Giovanissimevolmente: Arianna Nember
Si collocano proprio nei prossimi giorni i primi appuntamenti agonistici del 2025 per la più brillante skeettista under 21 del panorama italiano
(di Massimiliano Naldoni)
Ansia da nuovo debutto? Non sembra proprio. Arianna Nember è una giovanissima atleta consapevole delle proprie potenzialità e non teme di tornare all’agonismo dopo una stagione – il 2024 – che non può che essere definita straordinaria e che per la skeettista bresciana di Lumezzane ha prodotto il titolo italiano ed europeo delle under 21 e un bronzo individuale al Mondiale.
Ma quando inizia davvero una stagione agonistica per un’atleta di successo come Arianna Nember?
“Forse possiamo dire che è iniziata soltanto il 31 gennaio, – risponde l’atleta lombarda inquadrata nel gruppo sportivo della Marina Militare – perché nei mesi precedenti c’è stato il forte impegno dell’università. È proprio in queste settimane che ho iniziato a testare di nuovo la mia condizione facendo qualche serie intera in modalità gara: quattro o cinque serie per volta. Poi magari ho affrontato dei piattelli sparsi per calibrare gli anticipi. Nel corso della stagione naturalmente l’allenamento si intensificherà, ma per adesso è sufficiente questo ritmo. Adesso non posso neanche dire di avere dei problemi specifici su qualche lancio: magari provo e riprovo più volte una pedana fino a quando mi piace davvero il modo in cui sparo, ma in questo momento non c’è proprio un piattello che mi tormenta. Certamente sono consapevole di essere al 50% della preparazione. È vero che con il freddo di queste ultime settimane non è stato facilissimo fare allenamento, ma in fin dei conti il freddo serve sempre: ad esempio al Mondiale in Perù abbiamo gareggiato proprio in quelle condizioni.”
Ma il 2024 per Arianna Nember non ha rappresentato soltanto la stagione delle prime grandi imprese agonistiche, quanto piuttosto anche proprio l’anno in cui sono state poste le basi solide dell’autentica strategia di gara dell’atleta bresciana.
“Fino dall’inizio della scorsa stagione si sono verificati episodi importanti. Il 41/50 del Campionato invernale di Roma, ad esempio, aveva fornito un’indicazione precisa dello stato dei miei progressi in quel momento. Poi però al Gran Premio di Taranto mi sono fermata a 99/125 e quel risultato mi ha davvero buttato giù, perché in quel momento stavo sparando bene: in allenamento non scendevo mai al di sotto del 22. È vero che in quella gara c’era stato il vento e il polline che mi avevano infastidito, ma certamente un buon 50% dipendeva dal mio stato psicologico. E il problema centrale è che in quel momento accettavo molto male lo zero.”
Chi ci legge con regolarità avrà notato che alcuni giovani atleti e alcune giovani atlete hanno lamentato il fatto di aver quasi esagerato nell’attività agonistica nel corso della scorsa estate con l’effetto di aver affrontato la conclusione della stagione, per così dire, in apnea. Un fenomeno che invece Arianna Nember ha saputo scongiurare.
“Sì, – conferma l’azzurrina di Lumezzane che sta frequentando il primo anno della facoltà di Economia e gestione aziendale – anche se ammetto che non è stata proprio una tattica adottata intenzionalmente. Ho affrontato la maturità la scorsa estate e quindi per quel motivo mi sono allenata meno del previsto, limitando il lavoro ai raduni. Questo mi ha preservato dal rischio di affrontare una stagione pesantissima dal punto di vista dell’allenamento e dell’agonismo.”
Se lo Skeet è ormai una solidissima realtà della vita di Arianna Nember, un’altra grande passione per l’azzurrina bresciana è rappresentata dalla musica e dal pianoforte.
“Ho studiato pianoforte con una insegnante per dodici anni ed è un’attività tuttora molto presente nella mia vita. Suono ogni giorno, specialmente i miei autori preferiti: Bach e Debussy. Ma mai Chopin, vi avverto.”
Non certamente le maggiori specialiste dello Skeet internazionale, ma almeno Beatrice Rana per il momento può dormire sonni tranquilli perché l’attività concertistica non sembra attrarre Arianna Nember.
“No, – precisa la campionessa – non mi piace esibirmi in pubblico al pianoforte. È la mia attività della sfera privata e credo che resterà quello…”
Incalzano invece ovviamente i primi appuntamenti agonistici dell’anno.
“Siamo proprio all’immediata vigilia dei due appuntamenti di Roma: il Gran Premio Interforze e il Campionato invernale del Settore Giovanile e il mio pensiero è tutto rivolto a queste due gare imminenti. Ma non faccio previsioni sui punteggi e sul piazzamento: è un’abitudine che ho abbandonato l’anno scorso dopo il Gran Premio di Taranto. Infatti all’Europeo ho sparato bene proprio perché non mi ero data un traguardo. Diciamo che a queste prime gare vado per dare il meglio, ma voglio prima di tutto divertirmi con la mia disciplina sportiva preferita, voglio stare concentrata e vedere come va. E poi valutare il risultato. Ogni gara è uno step: è un tassello che si aggiunge alla propria carriera.”
Ma davvero Arianna Nember non si pone dei traguardi?
“Dai, ho scherzato anche un po’. Non voglio darmi traguardi immediati, ma naturalmente alle Olimpiadi ci penso…”