Giovanissimevolmente: Sofia Chiampesan e Riccardo Salsa
La campionessa italiana delle Giovani Speranze di Trap e il campione italiano degli Allievi di Skeet raccontano la loro gara dell’anno
(di Massimiliano Naldoni)
Il Campionato italiano del Settore Giovanile è stato appena celebrato e il Magazine, con Giovanissimevolmente, nelle prossime settimane andrà a conoscere meglio le nuove campionesse e i nuovi campioni della stagione. In questa prima ricognizione incontriamo Sofia Chiampesan e Riccardo Salsa (nella foto di copertina).
Un anno fa dal Campionato italiano del Settore Giovanile Sofia Chiampesan era uscita con un quarto posto tra le Esordienti e un ruolino di marcia che contemplava qualche parziale che oggi l’atleta lombarda giudicherebbe modesto. A dodici mesi di distanza la quindicenne bresciana di Castenedolo (l’attributo anagrafico qui è addirittura da considerarsi letterale perché Sofia ha festeggiato il suo compleanno proprio il 1° settembre mentre era in gara al confronto tricolore) ha conquistato il titolo italiano delle Giovani Speranze con un ottimo punteggio di qualificazione (106/125) e una prova di carattere in finale (23 nel round conclusivo in modalità Issf semplificata) e si è assicurata anche il passaggio tra le Juniores per la prossima stagione.
Sofia Chiampesan festeggia il suo quindicesimo compleanno con il titolo tricolore delle Giovani Speranze della Fossa Olimpica
Sofia, c’è un bel salto qualitativo tra il quarto posto tra le Esordienti di un anno fa e la conquista del titolo tra le Giovani Speranze del settembre 2024: come hai vissuto l’anno che sta in mezzo a queste due prove?
Quest’anno, avendo cambiato qualifica rispetto alla stagione precedente, mi sono impegnata anche di più per raggiungere livelli più alti: il mio obiettivo sarebbe quello di accedere a un gruppo sportivo dei Corpi dello Stato e anche di poter essere convocata in nazionale, quindi ho voluto dare il meglio di me cercando di raggiungere il miglior traguardo. So che i mesi estivi non sono stati proprio il mio momento migliore: il Criterium e anche il Gran Premio di Cieli Aperti non sono state infatti le gare più brillanti della stagione. Forse nel caso del Criterium si potrebbe parlare anche di un eccesso di tranquillità: il Concaverde è il campo in cui mi alleno e quindi, quando sono in gara su quelle pedane, subentra un senso di sicurezza che mi porta a non esprimermi al meglio. Per Cieli Aperti c’è anche un motivo collegato alla scuola: erano appena uscite le pagelle e qualcosa non era andato come mi aspettavo…
Sofia Chiampesan
Certamente non è da trascurare che, quando si parla del talento di Sofia Chiampesan, in cabina di regia c’è papà Fabrizio che, già noto come atleta e allenatore in forza al Trap Pezzaioli ma anche come Coordinatore e Direttore di tiro nazionale, sta adesso avviando una nuova esperienza sportiva nel ruolo di Istruttore (a ottobre affronterà il corso di secondo livello) che gli ha permesso di indirizzare Sofia verso un percorso di severi e mirati allenamenti già durante l’estate. D’altronde Fabrizio Chiampesan è anche un valente teorico della didattica e guarda ben oltre la semplice indicazione del gesto tecnico. “O conosci bene i ragazzi – spiega l’atleta/coach bresciano – oppure fare una o due pedane alla settimana serve ben poco. Bisogna saper interpretare il modo in cui il ragazzo o la ragazza pensano, come reagiscono, cosa bisogna dire e cosa non bisogna dire. Il lavoro dell’allenatore non è solo: mettiti così, fai così, spara così. Il tiro è uno sport con un forte contenuto psicologico.”
Sofia, sebbene tu abbia fatto un’ottima gara, anche nel recente Campionato italiano c’è stata una partenza timida.
Non ero ancora entrata bene nell’ottica che si trattava di un Campionato importante e che c’era in ballo anche il passaggio alla qualifica Junior: l’avevo presa un po’ soft, poi mi sono ripresa.
E con quale stato d’animo sei entrata in finale?
Sono entrata tranquillissima, pensando che non avevo niente da perdere perché avevo sparato già benissimo. Nei primi quindici piattelli ero piena, poi ho fatto due zeri perché stavo pensando appunto che stavo per passare di categoria e che ero in corsa per il podio, ma sono riuscita a riprendermi e ad andare avanti fino alla conquista del titolo.
Sofia Chiampesan al vertice del podio delle Giovani Speranze del Trap davanti a Veronica Capitelli e Veronica Zanin
Se il Campionato italiano 2024 ha rivelato il talento di Sofia Chiampesan che, pur avendo trascorsi nel nuoto e nella pallavolo e pur avendo praticato per ben otto anni ginnastica artistica, ha ormai deciso che il suo futuro sportivo si legherà indissolubilmente alla Fossa Olimpica mentre si appresta ad affrontare il secondo anno del Liceo Artistico, il confronto di Montecatini-Pieve a Nievole ha acceso i riflettori anche su un atleta piemontese diciannovenne che ha centrato il titolo tricolore degli Allievi dello Skeet: Riccardo Salsa. Anche per l’atleta novarese di Cameri (fresco di maturità in questa estate e adesso pronto per accedere alla facoltà universitaria di Scienze dei servizi giuridici) il recente Campionato di Montecatini-Pieve a Nievole ha riscattato l’amaro settimo posto del 2023 che lasciò appunto Salsa per un soffio fuori dalla finale degli Allievi.
Riccardo, un anno fa nel tiro a volo eri davvero una matricola, mentre la prova di quest’anno, oltre ad attribuirti uno scudetto meritato, ti qualifica come uno skeettista ormai tecnicamente maturo.
Sì, questi ultimi dodici mesi sono stati molto importanti in quel senso. Va detto che io in realtà ho imbracciato un fucile da tiro per la prima volta nel corso del 2022 e quindi il 2023 era di fatto il mio primo anno di attività agonistica. Prima c’era stata una lunga parentesi calcistica da mediano di fascia che si è conclusa però quando ho sperimentato il Compak a Carpignano Sesia. Successivamente mi sono avvicinato allo Skeet ma in effetti il primo impatto con questa disciplina è stato così disastroso che non avrei mai immaginato di poter essere qui oggi a parlare di un titolo italiano.
Riccardo Salsa riceve i complimenti dell’esultante papà Andrea
La stagione 2024 aveva già fatto intravedere però un progresso graduale.
Sì e no. Sono stato tra i finalisti al Gran Premio di Taranto e a quello di Cieli Aperti, mentre è stato un po’ più pallido il risultato del Gran Premio di Umbriaverde e del Criterium. Certamente in alcuni mesi ha influito il peso dell’impegno scolastico in quest’ultimo anno di scuola superiore. Probabilmente se avessi potuto preparare meglio le gare della stagione, un risultato più visibile sarebbe emerso prima.
Anche la gara di Montecatini ha molte oscillazioni: come le spieghi?
In prova non stavo andando molto bene, poi invece al primo giro in gara è venuto fuori un 24 che mi ha restituito fiducia. Ero certamente più concentrato che in allenamento anche se in quella prima serie sono andato a sbagliare addirittura un 8 Mark. Senza quello zero banalissimo all’ultimo piattello della serie sarei uscito con un 25! Il secondo giro è stato il peggiore della gara, ma confesso che ho sempre qualche problema con la seconda serie di ogni gara a cui partecipo. Poi ci sono state altre curiose disavventure in questo Campionato: ad esempio due zeri alla pedana 1 nella terza serie. E poi il 22 della quarta serie con qualche zero distribuito: alla 6, poi nel ritorno alla 4 e infine anche all’8 Pull. Ma il 25 dell’ultima serie mi ha dato davvero un nuovo slancio e mi ha permesso di approdare nella maniera giusta alla finale. È vero che in finale si è affacciato un po’ di stress perché al primo giro ho fatto uno zero in ciascuna delle tre pedane, ma poi ho ritrovato la mia strada e infatti anche nello shoot-off ho sentito chiaramente la mia determinazione di centrare questa bella occasione che mi si presentava.
Riccardo Salsa al vertice del podio degli Allievi di Skeet davanti a Patrizio Tuzi e Antonio Marasco
(foto: Clikkami)