Identikit delle giovani stelle: Fabrizio Fisichella & Cosimo Luca Salinaro

Al Gran Premio Fitav del Tav Acquaviva il ventenne catanese di Misterbianco si è imposto tra gli Juniores della Fossa Olimpica davanti al diciannovenne salentino che era stato brillantemente primo al Gran Premio del Settore Giovanile al Tav Gioiese: quale altra ghiotta occasione per un duello a suon di domande?

(di Massimiliano Naldoni)

Fabrizio Fisichella e Cosimo Luca Salinaro sono indiscutibilmente gli under 21 sulla cresta dell’onda in questo primo intenso scorcio della stagione agonistica nazionale 2024. Fabrizio, nato venti anni fa a Catania, è il vincitore del Gran Premio Fitav al Tav Acquaviva tra gli Juniores: dopo un robusto 119/125 in finale ha superato per 44/50 a 43 proprio Cosimo Salinaro che era approdato alla finale con lo stesso parziale dell’atleta siciliano. Nell’appuntamento abruzzese Luca Gerri ha conquistato meritatamente il terzo posto con 117 + 32/40 e infatti l’atleta lombardo è naturalmente tra i protagonisti della copertina nella foto che ritrae appunto tutti e tre i medagliati della gara di Cellino Attanasio. Ma il diciannovenne Salinaro, nato nella leccese Tricase e attualmente residente nella brindisina San Donaci, a sua volta era stato insuperabile una settimana prima al Gran Premio del Settore Giovanile al Tav Gioiese: tra gli Juniores del Trap Cosimo aveva vinto con 118/125 e 44/50 precedendo sul podio Diego Martelli e Alessandro Materazzo, mentre Fabrizio Fisichella in quell’occasione non era riuscito ad inserirsi tra i primissimi e aveva concluso con 112/125. La storia agonistica dei due protagonisti di questo duello a suon di domande è certamente diversa. Di Cosimo Luca Salinaro, che svolge il suo allenamento al Tav Spinella di Torre Santa Susanna, conosciamo bene le gesta soprattutto internazionali nella Fossa Universale con la conquista del titolo iridato tra gli Juniores al Mondiale di Malaga del 2021. Fabrizio Fisichella frattanto in questi anni ha saputo cogliere alcune affermazioni importanti: primo al Criterium del Settore Giovanile da Giovane Speranza nel 2019, nel 2022 si è ripetuto sulle pedane del Concaverde frattanto nella qualifica Juniores a cui aveva avuto accesso con l’affermazione nel Gran Premio del Settore Giovanile di Umbriaverde di quella stessa stagione. Ma Il catanese di Misterbianco è anche una colonna del Tav San Demetrio e, dopo aver contribuito alla conquista del secondo posto nel Campionato invernale delle Società del 2023, sarà ancora tra i portacolori del sodalizio di Lentini nel confronto riservato alle Società di Terza categoria al Tav Sant’Uberto del prossimo 7 aprile. Diamo allora la parola a questi giovani talenti del Trap italiano.

Nome e cognome: Fabrizio Fisichella e Cosimo Luca Salinaro. Ma in famiglia e tra gli amici confidenzialmente come vi chiamano?

Fabrizio: Fabri oppure in passato Pistacchio per gli occhi chiari. Qualcuno anche Fisico come abbreviazione di Fisichella.

Cosimo: Tutti semplicemente Cosimo.

È appena iniziata la primavera, ma se doveste indicare le quattro stagioni dell’anno in ordine decrescente partendo dalla preferita che classifica verrebbe fuori?

Fabrizio: Estate, autunno, primavera e inverno. Il freddo non mi fa impazzire e da siciliano che vive vicino al mare metto al primo posto ovviamente l’estate.

Cosimo: Estate, primavera, autunno, inverno

Fabrizio, tra il Gran Premio del Settore Giovanile della Gioiese e il Gran Premio Fitav di Acquaviva in qualificazione ci sono sette piattelli di differenza in positivo: che lavoro hai compiuto in quella settimana di intervallo per trasformare il tuo rendimento?

Non ho fatto nessun intervento particolare tra le due gare, anche perché in realtà alla Gioiese a livello di qualità e di tecnica ho sparato bene. Il problema della terza serie del primo giorno, il cui risultato è stato 20/25, si è verificato per una questione di atteggiamento mentale: ho sparato tardi, all’ultima batteria, con qualche problema di visibilità e in quel momento non ho avuto la prontezza di fronteggiare questi problemi.

Fabrizio Fisichella con Daniele Lucidi

Cosimo, sia al Gran Premio del Settore Giovanile alla Gioiese che al Fitav di Acquaviva il tuo punteggio della prima giornata è stato praticamente perfetto ma nella seconda giornata si è verificato un calo vistoso nella quarta serie: coincidenza o ci sono altre spiegazioni?

È un fenomeno che è avvenuto soltanto in queste due gare. Al Gran Premio del Settore nel secondo giorno c’era abbastanza vento e il tempo si era messo al brutto. Ad Acquaviva sono stato io a sbagliare semplicemente alcuni piattelli. E poi fra l’altro in quel caso mi sono ripreso subito con il 24 della serie successiva.

Qual è la vostra prima colazione in una giornata di gara?

Fabrizio: Non è diversa da tutti gli altri giorni perché sono seguito da un nutrizionista. Certamente senza latte non posso mai stare. È la base di ogni colazione insieme ai cereali, al farro, alla frutta, alle fette biscottate e ai biscotti integrali.

Cosimo: Un caffè e una brioche di solito vuota. Non è certamente una colazione abbondante perché poi in gara faccio sempre uno spuntino tra una serie e l’altra.

Fabrizio, quando hai affrontato la prima serie al Gran Premio di Acquaviva con quale collocazione in classifica immaginavi di concludere quella gara?

Non sono il tipo che si sofferma su questo genere di pensieri prima di una gara. Quando affronto una gara importante a quei livelli penso soltanto a sparare bene e a far bene quello che va fatto in gara. Alla fine poi si faranno i conti. Se si entra in finale, ci si gioca la finale. Se non si entra in finale, allora si analizza quello che è stato sbagliato. Sparare bene automaticamente significa già raggiungere un buon risultato, ma non faccio appunto mai previsioni di punteggio.

Cosimo, i tuoi punteggi di Gioiese e Acquaviva sono praticamente due fotocopie sia per quanto riguarda la qualificazione che per le finali: ma se tu avessi dovuto dichiarare una previsione di punteggio prima delle due gare che risultati avresti detto?

Ho iniziato l’anno con molta sicurezza nei miei mezzi e stavo sparando bene nelle settimane di avvicinamento a queste gare. Non si pensa mai di entrare in finale, di vincere le gare o prendere medaglie, però ero molto sicuro di me stesso. A Gioia del Colle i piattelli non erano proprio complicatissimi, quindi, sì: quel risultato che poi è arrivato lo potevi pensare già da prima. Ad Acquaviva invece in allenamento ho trovato parecchie difficoltà: i piattelli non erano facili. In quel caso sarebbe stato davvero più difficile fare una previsione. Però in gara poi sono riuscito a dare tutto me stesso.

Tra le cinque serie di qualificazione del Gran Premio di Acquaviva ce n’è una che considerate la vostra miglior serie della gara e perché?

Fabrizio: L’ultima serie di qualificazione perché ho chiuso con un bel 24. L’ho affrontata partendo da 95 e quindi sapevo che con una buona serie ci sarebbe stata l’opportunità di entrare in finale. Sono entrato in pedana per fare un’ottima serie e ci sono riuscito facendo una sola seconda canna: è stata senz’altro la serie migliore a livello di qualità di rottura dei piattelli.

Cosimo: Sembrerà strano, ma dico: il 22 del secondo giorno della gara ad Acquaviva. Perché per fare quel 22 ho sudato davvero molto di più che in tutte le altre serie.

Abbiamo parlato di stagioni: proviamo invece a dire quali sono per voi i tre mesi più belli dell’anno, non necessariamente in sequenza.

Fabrizio: Il mese più bello in assoluto è settembre, poi anche l’estate piena: giugno e luglio.

Cosimo: Vivendo in Puglia dico ancora quelli estivi: giugno, luglio e agosto.

Fabrizio, al Gran Premio del Settore Giovanile alla Gioiese c’è stata una bella partenza, ma poi ci sono state alcune serie un po’ meno brillanti: che cosa è successo?

Come in parte ho spiegato prima, si è trattato di un problema di ordine mentale. Ho fatto alcuni zeri per momenti di distrazione. In effetti, però, anche nelle serie in cui ho fatto 20, dal punto di vista della rottura non ho sparato male. Posso dire che sono tornato a casa, come si dice in questi casi, piangendo con un occhio, perché sapevo di aver sparato bene ma anche di esser incappato in qualche banale momento di distrazione che ha prodotto gli errori.

Cosimo, per un eclettico come te domanda secca d’obbligo: meglio l’Olimpica o l’Universale?

Senz’altro l’Olimpica con una proporzione percentuale di 90 a 10. L’Universale, sì, mi ha dato tante soddisfazioni, però l’Olimpica dal mio punto di vista rappresenta un passo avanti: serve più impegno, più concentrazione ed è una disciplina in cui c’è anche più agonismo e rivalità.

Cosimo Salinaro sul secondo gradino del podio di Acquaviva con Riccardo Rossi

La vostra vacanza ideale è..?

Fabrizio: Vorrei andare in America: in particolare a New York. Fino da bambino sono stato molto affascinato dai grattacieli di New York…

Cosimo: Per me la vacanza ideale sarebbe andare in giro per sparare. Oltre che un viaggio di sport ogni gara deve essere sempre anche intesa un po’ come una vacanza.

Fabrizio, ricordi il tuo primo 25/25?

In allenamento a Rosolini ormai alcuni anni fa. E poco dopo ho realizzato il primo 25 anche in gara.

Cosimo, il tuo primo 25/25 è stato nell’Olimpica o nell’Universale?

Nella Fossa Olimpica.

Fabrizio, con quale atteggiamento hai affrontato la finale del Gran Premio di Acquaviva?

Sicuramente con un atteggiamento molto positivo perché mi sentivo bene. Avendo fatto una buona gara di qualificazione avevo la consapevolezza di poter fare anche una buona finale. Ma di nuovo senza elaborazioni mentali su quello che avrebbe potuto accadere in finale. L’obbiettivo era sempre quello di sparare bene ed eseguire bene i gesti come avevo già fatto in tutta la gara.

Cosimo, gli zeri di una finale sono tutti uguali o a mente fredda, con più distacco emotivo, qualche distinzione la fai?

Sì e no. Diciamo che nella finale a un colpo, appena perdi la concentrazione per lo zero, è comunque sempre difficile andare avanti. Devi stare molto concentrato e procedere piattello per piattello. Qualche distinzione però si può fare. È capitato anche ad Acquaviva che un paio di zeri li ho fatti per errori stupidi: ad esempio su un centrale ho alzato la testa, su un sinistro invece sono partito malissimo e sono andato prima a destra e poi a sinistra. Ma negli altri casi ho fatto lo zero pur sparando bene.

Qual è il vostro social network preferito?

Fabrizio: Tik Tok.

Cosimo: Instagram

Il podio degli Juniores al Gran Premio di Acquaviva con Fabrizio Fisichella al vertice davanti a Cosimo Luca Salinaro e Luca Gerri

Fabrizio, 44/50 è il punteggio di finale che avresti immaginato prima di affrontare appunto la finale di Acquaviva oppure è al di sopra o invece al di sotto delle previsioni?

Non penso appunto mai ai punteggi però certamente sono molto contento di quel punteggio a un colpo e sì: è senz’altro al di sopra di ogni possibile previsione.

Cosimo, facciamo un’ipotesi davvero estrema: preferiresti vincere una gara internazionale di Universale con 200/200 oppure una gara internazionale di Olimpica con 125/125 e 50/50 in finale?

Naturalmente una gara di Olimpica con 125 e 50.

Fabrizio, sui social circola da anni un meme che dice: la mattina non rivolgetemi la parola prima del caffè. È così anche per te?

No, sono un tipo molto solare e aperto: se qualcuno vuol dirmi qualcosa prima del caffè me lo può dire apertamente.

Cosimo, ti offrono un caffè. Come deve essere: lungo e amaro o ristretto e dolce?

Ristretto e dolce.

Fabrizio, facciamo un’analisi dei pochi zeri della tua finale di Acquaviva: quando sono arrivati e qual è la tua spiegazione di quegli errori.

A un certo punto della finale il cielo si è rannuvolato e la visibilità risultava veramente scarsa e in quel momento non era davvero facile percepire il piattello. E infatti per questo motivo nella parte finale dei primi 25 piattelli ho fatto una bicicletta: al ventiduesimo e al ventitreesimo. Avevo fatto altri due zeri prima, ma quelli erano stati errori dovuti ad un movimento tecnico non corretto. Sapevo comunque che quei due zeri consecutivi non avrebbero pregiudicato la gara e che sarei andato in ogni caso allo step successivo. Un doppio zero destabilizza sempre un po’ e infatti ho cercato di recuperare subito il ritmo precedente per ritornare immediatamente in gara.

Fabrizio Fisichella

Cosimo, qual è stata la vittoria più emozionante della tua carriera di giovane talento?

A rischio di contraddirmi rispetto a quello che ho detto fino ad ora: la vittoria del Mondiale di Fossa Universale.

Il momento più bello della giornata è..?

Fabrizio: L’ora di pranzo.

Cosimo: Il pomeriggio quando, dopo pranzo, vado a prendere un caffè con gli amici. Quello è il momento più spensierato della giornata.

Che allenamento settimanale svolgete di abitudine nei mesi più intensi della stagione?

Fabrizio: Sparo due o tre volte alla settimana intervallando i giorni. Se ci sono gare importanti in vista anche quattro volte. E in ogni giornata affronto due o tre serie.

Cosimo: Nel periodo delle gare mi alleno tre o quattro volte alla settimana, sparando più o meno cento piattelli al giorno. E sono cento piattelli sparati senza interruzione per fare anche un test di resistenza.

Il podio degli Juniores al Gran Premio del Settore Giovanile della Gioiese con Cosimo Salinaro al vertice davanti a Diego Martelli e Alessandro Materazzo

Se non foste atleti di tiro a volo sareste atleti di quale altro sport?

Fabrizio: Sinceramente non mi vedrei proprio in altri sport al di fuori del tiro a volo. Questa è la mia vera passione e questo è il mio sport. Ci sono nato in questo mondo grazie a mio papà Fabio che gestisce un’armeria. È proprio il mio papà che mi ha trasmesso la passione del tiro. È vero che ho praticato altri sport: calcio, basket, nuoto, ma sempre a livello dilettantistico. In quelle discipline sentivo di non avere la stessa predisposizione che ho sempre sentito di possedere per il tiro a volo. Adesso, poi, in parallelo al tiro faccio molta attività in palestra: corpo libero e esercizi aerobici.

Cosimo: Tennistavolo che io chiamo con il bel nome di ping-pong: gioco spesso e molto volentieri.

C’è un consiglio tecnico che non dimenticate mai quando entrate in pedana?

Fabrizio: Sì, c’è ed è un suggerimento prezioso che mi ha trasmesso Daniele Lucidi…

Cosimo: Il consiglio che mi ha dato un paio di anni fa Riccardo Rossi: per imbracciare occorre trovare il giusto punto di incontro tra il braccio sinistro e il braccio destro per alleggerire la tensione sulle due braccia.

Fabrizio, qual è la gara più emozionante a cui hai partecipato da quando frequenti il Settore Giovanile?

Sono tante. Sono tutte emozionanti, ma ciascuna con una storia diversa. Certamente ad esempio questo Gran Premio di Acquaviva è la gara più importante che ho vinto. Ma un’altra gara emozionante è stato il Campionato italiano di Montecatini del 2019: ero nelle Giovane Speranze, sono arrivato secondo e ad assistere a quella gara c’era anche mio padre. Per il problema della grande distanza da casa, mio padre non è sempre presente alle mie gare, ma in quell’occasione c’era ed è stato davvero emozionante sia per me che per lui. Anche domenica scorsa, quando al telefono gli ho comunicato di aver vinto il Gran Premio, è stata davvero una festa…

Cosimo, hai fatto molte gare in Italia e all’estero: nella tua storia di tiratore qual è il campo che tecnicamente ti ha dato più sensazioni positive?

Tecnicamente Acquaviva: perché è un campo molto tecnico e complicato in cui non è facile sparare.

Il vostro colore preferito è..?

Fabrizio: Il nero.

Cosimo: Il verde.

Fabrizio, c’è un lancio, in tutti gli schemi del Trap, a cui in questi anni hai dedicato più attenzione in allenamento?

Qualche ripetizione in allenamento l’ho fatta, però secondo me tutti i piattelli hanno la stessa difficoltà. Quando hai acquisito la giusta tecnica non possono esserci grandi differenze.

Cosimo, la tua pizza preferita è..?

Margherita.

Meglio un brutto 25 o 24 perfette prime canne e uno zero?

Fabrizio: Ad esser sincero in gara è meglio un brutto 25. In allenamento invece certamente è meglio un 24 fatto con i criteri giusti.

Cosimo: Meglio un brutto 25.

Fabrizio, hai fornito ottime prove nel Campionato invernale di Trap della Sicilia Orientale e hai anche vinto il titolo: ha svolto un ruolo importante nella tua preparazione il circuito regionale?

Senz’altro: è stato un circuito molto utile per riprendere il ritmo delle gare nella stagione invernale.

Cosimo, si vince l’argento o si perde l’oro?

Si vince l’argento!

Qual è stata la vostra sensazione immediata quando avete constatato di essere rispettivamente primo e secondo al Gran Premio di Acquaviva?

Fabrizio: Ho pensato a mio padre perché se non fosse per lui in questi anni non avrei avuto i mezzi per svolgere l’attività. Lui è il mio più grande sostenitore e ha sempre creduto fortemente in me, quindi il primo pensiero è stato per lui. E la prima telefonata è stata per lui per dirgli: papà, ce l’ho fatta!

Cosimo: Ho pensato che con questi risultati è comunque un anno in cui ho cominciato davvero bene e che quindi posso andare anche molto avanti. Sento insomma di poter fare certamente qualche altro bel risultato.

Foto di Sofia Salinaro e Tav Acquaviva