Saverio Cuciti: l’eclettico del ParaTrap

Campione italiano in PT2 nella scorsa primavera, in autunno il paratleta toscano di Forte dei Marmi ha conquistato il bronzo al Mondiale di Al Ain ma per il 2023 la sua ideale asticella è ancora più alta

(di Massimiliano Naldoni)

Chi ben comincia è a metà dell’opera suona sempre come un adagio un po’ logorato dalla consuetudine, ma in molti casi è invece fedele descrizione della realtà. Saverio Cuciti ha scoperto il tiro a volo un giorno di alcuni anni addietro, incuriosito dalla visione dello storico campo del Tav Pisa che scorgeva ogni giorno tra la vegetazione dai finestrini del treno su cui viaggiava per recarsi al lavoro. Avvicinatosi all’ambiente del tiro a volo proprio all’impianto della città della torre pendente, ha avuto in quegli anni come mentore Jacopo Matteoni che nella storia del tiravolismo italiano è ricordato non soltanto come stimato dirigente federale, ma anche e soprattutto come accurato teorico dell’attività di pedana e scopritore di talenti. E su Saverio Cuciti, quel contatto con un ambiente stimolante com il Tav Pisa e quell’intervento reiterato di Matteoni per plasmarne la naturale propensione per il tiro a volo, ha certamente dato frutti se nel 2022 il paratleta di Forte dei Marmi ha centrato il titolo tricolore della sua qualifica, la PT2, e la medaglia di bronzo al Mondiale di Al Ain oltre a numerosi altri successi. Ma per il cinquantaquattrenne toscano sembra non bastare.

Saverio Cuciti

“Anche se sono consapevole che suoni strano – spiega Saverio Cuciti – non posso dire di essere soddisfatto di quella medaglia. Per il semplice fatto che mi aspettavo di più: da me stesso, intendo. Sì, certo: sono felice per la squadra, per essere riuscito a donare all’Italia una medaglia prestigiosa e per essere risultato il migliore degli azzurri in quella gara. Ma per il livello che sono riuscito a raggiungere nella prima parte della stagione, il terzo posto al Mondiale in certo modo non può bastare…”

Effettivamente il 2022 di Saverio Cuciti era stato subito fuoco e fiamme.

“A maggio, dopo aver vinto il titolo italiano a Laterina, – commenta il paratleta toscano – al Gran Premio a cui ho partecipato negli Stati Uniti ho totalizzato 119/125 e ho stravinto. Dopo l’impresa nel Michigan, a luglio ho partecipato alla Coppa del Mondo a Monaco. E quella è stata davvero una gara incredibile! Il campo è perfetto e naturalmente quella è la prima condizione per favorire una prova di alto livello. Ma io quella situazione credo di averla interpretata subito alla lettera: nelle prime tre serie di allenamento su tre campi diversi ho fatto 75/75. A Riccardo Rossi, che è stato il nostro accompagnatore in quella gara, a quel punto ho detto: io non sparo più in allenamento, o meglio domani mi dedico a perfezionare la gara sparando a un colpo! Poi in gara nella prima giornata ho quasi replicato la sequenza perfetta dell’allenamento con un 25, un 24 e ancora un 25. Il secondo giorno ero pieno fino all’undicesimo piattello della prima serie. Ma improvvisamente si è inceppato qualcosa: ho iniziato a sudare, forse in quel momento ho sofferto il caldo e ho infilato quattro zeri in sei piattelli. In ogni caso sono approdato alla finale con un ottimo punteggio di qualificazione, ma proprio in finale sono stato di nuovo vittima di qualche incertezza: ho avuto un netto vantaggio su tutti gli avversari nel corso dei cinquanta piattelli, ma alla fine mi sono ritrovato in parità con un atleta fortissimo come Ignacio Oloriz Sanz e l’ho superato soltanto dopo un lungo shoot-off.”

Saverio Cuciti al vertice del podio di PT2 al Campionato italiano 2022

“All’origine di questa alternanza di situazioni – spiega ancora Saverio Cuciti – c’è sicuramente un eccesso di tranquillità che è stata prodotta in più di un’occasione proprio dalla qualità del risultato. Sentirsi troppo tranquilli per il vantaggio acquisito nei confronti degli avversari qualche volta rischia di tradursi in uno svantaggio psicologico. D’altronde per tutta l’estate ho viaggiato su livelli qualitativi molto alti: ho totalizzato spesso 49/50 in allenamento e in gara e questo in certo modo mi ha scaricato psicologicamente. Curiosamente anche l’Europeo, nel quale non sono riuscito a entrare in finale, è stata una buona gara. Ho fatto appena quattro seconde canne in tutta la gara e non sono riuscito a centrare l’ingresso in finale per lo zero all’ultimo piattello.”

Saverio Cuciti è certamente un atleta che esplora tutti i limiti della sua passione sportiva. Ormai celebre sui campi di tiro del mondo per aver introdotto un’insolita maniera di sparare che lo stesso campione toscano definisce “in movimento”, Cuciti si è sempre rivolto con identico entusiasmo a molte discipline diverse.

“Sarà quell’indomita e inesauribile curiosità che mi ha trasmesso fino dall’inizio Jacopo Matteoni che mi ha sempre portato a rivolgermi a tante specialità diverse. La Fossa Olimpica è naturalmente la disciplina di riferimento, però pratico spesso l’Universale e mi diverte molto il Down-the-Line: anzi, in questa specialità negli Stati Uniti qualche volta ho davvero dominato.”

Saverio Cuciti

La riflessione che Cuciti ha condotto sulle ragioni che nel corso della stagione hanno provocato qualche inatteso black-out è legata anche alla calendarizzazione delle gare.

“Se all’Europeo non trovavo i tempi giusti, – argomenta il paratleta lucchese – tant’è che ho fatto moltissime prime canne, ma qualche zero di troppo, allora evidentemente non sono arrivato nella condizione giusta a quella gara. E infatti anche al Mondiale, per la stessa ragione, al posto di quel bronzo peraltro molto prestigioso probabilmente poteva esserci una medaglia di metallo più pregiato. Sicuramente noi italiani conduciamo una stagione molto lunga, mentre altri tiratori dell’area scandinava e dell’est Europa, anche per ragioni climatiche nei loro paesi di residenza, svolgono un’attività più concentrata verso l’estate. È vero: potrei immaginare una stagione meno estesa anche per me per poter arrivare agli appuntamenti che contano al top della forma che di solito nel mio caso coincide con il mese di agosto. Ma d’altronde il mio modo di sparare è quello: più spari e meglio fai è sempre stato il mio motto. E allora credo che a conti fatti anche il 2023 sarà pieno di gare e con un calendario molto intenso!”