Alberto Di Santolo: una ripartenza all’insegna delle novità

Il Coordinatore nazionale del Settore Giovanile traccia un bilancio dei primi tre Gran Premi stagionali e getta lo sguardo verso il futuro, mentre alcuni dei protagonisti del Gran Premio di Cieli Aperi analizzano il loro brillante presente

(di Massimiliano Naldoni)

Con la celebrazione del terzo Gran Premio del Settore Giovanile a Cieli Aperti si è conclusa la prima fase della stagione agonistica delle atlete e degli atleti under 20 ed è in certo modo tempo di primi bilanci. A tracciarli è Alberto Di Santolo, Coordinatore nazionale del comparto, che pone l’accento sul carattere sperimentale che la stagione stessa, anche e soprattutto a seguito degli effetti prodotti dalla pandemia nei due anni passati, inevitabilmente ha assunto. Possiamo allora dire che in questa stagione 2022 l’impulso delle novità ha incontrato il già solido patrimonio di tradizione che può vantare il Settore Giovanile?

Il Coordinatore nazionale del Settore Giovanile Alberto Di Santolo

“È stata certamente una ripartenza che si è concretizzata in cambiamenti strutturali – spiega Alberto Di Santolo – e come tutte le situazioni di questo genere anche questa necessita di una transizione. Ma occorre anche dire che questa transizione sta procedendo agevolmente perché si è creato subito un clima di grande collaborazione tra lo staff del Settore Giovanile e i due Commissari tecnici e poi ancora di tutti loro con le azzurrine e gli azzurrini. Questa situazione permette oggi di progettare e realizzare un lavoro sia a breve che a lungo termine. Indubbiamente le persone che costituiscono gli staff sono altamente qualificate e hanno un passato di tutto rispetto in questo ambito specifico o in carriere agonistiche talvolta perfino ancora in corso. C’è grande esperienza sia generale che specifica del Settore Giovanile e quindi questo percorso che abbiamo intrapreso sicuramente produrrà dei grandi risultati.”

Ma come sta cambiando il mondo giovanile del tiro a volo? Abbiamo di nuovo girato la domanda al Coordinatore nazionale del Settore.

“Quanto ai numeri delle atlete e degli atleti stiamo monitorando la situazione. Certamente dal punto di vista economico quello che stiamo vivendo non è decisamente uno dei momenti migliori, ma attualmente c’è una tenuta complessiva di partecipazione nelle gare, come ad esempio i tre Gran Premi che abbiamo celebrato, che confermano i numeri già eccellenti dell’anno scorso.”

Dal punto di vista agonistico il tema delle finali è certamente al centro dell’attenzione: quali sono i provvedimenti che il Settore Giovanile intende affrontare in queso senso?

“Il problema delle finali – precisa Alberto Di Santolo – è sicuramente di grande interesse: per le atlete e per gli atleti nonché per i loro istruttori e allenatori. A livello internazionale, come sappiamo, sono state già introdotte nel comparto giovanile: chi ha partecipato alla Coppa del Mondo di Suhl e ha avuto accesso alle finali ha gareggiato proprio con la nuova tipologia. In realtà noi stiamo conducendo un lavoro, che io reputo molto interessante, in vista dell’anno prossimo che consisterà nell’adottare la formula internazionale per tutte le qualifiche. Per le atlete e per gli atleti del comparto Juniores sarà fondamentale perché nelle gare nazionali andranno a disputare la stessa finale che poi troveranno nei confronti internazionali. Ma vogliamo dare l’opportunità di disputare la finale internazionale anche alle qualifiche inferiori sebbene stia prendendo corpo l’ipotesi di adottare una formula probabilmente un po’ semplificata. Pur semplificata, e dobbiamo capire appunto in che modo, quella finale andrà comunque a riprodurre lo stesso schema della finale internazionale. Tutto questo naturalmente andrà in vigore dall’inizio del 2023 perché, come dicevamo prima, questo in corso viene considerato un anno di transizione.”

Anomalo e sperimentale quanto si vuole, tuttavia il 2022 ha già prodotto concrete novità.

“Certamente sì! – Conferma Alberto Di Santolo – Malgrado si sia trattato appunto di un anno sperimentale si sono adottate interessanti soluzioni. Ci sono stati due importanti raduni del Settore Giovanile a Montopoli e a Todi, ma i direttori tecnici hanno introdotto l’abitudine di effettuare un raduno in coincidenza con la trasferta internazionale di Suhl: questo è un elemento di innovazione rispetto all’anno precedente che permette di calibrare meglio le esigenze delle atlete e degli atleti rispetto a gli obbiettivi preposti.”

“Allo stato attuale – conclude il Coordinatore nazionale del Settore Giovanile – è un po’ prematuro parlare di futuro in senso stretto perché la programmazione viene tradizionalmente definita nel mese di ottobre. In coincidenza con la conclusione della stagione agonistica, con numeri e statistiche alla mano, saremo in grado di trovare delle soluzioni sia per il numero degli atleti in gara che per la lunghezza delle finali. Ci stiamo lavorando tutti insieme: a fine stagione formuleremo delle proposte al Presidente e al Consiglio federale e vedremo quale sarà la strada da percorrere. Si tratterà di valutare la giusta proposta per mantenere i numeri alti di partecipazione che contraddistinguono gli appuntamenti dell’attività nazionale e in contemporanea l’efficienza organizzativa che si richiede appunto per eventi ad alta affluenza.”

Se a livello organizzativo è il futuro a rappresentare la materia analizzata, per le atlete e per gli atleti che hanno preso parte al Gran Premio di Cieli Aperti c’è essenzialmente un presente agonistico con cui fare i conti. E per molte delle ragazze e dei ragazzi che si sono misurati sulle pedane bergamasche il terzo appuntamento stagionale ha rappresentato uno snodo importante. Tra le Juniores della Fossa Olimpica, ad esempio, Giorgia Lenticchia, che ha conquistato brillantemente la vittoria, ha “resettato” una situazione che il responso non positivo della Junior World Cup di Suhl aveva pesantemente condizionato.

Giorgia Lenticchia

“Dopo quella trasferta – confessa l’atleta di Terni parlando della sua più recente prova internazionale – ero veramente a terra. La gara non era andata bene e dovevo capire i motivi e affrontarli. Occorreva prendere atto che il mio avvicinamento a quella prova non era stato evidentemente corretto. Quando approdi ad una gara di quella importanza e di quel livello agonistico devi essere convinta e motivata ed evidentemente non sono arrivata nelle condizioni giuste. È il parere del Ct Di Spigno e ne sono convinta anche io. Questa vittoria di Cieli Aperti invece mi ha risollevato davvero l’umore: mi ha restituito fiducia nel lavoro che sto facendo. Mi ha davvero emozionata il sostegno che mi ha dato tutta la squadra dell’Umbria: sentire gli atleti e i tecnici che mi sostenevano durante la finale è stato formidabile!”

La gara di Cieli Aperti è stato un momento importante di verifica anche per Marco Coco che ha centrato la medaglia d’oro tra gli Juniores dello Skeet.

Marco Coco

“A Suhl ero certamente emozionato – dichiara l’atleta delle Fiamme Oro che il prossimo 28 giugno entrerà nei diciassette anni – perché non vivi certo la tua prima trasferta internazionale come se fosse una formalità qualsiasi. A Cieli Aperti sono tornato invece ad avere un approccio più tranquillo alla gara. Mi ha dato coraggio anche la bella prova che sono riuscito a fare all’Interforze nel corso della settimana. E sono molto grato anche al mio tecnico Pierluigi Pescosolido che ha saputo intervenire nel modo giusto dopo la trasferta di Coppa del Mondo per rimettermi subito sulla strada giusta. Ma devo ringraziare anche tutti coloro, dalla famiglia agli amici, che mi hanno molto aiutato in questo recupero dopo quella piccola-grande delusione.”

Il Gran Premio di Cieli Aperti è stato un “reset” importante anche per Sara Bongini che, a sua volta “scottata” dalla recente esperienza della Coppa del Mondo di Suhl, nel primo ritorno sulla scena agonistica dopo la trasferta in Germania, ha saputo brillantemente dominare la gara delle Juniores di Skeet.

Sara Bongini

“Quello della Coppa del Mondo è stato uno smacco vero e proprio, – dice l’atleta fiorentina – perché non credevo proprio di trovarmi di fronte ad un effetto a catena in quel modo. Certamente a Cieli Aperti sono arrivata con più convinzione. È vero che ho dovuto lavorare sodo in queste settimane per riuscire a ritrovare quella convinzione nei miei mezzi, ma l’esito mi dice che il lavoro condotto è stato corretto. L’aspetto difficile in questi casi non è tanto lavorare sul gesto tecnico che è qualcosa che ti appartiene: non lo perdi mai. La difficoltà è ritrovare le condizioni emotive giuste: riportare il morale al livello corretto.”

“Centoquindici è buono – precisa Sara Bongini a proposito del punteggio di qualificazione realizzato a Cieli Aperti – ma si può fare di meglio! C’è da lavorare sodo per restituire solidità anche ai punteggi ed è questo il programma delle prossime settimane.”

Forte di un ottimo 121/125 realizzato all’Interforze di Umbriaverde pochi giorni prima del Gran Premio, è invece arrivato a Cieli Aperti con atteggiamento sereno Cosimo Luca Salinaro che si è aggiudicato la medaglia d’oro tra gli Juniores della Fossa Olimpica.

“Posso dire che non mi ero dato obbiettivi precisi per questa gara. – Conferma il diciassettene atleta pugliese – Perfino dopo aver centrato l’ingresso in finale non pensavo di vincere. Certamente, quando al primo step di finale mi sono ritrovato con 24/25 e un vantaggio di tre piattelli sull’inseguitore più vicino, ho capito che da questa gara poteva uscire invece un buon risultato. So che alcune mie colleghe e alcuni miei colleghi della squadra sono stati alle prese con le conseguenze del risultato della Coppa del Mondo di Suhl ed è comprensibile. Io non giudico la mia prova proprio negativamente. Sono rimasto male, sì, per non essere riuscito ad entrare in finale per un solo piattello, ma devo anche considerare che per me era la prima trasferta importante di Fossa Olimpica. Anche se devo ammettere che l’attività internazionale della Fossa Universale in questi anni mi ha dato molta esperienza.”

Cosimo Luca Salinaro

“Per il momento mi interessa molto percorrere questi due binari – dichiara ancora Cosimo Salinaro a prposito della sua militanza nelle due specialità – e quindi la Fossa Universale continuerà a svolgere un ruolo importante nella mia vita sportiva. Quanto alla formula di finale che per il momento è diversa tra la situazione italiana e quella internazionale, posso dire che io preferisco decisamente la finale a otto rispetto a quella dello scorso quadriennio. La nuova finale dà opportunità ad un maggior numero di atleti e in effetti ho l’impressione che valorizzi di più il talento di ciascuno di noi. In ogni caso, qualunque sia la tipologia di finale, c’è una regola che non ti fa sbagliare di certo: non mollare mai, in nessun momento. Ed è una regola che io seguo sempre, senza eccezioni!”