Immensamente Lodde

Il Direttore tecnico dei PO dello Skeet Andrea Benelli e l’eroe dell’Europeo, il Gigi nazionale, raccontano la trasferta di Cipro

(di Massimiliano Naldoni)

Generalizzare, non solo qualche volta è difficile ma può rivelarsi davvero anche poco preciso. Al suggerimento di dare un voto – alla maniera scolastica: con un numero da 0 a 10 – alla trasferta delle azzurre e degli azzurri dello Skeet a Cipro, Andrea Benelli ha saggiamente declinato l’invito.

“Preferisco rispondere che Gigi Lodde si è riconfermato uno dei più forti tiratori del mondo.” Ha indicato come risposta il Direttore tecnico dei PO della disciplina.

La considerazione di Andrea Benelli è chiarissima e anche pienamente condivisibile perché descrive perfettamente l’esigenza – avvertita dai protagonisti di una trasferta impegnativa come quella dell’Europeo di Larnaca ma anche da qualunque commentatore che voglia dirsi obbiettivo – di non lasciare che appunto la generalizzazione del responso deprima le altissime vette qua e là raggiunte.

Il podio in campo dell’Europeo di Skeet: con Luigi Lodde esultano il neocampione Jakub Tomecek e Ben Llewellin

“Concentriamoci proprio sul valore straordinario della gara di Lodde – dice ancora il coach fiorentino – piuttosto che finire a discettare se il fatto che Gigi non sia riuscito a conquistare il titolo europeo riduca oppure no il significato della sua impresa. Il traguardo principale era conquistare la carta olimpica e questo compito Gigi lo ha assolto perfettamente. Il compito di noi tutti in questa fase è semplicemente quello: vincere le carte. Non a caso non porterò Lodde al Mondiale perché ovviamente, pur riconoscendo che l’atleta in questione attraversa un periodo di forma straordinaria, voglio avere tutti e tre gli elementi a disposizione per centrare l’obbiettivo della carta.”

“Certamente nella gara individuale proprio lo scalino della carta ha prodotto in Gigi un attimo di distrazione dopo una qualificazione brillantissima, un perfetto 30/30 in semifinale e una finale giocata di nuovo ad alti livelli in modo da arrivare appunto tra i primi due per aggiudicarsi la carta. Io dico sempre: in ogni gara c’è uno che vince e uno che perde. È la legge dello sport. Io non darei però appunto troppo peso a quel momento di distrazione che ha fatto perdere a Gigi i due piattelli di vantaggio nelle ultime due pedane della finale perché la prestazione complessiva è davvero monumentale. Fra l’altro Lodde ha sparato magistralmente anche in shoot-off, quindi, se anche vogliamo attribuirgli un attimo di distrazione, ha in realtà subito ripreso perfettamente le redini della gara.”

Del resto anche il diretto interessato si allinea a questa interpretazione.

Andrea Benelli con Diana Bacosi e Tammaro Cassandro

“Perdere così non è una sconfitta, – dichiara Luigi Lodde – e da parte mia non c’è nessun rammarico per l’oro non conquistato dal momento che avevo davanti Tomecek che è un atleta che in questi anni ha saputo restare sempre a livelli eccelsi. D’altronde vincere la carta era il traguardo ed è un obbiettivo difficile che impegna emotivamente in maniera fortissima. In più la carica emotiva dell’inseguimento della carta olimpica si è sommata a una finale che, con il modulo attuale, è davvero cattiva proprio sul piano emotivo. Ma la speranza di accedere alle Olimpiadi che un atleta può coltivare con la conquista della carta è qualcosa che improvvisamente ti cambia la vita e quindi una finale che ti può attribuire questa possibilità spaventa, sì, come ogni finale, ma è una magia bella. E se ho potuto lottare per conquistare questa carta sono di nuovo grato alla Federazione e al mio Direttore tecnico, alle mie aziende sponsor e all’Esercito italiano.”

Ma l’Europeo di Skeet non può essere condensato soltanto nella pur superba prova individuale: suggerisce ancora Andrea Benelli.

“Anche la gara a squadre di Gigi Lodde, di Tammaro Cassandro e di Gabriele Rossetti è stata bellissima. A livello agonistico è stata appassionantissima con il recupero che i ragazzi hanno saputo fare dallo 0 a 4 e con la vittoria che sono andati a prendersi in uno shoot-off lungo e difficile. Eppure di tutta questa straordinaria impresa siamo consapevoli solo noi addetti ai lavori: soltanto il nostro mondo, voglio dire. Questo titolo europeo a squadre conquistato con quella determinazione rimane un capolavoro circoscritto al nostro ambiente, mentre meriterebbe un plauso dell’intero mondo sportivo italiano perché una vittoria di squadra di questa portata significa che lo Skeet sta producendo un bel movimento di talenti e non soltanto qualche individualità.”

Tammaro Cassandro, Gabriele Rossetti e Luigi Lodde: vincitori del titolo europeo a squadre

“È chiaro che ci sono anche alcuni aspetti meno luminosi in questo nostro Europeo. – Prosegue Andrea Benelli – Non ho certo voluto evitare di parlarne quando ho precisato che è difficile dare un unico voto a tutti gli eventi dell’Europeo: semmai ho soltanto voluto evitare che qualche ombra smorzasse altre luci molto intense. Devo dire che nel comparto femminile siamo stati al di sotto delle aspettative. Diana Bacosi ha comunque fatto una bella gara: una prova positiva in cui è il dorsale e non il punteggio ad averla esclusa dalla corsa alla carta. Anche Tammaro del resto ha fatto ugualmente una buona gara e ha pagato il fatto che queste finali sono spietate. Dobbiamo però accettarle e impegnarci a fare di più nelle prossime gare perché queste sono comunque le finali con cui dovremo confrontarci.”

“Il caso di Gabriele Rossetti – prosegue Benelli – deve essere analizzato separatamente. Se Gabriele non è riuscito ad accedere alle semifinali, non è certo per un difetto di preparazione. A Cipro è arrivato in perfette condizioni tecniche e sul campo di Larnaca anche negli allenamenti ufficiali è stato impeccabile. Sicuramente a Gabriele manca ancora un po’ di sicurezza. Ha vissuto la prima parte della sua carriera nell’assoluta certezza di riuscire a non sbagliare niente: e infatti è stato autore di prove straordinarie, basta considerare il fatto che mi ha convinto a convocarlo alle Olimpiadi da Junior. Alle Olimpiadi che poi ha vinto, voglio aggiungere. Successivamente qualcosa si è incrinato: è d’altronde un percorso comune a tutti gli atleti che partono da giovanissimi in maniera così esplosiva. Forse, dovendo a tutti i costi trovare un’eccezione, nel nostro sport soltanto Vincent Hancock è riuscito ad assicurare un rendimento costante e altissimo dagli esordi al momento attuale. Ma i confronti ci interessano fino a un certo punto. Diciamo che Gabriele Rossetti è certamente un campionissimo che ha conseguito vittorie prestigiose e tornerà a vincere a quei livelli non appena avrà recuperato piena fiducia nei suoi mezzi.”

A proposito dell’Europeo di Cipro, sia Benelli che Lodde pongono però l’accento sulla difficoltà di gestire una competizione come quella di Larnaca in cui i diversi eventi si sono avvicendati a ritmo frenetico in un ristretto termine di tempo.

Andrea Benelli, Fabio Partigiani e Aldo Bionda con Martina Bartolomei, Gabriele Rossetti, Chiara Cainero, Gigi Lodde, Tammaro Cassandro e Diana Bacosi

“C’è qualche aspetto nell’organizzazione di queste gare – precisa Luigi Lodde – che non può che lasciare perplessi noi atleti. Conosco bene il campo di Larnaca ed ero ben consapevole di tutte le sue prerogative: qualche problema di visibilità e ad esempio il vento in tutti i momenti della gara che cambia anche direzione nell’arco della giornata. Se anche hai preparato la gara nel modo giusto come avevamo fatto tutti noi, quello di Cipro è un campo che ti mette comunque a dura prova. Innanzitutto abbiamo gareggiato con temperature altissime: praticamente è stato come aver gareggiato a luglio in Sardegna. Inoltre non abbiamo potuto provare neppure tutti i campi per la contiguità stretta delle gare che impegnavano la struttura. Confesso che in qualificazione ho rotto dei piattelli di testa più che di tecnica: cioè con la volontà di stare in gara e fare il risultato, ma certamente avrei avuto bisogno di un allenamento sul posto più esteso di quello che è stato possibile fare.”

“C’è stato qualcosa di non perfetto in Diana e in Tammaro nella finale del Mixed Team – spiega Andrea Benelli – pur dopo una qualificazione molto brillante. Ma la spiegazione è semplice: al caldo estremo si è sommato l’accumulo di tensione della gara individuale dei giorni immediatamente precedenti. Nel Mixed Team abbiamo fatto una grande gara, ma è fuori discussione che sia Diana che Tammaro fossero stanchissimi.”

“L’Europeo di Cipro a livello generale è stata una gara veramente molto dura – conclude il Direttore tecnico della Nazionale di Skeet – ma devo riconoscere che davvero tutte le atlete e tutti gli atleti hanno dato il massimo. Anche coloro che non hanno ottenuto il risultato che loro ed io avremmo voluto. Ho visto tutte e tutti soffrire e combattere senza risparmiarsi, pertanto sono molto contento dell’impegno e ovviamente sono altrettanto grato alla Federazione per averci dato l’opportunità di disputare questa gara in una trasferta che è stata certamente impegnativa anche sul piano organizzativo. E se proprio vogliamo dare un voto al responso di questo Europeo, ecco: possiamo dare il massimo dei voti proprio alla volontà di impegno di tutte le ragazze e di tutti i ragazzi della squadra!”