Emozioni d’Inverno

A Cascata delle Marmore è stata sfida incerta e avvincente fino all’ultimo piattello per lo scudetto delle formazioni delle categorie maggiori del Campionato invernale di Trap: Fabio Sollami, Marco Battisti, Sandro Macabbi e Tommaso Raimondo descrivono tutto l’agonismo acceso che ha caratterizzato il confronto

(di Massimiliano Naldoni)

“Questa volta non ce l’aspettavamo proprio di vincere: nel corso della gara eravamo indietro e abbiamo sofferto davvero in ogni frazione. Poi nella serie finale è andata bene: abbiamo saputo ribaltare la situazione perché anche le altre formazioni hanno rallentato e abbiamo compiuto davvero un miracolo.” È Fabio Sollami a parlare e nelle parole del leader della formazione di Torretta, che a Cascata delle Marmore difendeva il titolo già conquistato proprio un anno fa, è percepibile tutto il lavoro imponente che ha permesso al club nisseno di replicare il successo in una competizione il cui esito è stato però davvero incerto fino alle ultimissime battute.

Capitan Fabio Sollami con le due formazioni di Torretta in gara a Cascata delle Marmore

“Dobbiamo riconoscere alla nostra formazione – spiega ancora Fabio Sollami – di aver saputo offrire una bella prova nel momento decisivo. Tutte le squadre hanno ovviamente affrontato la serie finale con le stesse condizioni di visibilità alle cinque del pomeriggio quando stava iniziando a far buio, ma noi abbiamo effettuato quell’ultima serie al campo 1 che è certamente quello che presenta le maggiori difficoltà. Malgrado questo, in finale alcuni di noi sono stati superlativi: Paolo Vitale con il suo 25 è stato veramente la colonna del gruppo. Da parte mia, addirittura dalla giornata di sabato stavo combattendo con una febbre fastidiosa. Sono riuscito a offrire una buona prova nelle tre serie di qualificazione ma in finale sicuramente è intervenuto un generale calo di energia e di concentrazione e non sono riuscito a rimanere sugli stessi livelli.” “Quest’anno ci siamo presentati con due squadre: eravamo complessivamente tredici atleti e non è stato davvero facile gestire un gruppo di questa portata perché più o meno tutti ovviamente avrebbero voluto entrare in prima squadra. Avevo annunciato che in base alle impressioni durante le prove della giornata di sabato avrei fatto le mie scelte: non necessariamente sulla base dei punteggi, ma con un giudizio più ampio che coinvolgeva la capacità di fare squadra e di saper interagire con il gruppo. E infatti ho scelto di inserire un tiratore di solida esperienza come Giuseppe Lotà nel gruppo storico dei titolari che comprendeva il mio nome insieme a quelli di Paolo Vitale, Francesco Gorgone, Paolo Putano e Giovanni Sollami. Ho designato Serafino Lo Porto nel ruolo di riserva. E questa volta Sebastiano è stato davvero determinante per il risultato. Nel mio ruolo, oltre a condurre la mia gara, devo anche sorvegliare il ritmo e il rendimento di tutto il resto del team e nel corso della seconda serie ho avvertito chiaramente che Giuseppe Lotà stava accusando qualche difficoltà e non sarebbe riuscito a completare la serie senza aggiungere altri errori: e in quel caso sarebbe stato davvero difficile poi rimediare. Ho preso immediatamente la decisione di far subentrare subito Lo Porto a metà della serie per avvicendare Lotà. Sebastiano ha compiuto un ottimo lavoro: ha saputo completare la serie senza errori e poi è stato autore di altre due buone prove nelle successive frazioni di gara. Che la scelta sia stata operata nei tempi giusti lo prova il fatto che negli ultimi otto piattelli di quella seconda serie nessuno di noi ha fatto “zero” ed è stato certamente in quel momento difficile per tutto il gruppo che abbiamo saputo ritrovare quella coesione che è poi il segreto di ogni vittoria.”

Ma se l’affermazione di Torretta è maturata grazie alla tenacia di tutto il gruppo e alle brillanti e tempestive intuizioni tattiche di capitan Fabio Sollami, anche la medaglia d’argento di Conselice (peraltro replica del medesimo piazzamento del 2022) è il prodotto di una splendida esuberanza agonistica che la formazione romagnola ha saputo esprimere proprio in gara. Lo spiega perfettamente Marco Battisti, Presidente del club di Conselice.

Conselice sul secondo gradino del podio dell’Invernale di Trap

“Siamo andati a Marmore senza nessuna pretesa e ci siamo ritrovati invece una bellissima medaglia: veramente un risultato alla grandissima! È un secondo posto meritatissimo perché i ragazzi hanno sparato veramente bene. Nelle prime due serie sono stati strepitosi, poi si è verificato un comprensibile calo di rendimento, ma nella serie finale sono tornati su livelli vertiginosi.”

“Va detto – spiega ancora Marco Battisti – che nella terza serie in realtà avevano sparato di nuovo bene tutti fino ai venti piattelli. È a quel punto che si è fatta sentire la pressione psicologica della gara: i ragazzi ci tenevano tantissimo e quando hanno compreso effettivamente che il risultato stava maturando davvero la tensione ha provocato qualche zero. Ma anche in quel momento il collettivo ha saputo dare la risposta giusta. Segno che avevamo lavorato bene anche durante tutto l’inverno valutando i risultati del Campionato regionale. È proprio in base all’esito dell’invernale dell’Emilia-Romagna che abbiamo definito la squadra. Gianni Casadio è naturalmente la solida colonna di sempre ed è l’atleta che fornisce un contributo di esperienza alle scelte tattiche, ma anche quest’anno, come nell’edizione del 2023, abbiamo voluto che in squadra ci fosse una significativa presenza giovane e la scelta è caduta su Cristian Baesi che ha davvero sparato alla grande. È lui che ha contribuito con un ottimo 93/100 che ha posto le basi per il nostro secondo posto.”

“C’è sempre un grande lavoro di preparazione alle spalle di questa gara – conclude Marco Battisti – perché crediamo molto in questa competizione invernale che mette a confronto tutte le migliori squadre italiane. Ogni anno partecipiamo con entusiasmo perché un risultato in questa gara è un grandissimo premio per la nostra Società e il risultato che abbiamo ottenuto anche questa volta è proprio maturato perché abbiamo saputo crederci fino in fondo!”

Anche i dirigenti del Tav La Torre hanno scommesso su una squadra giovane per questo appuntamento di Cascata delle Marmore e il terzo posto ottenuto rocambolescamente a pari punteggio con il Tav Raimondo premia il collettivo toscano per la tenacia dimostrata.

Capitan Sandro Macabbi con la squadra del Tav La Torre

“Il nostro Presidente Fabio Tiberi – dichiara Sandro Macabbi, capitano del team – punta molto sui giovani e anche in questa occasione gli atleti determinanti sono stati proprio i nostri under 21. Demetrio Pupeschi, che è un 2002, è stato autore di un brillantissimo 96/100 che ha fatto la differenza. Ho voluto Demetrio in squadra perché recentemente non è mai sceso al di sotto del 48/50 in tutte le gare a cui ha partecipato ed è un atleta che si sta impegnando moltissimo e sa profondere molto entusiasmo in questa attività sportiva a cui sta dedicando davvero tanto tempo. Ma anche di Samuele Betti, l’altro giovanissimo del gruppo, sono davvero molto soddisfatto. Samuele è un diciassettenne che a sua volta ha sfoderato ottime doti. Un po’ in difficoltà nella seconda serie, nella quarta e decisiva serie è stato invece autore addirittura di un 25 che si è rivelato davvero determinente per agguantare il terzo posto. A dire il vero, Samuele è un ragazzo a cui il 25 viene facile: però è un puledro ancora da domare che è stato promosso Junior quest’anno e potrà davvero fornire qualche risultato sorprendente fino dai prossimi mesi.”

“Fare squadra – spiega ancora Sandro Macabbi – è sempre difficilissimo ed estremamente faticoso perché in ogni turno è come se ognuno affrontasse sei serie, non soltanto la propria. C’è una compartecipazione fortissima: chiunque militi in un team in gare come questa lo sa molto bene. Poi naturalmente entra in gioco l’esperienza. Nel mio caso, ad esempio, nella quarta serie, quando un po’ tutti eravamo quasi rassegnati a non riuscire ad arrivare al podio, ho accusato subito visibilmente un po’ di stanchezza: sono partito addirittura con quattro zeri nei primi dieci piattelli. Si trattava allora di stringere i denti e infatti ho tirato gli ultimi quindici lanci proprio affidandomi al mestiere. Le grandi emozioni di una gara a squadre sono proprio tutte in quei momenti in cui ti giochi tutto nel giro di un piattello!”

Quanto ad emozioni, sicuramente ne hanno sperimentate tantissime e molto diverse gli straordinari portacolori di Raimondo che hanno condotto in testa gran parte della sfida di Cascata delle Marmore e hanno sfiorato una vittoria che sarebbe stata meritatissima.

Il Presidente Tommaso Raimondo con la squadra del Tav Raimondo

“Eravamo reduci da un Campionato invernale della Campania – commenta Tommaso Raimondo – in cui avevamo aritmeticamente già vinto alla quarta prova: e questa è la dimostrazione più lampante del perfetto stato di forma di tutto il gruppo. Ma a quel punto io ho detto ai miei ragazzi che non dovevamo considerare di aver già vinto il circuito e che occorreva completare il Campionato con lo stesso ritmo per poter arrivare in maniera perfetta appunto a questa gara di Marmore. Del resto nelle serie di prova del sabato la squadra ha fornito una prestazione di alto livello come avrebbe fatto poi nel giorno della gara: perfino io ho fatto un 47/50, ma non ho voluto far parte del gruppo perché so bene che emotivamente poi sento moltissimo la gara!”

“Dire che Luigi Viscovo è stato sbalorditivo non descrive neppure completamente la grandezza di questo atleta. Gigi poteva uscire dalla gara di Cascata delle Marmore addirittura con un 99. Basta considerare che nella seconda serie ha collezionato uno zero al venticinquesimo lancio per una banale distrazione. È a Viscovo che deve essere riconosciuta la grande capacità di tenere fortemente unita la squadra perché la formazione si identifica in questo nostro straordinario atleta che in pedana sa essere autore di imprese gigantesche come è accaduto anche in occasione del perfetto 25 della quarta serie.”

“Effettivamente – dice ancora Tommaso Raimondo – è proprio in quella difficilissima quarta serie che non siamo riusciti a concretizzare la vittoria che avremmo sinceramente meritato. Le gare a squadre sono sempre un meccanismo complicato, ma sono anche un concentrato di grandi emozioni positve a cui nessuno di noi rinuncerebbe mai. Molti di noi avrebbero voluto trascorrere la festa del papà con i propri figli, ma abbiamo invece passato l’intera giornata in pedana per concorrere a un titolo e alle medaglie di una gara a cui tutti partecipiamo con grande passione. Non possiamo neppure nasconderci che per una formazione che si muove con una decina di rappresentanti tra atleti titolari, riserve e dirigenti la partecipazione ad una gara di questo genere comporta un esborso considerevole. Ma è la passione per il tiro a volo a guidarci e il Tav Raimondo vorrà sempre essere rappresentato alle gare che contano con i suoi meravigliosi atleti e il suo grande entusiasmo!”

La Torre e Raimondo sul terzo gradino del podio dell’Invernale di Trap

Foto di Ferdinando Donati