Il presente ed il futuro della Preparazione Atletica

Il Preparatore atletico delle nazionali maggiori Fabio Partigiani e il suo omologo del Settore Giovanile Carlo Alberto Zandomeneghi parlano dell’evoluzione della metodologia di allenamento

(di Massimiliano Naldoni)

(SECONDA PARTE)

Il raduno del Settore Giovanile di Formia dei primi giorni di novembre, oltre a rappresentare come di consueto un tassello determinante per la preparazione fisico-atletica di un gruppo di atlete e di atleti in azzurro, ha costituito il formale passaggio del testimone tra il Preparatore atletico Fabio Partigiani – che d’ora in poi concentrerà il suo lavoro con i PO – e il suo omologo Carlo Alberto Zandomeneghi che sarà il responsabile della preparazione delle squadre under 20.

Preparatore Partigiani, dall’alto della sua ultratrentennale esperienza, come giudica lo “status” fisico-atletico del gruppo di azzurrine e di azzurrini del raduno di Formia?

Fabio Partigiani

“Posso dire che la condizione fisica di tutte e di tutti è risultata già abbastanza buona. Alcuni elementi si sono presentati davvero in una situazione positiva e questo significa che avevano curato la preparazione fisica in maniera ottimale già nell’arco di questa stagione 2022. E questa buona condizione l’ho riscontrata soprattutto negli atleti che hanno fatto parte della squadra nazionale sia all’Europeo di Larnaca che al Mondiale di Osijek. Posso fare anche qualche nome: Riccardo Mirabile, Matteo D’Ambrosi, Emanuele Iezzi, Edoardo Antonioli, Gianmarco Barletta, Viola Picciolli e Marco Coco. Proprio quest’ultimo, campione europeo degli Junior di Skeet, sta prendendo piena consapevolezza dell’importanza della preparazione fisica e del fatto che nell’attività agonistica è fondamentale l’alimentazione. Vorrei precisare che quando stiliamo degli elenchi, come ho appena fatto, non è mai assolutamente per comporre la lista dei promossi e dei non promossi. Se ho voluto menzionare alcune e alcuni è proprio per segnalare che altre atlete e altri atleti non sono ancora nella condizione ideale, ma si tratta anche di una situazione normale perché, considerando la calendarizzazione tipica del nostro sport, non è certamente necessario avere una condizione fisica ottimale nel mese di novembre. Se alcuni elementi tendono a incontrare qualche difficoltà nel seguire il programma, sicuramente con una pianificazione mirata potremo certamente colmare le lacune. Non a caso alcune alcune azzurrine e alcuni azzurrini mi hanno chiesto una programmazione calata nello specifico delle loro esigenze e della loro situazione. Voglio sottolineare che è stata molto importante la presenza al raduno di Daniele Di Spigno che ha contribuito a ribadire quanto sia importante curare la condizione atletica per migliorare i propri risultati agonistici. Peraltro Daniele è un atleta che ha sempre curato la propria preparazione fisica in maniera ottimale. Complessivamente, dunque, sono stato impressionato molto favorevolmente dal fatto che c’è stata una grande e convinta partecipazione e una grande serietà da parte delle convocate e dei convocati.”

Preparatore Zandomeneghi, concorda che ci sono differenze marcate tra l’attuale generazione di atlete e di atleti e quelle del passato anche recente?

Carlo Alberto Zandomeneghi

“Sicuramente è un po’ diverso il modo di approccio alle gare: oggi vedo molta più determinazione. E va anche detto che ai tempi in cui ero Junior, che peraltro non sono distantissimi, la preparazione fisica non era tenuta nella considerazione così convinta come avviene per le attuali generazioni. Oggi le atlete e gli atleti sono perfettamente consapevoli che, qualora stiano affrontando un Campionato del Mondo, un Campionato d’Europa o una Junior World Cup e siano quindi in procinto di gareggiare per quattro giorni di seguito tra prove individuali, gare a squadre e Mixed Team, se non sono preparati fisicamente, davvero non riusciranno a sostenere un impegno così forte. Sicuramente le giovani atlete e i giovani atleti di oggi sono anche più disponibili e aperti verso nuove metodologie. Probabilmente la mia generazione in questo senso privilegiava l’attività di pedana e pensava che in realtà tutto ruotasse soltanto intorno al numero dei piattelli colpiti.”

Preparatore Partigiani, che Settore Giovanile è quello che lei ha consegnato nelle competenti mani di Carlo Alberto Zandomeneghi?

“Conosco Carlo Alberto da molto. Da giovane atleta ha partecipato anche a molti raduni di preparazione fisica e ha sempre dimostrato grande interesse per questa materia, tant’è che sono stato proprio io a invogliarlo a proseguire gli studi in quella direzione e ad approfondire la materia. Con la decisione del Consiglio Federale di assegnare il ruolo di Preparatore atletico del Settore Giovanile appunto a Zandomeneghi, il comparto under 20 ha fatto un ottimo acquisto. Noi siamo molto in sintonia e condividiamo il metodo per la pianificazione delle sedute di allenamento. L’ho visto lavorare agli Europei e ai Mondiali e ha decisamente stoffa da vendere. Mi sembra un po’ di vedere me stesso all’inizio della mia esperienza con la Fitav e con il tiro a volo nell’ormai lontano 1987: un professionista fresco di studi, con tanto entusiasmo, con voglia di apprendere e di comunicare le proprie esperienze agli atleti. Ma in tutto questo vedo Carlo Alberto sempre con i piedi per terra. Quindi l’ideale passaggio del testimone è avvenuto con successo perché so quanto Zandomeneghi valga. A Formia ci siamo suddivisi in maniera equa il lavoro nelle sedute di allenamento. Io potrò senz’altro volentieri ancora fornirgli i consigli maturati in trentacinque anni di lavoro con la Fitav. E da parte sua Carlo Alberto potrà dare degli ottimi spunti di novità.”

Preparatore Zandomeneghi, in questo nuovo ruolo che funzione svolgeranno le nozioni apprese proprio da Alberto Di Santolo e Fabio Partigiani negli anni di apprendistato da Junior?

“Innanzitutto voglio precisare che sono molto felice di aver intrapreso questo percorso e per questa opportunità ringrazio il Presidente federale Luciano Rossi, il Coordinatore del Settore Alberto Di Santolo e il Preparatore Fabio Partigiani. Sì, a suo tempo ho partecipato anche io a gare internazionali del Settore Giovanile e anche a molti raduni come questo nell’arco delle varie stagioni e devo dire che l’emozione si è fatta sentire moltissimo. Questo raduno, non soltanto è stato l’importante appuntamento di fine stagione per le atlete e gli atleti, ma è stato anche appunto per me il primo raduno in cui dovevo condividere il lavoro direttamente con Fabio Partigiani. Con Alberto e Fabio ho fatto tanti raduni e quindi da loro ho imparato moltissime nozioni. Vivere quei momenti da tiratore e viverli da preparatore sono ovviamente due situazioni molto diverse. Anche in questo raduno di Formia ho di nuovo appreso tanto da Fabio: oltre tutto durante la stagione eravamo stati tantissimo in contatto, mi sono pervenute da lui numerose idee e mi sono consultato proprio con Fabio a proposito della gestione degli allenamenti. Mi è piaciuto davvero tanto come abbiamo lavorato in questo raduno perché a me è servito per capire e comprendere degli elementi nuovi. Auspico che ci siano tante altre occasioni in cui ci potremo confrontare perché Fabio è stato e sarà sempre un riferimento importante per la mia crescita professionale