Parlano le stelle dello Skeet vintage

Le pedane del Tav Zaino di Durazzano hanno consacrato i nuovi campioni italiani dello Skeet con formula Fitav: le impressioni “a freddo” di Adriano Bandini, Edoardo Aloi, Alberto Maganuco e Matteo D’Amico

(di Massimiliano Naldoni)

Lo Skeet con formula Fitav ha decretato i nuovi campioni nazionali del 2023 in una gara dai toni agonistici intensi che ha impegnato lo storico impianto del Tav Zaino di Durazzano (nella foto di copertina dirigenti federali e societari posano con alcuni dei campioni e dei medagliati), Sulle pedane beneventane non si è celebrato soltanto un importante episodio agonistico della stagione, ma si è cementato il forte gradimento di una larga fetta degli specialisti italiani nei confronti dello Skeet vintage: quello che nello slang dei cultori del pull e del mark si traduce gergalmente nella disciplina “con i singoli” in contrapposizione a quella “delle doppie”, ovvero lo Skeet olimpico con formula Issf. Chi, all’indomani del confronto tricolore di Durazzano, ha pronunciato un’autentica dichiarazione d’amore nei confronti dello Skeet vintage è Adriano Bandini che ha conquistato il titolo dei Veterani, ma soprattutto ha fatto segnare il miglior punteggio assoluto della sfida: un potente 195/200 totalizzato con una regolarissima condotta di gara.

Ho fatto un bel lavoro.” – Sentenzia scherzando il livornese di Cecina che proprio nell’impianto della sua città natale ha esordito negli anni Ottanta e ha forgiato quel suo talento che lo ha condotto a militare per molti anni tra i più celebrati specialisti italiani dello Skeet – “I campi di Durazzano non sono facili e mettono alla prova anche gli skeettisti esperti, ma ce l’ho messa tutta ed è venuto fuori effettivamente qualcosa di buono. Il campo del Tav Zaino è sulla sommità di un poggio, quindi è un’area sensibile al vento che però in questa occasione non ha interferito con i lanci. Lo sfondo è misto: tra cielo e piante, quindi occorre fare molta attenzione alla traiettoria del piattello. Però, proprio per tutti questi elementi che accentuano le difficoltà, è una sede molto stimolante per un tiratore di Skeet: sai che non ti puoi rilassare mai su quei lanci. In realtà avevo sparato soltanto un’altra volta al Tav Zaino. Antonietta Zaino e il suo staff sono sempre di una gentilezza squisita: sono iperdisponibili e anche in questa occasione si sono prodigati per metterci in condizione di offrire la migliore prestazione agonistica possibile.”

Adriano Bandini al vertice del podio dei Veterani con Nicolino Galeone e Orlando Fiore

“Questo è quello che io chiamo lo Skeet dei miei tempi, – prosegue Adriano Bandini parlando della disciplina in modalità Fitav – cioè è proprio quella formula con cui ho iniziato. Ma io sparo abitualmente anche allo Skeet Issf: partecipo anche ai Gran Premi con la formula internazionale e in questa stagione ho fatto ottimi piazzamenti nella mia qualifica sia al Fitav che all’Issf. Per me è difficile dire se preferisco una formula oppure l’altra: sono gare molto diverse. Lo Skeet Issf rappresenta una gara corta, quindi c’è meno margine di recupero, ma nello stesso tempo è anche meno logorante. La gara a duecento piattelli, invece, non finisce mai: in quel caso quello che conta è la resistenza allo stress di gara. Nell’Issf, al contrario, nel secondo giorno affronti soltanto cinquanta piattelli: è praticamente come fare una prova del Campionato regionale. Naturalmente ci sono le doppie che in quel caso aumentano la difficoltà, ma dal punto di vista dello stress non ci sono paragoni.”

“La formula Fitav – prosegue Adriano Bandini – continua ad avere il suo fascino e come si è visto è un genere di Skeet che permette di fare dei gran punteggi. Personalmente in questi mesi non ho fatto un grande allenamento: non credo di aver superato i tremila piattelli in questa stagione. Però voglio precisare che in allenamento io faccio sempre una serie Fitav e una serie Issf. Non voglio perdere l’abitudine né all’uno né all’altro. Lo Skeet Fitav in realtà sembra facile, ma non è mai così scontato. Quando ti arriva un piattello entrante che con il vento si alza o si abbassa e rallenta il volo, non è un lancio proprio facilissimo. I lanci singoli eliminati dal programma internazionale fra l’altro hanno un tempo diverso dai piattelli dell’Issf. Quindi l’Issf è un tiro sempre veloce, il Fitav no: alterna i ritmi. Secondo me occorre sparare al Fitav anche in allenamento proprio per non perdere l’abitudine a questa alternanza di tempi.”

Ma all’interno del mondo dello Skeet Fitav la consuetdine di allenamento di Adriano Bandini non è condivisa proprio da tutti i colleghi dello specialista toscano.

“Io faccio solo il giro con le doppie – spiega il vincitore del titolo di Eccellenza Edoardo Aloi – e una settimana prima della gara faccio due serie sul Fitav. Secondo me il passaggio dall’uno all’altro non è difficile: non credo che ci sia tutta questa esigenza di allenarsi sul Fitav. In realtà ci sono soltanto alcune doppie in meno e qualche singolo che si aggiunge.”

Il podio dell’Eccellenza al Campionato italiano di Skeet con formula Fitav

“Certamente l’internazionale richiama di più – prosegue lo skeettista romano che al Tav Zaino ha totalizzato 193 centri – perché è quello ormai più diffuso, però io mi metto anche nei panni dei Veterani e dei Master e di chi approda in Terza categoria perché magari ha appena iniziato a sparare allo Skeet. Ebbene: questo pubblico sicuramente si rivolge più volentieri allo Skeet con formula Fitav ed è per questo che questo Skeet continuerà ad avere tanti estimatori.”

Sulla stessa lunghezza d’onda è anche Alberto Maganuco che ha conquistato la medaglia d’argento in Eccellenza con 188 centri.

“Lo Skeet con formula Issf – dice il trentacinquenne specialista nisseno: l’unico Eccellenza della storia siciliana dello Skeet che attualmente svolge il ruolo di Presidente del Tav Trinacria – a livello mentale è più difficile e quindi io mi alleno sistematicamente con l’internazionale anche quando devo affrontare lo Skeet Fitav. Nel recente Campionato italiano al Tav Zaino la mia prova non impeccabile nelle prime tre serie si deve a un calo di concentrazione che si è evidenziato proprio nella seconda serie: quella del 21. Poi, infatti, nella seconda giornata ho ripreso completamente il controllo della situazione.”

Ad Alberto Maganuco peraltro va riconosciuto il merito di aver saputo creare quasi dal nulla il movimento skeettistico della Sicilia.

“Il Tav Trinacria – spiega l’atleta di Gela – nasce nel 2021 per provare a convogliare un interesse per la disciplina dello Skeet che si percepiva tangibilmente in una parte della regione. Oggi siamo in venticinque e, se si pensa che più o meno un decennio fa erano soltanto una decina gli skeettisti siciliani, si tratta di un grande successo. Ma con il mio Vicepresidente Giuseppe Fruscione, che per inciso è anche il mio allenatore, siamo convinti che lo Skeet in Sicilia possa crescere ancora in termini di numeri e in termini qualitativi.”

Edoardo Aloi e Alberto Maganuco ai primi due posti della classifica di Eccellenza sul podio beneventano con Giovanni Di Bari

Sebbene ancora con numero contenuti, la Sicilia dello Skeet pensa decisamente in grande e anche Alberto Manganuco si permette di sognare a tre dimensioni.

“Il mio mito sportivo è Vincent Hancock: da quando pratico lo Skeet ho visto in lui il modello da ammirare e seguire. Non ho avuto ancora la possibilità di incontrarlo ma voglio addirittura sperare che un giorno, in una gara, potrò affrontare una serie di Skeet nella sua stessa batteria. E magari sogno che questo possa avvenire addirittura sulle pedane della Sicilia.”

Ma lo Skeet siciliano al Campionato in programma al Tav Zaino ha proposto anche dei nuovi talenti: è il caso di Matteo D’Amico, il quindicenne di Catania che, dopo alcuni trascorsi anche importanti nel tiro di pistola ad aria compressa, si sta dedicando alla disciplina con grande determinazione. Nel ricordo del bisnonno che è stato tiratore scelto dei Carabinieri e grazie al forte impegno del papà Antonio, violinista dell’orchestra del celeberrimo Teatro Bellini di Catania, che sta incentivando questa dirompente passione sportiva del figlio, Matteo D’Amico sulle pedane di Durazzano ha centrato la conquista della medaglia di bronzo di Terza categoria con 174 alle spalle del neo-campione Antonio Marasco (179) e di Giovanni Cuccarese (178).

Alberto Maganuco e Matteo D’Amico

“Mi sono presentato al Campionato di Skeet con formula Fitav – spiega Matteo D’Amico – arrivando fresco fresco dal raduno del Settore Giovanile a Montebello Vicentino. Quella è stata davvero una bella esperienza in cui ho ricevuto tante indicazioni importanti in senso tecnico da Nicola Irene e altre, relative alla preparazione fisico-atletica, da Carlo Zandomeneghi. Quelle nozioni che mi aveva appena imparttito Nicola Irene si sono rivelate subito preziosissime e mi hanno aiutato ad aver ben chiaro quello che dovevo fare in pedana. Verso la metà gara effettivamente ho avuto un brutto calo di concentrazione che ha prodotto un 20 alla quarta serie. Sentivo di non avere più la padronanza del piattello che ero riuscito ad esprimere nelle serie precedenti. Dopo ho compreso di aver eseguito male alcuni movimenti. Ma in quel momento non sono riuscito ad accorgermene proprio per quella mancanza di concentrazione: era come se non fossi presente in pedana.”

“Il secondo giorno – prosegue il giovanissimo skeettista di Catania – ho avuto un’altra sensazione completamente nuova perché non ero abituato ad affrontare altre quattro serie dopo averne già eseguite quattro il giorno precedente. Era la stessa sensazione della quarta serie ma certamente peggiorata dal peso della gara già svolta il giorno precedente. Ed è stato davvero pesante vedere quello statino dopo la prima serie del secondo giorno. Ho dovuto fare un impegnativo lavoro di recupero e infatti sono riuscito a risalire. Nelle ultime due frazioni del Campionato sono riuscito a ritrovare le stesse sensazioni delle prime serie della prima giornata e questo mi ha permesso di conquistare quella importantissima medaglia che adesso mi stimola a continuare con sempre maggiore impegno su questa strada!”