanza: quel piacere di stare insieme e di condividere dei momenti che soltanto il vero sport sa produrre e trasmettere. Poi, incredibilmente, lo scorso 27 febbraio, al momento della premiazione si è improvvisamente placato il vento, è scomparso il freddo e perfino il sole si è fatto largo tra le nubi: una situazione davvero di grandissima suggestione nel momento in cui abbiamo ricordato e celebrato mio padre Saro. La mattina successiva mi sono alzato presto, come sempre, per andare al lavoro. Stanco, sì, per la lunga giornata di agonismo, e anche provato dal freddo intenso. Ma con tanta soddisfazione sportiva e una gratitudine immensa nel mio cuore!”