La preparazione atletica alle porte dell’Inverno

Fabio Partigiani ha ipotizzato alcune situazioni di specifico allenamento per questo momento di cerniera tra l’autunno e l’inverno: al centro dell’attenzione del Preparatore atletico delle Nazionali azzurre questa volta anche la contiguità tra discipline apparentemente distanti

(di Massimiliano Naldoni)

 

Professor Partigiani, in anni recenti l’attività tiravolistica di base ha visto spesso conciliare discipline anche all’apparenza molto distanti. Le è capitato recentemente di ricevere richieste di indicazioni per la preparazione atletica di tiravolisti che nella loro attività hanno scelto di spaziare appunto tra specialità diverse?

“Mi è capitato proprio in queste settimane di ricevere qualche richiesta da atleti che svolgono attività di Skeet e di Compak. Si tratta di attività per così dire asimmetriche: stiamo parlando, cioè, nello specifico di praticanti che si dedicano principalmente al Compak, ma che praticano saltuariamente anche la disciplina olimpica dello Skeet essenzialmente durante l’estate. Le domande che ho ricevuto sono dunque relative al calendario da rispettare per poter svolgere correttamente l’attività agonistica tra marzo e ottobre, ma anche all’eventuale ipotesi di una differenziazione di allenamento appunto tra il Compak e lo Skeet. Frequentemente le domande sono sollecitate anche dal fatto che le due discipline hanno uno svolgimento di gara abbastanza diverso.”

Che indicazioni ha fornito ai praticanti che svolgono attività parallela nel Compak e nello Skeet?

“Posso dire che per quanto riguarda la preparazione atletica non ci sono differenze sostanziali. Come sappiamo dalla moderna Teoria e Metodologia dell’Allenamento, il periodo preparatorio è quello più importante per la costruzione della forma fisica. I mesi da prendere in considerazione sono quelli invernali che stiamo appunto attraversando. In questi mesi è importante se non fondamentale sviluppare le capacità motorie: le condizionali che sono Resistenza, Forza veloce, Rapidità, Mobilità articolare ed elasticità muscolare e le coordinative che sono Equilibrio e la Coordinazione oculo-manuale.

Fabio Partigiani

Torniamo a definire nel dettaglio queste aree di intervento.

“Per Resistenza si intende uno sforzo prolungato nel tempo a bassa intensità. Quindi è consigliata la camminata veloce, la corsa, il nuoto e lo sci di fondo. Nella programmazione lascio sempre libera scelta all’atleta. La cosa importante è che la frequenza oscilli in un range tra 120 e 140 battiti cardiaci al minuto. All’inizio della preparazione questo range può non essere rispettato in quanto bisogna dare tempo all’organismo di adattarsi alla nuova situazione. Consiglio sempre prima di iniziare un programma di lavoro di fare una visita sportiva specialistica (con prova da sforzo con Ecg) e di affidarsi ad un preparatore fisico professionista. Qualunque fai da te è assolutamente da evitare in questa sfera di intervento. La Forza veloce invece deve essere sviluppata tramite esercitazioni di tonificazione muscolare. È importante pianificare il lavoro con esercitazioni con manubri, bilancieri e corpo libero in cui sono impegnati tutti i distretti muscolari. Per Rapidità intendiamo tutte quelle esercitazioni eseguite ad una velocità di esecuzione elevata. Nella programmazione annuale faccio riferimento ad esempio alle esercitazioni con le funicelle. Per la mobilità articolare risultano utili invece tutte le esercitazioni in cui la muscolatura viene stirata e allungata. Per l’equilibrio sono invece indicati tutti quegli esercizi eseguiti appunto in equilibrio instabile con strumenti come discosit e fitball. Per sviluppare la coordinazione oculo-manuale, infine, servono esercitazioni riguardanti oggetti in movimenti per migliorare l’attenzione e la concentrazione. Come è ampiamente noto, nella programmazione annuale di questa area ho inserito esercizi con le palline da tennis anche in condizioni di equilibrio instabile.”

Nell’imminenza delle festività quali suggerimenti indirizzerebbe ad un praticante che voglia presentarsi nella condizione migliore all’inizio della stagione agonistica?

“Deve essere sempre ben chiaro che la condizione fisica si costruisce proprio nei mesi invernali durante i quali vengono sviluppate le capacità motorie. Dal mese di marzo, nel quale inizia il periodo agonistico vero e proprio, queste capacità devono continuare ad essere allenate per supportare l’atleta nel periodo di gara. Naturalmente i carichi devono essere ridotti del 40% come pure le sedute di allenamento. Da quattro o cinque sedute settimanali si passerà a due o tre. Questo è normale in una programmazione seria e mirata in quanto la preparazione tecnica in pedana deve prevalere durante il periodo agonistico. Certamente quello del Natale è un periodo particolare in cui l’atleta può abbassare un attimo l’asticella e staccare mentalmente dalla routine quotidiana. Questo non vuol dire, però, che debba cambiare le sue abitudini alimentari. Si può eccedere in qualche fetta di panettone, di torrone al cioccolato fondente, in qualche alimento particolare del periodo natalizio, ma questa trasgressione si deve limitare strettamente ai giorni canonici delle festività. Negli altri giorni la preparazione deve continuare secondo il programma. Nella stesura del programma, soprattutto a livello giovanile, tengo sempre conto di questo particolare periodo dell’anno. Come regola generale diciamo che più l’atleta è di alta qualificazione e più la sua preparazione deve rispecchiare al massimo il programma motorio. In parole povere: durante il periodo natalizio devono essere concesse davvero poche distrazioni gastronomiche!”