Arborea domina l’Inverno del Trap in Sardegna

Gli atleti del Presidente Salvatore Piras conquistano il titolo davanti ai rivali storici di Ampurias e Olbia, ma con Matteo Marongiu che svetta tra i big il protagonista ideale del circuito isolano 2022 è il leggendario Claudio Andry

(di Massimiliano Naldoni)

 

Alla vigilia della prova di Settimo San Pietro che ha concluso, dopo sei appassionantissime tappe, il Campionato invernale di Fossa Olimpica della Sardegna, il divario tra i fuoriclasse di Arborea e i rivali di sempre: i portacolori di Ampurias, appariva oggettivamente quasi incolmabile. Ma nell’epilogo cagliaritano non è mancato, da parte di entrambe le compagini in corsa per il titolo, e neppure tra le altre formazioni candidate alla sede più bassa del podio, quella magica e incrollabile volontà di lottare fino all’ultimo piattello. Lo segnala con vigore anche la Delegata regionale Fitav Federica Riu.

“La sana combattività è qualcosa che appartiene naturalmente al tiravolismo sardo – dice perentoriamente la dirigente sassarese – e grazie a questa meravigliosa prerogativa del nostro movimento anche il circuito invernale 2022 di Fossa Olimpica è risultato un confronto che ha visto misurarsi tante formazioni con uno spirito sportivo che fa davvero onore a tutti i contendenti. I numeri ci dicono che siamo sulla strada giusta: complessivamente nelle sei prove del Campionato si sono avvicendati sulle pedane di tutta la regione quasi duecento tiratori con una media di centoquindici contendenti per prova. Abbiamo confermato i numeri dei circuiti degli anni passati e stiamo addirittura recuperando qualche praticante che aveva disertato i Campionati delle stagioni precedenti ma che ha scelto di tornare a fare attività grazie a questa bella atmosfera di armonia che si respira sulle nostre pedane.”

E proprio per effetto di quella indomita fedeltà ai colori societari che caratterizza il tiravolismo della Sardegna, i rappresentanti di Arborea non hanno voluto correre rischi e si sono imposti anche nella prova di Settimo San Pietro andando a conquistare trionfalmente lo scudetto della stagione. Gli oristanesi del Presidente Salvatore Piras hanno svettato nell’ultima prova per un piattello nei confronti dei sassaresi di Ampurias, confermando dunque l’assoluta supremazia nel circuito. Sul terreno cagliaritano alla vittoria di Arborea hanno contribuito Antonio Denurra, Daniele Sirigu, Giovanni Pietro Mereu, Maurizio Miscali, Marco Bonetti e il leggendario Master Claudio Andry. Con 257/300 Arborea ha preceduto appunto di misura i combattivi Alessandro Soliani Raschini, Luca Piras, Mauro Enrico Altea, Sebastiano Giovanni Olindo, Salvatore Casula e Paolo Boi impegnati sotto le insegne di Ampurias. Il team di Olbia, rappresentato nell’occasione da Giacomo Pietro Porcheddu, Gavino Pinna, Gian Paolo Russo, Tiziano Maciocco, Daniele Luigi Marongiu e Axel Frabetti ha centrato il terzo posto con 252 e si è confermato terza valentissima forza del Campionato. Con Arborea al vertice della graduatoria finale (in considerazione delle quattro migliori prove sulle sei disputate) con 1.558 piattelli colpiti e con Ampurias onorevolmente seconda a quota 1.543, è stata Olbia infatti ad aggiudicarsi la medaglia di bronzo del Campionato invernale del 2022 con 1.484 centri. Nella scia delle formazioni da podio si sono collocate poi Is Arenas di Ortacesus, Sardara, Mores, Sassari, Pabillonis, Settimo San Pietro, Arzachena e Villasor.

La Delegata regionale Fitav Federica Riu premia la squadra di Ampurias seconda classificata

La squadra di Olbia terza classificata

A livello individuale il confronto nelle altissime sfere dell’Eccellenza ha consegnato lo scudetto dell’inverno 2022 a Matteo Marongiu che in base alle quattro migliori prove – e soprattutto grazie ad un paio di vittorie nettissime nella prima metà del circuito – ha staccato di nove lunghezze un combattivo Daniele Sirigu. Decisamente ben delineata anche l’affermazione di Antonio Denurra in Prima categoria: l’atleta di Arborea si è aggiudicato il titolo invernale precedendo in classifica generale Paolo Boi e Gianfranco Loi. Incerta invece fino all’ultimo l’assegnazione del titolo di Seconda: dopo sei combattutissime prove e considerando i quattro migliori risultati si sono ritrovati comunque in parità a quota 178 Giovanni Pietro Mereu, Francesco Melis e Luca Paoli e soltanto lo spareggio ha definito proprio in quell’ordine la classifica finale con Mereu della scuderia di Arborea che ha ben meritato la medaglia d’oro del torneo. Relativamente facile invece l’affermazione di Antonio Sanna che in Terza ha dominato davanti a  Gian Luca Manca e Andrea Cinus. Agevole anche il successo di Gianluigi Dessì che nel Paratrap si è imposto largamente su Alessandro Lampis e Sandro Lecca. Federica Ara ha centrato una brillante vittoria tra le Ladies: l’atleta della scuderia di Sassari ha svettato precedendo Claudia Dettori e Alessandra Pettinau, mentre Maria Teresa Maccioni, ormai lanciatissima tra gli under 20 della scena nazionale, si è aggiudicata brillantemente il titolo del Settore Giovanile davanti a Federico Somma e Axel Frabetti. Giacomo Pietro Porcheddu si è assicurato il titolo dei Veterani ma la sua vittoria è stata di misura sul forte Roberto Gilardi che a sua volta ha preceduto in classifica generale Armelindo Claudio Peterle. Un monumentale Claudio Andry – che a Settimo ha contribuito anche al successo della formazione di Arborea – ha infine conquistato lo scudetto invernale 2022 dei Master dominando largamente la graduatoria e precedendo Giuliano Sabiu e Adriano Cara. Ma un gigante intramontabile del tiravolismo sardo quale è Claudio Andry – che nella sua lunga carriera è stato più volte azzurro ed è riconosciuto tra i più raffinati esponenti del Trap italiano degli ultimi tre decenni – ha saputo essere protagonista del circuito invernale della Sardegna non soltanto per l’autorevolezza tecnica e per la netta superiorità agonistica nella sua divisione di appartenenza, ma soprattutto per un gesto che ha letteralmente commosso tutte le atlete e tutti gli atleti presenti alla prova conclusiva del Campionato invernale e ha sollecitato un moto di ammirazione collettiva, tant’è che la stessa Delegata regionale Federica Riu ha pubblicamente e vigorosamente sottolineato l’autentica nobiltà dell’episodio. Non appena ha ricevuto dalla massima dirigente federale della Sardegna la sua medaglia d’oro del circuito di Trap, Claudio Andry ha infatti immediatamente preso la decisione estemporanea di chiamare presso di sé Francesco Brundu e a colui che è stato l’atleta più giovane in assoluto iscritto al Campionato, peraltro promettente allievo sulle pedane olbiesi di Maurizio Dettori, ha donato la sua medaglia.

Federica Riu premia Matteo Marongiu: leader dell’Eccellenza

Gianluigi Dessì ha vinto il titolo invernale nel paratrap

Federica Ara ha vinto lo scudetto invernale delle Ladies

Il campione di Seconda categoria Antonio Sanna

“È inutile giocare con le parole, – spiega Claudio Andry – sono ormai tra i più vecchi esponenti del Trap della Sardegna e ritengo doveroso investire idealmente della mia eredità agonistica i giovani atleti che potranno assicurare il futuro al nostro sport. Ho donato volentieri la mia medaglia a Francesco Brundu che è realmente ai suoi esordi e, pur non riuscendo ad accedere al podio della sua qualifica, tra i giovanissimi ha dimostrato una combattività e una tenacia che lo designano come un atleta di cui in futuro sentiremo parlare. Il mio gesto della scorsa domenica è qualcosa che in realtà appartiene anche alla mia storia sportiva. Sono stato protagonista di un episodio analogo in una giornata ormai lontana del 1966. Avevo più o meno l’età di Francesco e avevo iniziato a sparare da poco: in una competizione a cui avevo partecipato pur senza ottenere grandi risultati uno dei più quotati tiratori in gara mi donò proprio la sua medaglia. Fu un bel segno di stima e di fiducia nel futuro. Ho voluto replicare quel gesto con la gratitudine per chi seppe, a suo tempo, riconoscere in me le doti tecniche e agonistiche che in seguito ho potuto poi esprimere a lungo. Spero di poter dare lo stesso contributo. D’altronde il giovanissimo Brundu lo merita: magari Francesco non avrà ancora la struttura fisica dell’atleta navigato, ma nei prossimi anni saprà certamente costruire la sua forma atletica e la sua tecnica. Ha il senso del bersaglio, è un ragazzo di grande educazione, ma anche di energica esuberanza, e in pedana si esprime con un bel modo di colpire i piattelli. E poiché sono un bel po’ di anni che frequento le pedane, credo di sapere quando il talento c’è davvero. E questo è certamente uno di quei casi!”

Claudio Andry e Francesco Brundu con la Delegata Fitav Federica Riu