Preparazione atletica: uno sguardo simmetrico
I suggerimenti del Preparatore atletico Carlo Alberto Zandomeneghi e le impressioni di alcuni under 21 che hanno partecipato al recente raduno di Tirrenia
(di Massimiliano Naldoni)
È veramente uno sguardo simmetrico nei confronti della preparazione atletica quello che si ravvisa confrontando i suggerimenti rivolti dal Preparatore atletico Carlo Alberto Zandomeneghi ai ragazzi e alle ragazze che hanno partecipato al recente raduno di Tirrenia e il modo in cui è percepita quell’attività appunto da parte delle atlete e degli atleti del Settore Giovanile. Nell’intervista che abbiamo pubblicato qualche giorno fa il Coordinatore nazionale del Settore Giovanile, Alberto di Santolo, sottolineava che la preparazione atletica è strumento imprescindibile per qualunque atleta che voglia attribuire maggiore qualità alla propria pratica di pedana. Interpellato direttamente sull’argomento, a sua volta il Preparatore Carlo Alberto Zandomeneghi aggiunge che soltanto la pratica costante consente di perseguire i risultati. E che lo sguardo sia dunque favorevolmente simmetrico lo prova il fatto che anche una Esordiente e uno Junior dello Skeet – nello specifico: Adela Sparapani e Valerio De Nicola – sul tema abbiano espresso la loro piena consonanza con le parole di Zandomeneghi. Andiamo allora a sondare direttamente proprio le reazioni delle due parti sul recente raduno.
Preparatore Zandomeneghi, qual è la sua impressione sulla condizione fisica complessiva delle ragazze e dei ragazzi che hanno partecipato al raduno di Tirrenia?
Ho trovato tutti i ragazzi e tutte le ragazze del raduno relativamente bene: si comprende sicuramente che c’è chi sta lavorando con costanza e chi magari sta lavorando un po’ meno. Però coloro che fino ad ora hanno lavorato con meno intensità, all’indomani del raduno si sono subito messi in contatto con me per ricevere un piano di allenamento da sfruttare nell’arco dei mesi invernali con un graduale incremento di intensità in vista del nuovo incontro che avverrà al raduno del mese di febbraio quando valuteremo le condizioni fisiche tutti insieme.
Valerio, che cosa ha rappresentato per te questo raduno?
Il raduno per me è stata un’importante opportunità per crescere sia come atleta che come persona. In questo incontro ci siamo dedicati sia alla parte teorica che a quella pratica della preparazione e ritengo che tutte e due queste parti siano fondamentali anche e soprattutto per fornirci indicazioni per lavorare poi ogni giorno nell’arco dei prossimi mesi. Io sono convinto che gradualmente sarà utile fare una programmazione specifica per lo Skeet che è la mia disciplina e infatti sono in contatto con il Preparatore atletico Zandomeneghi per definire un piano mirato alle mie esigenze.
Preparatore Zandomeneghi, nella programmazione ha un ruolo determinante la disciplina a cui il ragazzo o la ragazza si rivolgono?
Nella programmazione di base io non guardo la differenza delle discipline, ma mi concentro semmai sulle caratteristiche della persona. Perché il programma di allenamento deve essere strutturato in base alle necessità e alle condizioni generali del soggetto. Non è escluso però che, quando lavoro con persone che sono un po’ più avanti come preparazione, possa prendere in considerazione di scendere un po’ più nello specifico della disciplina a cui il soggetto si rivolge. In quel caso posso anche dire al ragazzo o alla ragazza: d’accordo, tu fai Skeet, allora adesso lavoriamo su determinati esercizi per favorire ad esempio la rotazione e per agire sul busto. Mentre per un soggetto che pratica la Fossa Olimpica posso invece considerare un altro genere di esercizio per intervenire dove il soggetto stesso si presenta più carente. Però, ripeto: qui stiamo già parlando di un livello di preparazione più avanzato. Per chi è più indietro, non dico che si parta da un programma basico e uniforme per tutti, perché appunto ogni programma è sempre sistemato ad hoc per la singola persona, però si rispetta una gradualità che si riflette anche sull’intensità del lavoro.
Come si concilia in un raduno la necessità di essere omogenei nella proposta con le differenze di preparazione dei soggetti?
La difficoltà di raduni di questo genere effettivamente consiste nel riuscire a mettere insieme tutte le persone e individuare degli esercizi che possano rivelarsi soddisfacenti per le esigenze di ogni soggetto, ma anche, come dico sempre, stancanti per far comprendere correttamente al ragazzo o alla ragazza che cosa bisogna fare in un periodo di preparazione. Mi sono confrontato su questo tema con Alberto Di Santolo e, pur considerando i diversi livelli di preparazione, abbiamo deciso di non creare dei gruppi appunto in base al livello dei soggetti. Sarà quando, in questi mesi, ragazzi e ragazze lavoreranno a casa che inizieranno a spingere sulla propria preparazione in maniera più specifica.
Adela, questo per te era il primo vero raduno di preparazione fisica: che impressione ti ha prodotto?
Ho fatto altri raduni ma questo era effettivamente il primo in cui si è lavorato soltanto in palestra. È stato molto bello perché intanto ci ha permesso di incontrarci con altri ragazzi e altre ragazze che incontro nelle gare durante tutto l’anno. Inoltre ci hanno dato indicazioni per l’attività in palestra e ho sperimentato tanti esercizi nuovi. Anzi, questa volta con Carlo Alberto abbiamo concordato un programma un po’ diverso rispetto a quello che avevo seguito fino ad ora perché d’ora in poi andrò anche in palestra, almeno un paio di volte alla settimana, e quindi sarà possibile alzare un po’ il livello della preparazione lavorando sulla forza, sulla resistenza e sull’equilibrio. So che posso lavorare sulla preparazione ance a casa, ma preferirò fare attività in palestra perché sarò guidata da un istruttore che mi confermerà quando sto svolgendo bene l’esercizio.
Valerio, tu avevi l’abitudine di fare preparazione atletica anche prima di partecipare a questi raduni?
Sì, ho sempre fatto sport. Da piccolo giocavo a calcio e ormai da sei anni faccio arti marziali. Quindi per me la preparazione atletica è sempre stata comunque un’attività presente costantemente nella mia vita ormai da molto tempo e sono perfettamente d’accordo con Zandomeneghi quando insiste sulla necessità di essere costanti e rigorosi nella preparazione.
Preparatore Zandomeneghi, è davvero tangibile il miglioramento che si verifica in queste atlete e in questi atleti da una stagione a un’altra?
Certamente. Io ho avuto modo di incontrare questa volta ragazze e ragazzi che avevo già visto anche nel 2022 e nel 2023. In molti soggetti ho constatato proprio un netto miglioramento nell’esecuzione di determinati esercizi. Naturalmente per arrivare preparati alla stagione 2025, anche i più preparati, senza eccezioni, dovranno appunto continuare a fare un lavoro costante. Ecco, questo è proprio il concetto su cui vorrei insistere perché è davvero fondamentale. Il lavoro di preparazione fisica deve essere ripetuto regolarmente. Ad esempio, un atteggiamento che a volte si percepisce è quello che detta alla giovane atleta o al giovane atleta di fare l’invernata, come si dice comunemente, cioè di impegnarsi a fondo con la preparazione nei mesi dell’autunno e dell’inverno e poi mollare tutto quando a febbraio inizia la stagione. No, questo proprio non funziona. Occorre invece costanza, perché il soggetto deve far proprio il concetto che la preparazione aiuterà per l’attività in pedana sia a livello mentale che a livello fisico. E in particolare poi sarà fondamentale nella stagione calda in cui si concentrano le gare ma in cui nell’attività agonistica si produce anche una pesante dispersione di energie.
Le ragazze e i ragazzi del raduno di Tirrenia
Matteo D’Amico, Valerio De Nicola, Domenico Diana, Nicolò Diturco, Francesco Fortunati, Michele Manzella, Riccardo Salsa, Patrizio Tuzi, Sara Bianchi, Dalia Buselli, Giulia Castrichini, Adela Sparapani, Gabriele Barone, Luca Chessa, Lorenzo Felici, Andrea Guidi, Claudio Pedicini, Simone Roncen, Elisa Castellana, Ambra Giabbecucci, Maria Iovinella, Alessia Mellone, Aurora Rocchi, Linda Zaina
(Foto di Pavla Dolenska)