Mondiale d’argento e di bronzo per l’Italia nell’Universale

Sulle pedane francesi di Ychoux Stefano Narducci conquista un luminoso bronzo nella graduatoria assoluta e Giuseppe Fiume è vice-campione del mondo tra gli Juniores: argento ad un passo dal titolo anche per il team Ladies di Bianca Revello, Rachele Amighetti e Serena Caminotto

Ci sono alcuni ottimi piazzamenti degli azzurri e delle azzurre al Campionato del Mondo di Fossa Universale di Ychoux (Francia), anche se questa volta mancano gli acuti: quelli che mandano in delirio i loggionisti. Gli acuti nella fattispecie sono le medaglie d’oro a cui la formazione del Direttore Sandro Polsinelli non riesce ad accedere né nei confronti individuali né in quelli a squadre. Ma va detto che in numerose occasioni il successo è stato davvero sfiorato.

Certamente il responso produce amarezza – precisa il Dt Sandro Polsinelliperché appunto non abbiamo conquistato nessuna medaglia d’oro e questo in particolare mi addolora perché non era mai successo nella storia recente delle nostre partecipazioni al Mondiale. Nel mio ruolo devo formulare un esame complessivo della trasferta e devo constatare che il rendimento generale della squadra è stato inferiore rispetto ad altre competizioni: questo mi fa immaginare che siamo stati penalizzati probabilmente da una concatenazione di motivi che hanno coinvolto indistintamente tutti gli atleti e tutte le atlete. Ad esempio probabilmente la gestione del viaggio non è stata ottimale. Dal punto di vista tecnico, poi, abbiamo gareggiato in otto campi ovviamente con otto schemi diversi ma non abbiamo avuto la possibilità di testare tutti i campi in prova e in alcuni casi in gara ci siamo trovati ad affrontare dei lanci che avrebbero sicuramente meritato un lavoro preparatorio più accurato. Non è da trascurare poi il fatto che una gara che coinvolge 576 contendenti obbliga a ritmi molto rallentati e costringe quindi a una permanenza prolungata sul campo pur avendo in programma soltanto due serie al giorno.”

Sebbene la formazione azzurra non abbia appunto conquistato titoli, il quarantaduesimo Campionato del Mondo di Fossa Universale ha comunque premiato l’Italia con alcune medaglie di grande pregio. È ad esempio una gara letteralmente da manuale quella di cui è stato autore Stefano Narducci: il titolato specialista toscano ha completato le otto serie di gara senza mai scendere sotto il parziale di 24/25 e ha totalizzato un solido 194/200 che si è tradotto in una prestigiosa medaglia di bronzo alle spalle del francese Steve Perrin e dello spagnolo Aitor Carmona Tirado che hanno composto il punteggio di 196 (è stato poi il tiratore iberico ad aggiudicarsi il titolo iridato in spareggio).

Il podio della classifica open del Mondiale di Ychoux con Stefano Narducci sul terzo gradino del podio con Aitor Carmona e Steve Perrin

Giuseppe Fiume si appresta a rientrare dalla gara francese nel prestigioso ruolo di runner-up: per il diciottenne siciliano la prova di Ychoux è stata inevitabilmente molto impegnativa perché affrontata a poche settimane dallo strepitoso exploit dell’Europeo nella Repubblica Ceca che aveva consegnato allo stesso Giuseppe Fiume non soltanto il titolo degli Juniores ma addirittura quello assoluto. Seppur con uno scivolone nella prima serie della giornata conclusiva che di fatto ha quasi precluso all’universalista siciliano la possibilità di concorrere alla conquista del titolo, Fiume ha comunque saputo gestire bene le complicate fasi finali del Mondiale e ha conquistato un ottimo argento con 187/200 alle spalle dello spagnolo Hector Avila Manjon che con una gara magistrale si è laureato campione del mondo degli under 20 con 192.

Il podio degli Juniores con lo spagnolo Hector Avila al vertice davanti all’azzurro Giuseppe Fiume e al francese Lisandru Massiani

È in realtà un doppio argento quello conquistato sulle pedane della Nouvelle-Aquitaine da Giuseppe Fiume perché il giovane atleta siciliano in collaborazione con Mario Fabrizi e Giacomo Incitti ha contribuito in modo determinante alla conquista del secondo posto anche nel concorso a squadre. Gli azzurrini d’Italia hanno totalizzato 539/600 e sono stati preceduti soltanto dai padroni di casa della Francia (552).

Gli azzurrini Giacomo Incitti, Giuseppe Fiume e Mario Fabrizi: secondi classificati alle spalle della Francia

Un’altra medaglia d’argento che peraltro ha addirittura intense sfumature dorate è quella conquistata dalla squadra delle Ladies. Bianca Revello, Rachele Amighetti e Serena Caminotto hanno infatti davvero sfiorato la riconquista del titolo iridato che le tre azzurre detenevano dal confronto di Avila del 2023.  Con il totale di 509/600 Revello, Amighetti e Caminotto si sono attestate al secondo posto ad un solo piattello dal terzetto della Spagna che ha meritato l’alloro iridato del 2024.

Il podio delle squadre Ladies con la Spagna al vertice davanti all’Italia e alla Francia

Roberto Coppiello si è reso protagonista di una bella gara tra i Veterani. Lo specialista veneziano ha artigliato la medaglia d’argento prima totalizzando 189/200 e poi superando in spareggio il sudafricano David Cohen. La medaglia d’oro è andata al francese Jean-Francois Marquer che ha completato le otto sessioni di gara con il credito di 192 bersagli utili.

Roberto Coppiello ha conquistato il secondo posto individuale tra i Veterani

Roberto Coppiello ha guidato alla conquista della medaglia di bronzo per nazioni tra i Veterani la formazione completata da Roberto Bocci e Giorgio Borrione. I Veterani di Sandro Polsinelli hanno totalizzato 540/600 e sono stati preceduti soltanto da Francia (549) e Portogallo (542).  Si sono assicurati la medaglia di bronzo i Master d’Italia: Giorgio Ravera, Stefano Bocci e Giorgio Bottigella hanno totalizzato 512/600 e hanno conquistato il terzo gradino del podio alle spalle di Portogallo (532) e Gran Bretagna (526).

La squadra azzurra dei Veterani ha conquistato il terzo posto a squadre

Tra gli italiani non inquadrati nella nazionale di Sandro Polsinelli un universalista eclettico del calibro di Roberto Zallocco è andato a conquistare con merito il terzo posto nella gara individuale dei Senior: il titolato atleta marchigiano ha totalizzato 189/200 ed è stato preceduto soltanto dal francese Joachim Germany (191) e dall’inglese David Lloyd (190).

La squadra azzurra dei Master ha conquistato la medaglia di bronzo

Terzo posto tra i Senior per Roberto Zallocco

Improntato ad un pragmatico ottimismo il commento della Consigliera federale Roberta Pelosi: capo delegazione della trasferta al Mondiale di Ychoux.

Naturalmente ci aspettavamo un risultato maggiore considerata la valenza dei nostri tiratori. Siamo abituati a far man bassa di titoli scintillanti in ogni Campionato, ma questa volta a conquistare i titoli sono stati altri. Lo sport è anche questo e si devono sempre accettare le sconfitte traendone miglioramenti per il futuro. Questa era indubbiamente la squadra prescelta: i tiratori e le tiratrici hanno dato il massimo e sicuramente faranno tesoro di questa  esperienza. Alla luce del risultato mi sento di formulare questo invito: con umiltà e con gioia godiamoci le medaglie ottenute attendendo il Campionato del mondo 2025 in Italia con aspettative maggiori.”

Nonostante la locomotiva Narducci, non è riuscita ad accedere al podio la squadra azzurra dei Men. Il titolo mondiale maschile per nazioni è andato alla Francia di capitan Steve Perrin che ha concluso a quota 572/600 davanti al Portogallo (569) e alla Spagna (566). Con 558 l’Italia di Stefano Narducci, Alessandro Camisotti e Vincenzo Messina è risultata quarta. Fuori dal podio anche i Senior: con 540/600 Corrado Pontecorvi, Pietro Zecchi e Luciano Fiorini Carbognin si sono attestati al quarto posto alle spalle dei campioni del mondo del Portogallo (556), della Spagna (554) e della Francia (547).

Lo spirito di squadra molto forte che contraddistingue questo gruppo – spiega il Dt Sandro Polsinelli – purtroppo crea un coinvolgimento emotivo collettivo altrettanto forte sia nel bene che nel male: pertanto situazioni positive innescano sempre altre circostanze positive, ma ugualmente anche la condizione di difficoltà si trasmette in maniera trasversale nella squadra. È in questa ottica che deve essere letto il responso generale di questa nostra prova al Mondiale di Ychoux. Non dimentichiamo mai del resto che stiamo parlando dei più forti tiratori e delle più forti tiratrici del panorama italiano che hanno ottenuto questa designazione in base alle loro doti tecniche e agonistiche. Posso testimoniare con certezza che se dovessi partire domani per un’altra trasferta porterei le stesse persone: non avrei davvero nessun dubbio. D’altronde Mandela diceva: se non vinco, imparo. Questa volta andiamo noi a lezione.”