Al Grand Prix Poland un laboratorio per il Trap
Massimo Fabbrizi, Matteo Marongiu, Mattia Sardi, Fiammetta Rossi e Erica Sessa hanno partecipato alla competizione di Wroclaw che ha proposto un format molto innovativo
Tradizione e novità hanno trovato una perfetta sintesi nella sperimentazione agonistica proposta dal Gran Prix Poland di Fossa Olimpica al quale ha partecipato un manipolo di azzurri e azzurre della specialità. Allo stand di Wroclaw che ha ospitato il confronto Massimo Fabbrizi nel ruolo di capitano ha guidato la delegazione italiana completata da Matteo Marongiu, Mattia Sardi, Fiammetta Rossi e Erica Sessa.
La gara polacca ha saputo coniugare formule agonistiche tradizionali con qualche coraggiosa innovazione che ha attribuito un connotato sicuramente inusuale all’evento. Tutti gli atleti e tutte le atlete in lizza – più di cento principalmente dall’Europa orientale e dall’area baltica ma anche appunto dall’Italia e dalla Germania, dall’Irlanda, dal Kuwait e dal Qatar – hanno affrontato 150 piattelli. Al traguardo delle sei serie sono stati promossi alla fase successiva i primi 54 punteggi con una suddivisione ulteriore: con gli autori dei primi 18 punteggi è stato costituito il Gruppo A, con gli atleti posizionati tra il diciannovesimo e il trentaseiesimo posto è stato costituito il Gruppo B, mentre i successivi 18 sono stati inseriti nel Gruppo C. Gli atleti e le atlete dei tre Gruppi hanno completato la gara sulla distanza dei 200 piattelli per concorrere al podio del Gran Prix Poland che nella classifica open ha visto prevalere il polacco Thomas Pasierbski con 194/200 davanti al kuwaitiano Abdulrahman Alfaihan che ha totalizzato 191 come Massimo Fabbrizi e poi ha superato l’azzurro di Monteprandone in shoot-off per 18 a 17 (nella foto di copertina). Quarto posto per Matteo Marongiu che ha concluso con 188; Mattia Sardi si è invece attestato a quota 181. Nella classifica femminile la ceca Tereza Zaviskova ha svettato con 175/200 davanti alla connazionale Martina Matejkova (174). Spareggio tutto tricolore per la medaglia di bronzo: Fiammetta Rossi e Erica Sessa hanno concluso a 173 e nello shoot-off ha prevalso l’atleta di Cava de’ Tirreni sull’umbra per 5 a 4.
Il podio della gara femminile
È stato in vista del barrage per l’assegnazione di un pregiato fucile che il Gran Prix Poland ha dispiegato il suo tratto più innovativo. All’interno di ognuno dei tre gruppi definiti precedentemente al traguardo dei 150 piattelli sono state infatti costituite tre batterie con abbinamenti incrociati. Dieci piattelli hanno selezionato i primi due classificati di ciascuna batteria che sono andati così a costituire un’altra nuova batteria di sei contendenti. In quella nuova batteria altri dieci piattelli hanno decretato i migliori due tiratori. In questo modo ciascuno dei tre Gruppi ha di fatto selezionato i suoi migliori due elementi. I primi due tiratori del Gruppo A, i primi due del Gruppo B e i primi due del Gruppo C sono confluiti dunque in una superbatteria che ha disputato il barrage. In questo barrage i primi cinque piattelli hanno decretato il sesto classificato e successivamente, con analoghe sequenze di cinque piattelli, il traguardo conclusivo dei 25 lanci ha infine eletto vincitore del fucile il titolato kuwaitiano Abdulrahman Alfaihan.
La formula del Gran Prix Poland ha riscosso nel complesso un vivo interesse tra i partecipanti che hanno apprezzato la vivacità del ritmo agonistico.