Pino Facchini: Piemonte da record al Regioni di Universale
Il numero uno della Delegazione Fitav della regione subalpina esalta il risultato storico ottenuto dal sestetto piemontese al Trofeo delle Regioni della “cinque macchine” e descrive l’accurato processo di selezione della squadra
(di Massimiliano Naldoni)
È stata una vittoria storica quella conseguita dal Piemonte al Trofeo delle Regioni di Fossa Universale sulle pedane cosentine del Tav La Silva: se in altre occasioni la formazione della regione subalpina era infatti riuscita a centrare la conquista di una delle piazze d’onore sul podio della manifestazione, mai prima del 2023 il team aveva prodotto una prova da medaglia d’oro. Nell’edizione più recente della gara, invece, il Piemonte di Giorgio Borrione, Daniele Stoto, Giuseppe Palumbo, Giovanni Caso, Serena Caminotto e Giorgio Tribolo ha dominato assicurandosi il trofeo con 558/600 davanti alla Sicilia (556) e al Lazio (541). È stato Pino Facchini a designare la squadra che è uscita vincitrice dalla difficile sfida in programma al Tav La Silva ed è proprio il numero uno della Delegazione Fitav del Piemonte a spiegare quali sono state le fasi che hanno condotto al conseguimento di questo straordinario risultato.
Presidente Facchini, con quale spirito ha individuato i sei nomi della squadra che ha vinto il Trofeo delle Regioni di Fossa Universale?
Non ci si può inventare selezionatori se non si ha alle spalle una grande esperienza da tiratori. Potrei perfino aggiungere che ho coltivato l’interesse a intraprendere una carriera nell’ambito della dirigenza Fitav proprio perché avevo coltivato in precedenza una grande passione, un grande orgoglio e un grande entusiasmo per le competizioni e per l’attività agonistica. Il desiderio di selezionare e attenzionare le squadre è dunque qualcosa che ho sviluppato nel tempo. È chiaro che, per selezionare una squadra, avverto sempre l’esigenza di valutare con la più ampia discrezionalità. Io ad esempio non metterò mai dei parametri fissi nella selezione delle squadre. Sono sincero: non tengo in considerazione il fatto che, ad esempio, quell’atleta abbia vinto un titolo italiano oppure che abbia vinto a squadre con quella Società. A me interessa conoscere i tiratori complessivamente e io posso dire orgogliosamente di conoscere davvero tutti sul mio territorio: specialmente nella Fossa Olimpica e nella Fossa Universale. Da questo assunto è partito il processo che mi ha portato a designare gli elementi della squadra. Al termine di questo percorso posso dire che il punteggio che ha realizzato questa nostra squadra del Piemonte è stato molto gratificante perché abbiamo totalizzato un 558/600 lasciando a due piattelli la Sicilia che si presentava indiscutibilmente tra le squadre più accreditate.
Pino Facchini
Ci sono stati però sicuramente dei risultati e dei dati oggettivi che ha considerato?
Certamente: la selezione della squadra della Fossa Universale l’ho comunque prodotta sulla base dei tiratori attenzionati innanzitutto nei Campionati regionali invernali ed estivi: quindi mediante una valutazione dei migliori talenti in circolazione. Io, del resto, sono presente a tutte quelle gare sia come dirigente che come tiratore. Questa mia conoscenza approfondita di tutto il panorama mi consente di avere una visione chiara ed esatta della qualità degli atleti e delle atlete di tutte le categorie e qualifiche e del loro spessore agonistico: sui pochi ma fortissimi appartenenti all’Eccellenza e sui Prima, i Seconda e i Terza. Tra le Ladies e i rappresentanti del Settore Giovanile, invece, la scelta è stata praticamente obbligata perché davvero non sono in gran numero nella mia regione. Non posso negare che il regolamento del Trofeo delle Regioni mi ha costretto a una manovra impegnativa perché ad esempio in Piemonte avrei avuto a disposizione più di un tiratore di Eccellenza da inserire in squadra, ma ovviamente non l’ho potuto fare per effetto di quanto dettava il regolamento e allora la questione difficile da risolvere era se conveniva inserire in squadra l’Eccellenza Man o l’Eccellenza Veterano o l’Eccellenza Master. E ugualmente difficile è stato individuare un Senior e un tiratore del comparto Veterani e Master sempre in ossequio alle limitazioni di categoria.
La formazione del Piemonte che ha conquistato il Trofeo delle Regioni di Fossa Universale
Presidente Facchini, lei ha seguito la squadra a distanza poiché era impegnato in contemporanea con la formazione del Trap: quando le hanno comunicato il punteggio della prima serie è stata una sorpresa o si aspettava quell’ottimo parziale?
Facciamo un passo indietro. Ho radunato due volte la squadra prima del Trofeo delle Regioni e prima ancora con loro ho fatto una gara: il Città di Trecate. In quella gara i tiratori che frattanto avevo individuato per la squadra stavano facendo 23 o 24 di media. Il risultato appariva quindi già impressionante in positivo. Al primo raduno ho convocato appunto gli elementi che poi hanno vinto il Regioni e tutti hanno mantenuto una media prossima ai punteggi che poi hanno fatto in gara. È chiaro che in questi casi non si conosce mai il valore aggiunto delle altre regioni, ma io ero sicurissimo che la mia squadra sarebbe andata a podio. È stata semmai una sorpresa vedere con quale sostanziale facilità hanno saputo trasformare la certezza del podio in certezza della vittoria perché in primis tutti i componenti della squadra hanno fatto qualche piattello in meno nell’allenamento condotto al Tav La Silva il giorno che ha preceduto la gara e inoltre non nascondo che, come ho precisato anche prima, consideravo altre squadre tecnicamente ma anche storicamente più forti.
Il podio del Trofeo delle Regioni di Fossa Universale con il Piemonte al vertice davanti a Sicilia e Lazio
Rischiando il gioco di parole: analizziamo il rendimento in gara dei componenti caso per caso…
Il gioco di parole ci sta, eccome. La sorpresa delle sorprese è stato infatti proprio il rendimento di Giovanni Caso: il ragazzo del Settore Giovanile. Nelle mie previsioni Giovanni avrebbe fornito una bella prova pur stando come punteggio tra l’85 e il 90, cioè, a spanne, circa sei piattelli al di sotto del punteggio che poi ha realizzato, e invece è stato autore di una gara prodigiosa. Il punteggio che io avevo previsto per Caso, visto a posteriori, ci avrebbe comunque permesso di andare a podio come avevo appunto preconizzato. Giovanni, che è un diciottenne della provincia di Alessandria e che è nato tiravolisticamente a Pecetto di Valenza, si è sentito invece l’anello debole della catena e, proprio a fronte di quella sensazione, è esploso positivamente. Quanto al responso generale della squadra, quarantadue zeri complessivi vuol dire poco più di dieci zeri a serie ed è una media vera nel senso che la squadra ha davvero rispettato quel ruolino di marcia con una regolarità stupefacente. Ma bravissima è stata anche Serena Caminotto che a sua volta ha fornito una prova certamente perfino al di sopra delle previsioni. Serena è nata nella Fossa Olimpica sulle pedane di Pecetto e ha avuto interessanti trascorsi nel nostro Settore Giovanile per poi approdare al Tav Delle Alpi e iniziare anche un percorso nella Fossa Universale che si sta rivelando molto proficuo a livello internazionale. Diverso il caso di Giorgio Borrione. Il suo 97/100 è, sì, strepitoso, ma Giorgio sta sistematicamente su quelle medie: mai al di sotto del 94, del 95 o del 96, perché è davvero uno specialista fortissimo. Splendida anche la gara di Daniele Stoto che è un Seconda categoria inquadrato nell’Esercito italiano e ora tesserato alle Bettole di Trecate. Giorgio Tribolo forse è stato un po’ al di sotto dei suoi standard. Giorgio è un tiratore di ottimo livello ed è affidabilissimo: nei fatti, comunque, pur non avendo offerto questa volta la sua prova migliore, ha svolto pienamente il suo ruolo a livello di media della squadra. Molto buono infine anche il lavoro di Giuseppe Palumbo che si è rivelato a sua volta un atleta affidabile e adattissimo per una gara difficile come quella del Regioni: Pino non si è allenato con noi nei raduni alle Bettole perché ha passato alcuni mesi proprio in Calabria, ma ha approfittato di quella sua permanenza al sud per testare il campo in cui avrebbe poi gareggiato la squadra e sapevo per certo che avrebbe fatto ben figurare tutta la squadra. In sintesi, come sempre accade per gare di questo genere, ha vinto un gruppo ben amalgamato in cui le singole eccellenze hanno dato per risultato ovviamente un perfetto responso collettivo.