Marco Becatti: Laterina superstar

Il capitano della squadra del club aretino ripercorre le fasi della preparazione condotta con Andrea Benelli in vista del Campionato delle Società di Skeet in cui il team ha poi brillantemente svettato

(di Massimiliano Naldoni)

È stata rotonda quell’affermazione del Tav Laterina nel Gruppo A del Campionato delle Società di Skeet che il club toscano ha conseguito sul proprio terreno. Con il 545/600 composto grazie alle prove di Riccardo Meriziola, di capitan Marco Becatti, dell’under 21 Gabriele Maulicino, di Maurizio Borgi, di Mauro Baronti e di David Bertelli Laterina ha infatti vinto il titolo tricolore del 2023 precedendo sul podio Montecatini-Pieve a Nievole (541) e Bottaccia (533). È lo stesso capitan Becatti a raccontare la lunga fase di preparazione che la formazione aretina ha condotto sotto lo sguardo esperto di Andrea Benelli per centrare una vittoria inseguita già da molte stagioni.

 Coach Becatti, che significato ha questa vittoria netta nell’intersocietario di Skeet di questa stagione?

Per noi atleti, ma anche e soprattutto per la Società di Laterina, è una vittoria prestigiosa: e poi era dal 2019 che non si vinceva e nel frattempo siamo sempre arrivati secondi o terzi, quindi è una vittoria che premia innanzitutto la tenacia. Gli anni passano e in squadra non siamo più tutti giovanissimi, ma questa volta, quando ci siamo resi conto che avevamo centrato l’obbiettivo, eravamo davvero tutti contenti come atleti alla prima vittoria.

La squadra di Laterina celebra trionfalmente sul podio con Andrea Benelli l’affermazione nel Campionato delle Società 2023 di Skeet 

Impossibile non considerare che al centro della sfida c’era il consueto derby con una super formazione come Montecatini-Pieve a Nievole: che tipo di gara avete impostato per spuntarla?

Io do ordine tassativo che nessuno guardi i punteggi durante la gara perché non voglio che ci condizionino: spesso in altre gare siamo stati primi nelle prime tre serie, e lo sapevamo, ma poi nell’ultima serie in senso agonistico ci siamo letteralmente ammazzati. Per effetto di quella esperienza che si è ripetuta in varie occasioni, questa volta io sono intervenuto in maniera drastica: guai a chi guarda i punteggi! Finiamo i nostri cento piattelli e poi si contano. È chiaro che eravamo consapevoli che ce la saremmo giocata con Montecatini che era la squadra da battere e che ha tanti giovani forti. E infatti si è riproposto il duello previsto con loro ma questa volta ce l’abbiamo fatta: e l’abbiamo vissuta bene perché non ci sono stati momenti di crisi con quei cali di rendimento come a volte succede nelle gare a squadre. Abbiamo saputo gestire bene tutte le fasi della gara. D’altronde in passato c’è stato un periodo in cui, ad esempio, la sfida in ogni gara era con Cascata delle Marmore che proponeva sempre un collettivo molto forte. Il nostro sport si nutre positivamente anche di queste amichevoli rivalità in pedana.

Un giovanissimo, Gabriele Maulicino, c’era però con voi in squadra…

Devo dire che Gabriele, che è certamente il più giovane della nostra squadra, ci ha dato una bella spinta: una grande motivazione. Quando in squadra c’è un atleta molto giovane scatta questa gara di tutto il gruppo ad offrirgli collaborazione, ma anche a intercettare e assumere quell’energia tutta giovanile. Gabriele attualmente è un allievo di Riccardo Filippelli che lo ha impostato di recente con criteri tecnici nuovi: il ragazzo è entusiasta del lavoro che sta facendo con Filippelli, sente di poter crescere tecnicamente e anche dal punto di vista dei risultati oggettivamente sta facendo dei grandi progressi. Non per niente poi Maulicino è stato uno dei migliori nel Campionato delle Società. Sono convinto che la prossima stagione per Gabriele sarà una stagione di svolta e i suoi risultati avranno un incremento di qualità sia a livello individuale che per la squadra. Il nostro punto debole attualmente è proprio l’impossibilità oggettiva di inserire giovani nella squadra perché ce ne sono pochissimi tra i nostri tesserati. Avevamo iniziato a costruire davvero un bel gruppo qualche anno fa con Alessandro Calonaci, Simone Palomba, Niccolò Sodi, e anche con Alessio Petri, Daniele Marroni, Andrea Menga, Filippo Boncompagni e Alessio Borgi, ma poi molti di loro hanno dovuto abbandonare. Anche Calonaci e Palomba per vari motivi hanno momentaneamente sospeso l’attività e al momento tra i più giovani ci è rimasto soltanto Niccolò che anche in questa occasione ci ha sostenuto con grande entusiasmo. Per il resto, però, siamo tutti simpaticamente un po’ giurassici…

Il podio del Gruppo A del Campionato delle Società di Skeet con Laterina al vertice davanti a Montecatini-Pieve a Nievole e Bottaccia

Questa vittoria porta anche una firma celebre: quella di Andrea Benelli.

Esatto: non trascuriamo mai che la prestazione della squadra di Laterina è firmata da un campione inarrivabile come Andrea Benelli. Io sono la persona che segue da vicino e per tutto il tempo il gruppo degli atleti di Laterina e che informa proprio Andrea per filo e per segno delle condizioni del collettivo stesso. Generalmente Andrea concorda con quello che gli riferisco, ma è comunque sua l’ultima parola sulle convocazioni. Vuole essere ben informato sulla condizione di tutti, quindi sta a me fornirgli dettagliatamente e regolarmente il panorama della squadra. A marzo nel Campionato d’Inverno abbiamo perso il secondo posto per un piattello. Era da allora che si covava questo legittimo desiderio di rivincita. Dopo quel risultato con Benelli abbiamo fatto alcune sedute di allenamento tutti insieme e Andrea ci ha dato veramente una mano che si è rivelata determinante: non soltanto tecnicamente ma anche per l’atteggiamento mentale da adottare per affrontare la gara. E Andrea ci ha sostenuto e seguito anche durante la gara. Poi, naturalmente, in pedana a sparare c’eravamo noi. Da parte mia posso dire che già all’inizio dell’estate avevo iniziato a suonare un po’ la carica con gli altri ragazzi per approdare determinati a questo appuntamento. E loro sono stati bravi a venirmi dietro in questa impresa.

Quindi l’andamento della gara ha rispecchiato le previsioni della vigilia?

Sì, sono molto contento del risultato della squadra perché davvero tutti noi ci siamo espressi nel modo in cui sappiamo gareggiare: nessuno ha “toppato” la gara, siamo riusciti a controllare il nostro rendimento per tutta la durata. A fine gara è stato importante anche utilizzare un paio di jolly: infatti ho inserito nel conteggio finale il risultato di Maurizio Borgi e quello di Mauro Baronti. Baronti ha sostituito Giorgio Fabris: in realtà i due avevano fatto lo stesso punteggio di 89/100, ma Mauro è stato autore di un bel 25 all’ultima serie. Il 90 di Maurizio Borgi che ha sostituito Fabio Zuccaccia è stato invece determinante per dare più spessore al punteggio della squadra. Zuccaccia purtroppo ha avuto subito dei problemi alla prima serie che ha chiuso con 19 e non è poi riuscito a restituire slancio alla sua gara. Di contro Maurizio Borgi e Mauro Baronti sono ottimi tiratori, capaci di buone prove, ma devi metterli al sicuro dalla pressione eccessiva, per cui ho scelto di farli sparare da “cani sciolti” per permettere a tutti e due di fare tranquillamente la gara. E infatti hanno fornito un’ottima prova che ha significato la vittoria. Inserito in squadra da titolare, Baronti lo scorso inverno non era riuscito invece a dare il meglio e si ritrovò a fare un punteggio che non rispecchiava assolutamente le sue capacità. Bisogna conoscere il carattere di ogni atleta e decidere la collocazione in base a quello: c’è il tiratore che si esalta nella gara a squadre sparando proprio a diretto contatto con tutti gli altri in batteria e chi invece offre il meglio proprio se può esprimersi in modo separato. Sono ormai dieci anni che svolgo il ruolo di capitano della squadra e quindi certe particolarità caratteriali le conosco perfettamente. Sono state scelte fondamentali che almeno questa volta ci hanno permesso di superare le altre forti squadre in gara che spesso dispongono di bei talenti e di tanti giovani in crescita. E questa volta, ancora di più delle altre, non posso che essere davvero orgoglioso di tutti i miei atleti.