Giulia Castrichini: Record no..? Record sì!
Gara dalle mille sfumature quella confezionata a Cieli Aperti dalla diciannovenne di Todi che si è imposta tra le Juniores dello Skeet
(di Massimiliano Naldoni)
Brava Giulia! Il refrain di un Vasco Rossi d’annata costituirebbe la colonna sonora perfetta per descrivere la prova di Giulia Castrichini al terzo Gran Premio del Settore Giovanile di Cieli Aperti. A Cologno al Serio la diciannovenne di Todi ha infatti saputo costruire una bella vittoria tra le Juniores di Skeet accedendo alla finale con 96/125 alle spalle di Adela Sparapani dopo un pesante passaggio a vuoto nella prima giornata. Nel segmento conclusivo della finale l’allieva di Emanuele Fuso ha saputo attribuire solidità alla sua prova e si è assicurata il vertice della classifica definitiva con 22/30 davanti a Sara Bianchi e alla stessa Adela Sparapani.
Giulia, come giudichi la tua gara a Cieli Aperti?
Della qualificazione sono soddisfatta, sì, ma certamente non in modo completo: l’inconveniente che ha prodotto il brutto punteggio della terza serie del primo giorno pesa ovviamente sul giudizio. Tutto sommato però mi dico soddisfatta perché sono riuscita a mettere in pratica tutta la tecnica che ho acquisito ultimamente e soprattutto perché sono rimasta lucida dopo ogni errore e sono riuscita ad accettare gli zeri: qualcosa che prima davvero non avveniva facilmente.
Che cosa è successo in quella terza serie del sabato?
L’inconveniente si è prodotto alla pedana 7 a cui sono arrivata comunque già con qualche zero. Per una mia disattenzione il fucile non mi ha permesso di sparare e quindi ho accumulato un doppio zero a quella pedana. Per quella svista ho perso un po’ di capacità di ragionare e ho fatto altri tre zeri nel ritorno alla 4. La 8 poi è andata bene, ma gli zeri in quelle due pedane hanno pregiudicato il punteggio che altrimenti sarebbe stato in linea con la media delle altre serie.
Ti eri data un preciso obbiettivo di punteggio in questa gara?
L’obbiettivo di questo Gran Premio era superare quota 100 perché avrebbe significato superare il mio attuale record di qualificazione che è 99. Così non è stato, ma va bene ugualmente perché, escludendo appunto il famigerato 15 della terza serie, ho composto una media intorno al 20 che è un buon traguardo.
Come hai affrontato la finale?
In finale effettivamente non sono partita benissimo perché mi occorre sempre un po’ di tempo per metabolizzare la situazione e ogni volta sento ancora molto la tensione del momento, però sono riuscita a stare in pista e ho poi fatto un 10/10 all’ultimo giro che non avevo mai fatto prima e che mi ha permesso di vincere: quindi la vittoria è stata sottolineata anche da quest’altro piccolo ma importante record personale che ha compensato il mancato conseguimento del mio nuovo record sui 125.
A gara conclusa sono certamente arrivati subito i complimenti del tuo Istruttore Emanuele Fuso?
Certamente! Ma Emanuele l’ho sempre tenuto al corrente in questi giorni e mi sono sempre confrontata con lui per qualche dubbio e qualche incertezza perché lui è sempre davvero un supporto molto saldo anche a distanza.