L’oro di Arborea

Salvatore Piras, massimo dirigente del sodalizio oristanese, e i suoi magnifici sei sono stati gli artefici della conquista del titolo di Seconda categoria all’intersocietario di Trap

(di Massimiliano Naldoni)

Si parla sempre di magnifici sei in questi casi, perché nei fatti la vittoria di una formazione al Campionato delle Società di Fossa Olimpica vede in gara quel numero di atleti e ovviamente anche il Tav Arborea, nell’edizione 2023 della sfida valida per lo scudetto dei club di Seconda categoria, ha vinto perché ha saputo mettere in campo una straordinaria mezza dozzina di talenti. Sulle pedane del Tav Raimondo l’Eccellenza Daniele Sirigu, il Prima Alessandro Soliani Raschini e i Seconda Giovanni Pietro Mereu, Marco Bonetti, Pietro Gesuino Fiori e Stefano Lodi hanno totalizzato 411/450 all’insegna della grande regolarità e hanno conquistato il titolo tricolore costringendo per tre lunghezze al pur prestigioso argento una formazione accreditatissima come La Contea. Per il Presidente Salvatore Piras quella conseguita sulle pedane casertane è una vittoria multipla: non soltanto ha vinto la sua strategia di costruzione della compagine, ma il dirigente oristanese è anche riuscito a conquistare una vittoria che Arborea inseguiva da lungo tempo. E per questo quadricampo di grande tradizione – al cui timone Piras siede da dieci anni – che peraltro ha tra gli assidui frequentatori anche il campionissimo Johnny Pellielo, il recente scudetto è davvero un risultato storico. Ma proprio a proposito dei cosiddetti magnifici sei fautori della vittoria, il massimo dirigente del club oristanese avrebbe certamente da eccepire.

Presidente Piras, come ha dichiarato fino dal giorno della vittoria, in realtà sono ben più di sei i magnifici della sua squadra…

Certamente che sono più di sei. Tanto per fare un esempio: Gianpiero Ara, la nostra riserva nel Campionato delle Società, è un tiratore dello stesso livello dei sei titolari. Ho sottoposto a due settimane di preparazione molto intensa quattordici atleti tra i quali poi ho individuato dieci nomi. Quando dico preparazione intensa intendo: sei e anche sette serie in un giorno per quattro volte nell’arco di due settimane. Da quella rosa selezionata di dieci nomi poi ho estratto i sei titolari e la riserva. Non rivelo niente di nuovo, ma è chiaro che quando c’è abbondanza di talento, si verifica anche la difficoltà di individuare i titolari.

Il Presidente Salvatore Piras e Marco Bonetti sul campo di Arborea

Quest’anno per Arborea evidentemente si sono verificate anche tutte le condizioni giuste per conseguire finalmente la conquista dello scudetto?

Stavo inseguendo questa vittoria da almeno tre anni. Abbiamo fatto sempre delle buone gare al Campionato delle Società, ma non riuscivamo ad arrivare al podio. Quest’anno invece finalmente siamo riusciti a vincere: e se abbiamo raggiunto questo risultato, è perché siamo scesi in gara con un gruppo ben affiatato. Io li ho seguiti personalmente in tutta la trasferta. Li avrei anche lasciati andare da soli e li avrei fatti gestire autonomamente dai più esperti del gruppo, ma tutta la squadra mi ha chiesto insistentemente di essere presente. Abbiamo un pulmino da nove posti che appartiene alla Società, quindi siamo veramente una squadra nel vero senso della parola.

Arborea si è presentata con una squadra di ottimo livello, ma il risultato è appunto soprattutto il prodotto di una preparazione accurata in vista della gara.

Sì, perché il segreto è certamente la grande coesione del gruppo, ma risiede anche nella volontà di eseguire un allenamento corretto a monte della gara e poi dopo anche sul terreno di gioco. Noi siamo arrivati a Pastorano il giovedì prima della gara e siamo stati due giorni, il venerdì e il sabato, a condurre un allenamento intenso. È proprio quando abbiamo fatto l’allenamento che ho designato la riserva, ma, come ho detto, è stata una scelta difficile perché appunto stavano sparando tutti molto bene. Al termine delle prove ho preso da una parte Gianpiero Ara e gli ho chiesto cosa avrebbe pensato se lo avessi designato riserva. Lui ha risposto che era contentissimo: che in quel ruolo si sentiva comunque parte del gruppo e che condivideva totalmente le mie scelte.

Salvatore Piras con la formazione che ha vinto il Campionato delle Società di Seconda categoria al Tav Raimondo di Pastorano

Presidente Piras, aveva già distribuito i posti in batteria prima della partenza?

In Sardegna avevo già programmato la distribuzione dei sei titolari in batteria considerando soprattutto i tempi di sparo: il più veloce, il meno veloce. Ad esempio: Alessandro Soliani Raschini, il più veloce, l’ho messo in prima pedana. Poi ho messo il più giovane, il ventiduenne Marco Bonetti in seconda e a seguire Daniele Sirigu, Stefano Lodi, Pietro Gesuino Fiori e Giovanni Pietro Mereu di rincalzo.

Questa squadra avrebbe potuto aspirare a un risultato migliore anche alla Coppa dei Campioni?

Alla Coppa dei Campioni siamo andati con una formazione in cui c’erano già quattro degli atleti che hanno sparato anche all’intersocietario e siamo arrivati quindicesimi: che è comunque il miglior risultato che abbiamo conseguito come Società in quella gara. Sono certo che l’anno prossimo potremo far meglio: abbiamo preso le misure di quel confronto e ci sono degli atleti del nostro gruppo che in questa stagione hanno fatto esperienza e sapranno presentarsi con credenziali serie. Fra l’altro l’anno prossimo porteremo due squadre al Campionato delle Società, ma posso dire fino da ora che anche Arborea Due sarà molto competitiva.

Il Presidente Piras con la numerosa pattuglia di Arborea al più recente Campionato regionale d’inverno della Sardegna

Se al Campionato delle Società aveste dovuto affrontare anche la quarta serie sarebbe cambiato qualcosa?

Se a Raimondo avessimo sparato quattro serie avremmo potuto vincere ancora più facilmente, perché l’allenamento che avevo imposto alla squadra era stato appunto molto impegnativo e la squadra avrebbe certamente dato molto anche nella quarta serie: non avrebbe certo ceduto. Già alla prima serie i ragazzi erano tutti molto carichi. Infatti siamo andati sempre a salire nel corso della gara: dopo il 136 della prima serie, abbiamo fatto 137 e poi 138. Probabilmente avremmo fatto addirittura il miglior risultato della giornata nella quarta serie. È l’allenamento che conta: in Sardegna i ragazzi hanno appunto sempre sparato quasi duecento piattelli in ogni giornata di allenamento. E anche a Pastorano ne hanno sparati centocinquanta il venerdì e cento il sabato. È proprio il grande impegno che ha permesso di centrare il risultato e adesso che abbiamo capito come si fa a vincere, non abbiamo intenzione di smettere..!

Uno scorcio delle pedane di Arborea