Porte apertissime al Tiro a Volo

Il parere di dirigenti federali e societari sull’iniziativa promozionale Porte Aperte che per quattro giorni ha permesso a centinaia di persone di sperimentare per la prima volta l’emozione di colpire un piattello (Prima Parte)

(di Massimiliano Naldoni)

 

“L’iniziativa è eccezionale!” Il giudizio di Adriano Lonardi, Delegato regionale Fitav del Veneto, è senza sfumature: Porte Aperte risulta insomma un’opportunità grandiosa per promuovere il tiro a volo. “Sì, esatto – prosegue il dirigente euganeo – e lo dimostra il fatto che questa edizione 2022 ha assistito a un numero assolutamente sorprendente di adesioni. Nel Veneto molte Associazioni hanno continuato a ricevere richieste di prove gratuite anche dopo la chiusura delle iscrizioni e le hanno giustamente accettate perché hanno considerato l’iniziativa stessa un’occasione unica per diffondere la conoscenza del tiro a volo. Faccio un esempio numerico: Zevio aveva ricevuto centoquarantadue iscrizioni e ha ospitato novantanove persone distribuite in tutti e quattro i giorni. Altre Associazioni come Ponso o Santa Lucia Di Piave hanno invece preferito concentrare tutti gli iscritti soltanto in alcune giornate. Un dato è certo: tutti gli organizzatori della mia regione hanno asserito concordi che questa è un’iniziativa molto efficace.”

Adriano Lonardi e Renato Biondani del Tav Zevio durante le prove di Porte Aperte 2022

Dal nord-ovest è Pino Facchini, numero uno del tiravolismo del Piemonte, a segnalare semmai qualche discrasia tra il numero delle prenotazioni e le presenze effettive.

Pino Facchini

“Ci sono molti dati che dovranno essere analizzati con attenzione. In qualche caso c’è ad esempio una differenza molto marcata tra le prenotazioni registrate sulla piattaforma e le presenze effettive nei campi. La notizia dell’iniziativa è stata sicuramente fatta circolare moltissimo dalle Associazioni coinvolte e quindi c’è stato un approccio numeroso alle prenotazioni. Non è escluso però che alcune prenotazioni sul link siano state fatte con molto anticipo e nel frattempo per alcuni degli iscritti siano intervenuti dei motivi che hanno costretto a cambiare programma. Forse la modalità di iscrizione non è stata completamente efficace. Dovendo scendere all’esempio, posso dire che dalle duecentotrentaquattro prenotazioni ricevute dal Tav Città di Torino siamo arrivati ai cinquantacinque partecipanti effettivi.”

Un momento del test al Tav Delle Alpi

“Occorre anche dire – prosegue Pino Facchini – che in Piemonte le maggiori Associazioni come Racconigi, Carisio, San Giovanni, Pecetto sono state un po’ disertate rispetto agli impianti di dimensioni più ridotte. Pecetto aveva ricevuto un bel numero di prenotazioni ma sono state soltanto quattro le persone che si sono presentate e solo cinque persone sono andate da Giovanni Pellielo a San Giovanni. A Carisio otto, quindici a Racconigi. Poi magari c’è stata la piacevolissima sorpresa di Olmo Gentile che è un piccolo campo dell’alto Astigiano che ha avuto ventiquattro partecipanti. Forse possiamo spiegarci il fenomeno con la scelta privilegiata dei campi minori da parte dei neofiti per l’idea che nel grande impianto sia più difficile l’approccio perché il grande impianto rappresenta tradizionalmente la sede in cui praticano l’attività i grandi campioni.”

Ma anche all’altro capo della penisola le impressione su questa tornata di Porte Aperte sono letteralmente entusiastiche.

“L’esito è assolutamente molto positivo – dichiara Giuseppe Petrera junior, dirigente del Tav Gioiese – e nel nostro caso si è tradotto in più di settanta incontri realizzati nell’arco delle quattro giornate. Ho potuto constatare che tante persone che vivono vicino al nostro campo hanno accolto l’invito a visitare l’impianto e a provare il tiro a volo. Si tratta di persone che, pur abitando nell’area della nostra Associazione, non si erano per così dire mai avventurate in pedana. Ci hanno fatto capire che si sono accorti adesso di questa nostra realtà sportiva, quindi possiamo dire che Porte Aperte permette di abbattere anche un muro culturale: è una iniziativa che, oltre ad avviare direttamente alla pratica di pedana, trasmette conoscenza del tiro e a volo e delle sue strutture proprio sul territorio.”

Un momento del test al Tav Gioiese

“Abbiamo riscontrato un esito certamente migliore dell’anno scorso – prosegue il dirigente pugliese – perché i numeri sono letteralmente triplicati. Abbiamo scelto di suddividere gli appuntamenti con degli orari prestabiliti e abbiamo creato gruppi di sei persone a cui abbiamo potuto dedicare un’ora e mezzo tra la spiegazione teorica e la prova in pedana. Questa scelta ha prodotto un’interese molto convinto, tant’è che alcuni ragazzi sono tornati il giorno successivo portando alle prove altre persone che non erano neppure registrate.”

Sull’importanza del fenomeno delle visite “last minute” si sofferma anche Erica Marchini che ha seguito l’iniziativa sulle pedane vercellesi del Tav Delle Alpi.

“A mio parere è molto positivo che qualcuno si sia aggiunto all’ultimo momento senza una registrazione precedente: è il segno che il messaggio ha fatto breccia, che si è prodotto un utile passaparola e soprattutto che molte persone che hanno sperimentato il tiro a volo hanno ricevuto un’impressione così piacevole da essere spinte a sollecitare altre persone a fare altrettanto. Del resto in queste giornate di Porte Aperte il primo piattello colpito è risultato un momento esaltante per tutti: vedere ad esempio un ragazzo raggiante per essere riuscito a centrare il bersaglio è una felicità anche per noi organizzatori.”

“Nel pubblico che si è presentato da noi nell’edizione di quest’anno – spiega ancora Erica Marchini – c’è stata anche una certa differenza anagrafica rispetto all’anno scorso. Tra le ventitrè persone che si sono presentate al Delle Alpi questa volta c’erano tanti ventenni. Ma è stato comunque un pubblico assortito: c’è stata la coppia di fidanzati del tutto digiuni di tiro a volo, ma anche il pensionato con nozioni di tiro già consolidate per qualche trascorso al tiro a segno con la carabina.”

Ha analizzato con attenzione le fasce anagrafiche del pubblico presente in pedana anche Giuseppe Petrera.

“Ci sono stati numerosi giovani, – spiega il dirigente pugliese – ma non proprio giovanissimi. Che è un dato anche positivo. Io sono infatti convinto che avvicinare in questo modo i ragazzi sotto i venti anni produca risultati relativi perché ovviamente si tratta di persone economicamente dipendenti dai genitori, pertanto l’interesse diviene strettamente legato alla passione per il tiro dei genitori stessi. È preferibile avvicinare giovani che abbiano già una loro indipendenza economica. Il trentenne o il trentacinquenne che si avvicina al tiro a volo ha già una sua collocazione sociale ed economica definita e può restare a lungo in pedana. Il 40% delle persone che hanno partecipato a Porte Aperte sulle nostre pedane appartenevano alla fascia tra i trenta e i quaranta anni di età. La fascia in assoluto più presente è stata quella dai quaranta ai cinquanta e secondo i nostri istruttori Giuseppe Serra e Luigi Rutigliano, che si sono alternati sul campo nei quattro giorni e hanno compiuto un lavoro straordinario, ci sono buone possibilità di fidelizzare almeno una decina di persone in quel gruppo.”

Istruttori e neofiti al Tav Gioiese

“L’aspetto importante – dice ancora Giuseppe Petera junior – per capire anche come muoversi in futuro è il fatto che principalmente la notizia dell’iniziativa sia circolata sui social. L’approccio al tiro a volo per tutti coloro che si sono rivolti a Porte Aperte nei fatti è molto semplice: alcune nozioni di teoria sintetiche ma efficaci per spiegare gli aspetti importanti e una decina di piattelli a testa. A quel punto devi cercare di conservare il contatto con queste persone per comprendere l’impressione che hanno ricevuto. Noi abbiamo creato un gruppo Whatsapp in cui abbiamo raccolto tutte le persone che hanno sperimentato il tiro a volo in questi giorni.  Abbiamo pubblicato le tantissime foto che abbiamo realizzato in questi giorni e abbiamo anche scritto sollecitando qualche parere. E in questo modo contiamo di conservare un forte legame tra il gruppo che si è costituito e la nostra Società.”

E a seguito del successo di Porte Aperte 2022 da più parti si guarda già alle edizioni del futuro.

“Si possono apportare alcuni aggiustamenti per ottimizzare un meccanismo che comunque già funziona molto bene. – Puntualizza Adriano Lonardi – Ad esempio non possiamo nasconderci che i quattro giorni da un punto di vista organizzativo siano molto impegnativi per una Società. Certamente il beneficio maggiore di questa iniziativa lo ricevono proprio le Società stesse che ampliano il proprio ventaglio di tesserati e praticanti. Ed è in base a questa considerazione che proprio in questi giorni ho stimolato le Società stesse a muoversi in futuro per sostenere direttamente questa iniziativa per non dipendere soltanto dal preziosissimo intervento della Federazione. Ma devo dire che tutte le Associazioni hanno concordato su questa linea e ho quindi ricevuto la massima adesione su questa posizione.”

“Effettivamente, come sostengono anche altri miei colleghi, – dice ancora il numero uno del tiravolismo veneto – tra le prenotazioni e la partecipazione effettiva c’è stata una larga differenza. Ci possono essere diverse spiegazioni per questo fenomeno. Certamente va considerato magari qualche imprevisto che, a distanza di tempo dalla prenotazione stessa, ha prodotto un cambiamento di programma. Il fatto, poi, che alcune Associazioni abbiano accorpato le presenze sul campo in due giorni dopo aver raccolto le prenotazioni nei quattro giorni ha inoltre probabilmente impedito di nuovo a qualcuno di rispettare la nuova data assegnata. Va detto, però, che quest’anno complessivamente le presenze sono state superiori al 2021. Personalmente sono stato a Zevio e poi a Ponso e a Agna: in Veneto Porte Aperte è stato indiscutibilmente un grande successo ed è una grandissima idea. E a me ha fatto veramente una meravigliosa impressione vedere che ci sono tante persone che vogliono venire a provare il tiro a volo. Insomma: per me davvero tutto bellissimo!”