A Fano tra cielo, mare e piattelli

È generalmente entusiastico il giudizio che forniscono del Campionato italiano assoluto delle Società i dirigenti e gli atleti delle formazioni che si sono distinte al recente appuntamento pesarese: ecco le considerazioni di Alessandra Porfiri, Stefano Battisti, Andrea Andreozzi e Renato Ferrari

(di Massimiliano Naldoni)

SECONDA PARTE

È letteralmente al settimo cielo Alessandra Porfiri quando parla della medaglia d’argento conquistata dalla formazione di Castellano al Campionato assoluto delle Società di Fossa Olimpica sulle pedane di Fano.

La squadra di Castellano che ha conquistato il secondo posto al Campionato assoluto delle Società di Trap

“Posso soltanto definirmi contentissima – precisa la Presidente del sodalizio di Montecosaro – perché contavamo tutti in una bella prova, ma il podio è arrivato davvero inaspettato e quindi proprio per quello il risultato ha davvero esaltato tutti qui alla nostra Società. Peraltro quella formazione che abbiamo schierato a Fano è un po’ il compendio di quello che vuole essere la nostra Associazione: una finestra verso il futuro, ma con lo sguardo ben saldo verso il nostro importante passato e con la consapevolezza di un saldo presente. Andrea Andreozzi, che è stato il sapiente regista della squadra, ha saputo interpretare perfettamente questo spirito quando ha formulato le sue convocazioni. Paolo Polverini è una colonna portante del nostro sodalizio ed è uno dei tesserati storici di Castellano e con lui anche Massimo Rutili, brillantissimo in questa gara, rappresenta la storia del nostro club. Lo stesso Andrea Andreozzi e Alberto Cardinali sono il nostro presente e il futuro è invece affidato a due giovani a cui il “coach” ha dato piena fiducia: Liliam Gismondi ed Emanuele Marrozzini.”

Che la volontà di sperimentare innestando giovani arbusti su di una pianta dalle salde radici di esperienza abbia funzionato, lo conferma anche il “regista” del team di Castellano.

Andrea Andreozzi

“Ho deciso di sbilanciarmi un po’ al momento di comporre i nomi della squadra – afferma Andrea Andreozzi – e di concerto con la Presidente Porfiri ho deciso che era il momento di giocarsi la carta di qualche giovane talento della nostra rosa. D’altronde, da sempre sostengo che i giovani devono imparare a gestire le proprie emozioni. Sono stato un giovane tiratore anche io: lo sa bene chi mi conosce da tempo. Se non ti metti alla prova, in realtà non conosci mai te stesso. Ci sono sensazioni che devi sperimentare per capire che atleta sei, quali sono i tuoi limiti, ma soprattutto quale ampiezza ha il tuo orizzonte agonistico. Emanuele Marrozzini era già con me nella squadra che ha vinto il Campionato delle Regioni dello scorso anno, ma Liliam Gismondi era invece al suo vero debutto: è stata una scelta coraggiosa che però ci ha ripagato in pieno.”

“Sì, anche io confermo che il podio è stata una bellissima e inattesa sorpresa – dice ancora Andrea Andreozzi – perché una gara come il Campionato assoluto delle Società è una competizione molto difficile in cui giocano tanti fattori diversi. È anche una di quelle gare in cui devi fare due conti. Che tradotto significa che con la media del 22/23 vai sicuramente a podio e non a caso noi abbiamo viaggiato sulla media del 22 e mezzo. Questo, in soldoni, vuol dire che puoi permetterti due o anche tre zeri in ogni serie: che è un presupposto che riesce a dare coraggio anche a un giovanissimo che approccia per la prima volta una gara così difficile in cui conta tantissimo l’esperienza. È certo che dopo il 139 della prima serie, che non a caso vuol dire una media superiore al 23, con tutti noi galvanizzati per quel risultato, la sensazione di poter essere inclusi tra le tre formazioni del podio si è fatta più plausibile, ma io ho ripetuto a tutti, e in particolare ai più giovani del gruppo, che in ogni gara ogni serie è una storia nuova. Hai fatto una bella serie? Bene! Punto e a capo. La bella impresa che hai appena fatto non serve per la serie successiva se non darai di nuovo tutto te stesso!”

Stefano Battisti

Anche Stefano Battisti, massimo dirigente del sodalizio che ha ospitato il Campionato assoluto delle Società di Fossa Olimpica e atleta della stessa formazione di Fano, aveva accarezzato l’idea di salire su di uno dei gradini del podio del suo impianto.

“Certamente anche tutti noi speravamo in un podio, però sono consapevole che la mia prova del secondo giorno è stata al di sotto dei miei standard. Devo dare il merito di questo importante quarto posto in classifica ai miei colleghi: Christian Carletti e Nicolò Triglia sono stati splendide conferme, Stefano Vitali, che è tornato a sparare con regolarità proprio quest’anno, ha saputo dare un contributo determinante, ma un bel lavoro lo hanno saputo compiere anche Matteo Mancinelli e Alfio Pedini.”

“Questo Campionato assoluto delle Società – precisa Stefano Battisti – è risultata una gara bellissima per la cui organizzazione l’Associazione di Fano ha lavorato intensamente da lungo tempo. L’ospitalità è da sempre il nostro punto di forza, pertanto volevamo arrivare a questo appuntamento con le carte in regola come è avvenuto. Proprio per questo motivo non posso esimermi dal manifestare il mio disappunto per l’affluenza modesta che la gara ha fatto registrare. La qualità della gara che la Federazione aveva progettato e le risorse che di nuovo la Federazione aveva messo in campo meritavano certamente di più. L’Amministrazione locale peraltro crede con molta convinzione nel nostro impianto e nelle sue potenzialità e questo ci fa immaginare che questa bellissima competizione possa trasformarsi in un appuntamento fisso per il nostro club e di conseguenza possa inserirsi tra gli eventi a cui la stessa Amministrazione negli anni potrà dare anche maggiore visibilità.”

Sul tema dell’affluenza non altissima che il primo Campionato assoluto delle Società ha fatto registrare interviene energicamente anche Alessandra Porfiri.

“Per la tipologia di gara in senso tecnico – sostiene la Presidente del club Castellano di Montecosaro – e per il valore delle squadre che ottengono la qualificazione alla gara stessa si tratta in sostanza della competizione intersocietaria più importante della stagione: il fatto che non ci sia stata una partecipazione numerosa e convinta rappresenta quindi certamente una nota dolente. Sono convinta che sia necessario dare un segnale forte in favore di questa competizione. Si tratta certamente di un confronto con caratteristiche nuove che probabilmente non sono state ancora del tutto comprese. Ma la competizione ha prerogative interessantissime e auspico che alla prossima edizione si debba parlare piuttosto di un’affluenza record!”

Renato Ferrari si complimenta con Michele Sollami

Sulle particolarità della competizione si sofferma anche Renato Ferrari, team manager del Trap Pezzaioli: la squadra di Montichiari ha conquistato la medaglia di bronzo.

“La grande ospitalità manifestata dalla Società di Fano, – spiega il dirigente bresciano – i premi di considerevole entità messi in palio dalla Federazione e le caratteristiche tecniche hanno reso questo Campionato assoluto delle Società di Fossa Olimpica una gara interessantissima che agonisticamente si è rivelata davvero molto appassionante. In una gara di questo genere sei sempre in corsa, anche se a livello collettivo magari sbagli completamente una serie e questo rende il confronto sempre aperto. Sì, è vero che questa volta per il primo posto non c’era niente da fare: nessuno poteva battere Torretta e lo si è visto già alla prima giornata. Alla fine della terza serie era già chiaro che i vincitori sarebbero stati loro perché avevano saputo costruire un vantaggio incredibile e in più è certo che si trattava di una squadra solida ed esperta che avrebbe saputo gestire bene quel vantaggio nella seconda giornata. E dunque hanno vinto con pieno merito: aggiungo! Io nutro una grande stima per Fabio Sollami e per tutto il suo team e per noi è stato davvero entusiasmante concorrere con una squadra di questo valore in un campo bello come quello di Fano con lanci molto impegnativi.”

“C’erano tante squadre forti in questo Campionato – dichiara ancora Renato Ferrari – e i giochi sono stati aperti fino all’ultimo. Il team del Giorgio Rosatti di Ponso, ad esempio, schierava dei giovani molto forti accanto ad altri tiratori di grande esperienza, ma anche il Tav Raimondo ha potuto contare questa volta su un Luigi Viscovo stellare! Nel nostro caso abbiamo dovuto fare i conti con una serie di circostanze che mi hanno costretto a rimaneggiare la squadra: Graziano Borlini, che era uno degli atleti che avevo designato da tempo, ha rinunciato perché è stato convocato all’Europeo di Fossa Universale e Andrea Guarnieri è stato fermato da un problema di salute. Non sto dicendo naturalmente che da un punto di vista tecnico e agonistico la nostra squadra non avesse comunque degli ottimi elementi, però naturalmente c’è un patrimonio di esperienza che alcuni atleti possono mettere in campo in misura maggiore rispetto ad altri e questo, in una gara così difficile, certamente conta.”

La formazione del Trap Pezzaioli che ha conquistato il terzo posto

“D’altronde – precisa ancora Renato Ferrari – non siamo professionisti e sulla composizione delle squadre finiscono per incidere spesso anche le esigenze professionali che impediscono magari di programmare con largo anticipo la partecipazione ad una gara. Questa, poi, era davvero una gara impegnativa: 125 piattelli vogliono dire due giorni di massima concentrazione ed è un’operazione difficilissima per un gruppo di sei o sette atleti. Come dico sempre: l’allenamento conta anche fino a un certo punto in gare di questo genere. Gli atleti che convochi dispongono infatti già delle doti tecniche. Semmai, c’è da capire la loro reazione quando il cuore batte più forte. Per questo ho voluto che anche la nostra riserva, Manuel Beatini, sperimentasse il brivido della gara. Manuel era stato diligentemente in attesa ad ogni serie e allora alla quinta, quando ormai era certo aritmeticamente che non avremmo potuto conquistare il secondo posto, ma era quasi altrettanto sicura la medaglia di bronzo, l’ho fatto scendere in campo e ha saputo gestire bene quella metà serie che dovevamo ancora completare.”

“Per noi che siamo abituati all’entusiasmo debordante del nostro Presidente Luigi Beatini – conclude il team Manager del Trap Pezzaioli – ma che sperimentiamo volentieri ogni volta quella sana e amichevole rivalità tra le squadre più forti del panorama italiano, è risultato sorprendente in negativo che non ci sia stata una partecipazione entusiastica a questo confronto da parte di tutte le Società qualificate. La partecipazione numerosa rende le gare più aperte ad ogni risultato e permette quell’avvicendamento al vertice che è il sale dell’agonismo. Perché non c’è davvero niente di così appassionante come una gara a squadre di tiro a volo!”