Al via il primo Campionato italiano universitario

Il 7 novembre a Vetralla saranno in pedana le atlete e gli atleti della Fossa Olimpica e dello Skeet

Il prossimo 7 novembre al Tav Vetralla (nella foto di copertina) si celebrerà il primo Campionato italiano universitario di Fossa Olimpica e Skeet: l’evento sarà appunto il primo del genere ad assegnare ufficialmente gli scudetti, sebbene le discipline tiravolistiche possano vantare una lunga tradizione di presenza negli atenei che si è concretizzata negli anni passati con i frequentatissimi Criteria che hanno rivelato anche molti fuoriclasse del panorama azzurro.

“Il 2022 è stato un anno di svolta – spiega Pierluigi Pescosolido che da quasi venti anni segue il tiravolismo universitario e ha partecipato con le squadre azzurre a quattro edizioni delle Universiadi – perché nel Criterium di Umbriaverde abbiamo finalmente conseguito quel numero di Cus presenti che ha indotto Federcusi a decretare ufficialmente la nascita del Campionato italiano universitario che si disputerà appunto quest’anno per la prima volta. Tra Federcusi e Fitav c’è una lunga storia di intensa e fattiva collaborazione che si è tradotta in un costante sostegno economico e organizzativo allo sport universitario da parte della Federazione italiana tiro a volo. Il professor Riccardo Massantini, referente dei rapporti tra le due Federazioni, negli anni ha compiuto un lavoro accurato che risulta finalmente premiato dal recente provvedimento di Federcusi che ha accolto ufficialmente il nostro sport tra le sue discipline principali.”

Pierluigi Pescosolido

“La pratica del tiro a volo in sede universitaria – precisa Pierluigi Pescosolido – svolge da almeno venti anni un ruolo di primissimo piano anche nel contesto dell’agonismo internazionale. È doveroso ricordare che atlete e atleti, che poi successivamente in maglia azzurra hanno conseguito vittorie e conquistato medaglie importanti per l’Italia del Trap e dello Skeet, hanno spesso avuto il loro debutto internazionale proprio nell’ambito delle Universiadi e dei Mondiali universitari: voglio ricordare il titolo iridato conquistato da Giancarlo Tazza nel 2008 in Cina quando Gigi Lodde fu brillante terzo classificato e ancora l’altro alloro mondiale vinto da Marco Sablone. Ma ad esempio anche la carriera di Silvana Stanco, Tammaro Cassandro, Nino Barillà, Alessandro Chianese, Andrea Miotto Andrea Vescovi e Simone Prosperi si è formata in quelle manifestazioni.”

“Con il Campionato italiano universitario di Vetralla del prossimo 7 novembre stiamo naturalmente compiendo un altro importante salto di qualità. Saranno in gara sicuramente una quarantina di studenti e studentesse: tuttora frequentanti oppure con una laurea conseguita nel 2023, ma comunque nella fascia di età massima dei ventotto anni. Un considerevole nucleo sarà costituito da atlete e atleti che il sottoscritto ha sempre sollecitato a compiere un percorso professionale parallelo a quello dell’agonismo tiravolistico. Segnalo sempre alle mie atlete e ai miei atleti che l’attività di pedana prima o poi si concluderà, anche se, d’accordo, ci sono eccellenti e celebri esempi di grande longevità agonistica nel tiro a volo: concludere la propria fase agonistica essendo in possesso di un titolo che qualifica professionalmente consentirà però di proseguire poi più agevolmente la propria strada. In questi anni le nostre atlete e i nostri atleti hanno spesso conseguito la propria laurea nelle università telematiche che hanno consentito una distribuzione più razionale del tempo tra lo studio e la preparazione atletica e quella in pedana. Gradualmente stiamo entrando però anche nelle università tradizionali con un’opera massiccia di reclutamento.”

L’impianto del Tav Vetralla che il 7 novembre ospiterà il primo Campionato italiano universitario

“Quello che è veramente importante in questo momento – dichiara Pierluigi Pescosolido – è il passaggio che sta compiendo l’Issf grazie all’intervento diretto del Presidente Luciano Rossi. Negli anni più recenti le discipline del tiro a volo sono state sistematicamente ignorate dalle Universiadi e dai Campionati del mondo che nel loro programma non contemplavano più gli eventi del nostro sport. L’ultima Universiade in cui siamo stati presenti è stata infatti quella italiana del 2019. La situazione sta però cambiando radicalmente. Poche settimane fa sono intervenuto infatti ad un incontro con un funzionario dell’Issf e con il Presidente di Federcusi Antonio Dima proprio per definire i passi necessari da compiere nei confronti di Fisu, la Federazione internazionale degli sport universitari, per far inserire stabilmente il tiro a volo tra gli sport principali delle Universiadi e dei Mondiali universitari. Naturalmente quando questa presenza stabile del tiro a volo sarà riconosciuta, per noi sarà anche più agevole promuovere il tiro a volo in tutti gli atenei italiani perché in quel caso per atlete e atleti si configurerà di nuovo la possibilità di una prestigiosa attività internazionale e di un possibile futuro in maglia azzurra.”

(foto di Marco Greco)