Mauro De Filippis: il mio primo tricolore

Il tarantino delle Fiamme Oro svetta tra gli Eccellenza nel Campionato italiano di Fossa Olimpica a Uboldo al termine di un serrato duello con un tenace Alessio Sforzi

(di Massimiliano Naldoni)

Dalle prime battute questo Campionato italiano di Trap non sembrava davvero la gara di Mauro De Filippis. Nei primissimi lanci della prima serie, infatti, l’azzurro di Taranto aveva lasciato planare intatti alcuni piattelli sul terreno erboso di Uboldo e chiudeva la prima frazione di gara con un 22/25 facendo appello a tutto il proprio talento e anche a tutto l’orgoglio. Ma improvvisamente il segno della gara dell’azzurro delle Fiamme Oro cambiava da meno a più e nelle serie successive Mauro sapeva inserirsi tra i migliori sei con un prodigioso 121/125 e si assicurava il suo primo titolo tricolore di Eccellenza in carriera superando un tenace Alessio Sforzi prima con il 43/50 pari della finale e poi con un combattuto 6 a 5 in shoot-off.

Mauro, a cosa è dovuta quella incerta partenza della prima serie?

Sentivo di non essere al 100% nel momento in cui sono sceso in pedana per la prima serie. Ero tormentato da uno stato influenzale e dalla sinusite e ho faticato davvero a trovare la lucidità. Si è visto con i tre zeri nei primi sette piattelli che lasciavano immaginare un vero disastro. Allora mi sono chiuso nella mia migliore concentrazione e ho riportato la situazione sotto controllo.

Nelle serie successive sei apparso incredibilmente un altro atleta!

Le altre quattro serie le ho sparate con la voglia di prendere questo titolo italiano che negli anni scorsi non arrivava mai. Ho conquistato argenti e bronzi ma lo scudetto di Eccellenza mi era spesso sfuggito per un soffio: una volta in shoot-off, un’altra nella fase conclusiva della finale. Ma il titolo italiano è il titolo italiano: stiamo parlando di un traguardo che è nelle ambizioni di ogni atleta.

Mauro De Filippis

Mauro, tu sei un atleta molto attento al dettaglio in ogni gara: tecnicamente quali sono stati gli aspetti più difficili di questo Campionato italiano?

Ho avuto qualche difficoltà nei sinistri: si è verificata la difficoltà nell’aggancio probabilmente per la condizione della luce. Quello è un aspetto tecnico che ho percepito chiaramente in tutto il corso della gara. Suonerà anche strano, ma mi ha fatto piacere constatare questo problema, perché questi sono gli aspetti che ti servono per compiere davvero la preparazione per le gare internazionali. Sembrerà insolito, ripeto, che io adesso mi soffermi su di un aspetto negativo davvero molto tecnico a fronte della conquista del primo titolo italiano, ma noi svolgiamo un lavoro quotidiano sulla preparazione e quel lavoro non si ferma mai e soprattutto guarda a queste gare nazionali importanti come al principale banco di prova. Quando tecnicamente c’è qualcosa che non va bene, paradossalmente ti fa piacere individuarlo perché sai dove lavorare

Alessio Sforzi è stato un avversario davvero forte in tutta la gara: come hai vissuto le fasi conclusive del duello?

Sì, Alessio ha fatto una bellissima gara in qualificazione e poi anche in finale ha tenuto duro in ogni momento, quindi posso soltanto dire che è stato veramente bravo. Gli ultimi lanci della finale per me sono stati sofferti. Nel caso del mio ultimo piattello c’è stato un no target: il lancio è stato ovviamente ripetuto e io ho fatto fatica a mantenere la lucidità che era già precaria fino dal primo piattello di gara. Il lancio mi ha sorpreso: sono partito un po’ tardi e anche un po’ scomposto e il piattello se ne è andato. Quando hai poche energie da mettere in campo, speri di finire prima possibile e in quel momento l’idea di andare allo shoot-off è stata una doccia fredda. Lo shoot-off fra l’altro è stato intenso e neppure breve. Ha deciso tutto quel destro in prima pedana che è sfuggito ad Alessio. Quello è un piattello che ha fatto la differenza nelle serie di gara e anche in finale, quindi su quel lancio lo zero ci sta. Alessio non ha davvero niente da rimproverarsi: ha fatto una gran gara. Da parte mia, in quel momento, con le ultime energie, ho avuto l’opportunità di chiudere e davvero non me la sono fatta scappare!

Foto: Mezzelani, Tav Belvedere/Nadia Barzaghi