La Calabria del Trap verso il domani

Al Tav Valle del Savuto un gruppo di under 21 della regione ha partecipato ad un raduno di perfezionamento dedicato alla Fossa Olimpica condotto dal Tecnico federale Daniele Lucidi

(di Massimiliano Naldoni)

“Il futuro è questo: è questo nostro gruppo di giovani talenti.” Il Delegato Fitav Rocco Rugari ha presentato con questa efficace didascalia l’ideale fotografia scattata in occasione del raduno di perfezionamento dedicato alla Fossa Olimpica che il Tecnico federale Daniele Lucidi ha condotto al Tav Valle del Savuto nei primissimi giorni di giugno. “È stata una bella esperienza, – ha confermato Rugari – che nelle tre giornate complessive ci ha permesso di apprezzare il lavoro superlativo di Daniele. Personalmente sono stato presente per un giorno intero al raduno e altrettanto ha fatto la Vice Delegata Rosanna Mirante: abbiamo cercato in questo modo di manifestare tutto il nostro impegno per un’iniziativa che ha certamente giovato molto ai giovani della nostra regione. La geografia della Calabria ci penalizza in queste situazioni e infatti, sia per la distanza tra i luoghi di residenza e la sede del raduno e anche per motivi personali e professionali, non proprio tutti i ragazzi della regione hanno avuto la possibilità di essere presenti a questo evento. Ma, considerato il successo del raduno, ci saranno certamente nuove occasioni in cui potranno essere coinvolti tanti altri atleti.”

Il Delegato Fitav della Calabria Rocco Rugari

Il raduno di perfezionamento che si è svolto tra il 31 maggio e il 2 giugno sulle pedane del Tav Valle del Savuto è il prodotto del lavoro sinergico tra la Delegazione regionale Fitav della Calabria di Rocco Rugari e la Commissione del Settore Giovanile al cui vertice siede Antonio Gregorini. Alle tre giornate di raduno, insieme ad Antonio Gregorini e all’Istruttore Emanuele Acquaro, hanno partecipato gli atleti Renato De Pace, Michele Ieroianni, Saverio Macrì, Vito Rocca, Eugenio Pignataro e Dennis Zaccuri. Nella foto di copertina che correda questo articolo il Delegato Fitav Rocco Rugari, il Presidente della Commissione del Settore Giovanile Antonio Gregorini e Daniele Lucidi posano con i ragazzi che hanno partecipato al raduno.

“Questo raduno – ha precisato la Vice Delegata Rosanna Mirante – si inquadra in una serie di iniziative che la Delegazione della Calabria ha intrapreso già da tempo in favore del proprio Settore Giovanile. Ho assistito anche io ad un’intera giornta di lavoro condotta dal Tecnico Daniele Lucidi con i nostri ragazzi e ho avvertito chiaramente che si tratta di eventi che producono tangibili miglioramenti nella condizione tecnica dei nostri atleti e che dovranno essere replicati nel tempo.”

La Vice Delegata Rosanna Mirante con i ragazzi presenti al raduno di Valle del Savuto

È proprio Daniele Lucidi a descrivere nel dettaglio la metodologia di lavoro adottata nel raduno cosentino.

“Sono state due giornate di lavoro distribuite in tre giorni solari che hanno avuto certamente un significato tecnico importante. I ragazzi calabresi che dovevano essere attenzionati in questa circostanza c’erano un po’ tutti e, sebbene non si tratti di un gruppo numerosissimo, costituisce un nucleo significativo di giovani atleti che potrà presto spianare la strada a tanti nuovi arrivi. Certamente mi sono confrontato con situazioni molto diverse: alcuni dei ragazzi, ad esempio, li ho trovati in una condizione tecnica di buon livello, qualcun altro invece aveva forse perso gradualmente sicurezza ed è stato necessario intervenire con più decisione. Abbiamo iniziato con dei lanci di media difficoltà perché io potessi formarmi un’idea generale della loro condizione, poi ho iniziato a far affrontare i 45° con velocità maggiori e ovviamente in quella situazione qualche lacuna è emersa e a quel punto abbiamo lavorato in maniera specifica proprio su quei problemi.”

“Un aspetto interessante che ho voluto introdurre in questo raduno – ha spiegato Daniele Lucidi – è stato sottoporre i ragazzi a condizioni di visibilità un po’ estreme in negativo per fare una verifica. Nella seconda giornata del raduno, quella intera che ci ha permesso di lavorare dalla mattina alla sera, ho convocato i ragazzi abbastanza presto in pedana per utilizzare il riverbero solare che creava effettivamente notevoli problemi nell’individuazione del piattello. Si tratta di una situazione che nelle gare capita di affrontare ed era interessante appunto verificare la reazione degli atleti e semmai provare a individuare qualche soluzione. È una situazione difficile anche per i tiratori più esperti perché in questi casi l’ombra cade in un certo modo sul piattello e anche allo sgancio il piattello stesso è visibile con caratteristiche anomale. Si è presentata dunque l’opportunità per un segmento interessante del raduno. Questi giovani atleti devono essere pronti ad affrontare anche queste situazioni un po’ estreme, perché è vero che i problemi di visibilità esistono sempre, ma non possono essere considerati delle attenuanti per spiegare, ad esempio, una serie che si traduce in un 18 che è un punteggio che pregiudica ogni gara. Ho constatato che sperimentare quella situazione di scarsa visibilità ha dato una significativa sicurezza ai ragazzi e soprattutto ha fornito gli strumenti per affrontare meglio quella situazione nelle prossime gare. L’istinto naturale in quei casi detterebbe di assicurarsi il piattello, di guardarlo ancora di più e di alzare la testa. Ma sappiamo che quella è la strada più rapida per lo zero. Cerco sempre di cogliere l’opportunità di affrontare queste situazioni estreme nei raduni: a Valle del Savuto si prestava nelle prime ore della mattina, ma altre volte, in altri raduni, ci siamo trattenuti in pedana magari fino alla sera per sfruttare lo stesso fenomeno. È uno stress-test che costringe i ragazzi a mettersi a confronto anche con qualche loro limite e qualche delusione, ma d’altronde è anche l’unico modo per consentir loro di non arrivare disarmati ad una situazione che si verifica nei campi di tiro.”

Daniele Lucidi

Che il raduno di Valle del Savuto abbia prodotto effetti molto positivi lo hanno confermato anche i diretti interessati.

“Molto costruttivo.” – Ha detto in sintesi il sedicenne Junior di Catanzaro Vito Rocca a proposito dei tre giorni di lavoro – Daniele è un Istruttore fantastico sia a livello professionale che personale. È anche il mio allenatore già da tempo e infatti lo incontro almeno una volta ogni mese, ma il lavoro che abbiamo fatto al raduno in questo periodo della stagione, che è proprio il culmine dell’attività, risulterà davvero molto utile. Nel mio caso il problema maggiore è quello della visibilità: quando il piattello non si legge bene. Allora in quella situazione è la tecnica che ti viene in soccorso e quel bagaglio tecnico è uno strumento che può fornirti soltanto un grande esperto della materia.”

Convinto anche Dennis Zaccuri del valore tecnico dell’evento di Valle Del Savuto: “Ho migliorato molto l’aspetto della partenza al momento del pull. Sono Junior dall’inizio di quest’anno e con queste giornate di lezione con Daniele Lucidi ho acquisito più sicurezza. Ringrazio il Settore Giovanile e Antonio Gregorini per aver organizzato un raduno così utile e per avermi permesso di compiere un lavoro prezioso.”

È ancora Daniele Lucidi a scendere nel dettaglio di alcune situazioni tecniche affrontate nel corso del raduno calabrese.

“Lo strappo è un problema a cui si assiste anche nel caso di tiratori più grandi, ma negli atleti più giovani è certamente molto diffuso. Sembra paradossale, ma capita spesso che l’atleta giovane, quando si trovi ad affrontare un piattello considerato impegnativo e che parte appunto forte, imprima ancora più slancio al proprio movimento. Invece, ovviamente, la partenza deve essere sempre morbida e graduale, altrimenti non fai che amplificare lo strappo. E il momento più importante di ogni lezione e di ogni raduno è proprio quando il ragazzo rinuncia a strappare perché gli spiego che proprio applicando un movimento morbido raggiungerà e colpirà il piattello. Il ragazzo mette in atto quelle istruzioni, si rende conto che colpisce il piattello proprio perché si muove senza strappi e allora assimila in pieno quella indicazione. Per scendere all’esempio, uno degli atleti presenti al raduno della Calabria partiva sempre molto in ritardo e sempre forte e ammetteva di trovare grande difficoltà ad interpretare il concetto di partenza graduale all’aggancio visivo del bersaglio. In questo raduno sono riuscito a lavorare con questo ragazzo un po’ più a fondo su questo aspetto e lui è arrivato alla fine del raduno facendo un 23 davvero ben fatto su piattelli senz’altro impegnativi. Ma il progresso non è dettato soltanto dal punteggio, quanto dal fatto che dopo i tre giorni del raduno questo giovane atleta ha ammesso di aver finalmente compreso e assimilato completamente determinate indicazioni.”

Al coro degli elogi per questa iniziativa si è unito ben volentieri anche un altro dei partecipanti: Saverio Macrì.

“Tecnici come Daniele Lucidi sono rari, – ha precisato il diciottenne del Tav Crotone – in campo e fuori dal campo Daniele è davvero una persona di grande valore. I tre giorni di lavoro mi sono serviti molto: io sparo da un anno e mezzo e prima del raduno la mia media era intorno al 18, mentre subito dopo sono approdato ad una media del 20-21.”

“Non posso che ringraziare la Federazione – ha concluso lo stesso Daniele Lucidi – per aver promosso questo raduno che il Delegato Rocco Rugari e il Presidente della Commissione del Settore Giovanile Antonio Gregorini hanno pianificato nei minimi dettagli. Peraltro il Delegato Rugari e la Vice Delegata Rosanna Mirante mi hanno riservato una straordinaria accoglienza e hanno seguito il mio lavoro con grande partecipazione. Come avviene sempre in raduni di questo genere, anche questa volta il rapporto stretto con gli Istruttori si è rivelato determinante. Antonio Gregorini ed Emanuele Acquaro hanno seguito i lavori nelle tre giornate con grande entusiasmo e con entrambi ho potuto stabilire una piena sintonia. Sono inoltre personalmente grato al Presidente della Commissione e Istruttore Antonio Gregorini per le belle parole spese nei miei confronti. Al termine del raduno l’amico Antonio mi ha infatti confermato di concordare pienamente con la metodologia che ho applicato durante i tre giorni di lavoro e mi ha infine decisamente gratificato la sua ammissione di aver ascoltato le mie indicazioni addirittura con una sorta di incanto.”