La Contea: dieci anni di successi

Il sodalizio del Presidente Corrado Avolese ha conquistato lo scudetto 2024 tra le Società di Quarta categoria di Fossa Olimpica: è il coach Adriano Avveduto a raccontare l’ennesima impresa del club di Modica

(di Massimiliano Naldoni)

La Polisportiva La Contea festeggia in questa stagione il suo decimo anno di attività ed è proprio con un altro traguardo importante che il sodalizio siciliano celebra quella ricorrenza: nel confronto in programma sulle pedane di Umbriaverde, che ha messo in palio lo scudetto delle Società di Quarta categoria di Fossa Olimpica, il club di Modica del Presidente Corrado Avolese ha infatti dominato con un punteggio di grande caratura. Il coach Adriano Avveduto ha guidato ancora una volta al successo la formazione nel doppio ruolo di Direttore tecnico e di atleta ed è proprio il leader della squadra a raccontare questa ennesima impresa al cui conseguimento, oltre allo stesso coach Avveduto, hanno contribuito Vincenzo Triscari, Francesco Mozzicato, Maurizio Annaloro, Giuseppe Fiume e Serafino Lo Porto.

Coach Avveduto, dopo questa ennesima vittoria l’impressione è che La Contea sia ormai formazione letteralmente imbattibile nei confronti intersocietari.

La Contea festeggia quest’anno il decimo anno dalla fondazione e lo celebriamo proprio con l’undicesimo scudetto tra tutti quelli conquistati nelle varie discipline.

Questa squadra e questo livello di punteggio erano un dato acquisito già nelle settimane che hanno preceduto il Campionato di Umbriaverde?

Questa era la squadra che io avevo già in mente di schierare: qualche lieve dubbio c’era semmai soltanto sulla mia personale condizione fisica. E la vittoria in effetti era annunciata dal livello che abbiamo raggiunto in allenamento. Già prima di partire eravamo su questi livelli e in prova, nella giornata di sabato che ha preceduto la gara, abbiamo viaggiato su di una media di sette zeri per ogni serie. È vero che il sabato ci sono state condizioni generali migliori con una visibilità ottima e senza la minima traccia di vento: è stata la giornata perfetta. Poi naturalmente quello della gara è sempre un giorno diverso sotto il profilo emotivo, oltre al fatto che quel giorno tutte le prime batterie hanno sparato con condizioni meno favorevoli rispetto alla giornata di allenamento come ad esempio il sole diretto negli occhi. Non ci possiamo nascondere che siamo una squadra che ha sempre le potenzialità e anche l’aspirazione di vincere, ma io continuo a ribadire a tutti ogni volta che andiamo per fare la nostra gara, per dare il meglio e per gareggiare con noi stessi. Poi naturalmente al termine della gara contiamo i piattelli e vediamo come va.

La formazione della Contea al vertice del podio di Umbriaverde

Chi ben comincia è a metà dell’opera: La Contea questa volta ha preso alla lettera questa regola con l’exploit della prima serie.

Effettivamente la serie più importante è stata la prima perché abbiamo fatto appena dieci zeri. Poi però siamo stati in grado di continuare con quel ritmo senza mai superare i dodici zeri. Quindi posso dire che siamo andati veramente bene. Naturalmente questa era una squadra che era stata preparata per stare in ogni serie sempre al di sopra dei dodici/tredici zeri al massimo e infatti tra le quattro serie di allenamento e le quattro di gara la serie peggiore è stata proprio l’unica con tredici zeri. Vuol dire, insomma, che abbiamo rispettato perfettamente le previsioni. Sappiamo tutti che la gara più dura è proprio quella delle Società di Quarta categoria e non è un caso infatti che spesso i punteggi migliori di tutto il Campionato delle Società siano prodotti nella nostra divisione. Nel nostro caso, come dicevo prima, c’era la consapevolezza di essere una squadra vincente, ma il podio è comunque sempre difficile da raggiungere. Adesso non posso dire che bravi e ancora bravi a tutti perché come al solito siamo un gruppo che deve conciliare questa passione con il lavoro. Io sono partito con un primo gruppo nella giornata di giovedì, ma qualcuno di noi, per motivi di lavoro, è arrivato a Umbriaverde soltanto il venerdì sera, giusto in tempo per essere presente alla giornata di allenamento del sabato e poi alla gara della domenica.

Non può passare inosservato il fatto che in squadra c’era una bella presenza di universalisti celebri: Triscari, Fiume e anche, quasi superfluo dirlo, il coach Avveduto.

Noi della Contea siamo stati molto versatili fino dal primo giorno in cui è stata creata la Polisportiva. Io personalmente, poi, ho sempre amato moltissimo le due discipline: sia l’Olimpica che l’Universale. Fra l’altro La Contea ha vinto il suo primo titolo proprio nell’Universale nel 2015 a Mazara del Vallo: vincemmo il titolo tricolore e la Coppa dei Campioni. E poi ho anche sempre fatto sparare tutti i miei atleti alla Fossa Universale perché appunto a quella disciplina sono legato fino dai miei primissimi anni di attività. Non è davvero un caso che proprio questa squadra che ha conquistato il titolo delle Società nella Fossa Olimpica sarà impegnata esattamente con lo stesso organico a fine mese nella Coppa Campioni di Fossa Universale. Sì, c’è indiscutibilmente una tradizione di militanza nell’Universale un po’ per tutti: in squadra un trentenne come Triscari e un diciannovenne come Fiume sono certamente i casi più noti. A Umbriaverde Vincenzo ha fatto una prova stupefacente perché ha totalizzato 97 in gara con due zeri al venticinquesimo dopo aver fatto 100/100 in allenamento. Ma ad esempio anche Mozzicato è un universalista e anche Annaloro è un atleta che nasce in quella disciplina: è l’attuale campione regionale di Prima categoria ed è un elemento che appunto convoco spesso in squadra nell’Universale. Non dimentichiamo poi che la nostra riserva, il trentacinquenne Stefano Covato, è un altro tiratore fortissimo nell’Universale, non per niente è fresco vincitore del titolo individuale di Terza categoria. Fra l’altro, secondo me la riserva non deve mai essere considerata il cosiddetto peggiore dei convocati: perché sarebbe davvero una definizione che non renderebbe giustizia agli atleti che designo come riserve. La riserva è un tiratore che è esattamente allo stesso livello degli altri e che quindi, in qualunque momento sia chiamato a subentrare, è in grado di offrire una prestazione di alto livello. In questa occasione erano poi con me anche Emanuele Giudice e Daniele Castiglia che, oltre a sostenere idealmente la squadra e a svolgere perfino il ruolo di vice-allenatori, avrebbero potuto rappresentare due validissime ancore di salvezza nel caso che si fosse rivelato necessario fare qualche altro avvicendamento nel sestetto. La solidità del gruppo è sempre stato uno degli elementi di forza della Contea e lo abbiamo ribadito ancora una volta anche in questa occasione grazie alla forte coesione di chi era in pedana e di chi sosteneva dall’esterno.

Il coach Adriano Avveduto con la squadra della Contea che ha vinto il titolo delle Società di Quarta categoria di Fossa Olimpica

Qual è la chiave per non far smarrire la concentrazione ad una squadra di sei atleti nel corso di una gara così difficile?

Posso dire che quasi paradossalmente l’aspetto principale è stato il fatto che io non fossi al massimo della mia condizione. Però i ragazzi hanno voluto che partecipassi ugualmente da titolare e allora forse è proprio il fatto di vedermi un po’ sottotono rispetto ad altre volte che ha sollecitato in tutti quell’attenzione maggiore e quella cura del dettaglio. Ognuno sapeva che doveva dare il massimo e quindi tutti sono entrati in pedana determinati per aiutarmi a portare a termine la gara. Voglio replicare una definizione che ho già utilizzato altre volte: tutti questi ragazzi sono dei piccoli professionisti in quei due giorni in cui sono impegnati in gara, ma poi naturalmente tornano al loro vero lavoro quotidiano dal lunedì successivo. Tutto questo spiega il grande senso di responsabilità di cui sono dotati e quel senso di responsabilità si traduce appunto poi in quella grande forza del gruppo che ci ha permesso di collezionare tanti successi in questi dieci meravigliosi anni.