Si scrive Compak, si legge Futuro

L’Atleta dell’Anno sulle pedane di Foligno ha eletto Giuseppe Calò leader incontrastato della competizione che ha di fatto concluso il calendario nazionale della specialità: le impressioni del fuoriclasse toscano che ha vinto il titolo assoluto, del coach azzurro Veniero Spada, di Alessia Panizza e dello Junior Damiano Cecchini

(di Massimiliano Naldoni)

 

Al gioco del “se fosse…” magari non tutti gli sport risulterebbero freschi e rinnovati, ma certamente il Compak sì. L’Atleta dell’Anno, che si è celebrato sulle pedane di Foligno nello scorso weekend, si è confermato infatti ancora una volta evento agonistico versatilissimo e spettacolare, ma questa volta ha innescato anche un proficuo dibattito interno che, proprio nell’ottica del “se fosse…”, potrebbe anche drasticamente trasformare la specialità proiettandola in un futuro di crescita e di sviluppo. Per i “boomer” e anche per i “millennials” parlare del gioco del “se fosse…” non richiede spiegazioni. Per coloro che invece appartengono alle generazioni successive diremo che quello è stato un passatempo diffuso in una certa epoca che consentiva di immaginare un’alternativa credibile alla realtà. L’applicazione al Compak di quella ipotesi alternativa di realtà non rappresenta però davvero soltanto un modo di ingannare il tempo tra una serie e un’altra, perché, come ha spiegato proprio il Direttore tecnico della nazionale Veniero Spada, la disciplina del Compak anche in questa manifestazione, che ha di fatto sancito la conclusione del calendario stagionale, non solo ha confermato un’incoraggiante tenuta relativamente ai numeri di partecipazione, ma ha dimostrato una duttilità che lascia immaginare qualche interessante trasformazione nelle prossime stagioni. Insomma, se il Compak fosse una disciplina sul modello delle specialità olimpiche, allora…

I finalisti del titolo assoluto dell’Atleta dell’Anno 2022

“Non posso che dirmi contentissimo del responso di questa gara – precisa Veniero Spada – perché ci ha trasmesso la certezza che il numero dei nostri praticanti del Compak è stabile e non ha subito flessioni. Ma quello che è interessante è che l’Atleta dell’Anno ha confrmato di essere tra le competizioni più gradite dal nostro pubblico. È una gara apprezzatissima perché propone una tipologia che nei fatti non esiste in questo comparto agonistico: quella dello scontro diretto tra gli autori dei migliori punteggi che è, di fatto, una finale sul modello di quanto avviene nelle discipline olimpiche. È vero che abbiamo sempre sostenuto che il comparto non olimpico del tiro a volo vive di un genere di agonismo che si esprime in modo diverso dal Trap e dallo Skeet, però va anche detto che alcuni di coloro che questa volta hanno partecipato alle finali mi hanno rivelato di aver vissuto un clima di emozione da finale delle Olimpiadi. Sì, mi hanno detto proprio così e questo lascia immaginare che l’applicazione del sistema delle finali a un colpo solo anche nel Compak e nello Sporting rappresenti un orizzonte di novità che dovrebbe essere considerato con attenzione per il prossimo futuro.”

Il coach azzurro Veniero Spada è l’Atleta dell’Anno degli Eccellenza

“Lo scontro diretto – precisa ancora il coach azzurro – è del resto un meccanismo molto utile da un punto di vista agonistico per l’atleta. È un momento della gara che forma il carattere e in più assicura una grande spettacolarità che giova certamente alla disciplina. In un’indagine rapida che ho condotto durante questa giornata dell’Atleta dell’Anno è risultato che le due competizioni che hanno generato più emozioni nel corso della stagione sono state appunto questa di Foligno e il Tripletto Compak: due appuntamenti che hanno evidenziato proprio il lato tecnico e quello più spettacolare del Compak.”

Il dibattito naturalmente è aperto. Nel Compak l’applicazione delle finali per gli autori dei migliori punteggi è stata peraltro già sperimentata, ma non è escluso che i tempi non fossero maturi per far decollare il meccanismo. Del resto, all’interno del gruppo dei più raffinati esponenti del Compak azzurro c’è anche chi difende con profonda convinzione le ragioni della tipologia di gara tradizionale. È il caso di Giuseppe Calò che è stato il protagonista brillantissimo dell’Atleta dell’Anno 2022. Allo stand folignate di Casevecchie lo specialista toscano ha dominato la graduatoria dei Senior con un sontuoso 97/100 in qualificazione, ha svettato nel barrage della sua divisione con un perfetto 25/25 e con un altro 25 a un colpo solo si è impossessato del titolo assoluto dell’Atleta dell’Anno superando l’Eccellenza Veniero Spada, il Prima Nicolò Meniconi, il Seconda Alessandro Diamanti, il Terza Fabio Zampella e il Veterano Paolo Tordi.

“Sono molto soddisfatto ovviamente del risultato delle finali di questa gara particolare – spiega l’atleta toscano – ma sono anche profondamente convinto che sia preferibile che nella nostra disciplina ci sia la possibilità di portare il risultato della qualificazione. La finale può essere un’ipotesi interessante, ma è indispensabile che l’atleta possa portare il punteggio della fase di selezione: la finale con partenza da zero non mi sembra equa nei confronti di chi è stato autore di una gara di alto livello nella prima fase.”

A Foligno la prova di Giuseppe Calò è stata davvero tecnicamente maestosa.

“Direi da incorniciare, – precisa Giuseppe Calò – è come vincere un viaggio sulla luna! In particolare perché i 25 dei barrage sono arrivati al termine di una gara che non era iniziata sotto i migliori auspici: nel primo campo che ho affrontato mi sono trovato a sparare contro sole e ho subito commesso due errori in avvio.”

Per le prossime sfide Giuseppe Calò è già pronto perché fra l’altro lo specialista pisano nel 2022 ha inaugurato un’interessantissima nuova avventura agonistica.

“Dall’inizio di questa stagine sono tesserato alla Tana del Lupo di Avellino del Presidente Danilo Merola. È una struttura tecnicamente molto stimolante e siamo un gruppo di circa ottanta specialisti che promuovono il Compak in Campania, ma non solo, con grande entusiasmo. Ho trascorso la prima metà di agosto a sparare quasi tutti i giorni alla Tana del Lupo in preparazione del Campionato delle Società. Posso rivelare che non ho ancora fatto un 25 sulle pedane della mia Società e questo è proprio il traguardo che mi sono posto per le prossime settimane!”

Chi si dichiara certamente favorevole ad una svolta in senso “olimpico” del Compak è Alessia Panizza: leader della classifica Ladies all’Atleta dell’Anno 2022.

Alessia Panizza al vertice del podio dell’Atleta dell’Anno delle Ladies

“Quella della finale da zero – dichiara la specialista lombarda – è una formula interessante. Se sui cento piattelli di qualificazione puoi vincere, non è detto però che tu possa fare altrettanto nel barrage e questo lascia aperte delle possibilità a molte atlete e a molti atleti. È un modo per avvicinarsi idealmente alla Fossa Olimpica e allo Skeet e trovo che possa rappresentare una trasformazione in positivo. I barrage del resto sono un forte aiuto per ogni atleta in senso tecnico: io da due anni in questa gara sono stata prima al traguardo dei 100 piattelli ma non sono mai riuscita poi a vincere il barrage, quindi quello di quest’anno è per me davvero un ottimo risultato. Magari potremmo immaginare una gara a 75 piattelli per avere il tempo di disputare i barrage in modo da non far aumentare in modo spropositato le ore di gara. E potrebbero essere magari anche sei le atlete e gli atleti che disputano le finali.”

“Certamente in questa edizione dell’Atleta dell’Anno nella gara femminile non c’era molta concorrenza e questo in effetti non giova mai alla spettacolarità di una competizione. Forse la collocazione in calendario non era quella ideale: la sovrapposizione alla partenza della squadra per il Mondiale in Sudafrica ha poi escluso atlete e atleti che avrebbero potuto essere protagonisti. Occorre cerrtamente valorizzare questa gara con una collocazione migliore in calendario perché ha tutte le prerogative per essere uno spettacolo tiravolistico di alto livello.”

Tra i giovanissimi l’Atleta dell’Anno 2022 ha eletto campione Damiano Cecchini e per il diciassettenne di Assisi si è trattato della prima coccarda importante della carriera.

Damiano Cecchini ha vinto il titolo dell’Atleta dell’Anno tra gli Juniores

“Non avevo mai sperimentato prima il barrage – spiega Damiano Cecchini – ma posso dire che è stato emozionante. Questa gara di emozioni ne ha prodotte davvero molte: ho esordito con un 25, poi la testa è partita letteralmente nelle serie successive e ho dovuto mettere il masimo impegno per agguantare il barrage. Del resto questa del 2022 è stata tutta una stagione con alti e bassi. Ma forse con più alti, a dire il vero!”

Per questo nuovo astro brillante del Compak italiano il 2023 rappresenterà peraltro un anno di grandi e importanti impegni.

“Sì, guardo alla stagione prossima – dice il diciassettenne di Assisi – con grande entusiasmo. Il traguardo è certamente affrontare le trasferte internazionali più importanti sia nel Compak che nello Sporting, ma il sogno nel cassetto è vincere un Gran premio Golden a 200 piattelli. E poi vorrei provare ad avventurarmi nel mondo dello Skeet: per adesso è soltanto un progetto, ma quando arriverà la nuova stagione potrebbe trasformarsi in una bella e nuovissima idea!”