Noi, quelli di Cascata delle Marmore

Nel doppio ruolo di atleta e coach Fabrizio Satolli ha guidato la formazione del Presidente Ferdinando Donati alla conquista di una medaglia di bronzo che è un primato storico per il titolatissimo sodalizio ternano

(di Massimiliano Naldoni)

È Cascata delle Marmore la formazione che alla recente Coppa dei Campioni di Fossa Olimpica ha conquistato la presenza sul terzo gradino del podio alle spalle delle superpotenze della Polizia di Stato e dei Carabinieri. L’artefice di questa impresa è Fabrizio Satolli: un nome che è già una garanzia per chi ha vissuto le gesta del tiravolismo italiano degli ultimi trent’anni. Con Satolli nel ruolo di atleta e coach, alla conquista della medaglia di bronzo hanno contribuito in modo determinante anche Marco Benedetti, Corrado Pontecorvi, Andrea Pagliaricci, Paolo Pallotta e Alessandro Caneponi.

Coach Satolli, quali emozioni ha vissuto in questa edizione della Coppa dei Campioni?

Intanto vorrei sottolineare che il bronzo rappresenta una grandissima e bellissima soddisfazione. Al Tav Casacata delle Marmore mancava proprio soltanto un podio nella Coppa dei Campioni perché a livello di Società di titoli ne abbiamo conquistati davvero tanti. Questa, però, era una gara a cui avevamo partecipato, magari anche non tantissime volte a dire il vero, comunque senza mai riuscire ad arrivare al podio. La squadra di Marmore lo aveva sfiorato qualche volta, ma mai centrato.

Fabrizio Satolli (il primo a sinistra) e il team di Cascata delle Marmore celebrano il brillante terzo posto in Coppa dei Campioni

Come collettivo, nel corso della gara di Lonato avete sognato anche una medaglia di un metallo più prezioso?

C’erano sicuramente le premesse per realizzare un bel risultato. Un pizzico di rammarico, se ci può essere in una prova così bella, sta nel fatto che io ho sparato con il fucile di un’altra persona e quindi, anche se non sto conducendo un allenamento regolare e non sto facendo in realtà attività continuativa, in una situazione diversa probabilmente avrei potuto fare di meglio.

Ma la sua ultima serie è comunque un grandioso 25…

Sì, nell’ultima serie sono riuscito a fare 25. In quell’ultima serie abbiamo fatto soltanto sette zeri e quel risultato ci ha permesso di centrare il podio. Siamo entrati in finale con la consapevolezza di dover tenere a distanza Torretta che è una formazione tecnicamente molto solida e che aveva le potenzialità e il punteggio per aspirare legittimamente al terzo posto. E il minimo vantaggio che avevamo nei loro confronti ci imponeva di fare una bella prova in finale. Io ci ho messo l’esperienza, il mestiere e l’attaccamento alla Società. Il merito principale, va detto, è degli altri ragazzi: Marco Benedetti ha fatto un eccellente 98 e Corrado Pontecorvi a sua volta ha tenuto il passo come anche Andrea Pagliaricci. Stiamo parlando di nomi che hanno fatto e stanno facendo la storia della nostra Società.

Quando ha deciso di mettersi in gioco scendendo in campo personalmente?

La mia presenza in squadra è quasi  casuale: io negli ultimi anni ho  seguito le squadre di Marmore per i Campionati delle Società e ho intrapreso un bel lavoro con le squadre giovanili perché siamo partiti da appena due o tre ragazzi che frequentavano la Società e adesso siamo a quindici elementi tra ragazze e ragazzi. E a proposito di elementi del nostro gruppo, Ambra Giabbecucci, che tiravolisticamente è nata e cresciuta da noi in questi ultimi anni, ha partecipato proprio recentemente al raduno a Montebello Vicentino con Emanuele Bernasconi. Del resto abbiamo sempre guardato con favore a elementi anche molto giovani da inserire: qualche anno fa mettemmo in squadra Elia di Famiano che fu determinante per vincere il Campionato delle Società a Laterina. Quanto al mio ruolo nella squadra attuale, diciamo che è stato il Presidente Ferdinando Donati che in queste ultime settimane mi ha sollecitato dicendo che voleva una bella squadra per la Coppa dei Campioni e quindi mi ha coinvolto anche nella veste di tiratore. La storia del nostro gruppo in realtà parte da lontano e proprio l’eredità storica del club è anche la grande forza del team. Ogni anno cambia naturalmente qualche elemento, ma c’è un gruppo che difende stabilmente i colori in ogni edizione dei confronti di società come appunto Pontecorvi, Pagliaricci e Benedetti. Il risultato del Campionato sociale ci ha poi permesso di inserire qualche nome nuovo. Certamente è una formula che funziona se Cascata delle Marmore come Società ha vinto infatti più di dieci titoli intersocietari.

La formazione ternana sul podio di Lonato

Come si è configurato il calendario di preparazione del team in vista dell’impegno della Coppa dei Campioni?

Il nostro non è un allenamento da professionisti: in realtà spariamo insieme il sabato e la domenica e poi collegialmente abbiamo anche lavorato sulla disposizione in batteria. Va detto che non abbiamo avuto neanche il tempo di preparare meticolosamente questa gara: tre elementi della squadra non hanno neanche provato i campi perché per vari motivi non potevano arrivare a Lonato prima del sabato sera. In batteria mi sono collocato in prima pedana. Ho previsto Paolo Pallotta in seconda pedana tra me e Corrado Pontecorvi. Poi Andrea Pagliaricci in quarta, Alessandro Caneponi e Marco Benedetti di rincalzo. Il criterio da seguire è sempre quello di collocare l’elemento che ha meno esperienza tra due colonne portanti del gruppo. D’altronde tra noi parliamo tanto durante la serie, quindi, se l’elemento meno esperto ha un momento di passaggio a vuoto, può avere subito il conforto dei due compagni di squadra prima e dopo di lui che lo possono sostenere. Ferdinando Donati, poi, è sempre stato in continuo contatto con noi: Riccardo, suo figlio, che ha svolto il ruolo di riserva, ha assicurato il continuo interscambio di informazioni. Sì: io mi sono collocato in prima pedana ed è stato sicuramente un gesto coraggioso: ma d’altronde, Ferdinando Donati e questo gruppo di amici per me rappresentano davvero una seconda famiglia!

Il podio della Coppa dei Campioni 2023 con le Fiamme Oro, i Carabinieri e Cascata delle Marmore