Il Settore Arbitrale volta pagina

Si è svolto al Concaverde di Lonato il primo Stage di formazione dedicato ai Coordinatori e ai Direttori di tiro nazionali

È stato Fabrizio Forti, Consigliere federale e Presidente della Commissione Nazionale Arbitri, a introdurre i lavori del primo Stage di formazione per Coordinatori e Direttori di tiro che si è svolto il 19 e il 20 febbraio a Lonato e che ha coinvolto una ventina di Ufficiali di gara del Piemonte, della Liguria, della Lombardia, del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia e dell’Emilia-Romagna. L’iniziativa – che ha avuto come relatori i membri della Can Adriano Gobbo, Daniele Ghelfi e Federico Zerboni e il decano degli Ufficiali di gara italiani Giuseppe Lazzaretti – si inserisce nel contesto di un programma di riqualificazione e di rinnovamento che la Fitav ha varato per l’intero Settore arbitrale. Quello che si è svolto al Concaverde nello scorso weekend è il primo di una serie di incontri che il Presidente Fabrizio Forti e gli altri membri della Can condurranno in varie parti d’Italia con i Coordinatori e i Direttori di tiro nazionali: sarà demandato invece ai Delegati regionali e ai Car il compito di formare i Direttori di tiro regionali e provinciali.

Daniele Ghelfi, Componente della CAN

D:  Presidente Forti, quali sono le motivazioni che hanno suggerito alla Federazione di promuovere un’iniziativa di questa imponenza?

R: “Il concetto di fondo, come ho spiegato ai Coordinatori e ai Direttori di tiro nazionali presenti al primo Stage, è che il Settore Arbitrale deve affrontare una significativa trasformazione perché, anche proprio grazie al contributo informativo di molti Ufficiali di gara e al confronto che il Consiglio federale ha stabilito con loro, è risultato chiaro che il comparto deve rinnovarsi e innalzare il proprio livello qualitativo. Il progetto che abbiamo approvato in Consiglio prevede la creazione di Direttori di tiro semi-professionali: significa in sostanza Ufficiali di gara che siano in grado di garantire perfettamente il corretto svolgimento di ogni competizione. Dei pregi della categoria siamo tutti consapevoli e ampiamente a conoscenza e la Federazione è assolutamente più che grata ai rappresentanti del Settore Arbitrale: gli incontri come quello con cui abbiamo esordito al Concaverde ci permetteranno di mettere a fuoco tutti quegli aspetti che occorre migliorare. Perché non si può negare che in alcune circostanze, come è accaduto ad esempio in gare del calendario federale dello scorso anno, si sono verificate alcune incertezze nello svolgimento stesso dell’evento.”

D: Da parte della Federazione c’è anche uno sguardo attento alle esigenze dei fruitori del servizio, ovvero ai tiratori e alla dirigenza delle Associazioni?

R: “Esattamente. Io da sempre sostengo che i tiratori sono i nostri clienti, quindi dobbiamo a loro grande rispetto. I tiratori sono coloro che partecipano alle gare, che riempiono le nostre pedane e che fanno lavorare le nostre Associazioni talvolta anche con dei sacrifici perché impiegano le loro risorse economiche per il loro sport preferito e continuano a fare attività pur con l’incidenza degli aumenti dei costi dei materiali e delle trasferte che si stanno verificando proprio in queste settimane. Per questo sottolineo che la classe arbitrale deve prestare molta attenzione ai tiratori e al modo con il quale si relaziona con loro. Sono anche io un tiratore, seppur non eccellente, e quindi spesso vivo direttamente l’esperienza dell’agonismo in pedana e devo confessare che talvolta ho avuto modo di constatare che l’atteggiamento di coloro ai quali era demandata la direzione della gara, anziché essere persuasivo si è  presentato come autoritario. È proprio quello che non vogliamo. La categoria degli Ufficiali di gara deve essere sempre autorevole, ma mai autoritaria. L’autorevolezza, al contrario dell’atteggiamento autoritario, ha il pregio di essere riconosciuta, testimoniata e apprezzata proprio dai fruitori del servizio. È il tiratore che riconosce autorevolezza al Direttore di tiro quando questi dia prova della competenza in materia e si pronunci nelle varie situazioni della gara proprio in base alla conoscenza accurata del regolamento.”

Adriano Gobbo Componente della CAN

D: Il traguardo dell’iniziativa federale è quindi la creazione di un gruppo selezionato di Ufficiali di gara che siano in grado di svolgere tutte le mansioni con garantita professionalità e solida competenza?

R: “Sì e voglio insistere su questa figura semi-professionale del Direttore di tiro che intendiamo gradualmente creare. Questa figura deve in realtà anche aiutare a far crescere e a motivare una generazione di nuovi Direttori che vorremmo presto vedere affacciarsi alle nostre pedane. Perché in sostanza sia Car che Direttori di tiro e Coordinatori dovranno essere dei formatori. Contemporaneamente non dobbiamo però mai perdere di vista il fatto che quello che ci muove a interpretare i ruoli di Coordinatore o di Direttore di tiro è la passione per questo sport e per questo ambiente. L’adempimento di questi ruoli viene compensato dalla Federazione innanzitutto per riconoscere il valore del ruolo stesso e per non costringere Coordinatori e Direttori di tiro ad un esborso di risorse per un incarico che è comunque volontario, ma resta il fatto che il grande motore di questi ruoli è la passione per il tiro a volo e per la vita sportiva.”

D: Presidente Forti, nel suo intervento ha insistito molto anche sul concetto di responsabilità nei confronti delle Associazioni oltre che dei tiratori.

R: “Sì, perché l’elemento di responsabilità è primario: nel loro ruolo i Cordinatori e i Direttori di tiro rappresentano nei fatti la Federazione sul campo di tiro. Il Coordinatore, ad esempio, è la massima autorità, la più alta istituzione presente in una gara perché di quella competizione è totalmente responsabile. Ho parlato di rispetto per i tiratori che sono la clientela delle nostre Associazioni, ma è dovere della classe arbitrale anche esercitare rispetto per le strutture che ci ospitano. Nel ruolo che questi Ufficiali di gara ricoprono devono collaborare con le Associazioni che ospitano le competizioni così come devono tutelare e rispettare i praticanti, perché non dobbiamo di nuovo mai trascurare che senza tiratori e senza strutture la pratica tiravolistica in effetti non esisterebbe. Di contro spetta anche a coloro che svolgono il ruolo di Ufficiali di gara perseguire volontariamente una continua riqualificazione: ad esempio occorre assolutamente che Coordinatori e Direttori di tiro siano preparati in tutte le discipline, quelle olimpiche e quelle non olimpiche, e che la loro conoscenza dei regolamenti non sia circoscritta soltanto alla disciplina di elezione. È necessario poi, ed è una funzione che compete di nuovo ai Coordinatori, rivalutare alcuni momenti emblematici di ogni competizione che invece talvolta sono trascurati: parlo ad esempio delle premiazioni che costituiscono il momento sacrale, mi si passi il termine solenne, in cui si gratificano i tiratori che hanno ottenuto la vittoria e le posizioni di preminenza.”

Federico Zerboni Componente della CAN

D: Quali sono gli step e i tempi della riforma che la Can vuole realizzare?

R: “Nel programma che abbiamo presentato in Consiglio è contenuto un progetto di breve periodo, che prevede di assicurare sempre il corretto svolgimento delle gare del calendario, e un progetto di lungo periodo che contempla una serie di corsi professionali per arrivare nel giro di due o tre anni ad avere un pool di Direttori di tiro molto qualificati. Questo presuppone anche che, pur con gradualità, si circoscriva il numero dei Coordinatori e dei Direttori di tiro nazionali a coloro che effettivamente svolgono quel ruolo con professionalità, competenza e soprattutto regolarità. Nel mio lavoro ho l’abitudine di dire che il passato non lo posso modificare, ma me ne posso servire come lezione. Quello che possiamo invece modificare è certamente il futuro ed è su quello che dobbiamo subito lavorare.”

Tutti gli Ufficiali di gara dello Stage di Lonato

Piemonte: Vincenzo Cito, Giuseppe Martin – Lombardia: Pierluigi Bestetti, Domenico Caravaggi, Fabrizio Chiampesan, Angelo Dalceri, Nazzareno Galliè, Ivano Pognani, Pierluigi Soldi, Diego Prati, Pietro Saquella, Roberto Rametta, Santo Falanga – Liguria: Fabio Gandolfo, Raffaele Parodi – Friuli-Venezia Giulia: Fulvio Zilli – Veneto: Massimo Gentili, Nicola Girotto, Fabio Permunian – Emilia-Romagna: Antonino Turrisi, Gennaro Bianco