In Liguria un laboratorio under 21

A Ventimiglia si è svolto il primo raduno dedicato al Settore Giovanile indetto dalla regione del Delegato Francesco Ciocca: un debutto che ha letteralmente entusiasmato sia le atlete e gli atleti che il corpo docente

(di Massimiliano Naldoni)

Entusiasmo è il termine che ricorre inevitabilmente più di frequente nel commento che gli addetti ai lavori della Liguria formulano a proposito del raduno dedicato al Settore Giovanile della regione che si è svolto nello scorso fine settimana al Tav Ventimiglia. È stato il Tecnico federale Daniele Lucidi a condurre il meeting insieme al corpo docente del territorio: l’Istruttrice Cristina Bertamini e gli Istruttori Marco Capurro e Armando Lussiana. Otto gli elementi del Settore coinvolti nell’iniziativa: Sabina Capurro, Elisa Castellana, Giulia Oliveri, Giacomo Solari, Matteo Maglio, Christian Peuto, Jacopo Gagliolo e Francesco Panizzi. Nella foto di copertina Francesco Ciocca, Daniele Lucidi, Cristina Bertamini, Marco Capurro e Armando Lussiana posano con le ragazze e i ragazzi presenti al raduno di Ventimiglia.

A descrivere l’iniziativa come un evento di grande portata innovativa per la Liguria è proprio il Delegato Fitav Francesco Ciocca .

La mia impressione sul raduno di Ventimiglia – ha dichiarato il numero uno di Fitav Liguria – è più che positiva. E quel che più conta è che anche il protagonista del raduno, Daniele Lucidi, che è un tecnico preparatissimo, è rimasto molto soddisfatto perché infatti mi ha confessato che tutte le ragazze e tutti i ragazzi, a prescindere dall’età e dall’esperienza di pedana, nei due giorni lo hanno seguito con attenzione. Io spero davvero di poter ripetere questa esperienza: vedo infatti questo raduno come la prima parte di un lavoro che dovrà essere distribuito nel tempo. Ho sentito anche il Vicepresidente federale Paolo Fiori in questi giorni e gli ho riferito le mie impressioni e ho ricevuto un plauso anche da lui che infatti si è detto molto contento che sia stata adottata l’iniziativa di un raduno di questo tipo anche nella nostra regione che ha tante problematiche ben note.”

“C’è anche un altro aspetto molto positivo che è emerso dal raduno. – Ha spiegato ancora Francesco Ciocca – Con Marco Capurro e Cristina Bertamini, che interpretano perfettamente il loro ruolo tecnico con grande competenza, le ragazze e i ragazzi sono inevitabilmente molto in confidenza e quindi qualche volta serve una situazione che li metta perfino anche un po’ in soggezione, come è stato l’intervento di Daniele Lucidi: è stata un’opportunità per alzare la loro soglia di attenzione. In questo modo tutti i nostri elementi del Settore Giovanile si sono sentiti nello stesso tempo valorizzati e responsabilizzati.”

Il Delegato Fitav della Liguria Francesco Ciocca con Daniele Lucidi

Soddisfattissimo si è detto anche Daniele Lucidi.

“È stato molto importante che fossero presenti tutti i tecnici che operano in regione e con loro ho constatato la piena identità di vedute in fatto di metodologia. Diciamo che di quell’identità di vedute eravamo già tutti consapevoli, però un conto è confrontarsi nelle tante occasioni in cui ci capita di incontrarci nelle gare del Settore Giovanile e un altro è invece dedicarsi al lavoro in modo specifico per un giorno e mezzo direttamente con un gruppo di atlete e atleti in pedana. Questo è il valore in più che ha rappresentato il raduno.”

“Conoscevo già alcune ragazze e alcuni ragazzi di questo gruppo, – ha detto ancora Daniele Lucidi – mentre con altre e altri ho lavorato per la prima volta in questa occasione. Per armonizzare meglio età e grado di preparazione ho creato due gruppi di lavoro. Nella prima giornata abbiamo lavorato dalla mattina fino alla sera perché, come anche negli altri raduni di questi ultimi mesi, ho suggerito al gruppo di affrontare situazioni un po’ estreme come può essere sparare con il sole direttamente contro la pedana. Mi sono misurato anche io direttamente con quei lanci proprio per riuscire a spiegare meglio al gruppo come affrontare queste situazioni. È stata certamente una giornata lunga come sempre, ma quando inneschi degli stimoli nuovi in un gruppo di questo genere, vedi che le ore corrono e quasi i ragazzi e le ragazze non vorrebbero neanche andarsene dalla pedana. Nella seconda giornata invece ho fatto affrontare a tutto il gruppo dei lanci di maggiore difficoltà perché effettivamente c’è stata subito un’ottima risposta anche da parte dei ragazzi e delle ragazze più giovani e con meno esperienza.”

Per Cristina Bertamini il raduno ha rappresentato davvero una pietra miliare del percorso di crescita che sta affrontando il Settore Giovanile della Liguria.

“Marco Capurro, Armando Lussiana ed io abbiamo fortemente voluto questo raduno per dare una scossa a questi nostri ragazzi nei quali avevamo percepito l’esigenza di un salto di qualità. Qualche abbandono che si è verificato nelle ultime stagioni in contemporanea a qualche trasferimento in altre regioni ci ha suggerito di fare il punto della situazione con le nostre ragazze e i nostri ragazzi. È stato anche un bel modo per confermare a tutte e a tutti loro che la metodologia di insegnamento che gli istruttori della regione osservavano era perfettamente in linea con quella nazionale. Daniele Lucidi è naturalmente un tecnico che conosciamo bene, con il quale in questi anni ci siamo confrontati spesso: sappiamo qual è la sua metodologia didattica e quindi era la persona ideale per condurre questo genere di raduno. In sintesi, devo dire che non soltanto abbiamo voluto fortemente questo raduno, ma soprattutto abbiamo fortemente voluto proprio Daniele Lucidi.”

“Riconosco infatti – ha spiegato ancora Cristina Bertamini – che Daniele ha una grande esperienza, certamente anche superiore alla nostra, pertanto eravamo in ottime mani sia noi come istruttori che i ragazzi stessi. E ci siamo messi in gioco noi istruttori per primi proprio per dimostrare alle ragazze e ai ragazzi che tutti abbiamo qualcosa da imparare. Daniele da parte sua è stato fantastico. Fra l’altro, pur non conoscendoli tutti, è riuscito ad interpretare perfettamente la mentalità di ognuno e quindi ha saputo pretendere soltanto quello che ciascuno avrebbe potuto dare davvero in pedana. Abbiamo praticamente fatto un’intensiva di un’intera giornata con le ragazze e i ragazzi. Daniele ha sollecitato tutti a mettersi in gioco argomentando che, sì, c’è sicuramente qualcuno che è più avanti degli altri, ma anche chi è più avanti certamente ha ancora tanto da imparare e deve consolidare il gesto tecnico. Abbiamo lavorato molto sul movimento di partenza e sul movimento in generale e abbiamo consolidato alcuni aspetti tecnici della routine da rispettare in pedana. Abbiamo lavorato tanto anche sulle dinamiche che si presentano nell’arco di una giornata di gara: ad esempio, che lenti usare quando c’è il sole, come comportarsi se c’è il vento, come risolvere il problema di sparare contro-sole, come gestire le difficoltà quando si presentano.”

Convintissimo della grande utilità del raduno dello scorso weekend anche l’Istruttore Marco Capurro.

“Del raduno di Ventimiglia posso soltanto dire: bellissimo! Dal momento che è stato il primo raduno con un tecnico federale nazionale, per tutti noi è stato anche un momento di vera emozione.

Io non conoscevo personalmente Daniele Lucidi: lo conoscevo però naturalmente di fama. In questa occasione ho avuto modo di conoscerlo meglio. Daniele, oltre ad essere un tecnico bravissimo, è una persona squisita e solare. Vederlo quasi commosso al termine dei due giorni del raduno per l’intensità del lavoro e per la stima e la considerazione che ha ricevuto dai nostri ragazzi e dalle nostre ragazze ha fatto sobbalzare il cuore anche a noi. Sono situazioni che ti fanno comprendere che anche Daniele, come noi, ha la passione dentro per fare questo lavoro e intende questo suo lavoro davvero come una missione.”

“Con Daniele – ha detto ancora Marco Capurro – abbiamo interagito e lui si è confrontato volentieri con noi. Abbiamo parlato delle varie problematiche dei ragazzi. E lui è stato abile a dare istruzioni sia a quelli più avanzati tecnicamente che ai più giovani del gruppo che hanno invece ancora tanta strada da fare. Ma in tutte queste situazioni ha saputo distinguere, rispettare e valorizzare i vari livelli di preparazione. Da parte loro i ragazzi hanno apprezzato tantissimo: non vedono l’ora di potersi confrontare di nuovo con Daniele. E per noi istruttori è stato altrettanto gratificante perché questi due giorni di raduno hanno rappresentato la conferma che la metodologia che Cristina ed io adottiamo dal 2008 era assolutamente corretta.”

“Nel gruppo presente al raduno di Ventimiglia – ha aggiunto Cristina Bertamini – Sabina Capurro, Matteo Maglio, Giacomo Solari e Elisa Castellana rappresentano il nucleo più avanzato anche per età. Christian Peuto è arrivato quest’anno ma è già in possesso di una discreta base tecnica perché in precedenza ha svolto attività di pedana con il papà e il nonno. Christian è da considerare tra i nuovi, ma come capacità  è certamente un po’ più strutturato. Poi ci sono i cosiddetti piccoli: Giulia Oliveri, Jacopo Gagliolo e Francesco Panizzi. Giulia peraltro ha già avviato un discorso sportivo importante perché è nella nazionale giovanile di sci. Ha partecipato al nostro raduno dopo aver concluso il lavoro in un altro raduno della nazionale di sci a Les Deux Alpes appena un giorno prima. Il suo sport principale per il momento è proprio lo sci ed è davvero tanto impegnata con quello sport ma si sta dedicando al tiro a volo con altrettanta passione.”

È perentoria Cristina Bertamini sull’efficacia di un’iniziativa come quella inaugurata dalla Delegazione di Francesco Ciocca nello scorso weekend.

“Il raduno funziona, e funziona davvero molto, anche con ragazze e ragazzi di età molto diverse. Sappiamo bene che nella vita la maggior parte delle attività di cui ci impossessiamo in realtà le apprendiamo per emulazione. Allora succede che i più grandi che sono Junior hanno come modelli, ad esempio, Silvana Stanco o Mauro De Filippis. I più piccoli ugualmente, ma frattanto vedono accanto chi rompe più piattelli di loro e devono inseguire quel modello che si presenta così ravvicinato. Noi poi puntiamo sempre a farli collaborare, quindi i grandi sono incaricati di trasmettere ai più piccoli quelle nozioni che possono sembrare anche elementari e di base: per fare un esempio, come si leggono gli ordini di tiro. I piccoli a loro volta sono anche invitati a fare domande: a chiunque, senza problemi, senza nessun timore reverenziale. Questo è secondo me l’aspetto più bello: si crea il gruppo, si crea solidarietà, si costruiscono dei valori e si va anche un po’ oltre la specifica sfera del tiro a volo. Certamente il discorso è un altro se parliamo di uno Junior che deve preparare una gara: allora in quel caso entriamo nell’ambito di un lavoro specifico per il soggetto e per la sua stessa appartenenza anagrafica. Ma al di là dei casi specifici, il gruppo è proprio la modalità che aiuta tutte e tutti a crescere.”

“Non dimentico mai – ha precisato Marco Capurro – che sono il padre di una delle allieve del nostro Settore Giovanile. Ma con mia figlia Sabina abbiamo fatto un accordo: che consiste nel fatto che la sua istruttrice è Cristina. Questo avviene perché inevitabilmente Sabina, fino dal suo primo contatto con il tiro a volo, entrava in competizione con il suo papà. Ma va detto, e lo affermo naturalmente con il sorriso, che il suo papà ha ancora qualcosa da dire in pedana anche da tiratore perché all’ultimo Gran Premio di Eccellenza ha fatto 120/125 e allora la competizione allo stato attuale sarebbe ancora davvero difficile. Non nascondo che poter insegnare a mia figlia sarebbe la cosa più bella e più gratificante del mondo, però realisticamente deve essere così. Fra l’altro non è neppure una situazione esclusiva dettata dal fatto che Sabina è mia figlia. È avvenuto infatti qualcosa di analogo in passato anche con alcuni ragazzi del Settore Giovanile che erano molto bravi e che vedevano in me non soltanto l’istruttore ma anche e soprattutto l’atleta Marco Capurro che rappresentava l’avversario in senso agonistico. Questo ci spiega anche quante sfumature occorre considerare nella didattica dello sport e nel rapporto tra istruttore e allievi. Ma d’altronde noi istruttori capiamo al volo quando occorre applicare questi accorgimenti. Tutto questo meccanismo lo abbiamo collaudato nel tempo perché infatti siamo un team che funziona bene: e io mi sento in dovere di ringraziare innanzitutto Francesco Ciocca per aver avuto l’intuizione di organizzare un raduno di questo genere. Sincera gratitudine da parte mia va naturalmente a Cristina Bertamini e Armando Lussiana per il lavoro di concerto che svolgiamo e devo anche esprimere il mio pieno ringraziamento a Giuseppe Borin e a Libero Allavena per la grande collaborazione che prestano rispettivamente nelle aree di Genova e di Ventimiglia.”

In questo contesto di grande euforia per l’iniziativa è il Delegato Francesco Ciocca a porre il suggello all’aspetto organizzativo con senso pragmatico e con uno sguardo al prossimo appuntamento di questo genere in regione.

Un plauso conclusivo – ha detto il numero uno di Fitav Liguria – voglio riservarlo anche a tutti i genitori che hanno dato il loro consenso alle figlie e ai figli per partecipare al raduno. Il caso della famiglia di Giulia Oliveri è emblematica. Giulia, che è una nazionale di sci, si stava allenando in montagna e i genitori hanno acconsentito ad accompagnarla al nostro raduno subito dopo quello dello sci e questo dice chiaramente che anche nelle famiglie di queste nostre giovani atlete e di questi nostri giovani atleti c’è grande entusiasmo per queste nostre iniziative.”