Docenti e Tecnici: una sinergia preziosa
Il Corso di formazione organizzato dalla Fitav e dalla Scuola dello Sport a Formia ha saputo avvicinare e sintetizzare il ruolo delle due figure professionali risultando molto coinvolgente per i numerosi partecipanti
di Massimiliano Naldoni
“L’obbiettivo del corso era esattamente quello di avvicinare due figure professionali diverse: i tecnici federali e i docenti di Scienze Motorie. E la chiave vincente dell’iniziativa è stata quella di far condividere la stessa esperienza agli uni e agli altri e di renderli partecipi di un progetto comune.”
Il Referente federale per la formazione Alberto Di Santolo descrive così il principio di base del Corso di formazione che a marzo ha riunito a Formia un nutrito gruppo di tecnici della materia tiravolistica – che già partecipano al progetto C.A.R.E. – e di docenti di Scienze Motorie che stanno affiancando i primi.
“L’esperimento è riuscito perfettamente – ha precisato Alberto Di Santolo – perché nei laboratori di gruppo sono stati elaborati dei lavori che sono stati sviluppati, discussi e presentati sotto un duplice punto di vista: la stessa problematica è stata infatti trattata sia nell’ottica della preparazione fisica che dal punto di vista della pedana, cioè del tiratore. Quindi c’è stata una fusione concettuale e i gruppi hanno dimostrato di sapersi integrare molto bene. Le tematiche trattate sono state di ordine teorico-pratico: ad esempio Claudio Mantovani della Scuola dello Sport di Roma ha trattato la metodologia dell’insegnamento, ad altri aspetti metodologici e didattici dell’avviamento al tiro si sono dedicati anche Carlo Alberto Zandomeneghi e Massimo Tafuri e personalmente, insieme a Fabio Partigiani e ancora a Zandomeneghi, mi sono alternato in sedute pratiche di preparazione fisica con tutti i partecipanti. Un gruppo numeroso degli intervenuti ha voluto sperimentare anche gli esercizi, proprio perché il vissuto rappresenta comunque un importante valore aggiunto.”
“Aggiornarsi, trasferire e condividere sono le tre parole chiave di un unico filo conduttore che hanno ispirato la Fitav e il Settore Scolastico Federale nell’organizzazione del corso di Formia. – Ha spiegato Massimo Tafuri, Responsabile del Settore scolastico federale – La circostanza ha peraltro permesso di ribadire i concetti fondamentali del progetto C.A.R.E. Tra i traguardi del progetto c’è infatti quello di contribuire al conseguimento di alcuni obiettivi educativi scolastici trasversali quali l’autocontrollo, il rispetto delle regole, la disciplina delle proprie azioni attraverso interventi teorici e pratici con l’attività del tiro a volo. Vogliamo inoltre fornire ai Docenti di Scienze Motorie degli Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo grado, attraverso corsi di formazione/aggiornamento sia teorici che pratici, un supporto alla loro azione educativa e didattica quotidiana, anche per stimolare l’avvicinamento alla pratica della disciplina sportiva del tiro a volo che è troppo spesso relegata nella fascia degli “sport minori”, nonostante la posizione di leader mondiale e olimpica della nostra Nazionale. Occorre inoltre avvicinare alla pratica agonistica della specialità gli alunni degli Istituti Superiori di Secondo grado, esaltando la vocazione altamente educativa e inclusiva del tiro a volo in quanto, con nessuna preclusione su particolari doti fisico-atletiche, essa si pone tra quelle discipline che possono completare la responsabile crescita morale, tecnica e fisica dei partecipanti. Vogliamo infine individuare nei giovani partecipanti i possibili talenti da indirizzare nel Settore Giovanile nazionale della Fitav che, sotto l’attenta cura dei Tecnici Federali, possano sviluppare, ad alti livelli, la pratica di questa disciplina.”
“Le attività del Corso di formazione di Formia, – ha precisato ancora Massimo Tafuri – partendo dalle tre parole chiave che ho indicato prima, ovvero: aggiornarsi, trasferire, condividere, hanno fatto vivere ai partecipanti una full immersion in una location che trasuda sport in ogni angolo e hanno prodotto significativi risultati proprio nella direzione delle tre parole chiave. Aggiornarsi va inteso come il valore più ampio di rinnovarsi, svecchiarsi, evolversi mettendosi al passo con i tempi nuovi, le nuove idee o le nuove esigenze e anche le nuove conoscenze, i nuovi stili di vita e le nuove tecniche in uno sport come il tiro a volo. Significa rinnovarsi sulle nuove progettualità del Settore Giovanile, con riferimento sia ai Docenti di Scienze motorie che ai Tecnici federali. Siamo tutti convinti che diventa fondamentale aggiornarsi proprio perché il mondo dello sport è cambiato e chi non lo fa con base scientifica diventa vulnerabile perdendo quanto di buono fatto in quasi cento anni di storia.”
“Fondamentale inoltre la sezione dedicata alla funzione di trasferimento delle conoscenze che rappresenta una componente essenziale dei processi di innovazione di una Federazione sportiva, della società e della collettività intera. Sinergica alla funzione di trasferimento delle competenze è la promozione delle azioni, per favorire la partecipazione di tutti gli operatori che sono direttamente interessati alla promozione e al potenziamento del Settore giovanile. È una innovazione di processo dove la ricerca di nuovi talenti deve avvenire a “braccetto” con il mondo scolastico, favorendo l’avvicinamento al mondo del tiro a volo. Il tecnico federale trasferisce le sue conoscenze tecniche e la gestione del neofita sulla pedana di tiro; il docente di Scienze Motorie a sua volta trasferisce la metodologia della gestione dei gruppi in palestra.”
“Condividendo – ha concluso Massimo Tafuri – è possibile far scoprire e conoscere nuove idee, nuove metodologie. Il corso ha fatto riscoprire, se non addirittura scoprire, che l’atto del condividere è importantissimo. Dopo Formia, insomma, è scaturita una grande verità: condividere serve prima di tutto a cambiare le cose!”
Improntati all’entusiasmo anche i giudizi dei partecipanti al Corso di Formia.
“È stato interessantissimo avviare questa collaborazione tra tecnici della Federazione e docenti di Scienze Motorie – ha dichiarato Zdenka Ratek, notissima Tecnica federale – perché è un esperimento che non si era mai realizzato prima e sta trasformando completamente il lavoro che andremo a compiere con i giovanissimi in pedana. Sono certa che ogni tecnico abbia sempre compreso perfettamente che per permettere ai ragazzi e alle ragazze di eseguire correttamente l’azione di tiro occorre coordinare tante attività e tante situazioni psicologiche e fisico-atletiche, ma occorreva certamente creare un coinvolgimento dei diversi ruoli professionali che con il Corso di Formia è stato inaugurato in modo concreto. Mi è piaciuto molto anche il lavoro che abbiamo fatto nei gruppi perché ha permesso di dare concretezza a questa collaborazione: io ho lavorato nel gruppo che si occupava di far raggiungere la concentrazione all’atleta mediante la corretta respirazione. La respirazione è basilare in quel processo e per far comprendere quella tecnica occorre davvero che un tecnico e un docente collaborino strettamente. Mi piace inoltre segnalare che alcuni dei partecipanti al Corso nei laboratori di gruppo hanno saputo davvero elaborare lavori molto interessanti e mi sento in obbligo di elogiare il collega Michele Manelli che con il suo intervento ha catalizzato tutta la nostra attenzione.”
“Il profano immagina che il tiro a volo possa essere sintetizzato nel concetto di rompere il piattello e stop, – ha detto Gennaro Vitiello, docente di Scienze Motorie – quando invece sappiamo bene che si tratta di una combinazione, che chiamerei magica, di tante attività. Io che personalmente vengo da un’attività ventennale di agonismo nell’atletica e ho operato anche nell’ambito del nuoto, della pallacanestro e del fitness non posso che considerare positivissima questa iniziativa che fa incontrare due mondi. Ci sono sicuramente modalità metodologiche di cui il tecnico non sempre dispone ed è allora che arriva in soccorso il docente di Scienze Motorie. Per fare un esempio semplice, è il tecnico che dice all’atleta di sgombrare la mente al momento in cui scende in pedana, ma è proprio il docente di Scienze Motorie a spiegare efficacemente come si fa!”