Tattini e Lodovisi: due stelle per l’Elica azzurra
L’eclettica campionessa e il brillante under 20 che appartengono alla celebre e titolata “scuola bolognese” raccontano la conquista dell’alloro continentale alla recente rassegna di Ghedi
(di Massimiliano Naldoni)
Alle grandi imprese, nell’Elica ma anche nella Fossa Olimpica, Paola Tattini (protagonista dell’immagine di copertina) è ormai avvezza, ma in occasione del Campionato europeo del bersaglio bianco e arancio di Ghedi la fuoriclasse bolognese si è probabilmente addirittura superata. Incurante del dolore e del fastidio prodotti dalle conseguenze di un incidente domestico avvenuto pochi giorni prima del cimento bresciano, Tattini ha infatti gareggiato facendo idealmente la spola per i due giorni della competizione tra la pedana e l’infermeria. Ma nonostante questo inconveniente l’eclettica azzurra ha centrato una vittoria strepitosa: resa ancor più leggendaria appunto dalle circostanze in cui è stata conseguita.
“È stato un incidente banale, – ha spiegato Paola Tattini – sono caduta il lunedì precedente alla gara e si è prodotta una contusione alla gamba destra. I medici mi hanno fatto un’infiltrazione e ho fatto immediatamente una risonanza. Praticamente mi hanno rimesso in piedi per poter gareggiare all’Europeo, ma nei fatti non potevo appoggiare il piede destro in terra. Quindi si è posto subito il problema del modo in cui avrei potuto spostarmi da un campo all’altro per eseguire i vari turni: non potendo esercitare pressione sulla gamba destra, ho dovuto far appello al sostegno delle braccia e delle mani e infatti nell’immediato mi sono letteralmente distrutta la mano proprio per agire sulla stampella e sostenermi. Il dolore si faceva sentire: non ho voluto però assumere antidolorifici perché sapevo che in gara avrebbero ridotto l’attenzione e i riflessi e quindi sono andata avanti per giorni semplicemente con ghiaccio e pomate.”
La svolta per Paola Tattini è avvenuta nel primo contatto in allenamento con le eliche della gara che ha inaugurato la riunione che sarebbe poi culminata nel Campionato d’Europa.
“Sono andata a Ghedi giovedì mattina per la gara di apertura per testare la situazione in modo molto realistico. Sono uscita dalla gara con 11/12, ma semplicemente perché non avevo ancora capito come dirigere il peso e come gestire il fastidio alla gamba destra, altrimenti forse avrei fatto perfino 12/12. Beppe Rodenghi non sapeva ancora niente e si è naturalmente sorpreso di vedermi in quelle condizioni. Allora ha dato subito disposizione di predisporre un veicolo per trasportarmi da un campo all’altro nel corso dell’Europeo. E infatti devo ringraziare proprio il Ct Rodenghi e tutto lo staff della Società di Ghedi per l’assistenza, altrimenti non avrei potuto assolutamente spostarmi sui campi.”
La campionessa europea Paola Tattini con Federica De Mattia (argento) e la belga Sophie Lienard (bronzo)
“Non potevo però certo rinunciare a questa gara – ha aggiunto Paola Tattini – perché alla vigilia dell’Europeo mi sentivo carica al punto giusto e intenzionata davvero a far bene. Mi ero anche ben preparata mentalmente: sinceramente ero in una condizione psico-fisica perfetta. E sono sicura che se avessi affrontato la gara senza le conseguenze di quell’incidente, non dico che avrei fatto 30/30, ma il 29 poteva saltar fuori e sarei stata in grado di correre per il titolo assoluto: e sentivo proprio che questa poteva essere la volta giusta per centrare il traguardo più importante. I tre zeri che ho fatto in gara, d’altronde, li ho fatti su tre eliche alte alle quali non ho potuto esplodere la seconda canna. Per la condizione in cui ho dovuto sparare, ho fatto una sola seconda canna in tutto l’Europeo. Con tutto il peso impostato sulla gamba sinistra, per me risultava praticamente impossibile poter agire sulla gamba destra per alzare le canne per il secondo colpo in alto. Ma, niente paura: mi preparo già per la prossima impresa!”
Paola Tattini campionessa continentale a squadre in collaborazione con Emanuela Barillà e Federica De Mattia
È certamente degna di lode la tenacia con cui Paola Tattini ha perseguito la conquista del titolo continentale 2023 delle Ladies dell’Elica, ma è altrettanto significativa la ferma volontà che ha permesso ad Andrea Lodovisi di andare a conquistare l’alloro degli Juniores sulle pedane di Ghedi.
“Ho iniziato a sparare all’Elica a quattordici anni – ha raccontato il diciottenne bolognese di Castel di Casio – e posso quindi dire di avere una certa esperienza di gare e di bersagli, ma sinceramente questa volta non mi aspettavo di arrivare così in alto in classifica e con quel punteggio.”
Andrea Lodovisi al vertice del podio degli Juniores al Campionato d’Europa di Elica con Francesco Piccolo e il britannico Bradley Abrey
“È vero che so di essere arrivato ben preparato a questa gara – ha dichiarato ancora Andrea Lodovisi – ma l’atmosfera di una competizione così importante non si riesce mai a gestire come si vorrebbe. Quando si è prospettato lo spareggio per il titolo con Francesco Piccolo, tra i due il più tranquillo ero certamente io: ho affrontato quella fase della gara senza agitazione e questo lo devo sicuramente a quell’esperienza di pedana che ho acquisito in questi anni. Mi chiedono spesso perché non pratico anche altre discipline e non mi dedico magari alle specialità del piattello come accade a molte ragazze e molti ragazzi della mia età. In realtà le discipline del piattello le ho sperimentate: ho sparato alla Fossa Olimpica, al Compak e anche allo Skeet, però il brivido e le emozioni che mi consegna l’Elica è insuperabile. Quindi, almeno per ora, resto convintamente un elicista. Specialmente adesso che in prospettiva c’è la mia partecipazione al Mondiale della specialità: sarà un’altra bella avventura e sarà anche il mio debutto in maglia azzurra in una competizione all’estero.”
Andrea Lodovisi ha vinto anche il titolo continentale a squadre in collaborazione con Francesco Piccolo e Roberto Boni