Sette domande a Martina Bartolomei

L’atleta aretina che ha conquistato medaglia d’oro e carta olimpica nello Skeet agli European Games di Cracovia spiega tutte le sfumature della sua impresa

(di Massimiliano Naldoni)

Martina, come ci si sente dopo aver ottenuto una vittoria così importante come quella che hai conseguito agli European Games?

Mi sento molto orgogliosa di essere riuscita a conquistare la carta alla prima occasione utile che mi è stata concessa.

Sicuramente sapevi che agli European Games avresti gareggiato con la “vecchia” formula dei ranking match e del medal match: hai fatto un allenamento mirato per quella tipologia di gara?

Per quanto riguarda la formula della finale ho cercato di fare solamente quello su cui mi alleno ogni giorno senza cercare di strafare: ho cercato di dominare le emozioni che comunque erano tante, considerata l’importanza di quella finale, sparando un piattello alla volta.

Martina Bartolomei

Si dice sempre: resto con i piedi per terra! Ok, però adesso un pensiero alle Olimpiadi lo puoi rivolgere.

Ovviamente uno dei miei obbiettivi sono e saranno le Olimpiadi: essere riuscita a conquistare il pass per Parigi 2024 certamente mi fa ben sperare per il futuro: nel frattempo cercherò di dare sempre il massimo per farmi trovare pronta al momento in cui il Ct dovrà fare la sua scelta.

C’è stata una partenza con un 23, ma poi una galoppata quasi senza ostacoli: analizzando a ritroso la tua gara di Cracovia come la descriveresti?

La mia gara è partita con un 23, è vero, però, come ho detto prima, per quanto riguarda le finali ho cercato di fare al meglio ciò che so fare per poter concludere la mia prova con il minor numero di errori, anche in considerazione della qualità dei punteggi ottenuti dalle altre tiratrici in gara.

Martina Bartolomei e il Ct Andrea Benelli

Nei giorni degli European Games un collega di un quotidiano che seguiva l’evento di Cracovia mi ha chiesto di suggerirgli una curiosità per un articolo su di te e io gli ho detto che mi ricordavo bene quando eri una tiratrice di Fossa Olimpica e tiravolisticamente volevi percorrere proprio quella strada. Pensi che adesso saresti allo stesso livello se tu avessi continuato con il Trap?

Probabilmente se avessi continuato a sparare alla Fossa Olimpica non sarei arrivata a questo punto, perché è certamente la disciplina dello Skeet quella che sento più affine alla Martina che sono adesso.

Il momento più emozionante di questi European Games e quello più difficile?  

Direi che il momento più emozionante di questi European Games è stato ovviamente il momento in cui ho realizzato di aver vinto la medaglia d’oro e il pass olimpico: è stato un po’ come svegliarsi da un sogno e rendersi conto che finalmente ce l’avevo fatta. Devo anche dire che vedere la felicità negli occhi del mio Ct Andrea Benelli mi ha ripagato del grande sacrificio fatto per arrivare fino a quel punto. Ovviamente reputo questa vittoria soltanto un ottimo punto di partenza per il mio futuro. Certo, ci sono stati anche momenti difficili da gestire durante questa gara ma ho cercato di affrontarli sempre come meglio so fare per poter rimanere sempre lucida e dare il meglio.

Facciamo un gioco: se Martina non avesse vinto l’oro nello Skeet in quale altro sport presente nel programma degli European Games vorrebbe aver vinto la medaglia d’oro?

Rispetto molto tutti gli sport ma credo che dentro il mio cuore ci sia sempre stato e ci sarà sempre il tiro a volo, per cui sono fiera ed orgogliosa di aver vinto questa medaglia in questa specialità.

Martina Bartolomei sul podio degli European Games con la greca Emmanouela Katzouraki e la tedesca Nadine Messerschmidt