I due volti del Mondiale

Dopo l’esordio pallido delle prove individuali, le azzurre e gli azzurri della Fossa Olimpica hanno saputo dar prova di tutto il loro valore nei confronti a squadre: l’analisi del Commissario tecnico Albano Pera

(di Massimiliano Naldoni)

Ct Pera, che giudizio si sente di formulare su quest’ultimo mondiale in Croazia?

“È stato un campionato del mondo a due facce. Certamente un approccio troppo timido e poco determinato per quanto riguarda la gara individuale e invece un Campionato del Mondo a squadre più corrispondente alle caratteristiche dei miei ragazzi con capacità, attenzione e grinta. I ragazzi, a mio avviso, affrontano un certo tipo di gare, dove la posta in gioco è proprio l’ottenimento della carta, con un approccio mentale non adatto al contesto. A livello tecnico lo vedo in ogni raduno che facciamo: sono poche le sbavature e lo si evince anche dai punteggi delle gare in team, altrimenti non si spiegherebbero le medaglie d’oro nel Mixed Team, l’oro ed il bronzo nella gara a squadre ad Osijek, oltre alle tre medaglie d’oro nel Mixed Team e nelle gare a squadre a Larnaca.”

Il Commissario tecnico dei PO del Trap Albano Pera

Jessica Rossi, nell’intervista che pubblicheremo domani, ha sottolineato di non aver potuto provare i campi in maniera adeguata e di aver sparato una serie alle 18:30 di sera, praticamente al buio. Risulta evidente che alle atlete e agli atleti non è stato consentito di effettuare un corretto test degli impianti di gara.

 

“Sì, è vero. Questo Campionato del Mondo è stato organizzato malissimo, con una totale mancanza di rispetto nei confronti degli atleti, dei tecnici e delle Federazioni che si impegnano, investono soldi ed energie per arrivare a queste gare fondamentali preparati nel migliore dei modi. Il Campionato del Mondo che assegna le carte olimpiche deve essere organizzato in maniera perfetta, mentre qui è stato il caos più totale. La prima competizione è stata quella degli junior di Fossa Olimpica che hanno occupato tutti i campi, impedendo, a chi doveva affrontare la competizione con le carte olimpiche, di poter provare tutti i cinque campi di gara. In questi casi il Mondiale degli junior va organizzato su un altro campo di tiro o dopo le gare senior onde evitare il sovraffollamento in allenamento e in competizione. Senza voler accampare giustificazioni, sottolineo che l’allenamento della squadra italiana è stato questo: 100 piattelli divisi in sei tiratori (17 piattelli a testa) alle 18.15 del giorno antecedente i tiri di prova ufficiali e tre serie il giorno precedente la gara di cui appunto l’ultima alle 18.30, all’imbrunire. La gara si è svolta in tre giorni con inizio alle ore 8.30. A quell’ora il campo 5 era completamente all’ombra, mentre gli altri quattro campi sparavano con il sole. Ogni tiratore sa cosa significhi: una visibilità orribile solo per chi sparava su quel campo. Ho chiesto più volte di spostare l’inizio della gara alle 09.30, affinché tutti i tiratori potessero gareggiare in eguali condizioni, ma non sono stato ascoltato poiché l’ultimo giorno di gara, in cui si sparavano 25 piattelli, si dovevano disputare le finali che occupano regolarmente quattro ore e mezza! Quando ci sono duecentocinquanta fra tiratori e tiratrici in gara, l’unica soluzione è dividere le competizioni in giorni diversi: due per le donne con finale e altrettanti per gli uomini. La Issf si è dimostrata ancora una volta incapace di comprendere le esigenze del mondo del tiro a volo, poiché nessuno ha la premura di studiare e capire quali siano le conseguenze di certe decisioni. Questi problemi hanno coinvolto più o meno tutte le squadre, pertanto non vogliono essere un alibi alla prestazione della squadra italiana, ma certamente non hanno aiutato i ragazzi, così come non hanno aiutato altri grandi nomi del panorama tiravolistico mondiale che si sono trovati nelle medesime difficoltà.”

“Se c’è una motivazione piuttosto importante è quella per Lorenzo Ferrari che il giorno prima della gara individuale ha subito un danno che ha reso inutilizzabile il suo fucile. Abbiamo provato con il fucile di un tiratore sul campo, ma non risultava idoneo. Ci siamo allora impegnati per trovare una soluzione e per questo devo ringraziare il Consigliere federale Fabrizio Forti che si è prodigato in ogni modo ed è riuscito a trovare il fucile di un tiratore locale. Il fucile è arrivato alle 16.30 sul campo. Lorenzo è riuscito a fare una mezza serie di prova, poi ha sparato nella serie delle 18.30, al buio, e in queste condizioni ha affrontato il Campionato del Mondo del giorno successivo. Credo che chiunque avrebbe avuto delle difficoltà.”

Alessia Iezzi, Jessica Rossi e Giulia Grassia al vertice del podio delle squadre femminili

Come interpreta l’ottimo risultato delle gare a squadre?

“Nel Mixed Team Mauro de Filippis e Giulia Grassia hanno sempre tenuto elevato il loro rendimento chiudendo con il punteggio di 144/150 e non perdendosi d’animo nel Medal Match per l’oro e l’argento. Il temporale prima dello spareggio ha poi creato una suspence con emozioni nuove. Abbiamo parlato prima dello shoot-off ed ero più che certo, osservando lo sguardo di entrambi i ragazzi, che non avrebbero più sbagliato e così è stato.”

“Nella gara a squadre femminile, dominata in qualificazione con nove piattelli di vantaggio sulla Finlandia, abbiamo faticato un po’ più del dovuto nell’aggiudicarci l’oro nel Gold Match, ma poi la qualità delle ragazze italiane è uscita fuori nello spareggio in cui hanno saputo tener duro.”

“Impeccabile la prova a squadre di Lorenzo, Mauro e Marco che hanno realizzato un bel recupero nell’ultima serie totalizzando 74/75 e chiudendo al primo posto con 216: lo stesso punteggio di Gran Bretagna e Repubblica Ceca. Purtroppo, perso il conseguente spareggio, abbiamo dovuto incontrare la squadra di Cipro per il bronzo, che abbiamo vinto poi per 6 a 2.”

Cosa prevede relativamente alla conquista delle altre carte olimpiche?

“La conquista delle carte non era e non sarà una cosa semplice, anche e soprattutto perché le occasioni e i posti a disposizione sono molto ridotti rispetto a un passato non molto remoto quando gli atleti alle Olimpiadi erano ottanta in più fra le dodici discipline del tiro. Di conseguenza vi è stata una forte riduzione delle carte a disposizione; inoltre, da Tokyo 2020, le carte olimpiche sono equamente distribuite fra donne e uomini. Prima venivano distribuite due carte olimpiche in ogni Coppa del Mondo, adesso sono concentrate principalmente nel Campionato del Mondo e nel Campionato Europeo, con il limite di una per nazione in ogni gara, oltre le wild card. Dobbiamo continuare a credere nelle nostre capacità e a lavorare seriamente con positivo spirito di sacrificio. Ai miei ragazzi dico: impegniamoci, crediamo tutti, profondamente, in ciò che stiamo facendo e solo allora saremo ripagati.”