Le stelle brillanti di Roma
Nell’Invernale di Trap sulle pedane di Lunghezza le Società di Terza e Quarta categoria hanno dato vita ad un confronto agonisticamente esaltante: lo raccontano nel dettaglio Luigi Beatini e Renato Ferrari del Trap Pezzaioli, il Presidente di San Demetrio Angelo Di Mari e il massimo dirigente di Riofreddo Mario Taselli
(di Massimiliano Naldoni)
I campioni dell’inverno nel comparto delle Società di Terza e Quarta categoria sono loro: i portacolori del Trap Pezzaioli (nella foto di copertina con il Presidente Luigi Beatini e il Ct Renato Ferrari) che sulle pedane del Tav Roma hanno conquistato lo scudetto stagionale tra le trentaquattro ruggenti formazioni in lizza. Dario Freddo, Andrea Guarnieri, Albino Del Baldo, Eraldo Apolloni, Robertino Tacchetto e Diego Esposito Civitello hanno totalizzato 552/600 e si sono aggiudicati il primo scudetto nazionale intersocietario della stagione 2023. Sebbene il responso finale della gara capitolina descriva quello dei bresciani di Montichiari come un successo ben delineato, è altrettanto vero che nelle prime fasi l’esito del confronto è apparso molto incerto. Lo spiega efficacemente il “coach” della squadra lombarda: Renato Ferrari.
“Si sapeva che c’era da soffrire, – dice il selezionatore del Trap Pezzaioli – perchè le squadre, anche quelle dei nostri contendenti, le conosco e sapevo bene con chi avremmo dovuto confrontarci. Gli atleti di San Demetrio, ad esempio, sono bravi e forti, non c’è niente da dire. Albino Del Baldo, che è stato uno dei nostri atleti più rappresentativi in questa competizione, proprio in questi giorni ha descritto in maniera perfetta la gara dicendo: se avessimo colpito un piattello in meno a testa, avremmo sparato bene ugualmente con un’ottima media, ma non avremmo vinto. È la perfetta analisi del Campionato invernale di Roma. Vuol dire in sintesi che le medie di tutte le squadre si sono alzate tantissimo. Però fare la media del 23, come abbiamo fatto noi, vuol dire aver gareggiato davvero ad alti livelli. In special modo in un impianto, come quello del Tav Roma in cui io ho vinto il Campionato italiano nel 2016, che è un campo difficile e selettivo.”
“Devo ammettere – dice ancora Renato Ferrari – che questa volta ho cambiato metodo di lavoro: le altre volte, ad esempio, fino alle ultime ore della vigilia non avevo definito la squadra. Quest’anno, invece, la squadra l’ho decisa addirittura il giorno in cui abbiamo vinto il titolo regionale invernale della Lombardia e in cui c’è stata la qualificazione delle Società. Il giorno dopo avevo già comunicato ai sei atleti designati che loro erano i titolari. Il problema semmai, se così si può dire, è che Pezzaioli ha tanti tiratori forti da poter inserire in squadra. Ma posso raccontare un eposodio che dice molto di noi. Il lunedì stesso che ha seguito immediatamente la qualificazione delle Società e in cui appunto ho deciso la squadra ho ricevuto una telefonata dal nostro atleta Dario Caretta che mi suggeriva di designare Albino Del Baldo come Eccellenza della formazione per Roma. Della mia intenzione di scegliere Del Baldo nei giorni precedenti in realtà non avevo fatto parola con nessuno. È proprio in una situazione come questa che comprendi la serietà e l’umiltà del tiratore. Io a mia volta sono stato sincero con Dario e gli ho detto che avevo già optato per Del Baldo, nonostante che Caretta, sui risultati che avevo considerato, avesse perfino un paio di piattelli in più. Però nel corso del Campionato invernale della Lombardia avevo visto Del Baldo molto ben preparato e determinato e invece sicuramente Caretta ancora in fase di preparazione. Da quando milita nel Trap Pezzaioli Albino Del Baldo è ringiovanito di un bel po’ di anni. E me lo ha confermato di persona. Proprio giorni fa al telefono mi ha ripetuto: sto provando di nuovo emozioni che da tempo avevo smarrito!”
Ma la composizione della formazione del Trap Pezzaioli che si è assicurata la vittoria netta all’Invernale di Trap di Roma ha comportato un lavoro accurato e soprattutto scelte coraggiose da parte del selezionatore.
“Per la scelta di Dario Freddo – spiega Renato Ferrari – sono davvero uscito dagli schemi. Va detto che di solito gli atleti che hanno permesso di qualificare la Società alla finale nazionale sono poi anche quelli che vengono riconfermati titolari nella stessa gara. All’indomani della qualificazione regionale invece ho parlato con il Presidente Luigi Beatini e gli ho comunicato che avrei voluto adottare un diverso metro di giudizio. Gli ho detto che ero consapevole che Dario Freddo non avesse partecipato all’invernale regionale, ma ero convinto che dovesse essere presente a Roma. Dario, che a sua volta è un atleta e una persona di grande correttezza, quando ha appreso la mia decisione ha subito premesso che non voleva creare dissidi nel gruppo e preferiva che fosse rispettata la scelta in base al criterio consueto che privilegia la squadra che ha ottenuto la qualificazione. Ma io sono stato deciso e ho detto: Dario, fallo per me, preparati e vieni in squadra! Tutto questo per dire che Dario Freddo era sicuramente elemento da inserire nella formazione, ma è anche vero che obbiettivamente il 97 che è riuscito a totalizzare a Roma non me lo aspettavo. Sapevo che la media di ciascuno oscillava tra il 22 e il 24, ma Dario Freddo ha fatto davvero una gran gara!”
La vittoria di Roma ha certamente esaltato anche il massimo dirigente del club di Montichiari.
“Ogni anno lavoriamo per vincere – dichiara Luigi Beatini – e questo è il quinto titolo italiano che il Trap Pezzaioli conquista, ma sappiamo perfettamente che ci sono anche gli altri. Certamente con gli acquisti nuovi quest’anno abbiamo fatto un gran colpo. Albino Del Baldo e Robertino Tacchetto, ad esempio, agonisticamente sono tornati al ruolo di primo piano che avevano in passato. E questo è merito dell’aria che si respira nel Trap Pezzaioli. Spesso mi capita di incontrare tiratori che mi elogiano per l’atmosfera che ho saputo creare. Qualcuno che frattanto è entrato nel gruppo come appunto Del Baldo e Tacchetto mi dice: da fuori vedevo una squadra compatta che fa gruppo, ma viverla dall’interno produce sensazioni che ho provato soltanto da giovanissimo trent’anni fa. Del Baldo, ad esempio, vive a Cattolica. È venuto a fare la prova del Campionato invernale a Cieli Aperti facendo ottocento chilometri in un giorno! Ma lo stesso discorso, anche se in forma un po’ diversa, potremmo farlo per Eraldo Apolloni che nel 2022 non ha sparato per niente perché non aveva stimolo a gareggiare. Ma invece in questi mesi si è conquistato subito il posto in squadra. Ma anche Andrea Guarnieri che è un grandissimo tiratore si è preparato al meglio e lo stesso posso dire di Diego Civitello. Dario Freddo, poi, ha fatto un risultato assolutamente inaspettato. Dario spara poco ma ha talento e quando è in squadra non molla mai. Insomma, sono davvero orgoglioso di tutti i miei tiratori che hanno dato spettacolo e trasmesso emozioni: mi hanno fatto piangere e mi hanno fatto emozionare. In sintesi: mi sono divertito e sono soddisfattissimo!”
Ma Renato Ferrari insiste sulla difficoltà che la formazione ha incontrato nella preparazione della gara nell’immediata vigilia.
“Siamo arrivati in fetta e furia il sabato a Roma – racconta il selezionatore del Trap Pezzaioli – e abbiamo fatto due serie di allenamento. Nella prima serie: un disastro! Nessuno prendeva un piattello. Allora ho detto di nuovo: proviamo a uscire dagli schemi e a giocare la carta del più giovane. Il ragionamento che ho fatto è stato questo: metto in squadra l’atleta più giovane, Eraldo Apolloni che ha 24 anni. Lui non ha niente da perdere perché è ovviamente il meno esperto del gruppo. Gli altri, di contro, non vogliono certo sfigurare di fronte alla matricola e sicuramente vorranno fare un punteggio migliore del suo e quindi si impegneranno al massimo.”
“Ma il tiratore che ti fa vincere in queste situazioni – dice ancora Renato Ferrari – è anche e soprattutto quello che compie uno scivolone ma sa riprendersi brillantemente. È il caso di Robertino Tacchetto che ha fatto 19 alla prima serie e che è uscito dalla pedana letteralmente con le lacrime agli occhi. Io nell’immediato l’ho lasciato fare. Poi invece dopo una decina di minuti l’ho raggiunto e abbiamo fatto veramente una gag da teatro comico. Lui era disperato e continuava a ripetere: ho fatto un 19 e ho rovinato già tutto. Io, fingendo di non capire, invece dicevo: ma quale 19! Io ho solo visto tredici zeri, non un 19. Lì per lì Robertino, frastornato dalla delusione del suo punteggio e impegnato a rimuginare sul risultato, continuava a stupirsi per quello che stavo dicendo, poi si è reso perfettamente conto che stavo parlando del punteggio di tutta la squadra e allora gli ho detto: guarda, Robi, ti autorizzo a fare un altro 19 se la squadra esce dalla pedana al secondo turno con altri tredici zeri soltanto! A quel punto è andato in pedana che era tutta un’altra persona rispetto a un attimo prima e alla serie dopo ha fatto 25 e poi ha chiuso con 90. In pratica, è la dimostrazione che se non intervieni in quel modo il tiratore finisce per fare la sua gara in maniera individuale e sicuramente magari duplica anche il risultato negativo perché si chiude nel suo caso personale e perde di vista l’orizzonte collettivo del gruppo. E a proposito di queste situazioni, io devo esprimere un ringraziamento sincero al Trap Pezzaioli e soprattutto al suo Presidente Lugi Beatini perché senza di lui non esisterebbero questo gruppo e questa bella atmosfera. Ma in conclusione un ringraziamento spetta anche a Francesco D’Aniello che ha saputo restituire vita ad un campo che era praticamente scomparso dalla geografia italiana e che ci ha permesso invece di fare una straordinaria gara vera a 100 piattelli in cui sono emerse le vere qualità di ogni squadra!”
Ma se al Trap Pezzaioli legittimamente esultano, anche a San Demetrio si festeggia un risultato che conferma la grande vitalità agonistica del club siciliano che ha totalizzato 547 grazie alle prove di Salvatore Dell’Aquia, Alfio Fabio Brunno, Concetto Tuzza, Filadelfo Gaeta, Fabrizio Fisichella e Michele Calvo.
“Il risultato è ottimo – spiega il Presidente Angelo di Mari – perché eravamo presenti con due squadre: abbiamo conquistato l’argento con la prima e la seconda formazione è arrivata ottava. Sinceramente mi aspettavo di salire sul podio, ma sono sempre umile da pensare che in Italia effettivamente non ci siamo soltanto noi. Tanto di cappello al Trap Pezzaioli che ha vinto. Sono stati molto sportivi perché il Presidente Beatini ci ha elogiato al momento della premiazione.”
“Quanto alla preparazione del gruppo, – dice ancora il massimo dirigente di San Demetrio – io avevo detto già da tempo che la squadra l’avrei fatta a Roma. Non prima, perché volevo vedere come si confrontavano tutti i tiratori proprio con i piattelli del campo di gara. Ma devo dire che tutti i ragazzi si sono comportati benissimo perché appunto anche la seconda squadra ha assicurato una bella prova: in tutti gli anni in cui ho militato nel tiro, raramente ho visto Società che sono riuscite a piazzare ai primi posti della classifica entrambe le squadre in corsa nella stessa gara.”
“In tutta la fase di avvicinamento alla gara di Roma non ho voluto coscientemente fare un allenamento a squadre, ma ho scelto di far svolgere quell’allenamento singolarmente perché altre volte è accaduto che la squadra nel corso della preparazione ha fatto qualche risultato non bellissimo e si è poi portata dietro il contraccolpo negativo. Perché sappiamo bene che nel tiro a volo quello che fa il risultato nell’ottanta per cento dei casi è proprio la testa. Qualcuno naturalmente in allenamento ha sparato insieme, a piccoli gruppi, ma senza il concetto di squadra predefinita. Anche a Roma del resto li ho fatti allenare tutti in ordine sparso, senza rispettare quella che sarebbe stata poi la suddivisione tra le due squadre.”
“Se dal 2021 non siamo mai scesi dal podio – conclude Angelo Di Mari – una ragione ci sarà. Per condurre una Società occorre passione e volontà di programmare. E magari anche il coraggio di compiere qualche scommessa come ho fatto questa volta con il nostro atleta più giovane: Fabrizio Fisichella che ha 19 anni. Ho inserito Fabrizio in prima squadra prima di tutto per dargli un segno chiaro di fiducia, poi per fare un investimento a lungo termine e ritrovarmi un giovane atleta di esperienza nei prossimi anni, ma anche per stimolare gli altri ragazzi che si stanno avvicinando al tiro a volo. Dalle nostre parti non sono tantissimi gli elementi del Settore Giovanile, ma questo è un modo per dare l’esempio che anche un ragazzo può trovarsi in prima squadra e conquistarsi le sue soddisfazioni agonistiche sul campo.”
Può apparire un risultato del tutto inatteso il terzo posto del Tav Riofreddo al Campionato invernale di Trap delle Società di Terza e Quarta categoria, ma in realtà alla vigilia del cimento Mario Taselli, il Presidente del club romano, per dirla con il gergo dei social: avvertiva buone vibrazioni. Per i colori del Tav Riofreddo Luigi Onorati, Francesco Gai, Flavio Giacomet, Massimo Croce, Agostino Paciotti e Walter Sforza con la riserva Michele Zaccagnini in questa occasione hanno totalizzato 544 centri.
“Non mi aspettavo questo risultato, – racconta il massimo dirigente del Tav Riofreddo – però con il bel lavoro che è stato fatto dal Ct Sergio D’Orazi con l’aiuto di Agostino Paciotti sentivo che qualcosa di buono era nell’aria. Il nostro selezionatore ha seguito in modo molto accurato la formazione e questo ha prodotto il bel risultato che oggi possiamo celebrare.”
“Mi piace segnalare che ci è stato molto vicino anche il Vicepresidente Mauro Pistoia, ma ci hanno seguito momento per momento nell’arco della giornata anche tanti appassionati: i nostri tesserati che hanno assicurato quasi un tifo da stadio. Devo dire che da anni non si vedeva un gruppo così unito di supporter nei confronti di una squadra. E sono molto grato ai tanti soci del Tav Riofreddo che hanno trascorso l’intera giornata con noi sugli spalti del Tav Roma.”
“Siamo una Società piccola – spiega ancora Mario Taselli – con un numero ancora abbastanza ristretto di tesserati: siamo una cinquantina e disponiamo di un bicampo olimpico nei paraggi di Carsoli, in realtà ad appena una mezz’ora dal Tav Roma. Questa bella medaglia che abbiamo conquistato adesso potrà produrre però anche un bel ritorno di immagine. Alcuni dei nostri atleti in questi anni hanno acquisito anche una certa notorietà nella squadra dell’Aeronautica: sono in molti a conoscere Agostino Paciotti, Massimo Croce, Luigi Onorati e Francesco Gai proprio per le loro imprese in divisa. Forse sarà proprio per la loro attitudine professionale che la nostra Società è piccola, ma vuole volare in alto!”