Giovani talenti alla prova dell’Uno d’Oro

La ricognizione odierna del panorama delle vincitrici e dei vincitori della competizione tripartita offre la ribalta a Francesca e Umberto Iorianni, a Guadalupe Lamagna, a Silvio Tarducci e a Lorenzo Agnorelli

(di Massimiliano Naldoni)

Con la sua ricetta agonistica suggestiva che miscela sapientemente la formula tradizionale di gara con il confronto diretto sul modello del tabellone tennistico, l’Uno d’Oro 2025 ha dato risalto ad atlete e ad atleti che proprio nella più recente edizione della manifestazione dedicata al Settore Giovanile del Trap e dello Skeet hanno concretizzato la loro prima vittoria importante. È il caso di Guadalupe Lamagna: la quattordicenne di Andria che a Spinella ha conquistato la medaglia d’oro tra le Giovani Speranze della Fossa Olimpica davanti a Giulia Greco e Sara Tursi. La giovane atleta pugliese, che affronterà a settembre il secondo anno del Liceo Scientifico, è approdata al tiro a volo dopo un percorso sportivo che ha contemplato anche il nuoto e l’equitazione: ma è proprio sulle pedane del Tav Andria, con il determinante contributo dell’istruttore Cosimo Di Chiano, che Guadalupe Lamagna ha scoperto la sua vocazione per la Fossa Olimpica e proprio nel nostro sport ha deciso di concentrare tutte le proprie energie.

“Questa dell’Uno d’Oro è stata la mia prima vera vittoria della carriera, – precisa l’atleta di Andria – ed è anzitutto un premio per la costanza del lavoro che ho compiuto con il mio istruttore e per il prezioso sostegno alla mia attività sportiva preferita che il mio papà sta mettendo a disposizione. Non posso vantare ovviamente una lunga carriera, ma ho partecipato già a tante gare: questa però è stata certamente particolare. Del risultato che ho ottenuto sono soddisfatta, anche se mi rendo conto che quando si spara nel proprio campo e nel proprio ambiente si è più tranquilli e con quelle condizioni avrei potuto anche offrire una prestazione migliore. Malgrado tutto, però, è davvero un buon risultato e sono contenta.”

Guadalupe Lamagna

“Anche il risultato delle serie ad un colpo – spiega Guadalupe Lamagna – è molto positivo. In realtà non mi ero proprio allenata per niente a sparare a un colpo. O meglio, sparavo un colpo ovviamente all’inizio della mia attività: nelle prime lezioni, ma successivamente non avevo più fatto pratica con il colpo solo. Adesso invece devo intensificare il lavoro sul colpo solo in vista di altre prove di questo genere e magari di altri finali. So bene che, anche se sono davvero soddisfatta per questa vittoria, devo stare con i piedi per terra e rimanere concentrata per le prossime gare. Guardo certamente al Campionato italiano di settembre: lavorerò sodo in queste prossime settimane per quel traguardo e magari  spero che anche lì ci potrà essere una sorpresa!”

Anche Lorenzo Agnorelli a sua volta ha saputo utilizzare bene il palcoscenico di Conselice per mettersi in luce tra gli Juniores di Skeet in una sfida che vedeva peraltro in gara alcuni dei nomi più noti del comparto e che ha premiato con l’argento e con il bronzo rispettivamente Aaron Candotti e Gioele Carletti. Nato a Poggibonsi, ma residente a Cecina, lo skeettista toscano che avrà 21 anni ad agosto è allievo da anni di Nino Calantoni sulle pedane del Tav Montecatini – Pieve a Nievole.

“Mi ha sorpreso anche un po’ – commenta l’atleta senese – rendermi conto che avevo fatto due 25 nelle prime due serie. Infatti alla terza serie credo di aver sentito la vertigine da punteggio e ho smarrito un po’ di prontezza. In quella serie ero pieno comunque fino alla pedana 5: poi a quella pedana è arrivato il primo zero, alla 6 un altro e poi ne ho fatti ancora alla 4 nel ritorno. Certamente stavo ancora pensando a quei due 25 che, almeno in gara, sono stati davvero una sorpresa. In allenamento stavo sparando bene già da qualche tempo, ma la media era quella del 23 e del 24.”

Lorenzo Agnorelli sul podio di Conselice con Aaron Candotti e Gioele Carletti

“Le prove a scontro diretto mi sono piaciute molto – spiega ancora Lorenzo Agnorelli che sportivamente ha trascorsi nel calcio da portiere della Colligiana, nella pallavolo e nel karate – e il confronto con Antonio Marasco in semifinale è stato appassionante. Il 24 di quella semifinale e anche il 24 della finale e poi lo shoot-off con Aaron Candotti sono altri risultati che mi lasciano sicuramente soddisfatto. Gli altri atleti che erano in gara con me sono molto forti e questo successo mi incoraggia a dare il meglio in questi ultimi mesi di permanenza nel Settore Giovanile. In questi anni mi sono trovato molto bene nel Settore e guardo con un po’ di malinconia all’uscita dal comparto. Ma immagino che dopo ci saranno tante altre sfide appassionanti.”

Francesca Iorianni è approdata all’Uno d’Oro sicuramente galvanizzata dalla bella affermazione centrata tra le Giovani Speranze della Fossa Olimpica al Gran Premio di Cieli Aperti, e infatti la quindicenne di Cascinette d’Ivrea, che si definisce tiravolista e pallavolista e al Tav Delle Alpi è allieva di Erica e Sergio Marchini, pur in una gara con una partecipazione circoscritta, ha dimostrato di avere buone doti tecniche e caratteriali.

“In questi ultimi tempi – spiega Francesca Iorianni che ha concluso brillantemente il primo anno del Liceo Classico con l’indirizzo di storia dell’arte e persegue l’obbiettivo professionale di diventare restauratrice – mi sono abituata a gare con tante atlete di tutte le regioni, invece questa è stata la prima gara in cui nella mia qualifica eravamo veramente in poche. La presenza di un numero maggiore di avversarie in realtà attribuisce più ritmo alla gara: c’è senz’altro più agonismo. In questa gara non ero particolarmente in forma all’inizio e infatti la prima serie è stata quella in assoluto più debole di tutta la prova. A dire il vero anche in finale in effetti si è ripresentato qualche problema: invece al Gran Premio di Cieli Aperti, ad esempio, la finale era stata proprio il momento in cui ero riuscita ad esprimermi meglio.”

Vincenzo, Francesca e Umberto Iorianni con Erica Marchini

È lecito affermare che la famiglia Iorianni ha quasi monopolizzato il podio del Delle Alpi in occasione dell’Uno d’Oro 2025: Umberto, il fratello di Francesca, si è infatti rivelato l’esuberante vincitore della gara degli Esordienti di Trap e questa doppia affermazione ha naturalmente reso raggiante Vincenzo Iorianni, il papà delle due stelle che hanno brillato sulle pedane di Cigliano, che a suo tempo è stato l’ispiratore della loro vocazione tiravolistica. Umberto Iorianni, dopo una qualificazione impervia in cui la terza serie un po’ pallida ha rischiato di compromettere tutta la gara, ha ritrovato piena fiducia nei suoi mezzi e in finale ha superato Giorgio Scalvini – la vera star del comparto nelle ultime due stagioni – e Kevin Bergamaschi.

Umberto Iorianni (al centro) con Giorgio Scalvini e Kevin Bergamaschi

“Sono riuscito a fare una buona partenza con un 22, – racconta Umberto Iorianni – ma invece la terza serie è stata deludente: mi sentivo un po’ stanco, si è alzato un po’ di vento che mi ha infastidito e non sono riuscito a rimanere concentrato. Quella terza serie è stato un momento difficile perché rischiavo di essere escluso dai sei semifinalisti. Poi il 19 in semifinale mi ha restituito energia, ma ho anche visto che Giorgio Scalvini, che è un atleta molto forte, frattanto aveva totalizzato un bellissimo 23. Allora in finale ho dato tutto il possibile per arrivare primo. Nei primi cinque piattelli ero in testa, poi Giorgio mi ha superato ed è stato lui a guidare la gara per un po’. Ma intanto io mi sentivo fluido e nella conclusione della finale ho sentito che potevo farcela: ho anche sbagliato l’ultimo ma ormai avevo un vantaggio sufficiente. Sento che tra noi sarà una bella sfida al Campionato italiano e intendo prepararmi seriamente.”

Ballando con le stelle o sparando con le stelle? Nel dubbio – peraltro probabilmente soltanto provvisorio – Silvio Tarducci prova a far bene in tutte e due le direzioni. Accade infatti che il diciottenne di Città di Castello che a Conselice ha svettato tra gli Allievi della Fossa Olimpica (davanti a Sebastiano Bernabei e Leonardo Bernardini), nello scorso inverno, proprio in concomitanza con il ritorno convinto in pedana dopo un lungo periodo di interruzione, abbia scoperto anche un insospettato interesse per il ballo. L’atleta umbro, allievo di un istruttore di chiara fama come Alberto Bartoli, in pista predilige il valzer lento, ma in pedana invece riesce a imprimere un ritmo vigoroso alla sua prova.

Silvio Tarducci sul podio di Conselice con Sebastiano Bernabei e Leonardo Bernardini

“Ho sparato bene, – dice il diciottenne di Città di Castello tesserato a Umbriaverde – questa volta me la sentivo proprio che poteva andare bene perché sto attraversando un buon periodo. Fino dai primi piattelli della gara ho avuto fiducia in un buon risultato. D’altronde anche in allenamento stazionavo sulla media del 23 che è poi la media che ho rispettato in gara. Però non si può mai prevedere in maniera precisa il punteggio perché in gara può accadere qualunque cosa.”

“In semifinale – racconta Silvio Tarducci – all’inizio era in vantaggio Alessandro Tiraferri e in quel caso ho avvertito un po’ di ansia. Ma nella parte finale invece è stato Alessandro probabilmente a sentire la pressione della gara e mi ha permesso di recuperare. Nelle ultime battute della semifinale si è addirittura ribaltata la situazione.”

“A un colpo – spiega l’atleta umbro – di solito sparo meglio di come ho sparato in quella semifinale che ho concluso con 18. Mi alleno in maniera abbastanza intensa a un colpo: su quattro serie di ogni sessione di allenamento, almeno una, ma spesso perfino due serie, le effettuo a un colpo. Anche perché in realtà è un modo per allenare la prima canna nelle serie a due colpi. All’Uno d’Oro in finale poi è andata meglio: sono riuscito a controllare meglio la tensione e ho concluso con 21. Sicuramente è andata così anche perché sentivo che a quel punto la medaglia era assicurata. Invece l’eliminazione in semifinale avrebbe effettivamente decretato una sconfitta un po’ pesante. In ogni caso gli scontri diretti a un colpo sono un test interessante e certamente offrono indicazioni preziose per l’allenamento e per le gare future.”

Foto: Sofia Salinaro, Tav Delle Alpi, Tav Conselice, Marco Puppo