I Campionissimi della Fedelissima

Serve inevitabilmente abbondare con il superlativo per la formazione dei Carabinieri che al Concaverde ha conquistato la Coppa dei Camponi di Trap in uno dei più prestigiosi confronti a squadre della stagione davanti alle Fiamme Oro e a Torretta: le impressioni dei dirigenti dei team Gabriele Bernasconi, Pierluigi Pescosolido e Fabio Sollami

(di Massimiliano Naldoni)

 

Campionissimi! Impossibile utilizzare il grado zero di qualunque aggettivo se la prestazione è formidabile ogni oltre previsione. E nel caso della vittoria cristallina dei Carabinieri alla Coppa dei Campioni 2022 di Fossa Olimpica quell’affermazione è sottolineata ed evidenziata da tante prove individuali di alto valore che hanno composto una gara collettiva che sarà ricordata negli annali del tiro a volo. Già ampiamente in fuga alla boa intermedia delle tre serie con 441/450 (ed un vantaggio di undici lunghezze nei confronti degli inseguitori più prossimi), la squadra del mister Gabriele Bernasconi ha poi tagliato trionfalmente il traguardo al Concaverde di Lonato in prima posizione con 585/600 davanti al 576 delle Fiamme Oro e al 565 di Torretta. Ma all’interno di quel capolavoro agonistico che è l’affermazione dei Carabinieri alla Coppa dei Campioni, c’è una vera e propria perla: il 149/150 che Valerio Grazini, Emanuele Marrozzini, Luca Miotto, Massimo Fabbrizi, Edoardo Antonioli e Daniele Resca hanno saputo comporre al secondo round.

Il coach dei Carabinieri Gabriele Bernasconi

“Dal 2003 ad oggi ho partecipato a molte gare a squadre da sei – racconta Gabriele Bernasconi – e molte edizioni le ho anche vinte e in tutte sono andato a podio, ma posso garantire che in questo arco di tempo un punteggio di questo genere non lo ha fatto nessuno, quindi a memoria 149/150 è veramente il nuovo record da battere. Ho vissuto veramente un bel momento e anche a distanza di qualche giorno se chiudo gli occhi vedo di nuovo quell’unico piattello che si è sottratto alle nostre stoccate: quel centrale in prima! Ma poi sento di nuovo la musica che continua…”

Emanuele Marrozzini dei Carabinieri

Ma al di là del prodigio della seconda serie, tutta la gara della formazione dei Carabinieri è stata un modello di regolarità e il recente responso di Lonato ha confermato ancora una volta che quella è la chiave del successo in una gara collettiva. A interpretare in senso tecnico l’episodio è ancora Gabriele Bernasconi: “Gli atleti si sono allenati molto bene e c’è un ottimo clima di coesione. Questo è testualmente il messaggio che ho inviato sabato sera al  Comandante Ugherani che ha sempre il piacere di rimanere informato momento per momento sui suoi ragazzi. Devo confessare che nonostante i segnali molto positivi dell’allenamento e il fatto che venivano schierati quattro atleti che per le capacità riconosciute erano in grado di fare anche 100/100 e con loro due giovani promesse di talento e una riserva in forma strepitosa; malgrado tutte queste premesse, no: non potevo assolutamente immaginare una media di punteggio di 24,37 su 600 piattelli!! Sì, è vero: siamo da subito partiti in vantaggio ma la squadra seconda classificata ha sempre tenuto la media rotonda del 24 e questo aspetto fornisce la prova che i nostri atleti non hanno davvero mai potuto mollare la presa fino alla vittoria matematica. Anche perché sappiamo bene che quando le squadre sono di questo calibro e producono questo genere di punteggi in un solo giro di pedana da sogno la gara si può trasformare in un vero e proprio incubo.”

E a proposito dell’inseguimento condotto su livelli agonistici altissimi dalle Fiamme Oro (Simone Lorenzo Prosperi, Matteo Marongiu, Mauro De Filippis, Andrea Vescovi, Lorenzo Ferrari e Simone D’Ambrosio), è Pierluigi Pescosolido, il selezionatore degli atleti della Polizia di Stato – brillantemente secondi classificati sul podio della gara gardesana –  a commentare il responso.

Il coach delle Fiamme Oro Pierluigi Pescosolido

“Su di una prestazione che si concretizza nel 24 netto di media difficilmente si può andare a trovare qualcosa che non va. Abbiamo decisamente fatto la nostra gara: ovvero una prova a quel livello alto che rispecchia le ottime qualità individuali e complessive dei componenti. Ad una riflessione più ponderata potrei perfino dire che avremmo potuto fare un punteggio anche un po’ superiore: diciamo pure infatti che all’appello può mancare qua e là qualche piattello. Lo si spiega con alcuni problemi tecnici che sono intervenuti strada facendo: Simone D’Ambrosio, ad esempio, ha incontrato delle difficoltà nella prima serie, ma, da quell’atleta serio che conosciamo, nei turni successivi ha saputo subito assumere di nuovo il giusto temperamento e ha poi prodotto ottimi punteggi che si sono rivelati determinanti per conservare la posizione in classifica. Diciamo obbiettivamente che questa volta, pur con qualche piattello in più, sarebbe stato comunque davvero difficile ambire al primo posto.”

La formazione della Polizia di Stato sul secondo gradino del podio di Lonato

La Coppa dei Campioni di Lonato sarà certamente ricordata per le prove stellari di alcuni giovani atleti e tra questi Emanuele Marrozzini dei Carabinieri – autore di 100/100 – ha saputo assurgere a vero proprio simbolo di un comparto giovanile che non finisce di sorprendere.

“Posso dire che si è trattato della scelta più discussa e criticata nella settimana precedente la gara, – afferma Gabriele Bernasconi – ma siamo stati coraggiosi, abbiamo abbandonato schemi mentali vecchi e desueti, e abbiamo inquadrato anche questa gara in una vision. A dire il vero già due mesi fa tutti insieme eravamo convinti della nostra decisione. Abbiamo voluto guardare più in là del nostro naso, come si dice comunemente, e siamo andati a scovare due belle promesse: Emanuele Marrozzini che ho inserito in squadra da titolare e Fabio Fiandri che ho voluto come riserva. Sono stato combattuto sulla designazione della riserva, poi però, in una scelta per metà istintiva e per metà tecnica, sono rimasto positivamente colpito dalla freddezza commista alla semplicità nel modo di sparare di Emanuele e alla fine appunto sul foglio che designava i titolari il nome che ho scritto è stato il suo. E a livello generale ci sentiamo ampiamente ripagati dal coraggio che abbiamo dimostrato in questa occasione.”

Gabriele Bernasconi

“Quanto all’altro 100/100 di questa gara, – spiega ancora Gabriele Bernasconi – ovvero quello di Valerio Grazini, certamente è opportuno spendere qualche parola. Valerio è certamente un’atleta con una maturità agonistica e una storia sportiva ovviamente maggiore di Emanuele Marrozzini, ma questo aspetto non deve trarre in inganno. Voglio dire che se, come è vero, Valerio Grazini è la perfetta espressione del professionista del tiro a volo, non importa quanta esperienza tu abbia: un 100/100 è un punteggio che va sempre evidenziato, elogiato e salutato con grande entusiasmo.”

Valerio Grazini dei Carabinieri

Se di coraggio parliamo, quello non è mancato davvero neppure ai ragazzi di Torretta che nell’ultima serie hanno saputo agguantare con grande determinazione un brillantissimo bronzo.

Il coach di Torretta Fabio Sollami

“Abbiamo avuto una partenza difficile – racconta il capitano Fabio Sollami – perché abbiamo affrontato la prima serie alle otto e mezzo e abbiamo perso subito quei dieci o dodici piattelli che ci avrebbero permesso di navigare in acque più tranquille nel corso della gara. Posso dire che il mio obbiettivo era quello di entrare nelle prime dodici squadre per giocarci la posizione nella serie finale. In questa formazione ho voluto bilanciare l’esperienza di atleti più navigati come il sottoscritto e Paolo Putano, Pierluigi Sollami e Paolo Vitale con l’esuberanza di due giovani talenti crescenti come Giovanni e Christian Sollami. Mi sento in dovere di elogiare anche la nostra riserva Giuseppe “Pippo” Rizzo che ha saputo essere perfetto uomo di squadra: attento ad ogni fase della gara e sempre pronto a rilevare uno di noi qualora fosse stato necessario. L’esperimento è sicuramente riuscito: tant’è che, dopo aver constatato che eravamo stati promossi alla serie finale, siamo entrati in pedana davvero carichi di entusiasmo. E confesso che andando a effettuare l’ultima serie ho gridato al mio team: andiamo a prenderci il bronzo!”

La formazione di Torretta

Ma il suggello a questa sfida dai toni agonistici esaltanti lo pone certamente la considerazione conclusiva del coach della formazione dei Carabinieri che ha letteralmente trionfato in questa edizione 2022 della Coppa dei Campioni.

“Sì, un’ultima considerazione si impone – afferma Gabriele Bernasconi – al termine di un’impresa così straordinaria come hanno saputo realizzare i nostri ragazzi. Mi piace del resto continuare a usare il plurale per parlare di questa squadra perché descrive perfettamente il lavoro che è stato condotto. Quando si hanno a disposizione atleti titolatissimi e affermati come Massimo Fabbrizi, Daniele Resca e lo stesso Valerio Grazini si deve, e sottolineo: si deve, tenere in grande considerazione la loro voce. È utile farli confrontare, miscelare appunto la loro voce con quella dei giovani, perchè i grandi trasmettono esperienza, tranquillità e prospettiva, e i giovani, da parte loro, impeto e fuoco ardente. Forse in conclusione è stato proprio questo l’ingrediente finale di una gara da record!”

Gabriele Bernasconi e il team dei Carabinieri un attimo dopo la conquista della Coppa dei Campioni