Nell’Officina degli Ufficiali di Gara
Il Corso di formazione per Formatori federali di Ufficiali di gara ha inaugurato un nuovo percorso nel comparto arbitrale della Fitav: le impressione del Presidente della Can Fabrizio Forti e dei partecipanti Rosanna Mirante, Pierluigi Bestetti e Luigi Rutigliano
(di Massimiliano Naldoni)
È stato un vero e proprio laboratorio di novità il Corso di formazione per Formatori di Ufficiali di gara che ha impegnato un gruppo di candidati tra Roma e Umbriaverde in due weekend consecutivi del mese di febbraio. Organizzato da Alberto Di Santolo per conto della Federazione italiana tiro a volo in collaborazione con la Scuola dello Sport, il seminario ha infatti introdotto una nuova metodologia digestione del comparto arbitrale. Ne indica il preciso perimetro il Presidente della Can Fabrizio Forti.
“È importante premettere che alla base di questo Corso c’è una nuova strategia: un nuovo percorso su cui la Federazione intende procedere per quanto riguarda i Direttori di tiro. Vogliamo certamente alzare l’asticella per avere un gruppo di Direttori di tiro e di Coordinatori che siano sempre più autorevoli e preparati. L’autorevolezza è determinata dalla conoscenza del Regolamento ma anche dal modo in cui l’Ufficiale di gara stesso si presenta: la sua personalità nel ruolo che svolge. Abbiamo pertanto lavorato su questi aspetti e c’è un’importante novità: per il Corso celebrato prima a Roma e poi a Todi abbiamo coinvolto la Scuola dello Sport. Con il coinvolgimento della Scuola dello Sport sono state inserite delle materie molto importanti che pongono gli Ufficiali di gara nella condizione di assumere il corretto modo di porsi nei confronti dei tiratori/atleti. Essere autorevoli significa anche ricevere il pieno rispetto degli atleti che sono in pedana, perché noi sappiamo perfettamente che in qualunque sport quando il Direttore di gara, o in maniera più specifica per le nostre discipline: il Direttore di tiro, è autorevole, automaticamente quella figura riceve il massimo rispetto da parte degli atleti. Non dobbiamo poi dimenticare mai che il compito prioritario dell’Ufficiale di gara del tiro a volo è quello di garantire lo svolgimento corretto di ogni competizione in ogni suo aspetto.”
“Alla luce di questo percorso, – ha proseguito Fabrizio Forti – abbiamo dunque iniziato con i Formatori che saranno coloro che scenderanno in campo non solo per insegnare le norme regolamentari a quei Direttori che un tempo avremmo chiamato Provinciali, Regionali e Nazionali e che adesso definiamo rispettivamente di Terzo, Secondo e Primo livello, ma appunto anche per impartire le nozioni sul modo di porsi nei confronti dell’atleta. Ecco dunque che la prima parte del Corso è stata focalizzata proprio su questi temi. La seconda parte è stata invece un open discussion: in pratica delle lezioni interattive con gli stessi partecipanti al Corso. Dal momento che i partecipanti erano come minimo Direttori di tiro nazionali, si dava per scontato che il Regolamento fosse ampiamente conosciuto. Abbiamo quindi parlato delle situazioni che si possono creare in gara, ma anche di quello che sarà il nostro futuro nel comparto arbitrale e sulla meta che come Federazione vogliamo raggiungere anche grazie al loro contributo. In questo processo ho coinvolto anche Daniele Ghelfi come componente della Can e come Competition Manager della recente Coppa del Mondo di Rabat e soprattutto come membro dello Shotgun Committee dell’Issf. D’altronde l’eccellenza del nostro tiro a volo è anche dimostrata proprio dal fatto che persone con grande conoscenza tecnica e con grande esperienza sono state inserite in quell’organismo che a livello mondiale promulga tutti i regolamenti tecnici.”
“Sicuramente i partecipanti a questo Corso saranno i pilastri su cui andremo a fondare quello che sarà appunto il nuovo percorso per i Direttori di tiro. Possiamo certamente dire che non c’è stata una partecipazione numerosissima a questo primo Corso, perché in realtà abbiamo avuto soltanto undici adesioni. Ma personalmente sono dell’idea che in questa prima fase una partecipazione molto selezionata debba essere interpretata in modo positivo. Tuttavia questo percorso non deve essere un progetto condiviso soltanto dal Consiglio federale, dalla Can o da un gruppo ristretto di addetti ai lavori, ma è un progetto che iniziamo adesso a condividere proprio con tutti gli appartenenti al comparto arbitrale e in questa fase i partecipanti al recente Corso di Roma e di Umbriaverde sono i nostri portavoce sul campo.”
“Nel prossimo futuro – ha concluso Fabrizio Forti – verranno poi organizzati corsi per Coordinatori e per Direttori di tiro nazionali sempre sulla falsariga di questo Corso per Formatori. E ci saranno anche corsi di aggiornamento di nuovo per i Formatori, per i Coordinatori e per i Direttori di tiro nazionali che non avranno partecipato ai seminari precedenti. Nel medio periodo tutti dovranno arrivare ad un livello di preparazione che permetta loro di gestire ogni situazione in modo omogeneo. Peraltro il risultato di questo Corso è stato ottimo: i partecipanti si sono detti complessivamente soddisfatti, ma è stata una bella esperienza anche per noi dirigenti. Devo dire infatti che abbiamo potuto apprezzare ancora una volta la passione e la dedizione che questi nostri Ufficiali di gara profondono nel loro compito.”
Entusiastica anche la reazione dei partecipanti dalle cui parole traspare l’esaltante esperienza carica di novità dell’iniziativa promossa dalla Fitav.
“Davvero interessantissima la prima parte con nozioni decisamente nuove. – Ha commentato Pierluigi Bestetti – Ogni momento del Corso è stato molto specifico e impegnativo, ma senz’altro anche molto coinvolgente. Una sensazione, questa, che ho potuto condividere con un gruppo di colleghi con cui il lavoro è risultato davvero piacevole e formativo. Ognuno di noi ha certamente la propria preparazione e il proprio retroterra di cultura specifica che io infatti ho riversato nella mia tesina, ma questo Corso in realtà ci ha permesso di acquisire molti elementi nuovi. Anche emotivamente è stata una bella esperienza perché ho recepito l’intenzione di portare avanti un discorso collettivo e la precisa volontà di promuovere una potente trasformazione della figura dell’Ufficiale di gara, del mestiere dell’arbitro di tiro a volo e del modo di porsi nei confronti del tiratore. L’Ufficiale di gara ha questo compito difficilissimo di essere il custode della regola, ma anche di rappresentare il mediatore tra l’inevitabile rigore del regolamento e la specifca situazione dell’atleta. Devo ammettere che quella funzione di mediazione tra la regola e il singolo caso l’ho sempre avvertita in maniera naturale nel mio ruolo. Ma con questo Corso mi è apparso chiaro che proprio quella è anche la strada che vuol percorrere la Federazione e quindi sarà certamente stimolante muoversi in quella direzione e suggerire ai nuovi Direttori di tiro di fare altrettanto.”
Molto convinta dell’esito della partecipazione al Coro si è detta anche Rosanna Mirante.
“In questo Corso ho trovato la conferma di molte convinzioni che ho maturato negli anni di lavoro come Ufficiale di gara. Ho sempre coltivato la convinzione che l’Ufficiale di gara sia una figura fortemente rappresentativa della Federazione e quindi nel nostro ruolo dobbiamo essere i primi a saper interpretare il cambiamento che i tempi ci impongono. Il Corso è stato certamente molto impegnativo per i temi affrontati e anche per le ore di lavoro che ha imposto, ma ci ha fornito in maniera chiara molti elementi importanti e questo si deve all’indiscussa competenza dei relatori e alla loro capacità di trasmettere i messaggi. Sono rimasti davvero colpita dall’intervento di Erminia Ebner che ci ha fatto comprendere quanto sia importante una corretta alimentazione per un Ufficiale di gara: si tratta di una serie di considerazioni che in passato abbioamo sempre riservato alle atlete e agli atleti ma che in realtà pongono noi Ufficiali di gara esattamente sullo stesso piano. Particolarmente avvincenti sono stati poi gli interventi di Sergio Costa e Claudio Mantovani, ma interessantissimo è stato anche il lavoro che abbiamo svolto in gruppo con le indicazioni di Guido Ghirelli. Un dato è apparso certissimo al termine delle due sessioni del Corso: un Formatore in realtà non finisce mai di imparare!”
Analogo entusiasmo ha suscitato l’iniziativa in Luigi Rutigliano.
“La parte generale ha aperto degli orizzonti molto interessanti che, a mio avviso, almeno in parte fino ad ora non erano mai stati nel nostro mirino come ad esempio alcune nozione di psicologia o di tecnica della comunicazione: tutti strumenti molto utili nel ruolo che svolgiamo. Giudico questo step della mia carriera davvero molto stimolante. Nel precedente quadriennio ho svolto il ruolo di Car della Puglia e già in quella fase avevo maturato la volontà di trasmettere ad altri le mie conoscenze di Ufficiale di gara. Quella di motivare i giovani al mestiere di Ufficiale di gara sta diventando adesso per me una vera e propria missione e questo Corso ha consolidato questa mia volontà. Il ruolo di Ufficiale di gara è una bellissima esperienza per la quale occorre grande attaccamento alla bandiera, come si diceva un tempo: quindi alla Federazione per la quale si opera e a tutto quello che idealmente essa rappresenta. Per questo motivo sono molto grato ad Alberto Di Santolo e alla Fitav per l’impostazione che è stata data a questo Corso. Sintetizzerei questa esperienza in una considerazione del relatore Claudio Mantovani che mi è rimasta impressa: comunicare con un uditorio significa creare empatia! E questo processo presuppone uno spirito collegiale che anche in questa occasione tutti insieme abbiamo coltivato e promosso.”
Tutti i partecipanti al Corso per Formatori
Claudio Bartoletti, Nicola Bellanova, Pierluigi Bestetti, Giuseppe Caccia, Andrea Duprè De Foresta, Massimo Gentili, Rosanna Mirante, Maurizio Mosele, Marco Pepponi, Nino Rosace, Luigi Rutigliano, Antonino Turrisi