Premiata ditta Compak & Sporting

Un vivacissimo esordio ha caratterizzato l’avvio di stagione delle due discipline: ne parlano il “coach” Veniero Spada, alcuni protagonisti di questo scorcio di inverno come Filippo Boldrini e Giuseppe Calò e il club manager Alberto Pacassoni

(di Massimiliano Naldoni)

 

È un esordio pirotecnico quello che ha contraddistinto il Compak e lo Sporting in questo scorcio di inverno che ha fatto da cornice alle prime competizioni nazionali del comparto. Confronti vibranti dal punto di vista agonistico che hanno rivelato alcuni talenti noti ma anche altri meno noti, partecipazione mediamente intensa e un utile dibattito tra gli appassionati sulle migliori modalità di gara descrivono la scena delle due discipline come un vivacissimo panorama che induce perfino il Direttore tecnico delle nazionali a manifestare una inaspettata sorpresa: “Sia il Compak che lo Sporting – sostiene Veniero Spada – sono stati caratterizzati da un avvio di stagione con prerogative di partecipazione e di qualità agonistica che vanno davvero ben oltre ogni aspettativa!”

Certamente non è stato ininfluente che il panorama delle discipline si sia presentato subito molto appetibile per gli specialisti del comparto. Da anni già nel ruolo di esperimento riuscito, l’invernale di Doppietto Compak nella stagione 2023 ha individuato la sua definitiva modalità e ha proposto uno spettacolo agonistico di grande rilievo. Lo spiega nel dettaglio Alberto Pacassoni: club manager dell’impianto di Tavullia che ha ospitato la gara.

“Quest’anno – spiega il dirigente pesarese a cui si deve l’intuizione dell’introduzione del Doppietto alcune stagioni addietro – abbiamo impresso alla gara una potente trasformazione introducendo un programma che prevede solo lanci doppi, diversamente dalle precedenti modalità di gara che negli anni passati ancora conservavano alcuni lanci singoli. Inoltre quest’anno il regolamento prevedeva dieci piattelli per ogni pedana, ripartiti ovviamente in cinque doppi, per una sequenza di complessivi cinquanta piattelli per ogni serie. Abbiamo introdotto inoltre una forte caratterizzazione delle tre serie di gara perché i contendenti affrontavano un campo che prevedeva solo doppi allo sparo, un altro che contemplava invece solo doppi simultanei e infine un campo misto con doppi allo sparo e simultanei alternati.”

La particolare modalità di gara introdotta quest’anno dal Doppietto Compak a Rio Salso ha naturalmente innescato un vivo dibattito nella comunità degli specialisti.

“La maggior parte dei contendenti ha formulato un giudizio positivo – spiega Alberto Pacassoni – anche se certamente qualcuno ha avanzato qualche riserva sulla durata della serie che ovviamente in questo modo si protrae per mezz’ora e impegna anche moltissimo sul piano fisico e psicologico, specialmente dove le sessioni sono miste: con doppi simultanei e allo sparo in continua alternanza. È anche vero che in questo modo non puoi permetterti di perdere il filo durante la serie e con tre frazioni da cinquanta piattelli, e quindi il traguardo a centocinquanta, la gara diventa realmente molto competitiva. È un po’ spietata una gara a centocinquanta piattelli, lo ammetto, perché nell’arco delle tre serie hai la possibilità di recuperare se sei partito magari con una brutta serie, ma è anche una gara che può precipitarti drasticamente in fondo alla classifica.”

Alberto Pacassoni

Convintissimo della prodigiosa funzione di allenamento del Doppietto è Filippo Boldrini che è stato il vero mattatore di questo primo scorcio di stagione: il toscano di Santa Croce sull’Arno ha infatti svettato a Rio Salso totalizzando il miglior punteggio della gara (144/150) e superando Cristian Camporese in classifica generale e in Eccellenza per la miglior serie di riferimento, ma con un poderoso 98/100 è stato anche il dominatore nella massima categoria del Campionato d’inverno di Sporting a Vetralla.

“Il Doppietto è un allenamento formidabile – dichiara perentorio Filippo Boldrini – che ti aiuta a non tirar mai via la fucilata. Noi percorsisti sappiamo bene che sul lancio singolo con due colpi ci possiamo permettere di giocare sull’accelerazione o invece sull’approccio del bersaglio in modo più rallentato in base alle condizioni del bersaglio stesso e del campo di gara. Nel doppio lancio invece tutti questi calcoli non funzionano. La formula attuale, delle tre serie da cinquanta, è molto interessante dal punto di vista tecnico ma è anche certamente stressante sul piano psicologico: nel campo con i lanci alternati, ad esempio, devi essere davvero molto attento a leggere bene la sequenza per con confondere doppio simultaneo e doppio allo sparo. Che a livello mentale sia tutto molto impegnativo lo spiega il fatto che è proprio alla fine della serie che qualche volta fioccano gli zeri: a Rio Salso nella prima serie che ho chuso con 47/50 in realtà ho fatto tre zeri proprio negli ultimi otto piattelli!”

Del resto anche Alberto Pacassoni si è detto disponibile ad accogliere nuove proposte per le future edizioni.

“Potrei dire che questa che abbiamo adottato nell’edizione più recente è veramente la formula perfetta. E sono convinto che non ci sia perfino niente da modificare, però naturalmente a livello di organizzazione siampro sempre aperti alle proposte degli atleti. Riconosco che il campo con i lanci simultanei e allo sparo risulta sicuramente molto difficile per il contendente che deve essere molto attento a memorizzare l’alternanza: forse potremmo ipotizzare di mettere in sequenza i primi tre giri allo sparo e gli ultimi due simultanei. Tutto questo proprio per andare incontro alle esigenze delle atlete e degli atleti.”

“Certamente mi incoraggia il fatto che l’impressione dei partecipanti sia stata complessivamente molto positiva, – precisa ancora Alberto Pacassoni – tant’è che ritengo ipotizzabile anche l’organizzazione di una gara di Doppietto in una collocazione di calendario più avanzata: un Campionato estivo di Doppietto è un’ipotesi che piacerebbe a molti specialisti del comparto. Replicando certamente anche la formula della possibilità di disputare la gara a scelta nelle diverse fasce orarie nell’arco dei due giorni che è una combinazione vincente per la Società che organizza, ma anche per i contendenti.”

Un programma, quello ipotizzato da Alberto Pacassoni, che inevitabilmente piace molto anche a Veniero Spada che è stato artefice, suggeritore e fautore di tutte quelle modalità di gara.

“Sulla possibilità di disputare la gara nelle diverse fasce orarie dei due giorni – spiega il selezionatore azzurro – ormai ovviamente nessuno ha più niente da eccepire considerando i risultati eccezionali che la formula fa registrare. Quella scelta ha rappresentato una vera e propria svolta a livello organizzativo e ha permesso di raddoppiare letteralmente il numero dei partecipanti alle gare. Nell’arco di una mezza giornata l’atleta completa la propria gara e può distribuire quella stessa mezza giornata nelle ore che preferisce. Quanto al Doppietto, si tratta decisamente di una variante molto avvincente che costringe anche i campioni più affermati ed esperti a un forte esercizio di concentrazione. E certamente i tempi sarebbero maturi per replicare l’esperimento anche nella stagione estiva.”

Per Filippo Boldrini, come si è detto, la vittoria nel Doppietto Compak ha avuto una ricaduta positivissima anche sull’invernale di Sporting.

Filippo Boldrini

“Il Doppietto è perfetto anche come allenamento per lo Sporting – precisa lo specialista toscano – e il motivo è presto spiegato: i tracciatori delle gare di Sporting ormai da qualche anno tendono a evitare di mettere il cosiddetto piattello impossibile, cioè quello che non rompono nemmeno i campioni. Tutti i lanci dello Sporting sono mediamente raggiungibili, quindi è la doppia che spesso ti costringe allo zero. Ne consegue che il Doppietto è  l’allenamento ideale. Ne parlavo in questi ultimi giorni anche con altri specialisti che elogiavano il mio punteggio di Vetralla e spiegavo che nell’invernale di Sporting ho sparato molto tranquillo anche nei lanci doppi e mi sono potuto permettere un ragionamento sereno sui lanci. 98/100 allo Sporting è certamente un bel puntegggio, ma questa volta è arrivato con naturalezza perché andavo sul doppio con la sicurezza acquisita nell’altra gara.”

L’invernale di Sporting di Vetralla frattanto ha rivelato anche un’altra formazione dalle grandi potenzialità: il team della Tana del Lupo che ha conquistato il titolo a squadre. A spiegare l’exploit del gruppo è Giuseppe Calò che nella formazione avellinese è coach e atleta.

Giuseppe Calò

“Non vai mai a una gara con la certezza di vincere – spiega il selezionatore campano-toscano – ma questa volta a Vetralla eravamo convinti di poter fare un buon risultato e d’altronde in quattro su sei abbiamo superato la soglia del 90. Altre volte non siamo riusciti a vincere per uno o due piattelli, questa volta abbiamo vinto addirittura con una decina di piattelli di margine.”

“I ragazzi sono certamente gasati dalla vittoria di Vetralla – dice ancora Giuseppe Calò – e infatti non ci possiamo nascondere che a Foligno in questo weekend per l’invernale di Compak vorremmo quantomeno ben figurare: che significa poi concorrere per un posto sul podio. Mi chiamano lo Spalletti della situazione e allora certamente un po’ di tattica la applico anche io. A Foligno per cinque sesti si presenterà la stessa squadra che ha vinto a Vetralla: l’unica sostituzione riguarda Pasquale Ferraro che sarà avvicendato da Giovanni Selvaggio. Marco Pagliaccia, che quest’anno ha scelto di tesserarsi con noi della Tana del Lupo e si è trovato subito benissimo, sarà di nuovo una delle colonne della formazione. Ma a Foligno anche la nostra seconda squadra potrebbe compiere l’impresa: Generoso Pignatelli, Clemente Marino, Gaetano Crispo, Raffaele Donnarumma, Pasquale Ferraro e Massimiliano Buoninconti compongono un gruppo di solidissima esperienza e questo invernale di Compak sarà un test importante perfino anche per la terza squadra in cui ho inserito atleti di Terza categoria che faranno esperienza in vista delle prossime gare.”

Il Campionato invernale di Compak che si celebrerà a Foligno in questo weekend preannuncia dunque uno spettacolo agonistico d’eccezione.

Veniero Spada

“Ci sono già quasi quattrocento iscritti – precisa Veniero Spada – e abbiamo lavorato tutta la settimana per attribuire difficoltà equilibrate a tutti i campi. Saranno piattelli mediamente alla portata di tutti, ma qua e là naturalmente ci sarà anche il piattello difficile che potrà poi fare la differenza a livello di classifica. Il panorama nazionale è molto vario e ci sono tanti atleti in grado di fare il risultato. E anche tante squadre in corsa, ma questa è davvero una bella situazione perché la competizione fa bene alla disciplina e stimola tutti gli appassionati a perseguire il miglioramento della propria condizione!”

Le squadre del Tav Tana del Lupo all’invernale di Sporting a Vetralla