Francolino e Mazzoni: fuoco e fiamme al Tav Olimpia

Il Veterano agrigentino e il Master bolognese hanno conquistato il titolo tricolore di Fossa Olimpica delle rispettive qualifiche nel confronto di Crevalcore: tutte le impressioni dei neo-campioni d’Italia

(di Massimiliano Naldoni)

Salvatore Francolino tra i Veterani (nella foto di copertina con Salvatore Silvi e Luciano Minelli) e Mauro Mazzoni tra i Master sono i nuovi campioni italiani di Fossa Olimpica per il 2023: lo ha decretato il recente confronto al Tav Olimpia in cui l’agrigentino di Favara e il bolognese di Molinella nelle rispettive qualifiche hanno svettato con ampio margine su tutti gli avversari.

“Era la giornata giusta.” – Spiega il sessantasettenne Francolino quando descrive sinteticamente la sua affermazione – “Lo avevo compreso già nella prima giornata quando ho chiuso con due 24 e un 25. Quel parziale di 73 centri mi aveva già permesso di consolidare un bel vantaggio nei confronti di tutti gli inseguitori. Nella giornata di domenica, però, è intervenuto un imprevisto: per effetto del forte caldo c’è stata una flessione netta nel rendimento di tutti. Io ho affrontato la quarta serie di gara sul campo 3 del Tav Olimpia in cui non c’è una copertura della pedana. Sotto il sole ho accusato la fatica e ne sono uscito con un 21. Avrebbe potuto rappresentare la svolta negativa della gara ma sapevo che anche i miei avversari diretti avevano incontrato delle difficoltà e commesso qualche errore, quindi non ho temuto di essere agganciato. Certamente quello è stato il momento più difficile della gara. Nell’ultima serie, però, mi sono ripreso e ho chiuso con un 23 ristabilendo subito le distanze.”

Salvatore Francolino ha poi gestito perfettamente la finale del Campionato italiano dei Veterani: con due sole seconde canne l’atleta agrigentino con la tessera del Tav Torretta ha compost infatti un perfetto 25/25 e ha conquistato lo scudetto 2023 con il totale di 142/150 e un vantaggio abissale nei confronti della medaglia d’argento Salvatore Silvi (134 + 3) e della medaglia di bronzo Luciano Minelli (134 + 2).

Salvatore Francolino

“Sono stato sei mesi fermo per motivi di lavoro, – racconta Francolino che gestisce un’attività di artigiano marmista che a Favara si tramanda nella sua famiglia da generazioni – però ho condotto un allenamento molto serio in queste ultime settimane al campo di Torretta in cui sono tesserato da venti anni. E sono infatti davvero grato alla famiglia Sollami per avermi permesso di preparare con cura questa competizione sui campi di Caltanissetta. Al Tav Olimpia, che è una bellissima struttura, sono arrivato con anticipo e ho testato i campi il giovedì e il venerdì precedenti la gara: ho visto che presentavano dei lanci impegnativi e i campi erano in realtà tutti difficili, in particolare il campo 3, ma sentivo di poter fare un buon risultato. Non ero sicuro di vincere perché non ho certo quella presunzione, ma in allenamento avevo fatto tutti 24 e 25. Anche proprio sul campo 3 avevo fatto un 25 in allenamento. Semmai nei giorni di prova qualche problema era emerso sul campo 2 e infatti su quel campo avevo replicato due serie per capire meglio le difficoltà.”

Salvatore Francolino, che ha iniziato a sparare nel 1988 in un piccolo impianto di Fossa Universale di Favara e ha poi proseguito la sua attività di pedana alternando l’Olimpica con la “cinque macchine”, arrivava al Campionato italiano di Crevalcore “scottato” dall’esperienza del confronto tricolore del 2019 in cui un solo banale errore nelle ultime battute della gara aveva impedito al tiratore agrigentino di conquistare l’alloro e lo aveva costretto al terzo posto.

“Sì, questa volta – sentenzia Francolino – ero partito con l’idea e la convinzione di non farmi tradire da un piattello che invece al Tav Sant’Uberto mi aveva tolto una vittoria che era a portata di mano.”

Il titolo tricolore dei Veterani di Fossa Olimpica del 2023 conquistato da Salvatore Francolino peraltro premia una carriera lunga e caratterizzata da quell’ammirevole dedizione allo sport del tiro a volo che l’atleta agrigentino ha sempre saputo manifestare con grande umiltà.

“Fino da quando nell’ormai lontano 1988 ho realizzato quel 15/25 al mio primo contatto con il tiro a volo sul campo di Universale a Favara – racconta Francolino – ho compreso che in questo sport conta la forza di volontà. Sono state la determinazione e la modestia che mi hanno permesso di raggiungere alcuni traguardi che ricordo con orgoglio. Nel  2001, ad esempio, ho partecipato ai Giochi del Mediterraneo a Malta: una trasferta straordinaria in cui il capo delegazione era Saro Avveduto che ha sempre rappresentato per me un maestro insostituibile e un modello insuperabile di dirigente. In quella gara ho ottenuto il terzo posto nell’individuale e ho contribuito a far vincere l’oro nella gara a squadre. Con i miei colleghi della squadra italiana superammo di tre piattelli la formazione della Libia che era reduce dalle Olimpiadi dell’anno precedente. In quegli anni ho partecipato ad altre gare in Francia e a Cipro ma certamente quell’esperienza nel cuore del Mediterraneo a fianco di un leader come Saro Avveduto è un ricordo indelebile!”

Ma se è stata una marcia trionfale verso il titolo italiano quella di Salvatore Francolino tra i Veterani, anche l’affermazione di Mauro Mazzoni tra i Master è risultata nettissima e certifica l’assoluta superiorità dell’atleta bolognese sugli oltre setttanta contendenti in lizza a Crevalcore.

“Ero pronto, mi sentivo preparato per questa gara.” Dichiara il settantatreenne di Molinella. “In realtà sparo soltanto una volta alla settimana per allenarmi, ma sentivo di aver condotto una buona preparazione per poter concorrere alla conquista del mio terzo scudetto in carriera.”

Mauro Mazzoni al vertice del podio dei Master

Già, perché nella storia tiravolistica di Mauro Mazzoni, che si è avvicinato al tiro a volo trentaquattrenne a metà degli anni Ottanta, il primo scudetto è maturato sulle pedane di Valle Aniene alla gara della Struttura federale del 2002. In quell’occasione il tiratore bolognese centrò la conquista del titolo del Settore Arbitrale.

“Certamente però, – racconta Mauro Mazzoni – l’emozione maggiore l’ho vissuta nel 2017 quando ho contribuito a far vincere lo scudetto alla squadra di Conselice al Campionato delle Società.”

Il primo contatto di Mazzoni con il tiro a volo è avvenuto inevitabilmente sulle pedane di Molinella, ma nel corso degli anni l’atleta emiliano in realtà ha frequentato con profitto un po’ tutti i principali sodalizi della sua regione: Mazzoni ha militato infatti per un lungo periodo sotto le insegne della Borgatella di San Lazzaro di Savena e poi sotto quelle del Tav Bologna di Casalecchio e infine per i colori di Conselice. E per ben quattro volte è stato chiamnato a comporre la squadra dell’Emilia-Romagna al Trofeo delle Regioni di Fossa Olimpica e in un’occasione, con capitan Ivan Rossi a guidare il team, ha conquistato anche un importante medaglia d’argento.

“Il Campionato dei Master in questa stagione è stato appassionante anche se sono consapevole di aver saputo gestire il controllo di quella gara fino dalle prime battute.”

Mauro Mazzoni ha infatti conquistato la vetta della classifica alla boa delle cinque serie con 112/125 e in finale, con 23/25, ha sancito il suo primato raggiungendo quota 135/150 e costringendo all’argento Luigino Corradini (133 + 8) e al bronzo Giuseppe Bagnari (133 + 7).

“Sono entrato in finale con il miglior punteggio ma con poco margine su alcuni degli avversari più forti. Nella finale a due colpi in cui ho fatto 23 ero abbastanza tranquillo, perché ho visto che ero riuscito a conservare una buona media in tutta la gara e sentivo di poter continuare in quel modo. I due zeri della finale sono arrivati strada facendo: uno al quindicesimo lancio e uno al ventunesimo. Uno dei due era proprio lo stesso piattello che avevo sbagliato anche in qualificazione: un montante sinistro molto alto. Mi dovrò proprio allenare meglio su quel piattello per le prossime sfide!”

Mauro Mazzoni sul podio di Crevalcore con Luigino Corradini e Giuseppe Bagnari