Francesco Cembalo: Campania ai vertici nel Compak

Il Delegato regionale Fitav ha designato personalmente la formazione che ha dominato nel Gruppo 1 al Trofeo delle Regioni di Compak confermando il trend estremamente positivo della disciplina nell’area campana

(di Massimiliano Naldoni)

Sulle pedane di Orvieto la Campania ha centrato una vittoria sonante nel Trofeo delle Regioni di Compak e l’artefice di questa brillantissima affermazione è Francesco Cembalo: il Delegato regionale Fitav che, attraverso un accurato esame del rendimento del gruppo di atleti a disposizione, ha saputo delineare la fisionomia della formazione vincente. In Umbria capitan Pasquale Ferraro, fuoriclasse di Seconda categoria, ha totalizzato un solido 96/100 che ha dato ali al team completato dall’Eccellenza Pietro Russo, dal Prima Carmine Buonincontro, dal Seconda Giovanni Selvaggio e dai Terza Salvatore e Pasquale Rea. Con il totale di 553/600 la Campania del Compak ha stabilito il nuovo record e, staccando ampiamente Emilia-Romana e Umbria, si è assicurata la vittoria nel Gruppo 1: la divisione dedicata alle squadre delle Categorie. È proprio Francesco Cembalo a descrivere nel dettaglio l’opera svolta per comporre questo formidabile sestetto.

Presidente Cembalo, che reazione ha avuto alla notizia della vittoria della squadra della Campania al Trofeo delle Regioni di Compak?

È stata per me una straordinaria vittoria inattesa. Inattesa, sì, ma anche cercata nel tempo perché siamo partiti da lontano. Tutto è iniziato alcuni anni fa con una sfida lanciata da due Società: Tana Del Lupo e Campo Castiello che anche adesso svolgono attività soltanto nel Compak e volevano provare a rilanciare questa disciplina nella regione. I dirigenti di questi due sodalizi ci sono riusciti e questa vittoria premia non soltanto le due Società interessate, ma tutto il movimento della regione. D’altronde questa stagione era già stata formidabile per queste due Società: Tana del Lupo ha vinto il Campionato italiano e la Coppa dei Campioni e Campo Castiello è andato a medaglia al Campionato italiano. Pensando alla previsione che avevo formulato prima della gara, posso dire che mi aspettavo il podio. I ragazzi temevano molto i tiratori di Foligno della scuderia di Spada e quindi idealmente tutti insieme avevamo attribuito a loro la medaglia d’oro. Come ho detto, la vittoria è stata certamente una sorpresa, ma ancora più sorprendente è stato il punteggio da record che i ragazzi sono riusciti a realizzare.

Il Delegato regionale Fitav della Campania Francesco Cembalo

Quindi la maggior parte degli elementi della squadra proviene dalle due Società di Tana del Lupo e di Campo Castiello?

Sì, quelle due Società hanno fornito il nucleo principale del gruppo a cui si è unito anche un tiratore del Tav Falco che ha una sua bella tradizione nel Compak. Per la precisione, nella squadra che ha vinto il Regioni Salvatore e Pasquale Rea sono i portacolori di Campo Castiello, mentre Pasquale Ferraro, Carmine Buonincontro e Giovanni Selvaggio sono invece gli atleti della Tana del Lupo e Pietro Russo è lo storico alfiere di Falco.

La squadra della Campania in vetta al podio del Gruppo 1 del Trofeo delle Regioni di Compak davanti a Emilia-Romagna e Umbria

La decisione operata a suo tempo da Tana del Lupo e Campo Castiello di votarsi al Compak si è dunque rivelata determinante per creare una scuola campana della disciplina?

La scelta di Tana del Lupo e di Campo Castiello di dedicarsi al Compak è stata certamente coraggiosa ma anche lungimirante. Tana del Lupo era uno dei poli dello Skeet: non a caso ha lanciato Angelo Moscariello, ma dopo di lui non ci sono stati altri atleti di spicco. Il merito di aver avuto l’intuizione di guardare al Compak è stato di Danilo Merola che ha trasformato i tre campi di Skeet in campi di Compak. Campo Castiello è stato sempre un impianto che ha guardato con attenzione a questa disciplina, ma con l’avvento di Luigi Castiello si è anche creato un bel gruppo di appassionati della specialità che, grazie anche alla bella armonia che si è stabilita tra tutti i membri della Società, sta producendo risultati. Diciamo che la Campania era un po’ tra le Cenerentole del Compak e nel giro di pochi anni abbiamo invece raggiunto risultati di alto livello organizzativo e agonistico.

Presidente Cembalo, ci dica qualcosa di più di questo exploit del Compak in Campania.

Sono i numeri che descrivono perfettamente questa crescita: nel giro di pochi anni da meno di dieci appassionati siamo passati a più di settanta praticanti in regione. Gettando uno sguardo ai dati dell’attività regionale, vediamo che alla prima prova del Campionato invernale c’erano già sessantadue iscritti. Ma parliamo appunto della prima prova e quindi siamo in pieno inverno. Poi nel corso dell’anno siamo arrivati stabilmente anche a settanta partecipanti. Va detto poi che Tana del Lupo e Campo Castiello organizzano frequentemente gare societarie della disciplina: questo, da un lato permette ai praticanti del Compak di fare allenamento con assiduità e in più ha innescato una sana rivalità tra le due squadre che incentiva la qualità agonistica e il livello dei punteggi. Fra l’altro queste due Società negli anni hanno beneficiato di qualche importante contributo della Fitav che ha permesso loro di rinnovare o ampliare gli impianti e infatti io sono personalmente testimone della gratitudine che loro esprimono nei confronti della Federazione che ha saputo apprezzare il loro lavoro di promozione del Compak sul territorio. La parte del leone in Campania la fanno ovviamente Tana del Lupo e Castiello, però certamente questa bella tendenza in crescita del Compak sta trasmettendo entusiasmo. Oltre a Tana del Lupo, sempre nell’Avellinese il Tav Fontanarosa sta svolgendo un’interessante attività di Compak affiancata a Fossa Olimpica e Skeet.

Il sestetto della Campania celebra la vittoria sul podio di Orvieto

Come ha vissuto a distanza le fasi della gara del Trofeo delle Regioni?

Il campo di Orvieto era certamente tecnico: i ragazzi sono usciti però dalla prima serie con un 140 che li ha subito incoraggiati. Anche perché il giorno precedente per vari motivi non erano riusciti ad arrivare a Orvieto in tempo per testare tutti i campi di gara, quindi c’era un po’ di apprensione, da parte mia e da parte loro, al momento di affrontare la gara. Ma dopo la prima serie, appunto, hanno preso coraggio e hanno avuto piena fiducia nei propri mezzi. C’è stato un rallentamento nella quarta serie in cui la squadra ha realizzato un 133 dopo il 140 iniziale, il 141 della seconda serie e il 139 della terza. Nei fatti, però, dopo la terza serie il vantaggio accumulato era francamente incolmabile per tutte le altre squadre: questo ha provocato un certo rilassamento. In più è accaduto che i più giovani del gruppo a loro volta abbiano un po’ allentato la carica agonistica. Le colonne della squadra d’altronde sono state superbe: Pasquale Ferraro ha fatto una gara di grande qualità e si è attestato a 96 davanti agli ottimi 94 di Pietro Russo e Carmine Buonincontro.

Come è avvenuta la designazione degli atleti?

La scelta degli atleti non è stata facilissima perché io ho valutato i risultati del Campionato italiano di Compak, ma ho considerato anche che nel nostro gruppo ci sono atleti che vanno molto in giro e quindi sparano bene dappertutto e invece altri atleti che sparano, sì, bene, ma magari troppo spesso nella propria Società di appartenenza. Pietro Russo, per fare un esempio, è un tiratore che di abitudine gira l’Italia e quindi era già nella mia previsione uno dei candidati ideali per comporre la squadra. Chi gira molti campi e ottiene buoni punteggi in campi diversi risultava ovviamente preferito a chi invece si fossilizza un po’ sul proprio campo sparando sempre gli stessi piattelli. Appartenendo a due gruppi che sono dislocati in aree distanti, i ragazzi non si sono allenati molto insieme. Però sono tutti atleti che nell’arco dell’anno frequentano le stesse gare regionali e nazionali e quindi in certo modo l’allenamento insieme lo hanno fatto proprio durante la stagione agonistica. Si tratta poi di un gruppo in cui c’è un forte legame di amicizia che è poi l’ingrediente essenziale per sentirsi parte della stessa squadra e ottenere i migliori risultati.