Nel nome di Fulvio Zilli
Il Tav Campoformido della Presidente Chiara Damiani ha intitolato un campo all’indimenticato Direttore di tiro internazionale nel corso del Memorial che ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di atleti e numerose autorità
(di Massimiliano Naldoni)
Non soltanto la comunità tiravolistica del Tav Campoformido, ma addirittura l’intero movimento sportivo del Friuli-Venezia Giulia e alcune importanti figure istituzionali di spicco della regione hanno voluto fornire un commosso tributo di stima a Fulvio Zilli – scomparso in un tragico incidente stradale nel dicembre del 2024 – in occasione del Memorial dedicato dal club udinese al celebre Direttore di tiro e atleta. La Presidente del Tav Campoformido Chiara Damiani nelle scorse settimane aveva avanzato la proposta di intitolare a Fulvio Zilli uno dei campi della struttura e l’iniziativa era stata naturalmente accolta con grande favore da tutto il direttivo. Ma a testimoniare quanto sia vivo il ricordo dell’ufficiale di gara e atleta di Gemona in tutta la comunità sportiva friulana, al Memorial che si è disputato lo scorso 27 luglio sulle pedane di Campoformido si è recato anche il Presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin insieme al Sindaco della località udinese Massimiliano Petri e al Delegato regionale Fitav Andrea Marussi. “Dietro allo sport – ha detto Mauro Bordin nel suo applaudito intervento – ci sono i valori veri della vita e Fulvio li ha saputi incarnare con passione e generosità.” Un concetto, quello espresso dal Presidente del Consiglio regionale del Friuli – Venezia Giulia, che ha condiviso ed esteso anche Chiara Damiani che ha tratteggiato la figura di Fulvio Zilli prima di procedere alla cerimonia ufficiale dell’intitolazione di uno dei campi.
L’intervento del Presidente del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia Mauro Bordin
Ma il Memorial che la Società di Campoformido ha voluto dedicare a Fulvio Zilli ha rappresentato una solenne e partecipata opportunità di aggregazione per l’intera comunità sportiva friulana e inevitabilmente anche un momento di vivissima emozione. Lo spiegano efficacemente le testimonianze di alcuni personaggi, talvolta anche decisamente celebri, del mondo tiravolistico che sono intervenuti in ruoli diversi all’appuntamento agonistico.
Sull’evento ha speso parole commosse Massimo Gentili che i frequentatori delle pedane italiane conoscono da sempre come un rigoroso e competente Direttore di tiro e che appunto in quel ruolo ha lavorato gomito a gomito per molti anni con Fulvio Zilli.
“È stata davvero una manifestazione meravigliosa quella che Chiara Damiani ha saputo organizzare per onorare il ricordo di Fulvio. Molti hanno conosciuto Fulvio Zilli soltanto sotto l’aspetto più legato al tiro a volo, perché certamente Fulvio è stato un arbitro, nazionale e poi internazionale, di alto valore e dalle grandi doti e prima ancora anche un ottimo tiratore, ma per noi amici di vecchia data lui era prima di tutto una persona squisita che, ad esempio, ha impegnato la sua sensibilità nel volontariato. Per modestia e riservatezza Fulvio non parlava molto di queste sue attività al di fuori del mondo del tiro a volo, ma era davvero una persona eccezionale che ha dato sempre una grande disponibilità nei confronti degli altri. Naturalmente poi queste doti si sono riverberate anche nel tiro a volo: Fulvio è stato sempre un grande aggregatore. Quando abbiamo lavorato insieme come Direttori di tiro, in tante gare nazionali e internazionali, lui era quello che sapeva riunire il gruppo degli arbitri e coinvolgere tutti. Non era davvero una cosa da poco, perché, nella vita e nel lavoro, tutti stiamo in mezzo ad altre persone, ma non sono molti quelli che riescono a relazionarsi perfettamente e a creare aggregazione. E Fulvio era senz’altro una di quelle persone che lo sapeva fare perfettamente. Il tiro a volo è uno sport di forti individualità, eppure lui, come tiratore e come arbitro, è sempre stato capace di superare questo individualismo del nostro sport per guardare alla collettività.”
L’intervento del Delegato Fitav Andrea Marussi: al suo fianco Massimo Gentili
Adriano Gobbo, che di Fulvio Zilli è stato il riconosciuto maestro, ha evidenziato un aspetto meno visibile della personalità del Direttore di tiro di Gemona.
“Ci siamo incontrati quando lui era membro del Comitato regionale della sua regione, ma da tiratore l’avevo incontrato le prime volte nel 1980 sui campi del Veneto e del Friuli. Anche dopo aver acquisito una grande competenza, si considerava comunque un mio allievo: ma è stato indiscutibilmente uno dei grandi del nostro comparto arbitrale italiano. Fulvio era più che modesto e per non rischiare di incorrere in un errore aveva sempre l’accortezza di chiedere un parere a coloro che riteneva appunto i suoi maestri. Come ho sempre sostenuto, negli anni più recenti non era più soltanto uno dei Direttori di tiro, ma frattanto era semmai il Direttore di tiro. Eppure nella sua attività non aveva mai perso l’umiltà ed era un uomo sempre con i piedi per terra. E in più era l’anima del gruppo in ogni Coppa del Mondo. Superfluo che dica che il Memorial è stato enormemente emozionante per me. Avevo davvero il cuore in gola ad assistere al ricordo di un amico che ci ha lasciato così tragicamente.”
Da allievo di una leggenda come Adriano Gobbo, Fulvio Zilli era stato frattanto anche maestro di intere generazioni di Direttori di tiro. Nicolas Tavano, ventitreenne di Lestizza con alcuni trascorsi agonistici significativi nel Settore Giovanile, proprio grazie a Fulvio Zilli ha scoperto la propria passione per l’attività arbitrale e ha intrapreso un percorso inaugurato un paio di anni fa con il conseguimento della qualifica di Direttore di tiro provinciale. Ma l’atleta friulano è stato anche uno dei più brillanti contendenti al Memorial e ha conquistato il trofeo destinato alla qualifica Arbitri.
La signora Dina e Simone Zilli premiano Nicolas Tavano
“È stato proprio Fulvio a propormi di svolgere l’attività di Direttore di tiro, – spiega Nicolas Tavano – perché lui è stato davvero un maestro di vita e di pedana e ha saputo farmi scoprire tutte le sfumature dei diversi ruoli che si possono svolgere nel nostro sport.
Da parte mia so di aver dato il mille per mille in questa gara: ho spento il cervello e ho cercato di dare il meglio perché la circostanza era impegnativa agonisticamente ed emotivamente. Posso dire che per qualche mese, dopo l’incidente di Fulvio, non sono neppure andato al campo di tiro perché tutto mi ricordava la sua figura. Oggi so perfettamente che la scelta di fare il Direttore di tiro mi permetterà di essere a contatto con quel mondo che mi appassiona e sarà il modo migliore per onorare gli insegnamenti che ho ricevuto da Fulvio Zilli.”
Nel Memorial Fulvio Zilli Fabrizio Chiarotto è stato invece il vincitore del trofeo destinato alla qualifica Tiratori.
“È stato un evento agonistico che emotivamente ho sentito molto. Con Fulvio ci conoscevamo da trent’anni: lo vedevo nel ruolo di Direttore di tiro, ma anche di tiratore nonché di vicepresidente del Tav Campoformido. Il nostro primo incontro risale al 1995, forse a Campoformido o a Montereale, quando ero un tiratore di Terza categoria e lui era già nella massima divisione. Era veramente un buon tiratore e come Direttore di tiro era una figura molto rispettata perché competente e come Coordinatore era un impeccabile conoscitore del regolamento e degli schemi oltre che una persona di grande umanità: sempre disponibile ad aiutare. Per tutti questi motivi, certamente nella mia bacheca la targa che ho vinto avrà un posto di rilievo.”
La signora Dina e Simone Zilli premiano Fabrizio Chiarotto
“Ci siamo conosciuti quarantacinque anni fa sulle pedane di Conegliano, – racconta Massimo Gentili – quando eravamo Terza categoria: due ventenni che iniziavano a sparare. Fulvio ha scalato velocemente le categorie, io un po’ meno velocemente. Ma abbiamo condiviso tanti bei momenti anche se vivevamo a 150 chilometri di distanza, lui in Friuli e io in Veneto. Ad esempio, nel periodo in cui ho gestito il campo di tiro di San Stino di Livenza, Fulvio era quello che convinceva tutti gli amici a venire a sparare da me e riusciva a portarmi tutta la sua compagnia quasi tutti i fine settimana. Negli ultimi anni, poi, a Campoformido si è prodigato moltissimo con Chiara Damiani per far tornare il campo ai suoi antichi splendori.”
“Non molti fuori dalla sua zona – spiega ancora Massimo Gentili – sono al corrente del fatto che negli anni più recenti con la sua azienda cercava di prendere il lavoro il più possibile nella zona di Campoformido per poter ritagliarsi del tempo per andare al campo ed eseguire qualche lavoro. La sua era una passione inesauribile per il tiro a volo e ha lasciato autenticamente un vuoto. Infatti sono state tante le persone che lo hanno voluto ricordare anche senza la presenza diretta al Memorial: personalmente ad esempio ho portato il saluto di molti Direttori di tiro internazionali che hanno voluto essere idealmente presenti con un messaggio. D’altronde quest’anno anche alla Coppa del Mondo di Lonato i momenti conviviali sono stati diversi: si è sentita davvero la mancanza di Fulvio. Perché Fulvio lasciava davvero il segno. Io dico sempre che c’è un’immagine che scolpisce la figura di Fulvio Zilli meglio di mille parole. Accadeva qualche volta che, se non eri nella tua miglior giornata, Fulvio ti mettesse un braccio sulla spalla e ti desse qualche suggerimento. Ed erano sempre suggerimenti giusti: e non solo per il tiro a volo, ma proprio anche per la vita.”
Foto: Tav Campoformido