Giuseppe Guarino: il Tav Le Dune è un concentrato di coesione e passione

Il Presidente-selezionatore della formazione casertana di Villa Literno che ha conquistato il titolo delle Società di Terza categoria di Fossa Olimpica spiega il processo di costruzione del team e racconta le fasi che hanno condotto al successo a Umbriaverde

(di Massimiliano Naldoni)

I campioni siamo noi: è quello che potranno scandire a gran voce e per un anno intero i portacolori del Tav Le Dune del Presidente Giuseppe Guarino che a Umbriaverde nello scorso ottobre hanno conquistato lo scudetto di Terza categoria al Campionato delle Società di Fossa Olimpica. Con 547/600 Antonio Ansalone, Nino Cuomo, Giovanni Carannante, Luigi Ferraro, Antonio Conte e Francesco Cuomo, agli ordini del Vicepresidente Giuseppe Migliaccio che nel ruolo di coach ha seguito il team nella trasferta umbra, si sono assicurati infatti lo scudetto stagionale precedendo i siciliani del Tav San Demetrio (541) e i conterranei campani del Tav Il Campione (534). Abbiamo chiesto allora proprio al Presidente Guarino di ripercorrere tutte le fasi di assemblaggio della formazione.

Presidente Guarino, l’affermazione del Tav Le Dune al Campionato delle Società di Trap è stata una sorpresa o era un risultato annunciato?

Eravamo consapevoli di poter fare bene perché ci presentavamo all’appuntamento con un gruppo che si distingue per passione e professionalità, per coesione e compattezza. A questo risultato per scaramanzia non facevamo riferimento, però in realtà era annunciato. Poi, certamente avevamo messo in conto che ci sono le incognite di ogni gara che vanno comunemente sotto la voce: fortuna e sfortuna. Sta di fatto che in gara abbiamo rispettato il trend di marcia che ci eravamo proposti e che solitamente seguiamo in allenamento e nel far questo i ragazzi sono stati non bravi, ma bravissimi!

Quindi, essenzialmente una vera vittoria collegiale?

Sì: un risultato di questo genere è sempre il prodotto di un grande sforzo collettivo e va sottolineato che c’è stato uno spirito di sacrificio che è stato equamente distribuito tra la dirigenza e tra i componenti della squadra. Per ottenere una vittoria così occorre anche abbandonare idealmente per qualche giorno tutte le occupazioni professionali e perfino sottrarre tempo al proprio privato per potersi dedicare appunto interamente all’agonismo. Non basta dire che questo risultato ci fa piacere: diciamo che ci entusiasma davvero. Ricevere i complimenti del Presidente della Federazione e poter esibire lo scudetto tricolore è un risultato straordinario. Anche perché le Società in Italia sono comunque tante e sono numerose, e per di più con bei tiratori nelle loro squadre, quelle che possono concorrere al titolo: quindi essere riusciti a vincere quell’alloro è un grandissimo onore. Con molto senso pratico, però, occorre dire anche che raggiungere un risultato prestigioso come quello che abbiamo conseguito al Campionato delle Società è importante e difficile, ma è ancora più difficile mantenere quel trend altissimo che ha consentito di vincere. E questo sarà il nostro compito d’ora in poi.

Giuseppe Guarino è il Presidente-selezionatore della squadra del Tav Le Dune di Villa Literno

Nella squadra ci sono del resto anche elementi che popolano abitualmente la fascia alta delle classifiche di molte gare importanti.

Parliamo ad esempio certamente di Antonio Ansalone e Nino Cuomo che sono nati tiravolisticamente al Tav Le Dune: qui da noi questi due grandi atleti si sono affermati, hanno consolidato il loro carattere e hanno acquisito consapevolezza della loro forza agonistica. Ma proprio questa vittoria collettiva ha certamente fatto crescere la fiducia nei propri mezzi anche a Giovanni Carannante, Luigi Ferraro, Antonio Conte, Francesco Cuomo e anche alla riserva Pasquale Maturo: tutti sono usciti da questa esperienza con un bagaglio tecnico che risulterà importante nella loro carriera futura.

Presidente Guarino, quando ha individuato i nomi che avrebbero composto la squadra?

Il gruppo era stato filtrato per tempo. Poi negli ultimi quindici giorni prima della gara abbiamo fatto qualche prova per definire i titolari. Naturalmente non tanto per nomi quali appunto Ansalone e Cuomo che avevano ormai la certezza del posto da titolari: semmai per testare principalmente i Seconda categoria. Perché il criterio di scelta è stato quello di designare i Seconda più in forma al momento: magari c’era anche qualche altro atleta della stessa categoria che aveva ottenuto ottimi punteggi nell’arco della stagione che però stava dimostrando di non attraversare il miglior momento a ridosso del Campionato delle Società. In queste decisioni spesso anche difficili sono stato aiutato molto dal Vicepresidente Giuseppe Migliaccio, perché è proprio con lui che ho operato questa scelta graduale. Ci siamo confrontati molto sui nomi da designare: ognuno di noi ha tenuto sotto osservazione alcuni elementi, ha tratto le sue conclusioni e poi abbiamo sintetizzato le nostre posizioni nel gruppo che è sceso in campo a Umbriaverde.

Il Vicepresidente Giuseppe Migliaccio celebra con la squadra la vittoria di Umbriaverde

C’è stata partecipazione molto attiva da parte di tutti i tesserati della Società per conseguire questo risultato?

Sì, c’è stata grande collegialità. Certamente nelle due settimane che hanno preceduto la gara la rosa dei candidati era ormai ristretta a una decina di nomi. E a questo proposito, e proprio per rispondere alla domanda, voglio esprimere il mio ringraziamento veramente a tutti gli atleti della nostra Società che si sono prestati a quella che possiamo chiamare una competizione interna che ci ha poi permesso di presentare al Campionato i migliori elementi del Tav Le Dune. In questi casi c’è sempre un momento in cui occorre dire: va in squadra chi fa i risultati migliori. E questo presuppone che si verifichino delle esclusioni. Eppure, tutti si sono prestati appunto a questa selezione con grande disponibilità e con grande dedizione alla squadra. Quindi il mio ringraziamento autentico va anche a tutti coloro che hanno partecipato alla costruzione della squadra ma poi sono stati esclusi.

Come è avvenuta la distribuzione degli atleti in batteria?

La grande coesione della squadra si è vista proprio anche al momento della definizione della disposizione dei sei atleti in batteria: è chiaro che Ansalone e Cuomo sarebbero andati a costituire il pilastro iniziale e conclusivo, ma per il resto, di comune accordo con il Vicepresidente Migliaccio, abbiamo lasciato che gli atleti stessi concordassero la loro disposizione in batteria in base alle preferenze decise collegialmente. E infatti sono scesi in campo con Nino Cuomo in prima pedana seguito da Giovanni Carannante, Antonio Conte, Francesco Cuomo, Luigi Ferraro e Antonio Ansalone di rincalzo. Il Vicepresidente Migliaccio ha voluto essere presente alla gara per fornire il suo supporto e io l’ho fornito a distanza, ma devo riconoscere che gli stessi ragazzi sono stati capaci di essere i Ct: d’altronde Ansalone e Cuomo sono atleti con grande carisma le cui indicazioni possono far presa sul gruppo.  Quella era anche già la formazione definita con cui nei test che hanno preceduto la gara ci siamo sempre tenuti intorno alla media del 135/150 per ogni serie. Sappiamo bene tutti che 135 è media da podio e questo ci permetteva appunto di comprendere che c’erano i presupposti per una bella prestazione a Umbriaverde.

La quarta serie di gara è generalmente quella che conferma lo stato di forma di una squadra: nel vostro caso invece, con 132/150, è risultata la più faticosa. Che cosa è successo?

Siamo andati in pedana che erano ormai le 18 ed era perciò l’imbrunire. La luminosità sul campo era ridotta praticamente del 50% rispetto al momento in cui avevamo effettuato le altre serie. Ma nonostante che fossero ormai le battute conclusive della gara, la squadra era in una condizione ottima perché i ragazzi più sparano e più si caricano agonisticamente. Però, certamente, in quella situazione hanno manifestato tutti qualche difficoltà. Qualcuno è partito non molto bene e ha cercato di resistere per assicurare comunque il risultato. Altri, magari, dopo una partenza buona sono incappati invece in qualche zero nella fase più avanzata della serie. Nella fase finale di quella quarta serie la visibilità era veramente scarsa e quindi più o meno in tutta la squadra c’è stato un calo di rendimento, specialmente negli ultimissimi piattelli. Va detto, però, che mediante i calcoli sapevamo che avremmo potuto completare la quarta serie anche con un punteggio davvero basso, perfino al di sotto del 130, e saremmo stati comunque i vincitori: questo ha permesso ai sei atleti di affrontare anche le difficoltà dell’ultima serie con relativa serenità in vista di quella storica affermazione che sono riusciti a centrare. Un’affermazione storica che rende davvero orgogliosi tutti i dirigenti e tutti i tesserati del Tav Le Dune!