Emilio Poli: preparo il mio ritorno alla grande!
La stagione che ha seguito la conquista del titolo mondiale è stata certamente travagliata, ma il campione bresciano di Paratrap, da sempre indomito combattente, nel 2023 è già pronto per un ritorno in grande stile sulla scena internazionale
(di Massimiliano Naldoni)
Il 2022 è stato certamente un anno irto di difficoltà per Emilio Poli: dopo la conquista del titolo mondiale di PT3 sulle pedane del Concaverde di Lonato nel settembre dell’anno precedente, il paratleta di Gavardo aveva infatti assunto la decisione di passare alla qualifica PT1 e di affrontare quindi le successive stagioni agonistiche da tiratore sitting. Già nelle settimane che avevano seguito la vittoria iridata Poli aveva iniziato con entusiasmo la sua preparazione nella nuova sfida e, dopo la classificazione in vista del Campionato italiano del 2022 e la partecipazione nella qualifica PT1 proprio all’appuntamento tricolore di Laterina della scorsa stagione, il paratleta bresciano era pronto per i cimenti internazionali. Invece a quel punto qualcosa ha iniziato a non funzionare come avrebbe dovuto.
“Esattamente – racconta Emilio Poli – ed è avvenuto qualcosa di veramente paradossale. Nelle mie previsioni il 2022 doveva essere una stagione di transizione perché passare dalla qualifica PT3 alla PT1, e quindi decidere di sparare in sedia a rotelle dopo aver gareggiato per anni in piedi, è davvero come cambiare sport. Dall’ottobre del 2021, all’indomani della vittoria al Mondiale, io ho iniziato a sparare in sedia a rotelle e ho sparato in quel modo fino a giugno: fino a quel momento in cui avrei dovuto cominciare a raccogliere i frutti del lavoro. Invece la stagione a quel punto si è rivelata un disastro. Io ancora oggi non capisco perché non ho ricevuto la classificazione nella gara in Francia: sta di fatto che trovarsi a giugno nell’impossibilità di procedere sulla strada intrapresa, con una preparazione ormai condotta in sedia a rotelle da molti mesi e a metà dell’annata agonistica, ha significato pregiudicare totalmente la stagione.”
Quanto abbia pesato poi per Emilio Poli questa situazione anche sul responso della gara più importante dell’anno, il Mondiale di Al Ain, è facilmente comprensibile.
“Certamente che è stato determinante per l’esito non positivo del Mondiale! Oltre al fatto che il 2022 è stata una stagione contraddistinta anche da qualche infortunio, la grande difficoltà fisica è stata determinata dall’obbligo di tornare a sparare in piedi. Sparare in sedia a rotelle ha significato non portare la protesi per molte ore al giorno: per tutte quelle ore in cui appunto ero impegnato a sparare in sedia. Tornare a sparare in piedi dopo un periodo di questo tipo è stato quindi uno sforzo sovrumano. Occorre comprendere che la mia decisione di utilizzare la sedia a rotelle è stata e continua ad essere principalmente un’esigenza sanitaria, perché io dopo aver vinto il Mondiale ho trascorso due settimane proprio in carrozzina perché non riuscivo più a stare in piedi: anche la gamba buona non mi sosteneva più, per non parlare dei fortissimi dolori alla schiena e al piede. Per lo sforzo affrontato a suo tempo, io ho concluso il Mondiale 2021 letteralmente distrutto a livello fisico.”
“Sono arrivato al Mondiale 2022 – racconta ancora Emilio Poli – con una preparazione chiaramente non adeguata. Ho conquistato l’oro a squadre, ma certamente il settimo posto individuale è un responso che brucia perché con la giusta preparazione avrei potuto entrare in finale e avrei potuto difendere il mio titolo. La stagione peraltro nel complesso non è andata malissimo: ho vinto l’oro al Gran Premio internazionale nella Repubblica Ceca e poi l’argento al Gran Premio internazionale a Lonato. Ma l’amarezza per non aver potuto difendere il titolo mondiale ovviamente resta.”
Emilio Poli è peraltro attivissimo anche sul piano organizzativo: il paratleta bresciano da un paio di stagioni è presidente di un’Associazione che riunisce ragazzi con disabilità cognitive che si dedicano all’atletica. Il sodalizio di Gavardo (la cui denominazione è Fratelli x Sport e coordina l’attività dei paratleti dai dieci ai quarantacinque anni in alcune specialità della corsa come i 50, i 100 e i 200 metri, ma anche nel salto in lungo e nel lancio) per espressa ammissione dello stesso Poli ha rappresentato un momento di importante crescita personale e di grande soddisfazione.
“L’aspetto che tuttora rappresenta davvero un nodo irrisolto nella mia vicenda dell’ultimo anno – commenta Emilio Poli – è che io mi sono confrontato con i nostri tecnici all’indomani del Mondiale del 2021 e infatti la visita di classificazione per il transito alla qualifica PT1 in Italia l’ho superata, tant’è che al Campionato italiano ho sparato in quella divisione. Di conseguenza sono andato in Francia tranquillissimo: convinto di ottenere la classificazione a livello internazionale. Proprio nei tiri di prova che ho effettuato in sedia i giudici erano stupiti che appunto riuscissi a sparare da sitting con una sola gamba e un solo braccio, riuscendo a conseguire risultati più che discreti.”
“A questo punto, in queste prime settimane del 2023 chiariremo con il Ct Benedetto Barberini e con le nostre classficatrici se mi spetta di sparare in sedia o se invece devo tornare a gareggiare in piedi. Ma mi auguro davvero di poter tornare a fare gare in PT1 perché, come dicevo prima, si tratta in effetti di uno sport completamente differente ed è un dato di fatto che sia più difficile sparare in sedia. Questo, ad esempio, è un altro degli aspetti incomprensibili: infatti non mi sono certo avvantaggiato a iniziare a sparare in sedia a rotelle. È vero semmai proprio il contrario! Il problema frattanto è che proprio nel prossimo weekend, il primo weekend del 2023, parte già il Campionato regionale della Lombardia, ad aprile inizieranno i Gran Premi e a fine aprile si disputerà il Campionato italiano di Partatrap. Si comprende facilmente da questo calendario che io sono già in ritardo sulla preparazione!”
“Quanto al livello generale, – conclude Emilio Poli – quello si è elevato tantissimo sia in PT3 che in PT1, pertanto risulta difficile gareggiare comunque in tutte le categorie senza una preparazione adeguata. Tutti stanno crescendo molto. Nella scorsa stagione, ad esempio, non soltanto a mio avviso ma anche proprio in base ai risultati, c’è stata una crescita esponenziale dei tiratori della Repubblica Ceca e della Slovacchia. Ma il grande salto di qualità è avvenuto anche a livelllo globale. In PT2 il livello era già molto alto e in questa stagione ho visto crescere appunto molto anche PT1 e PT3. Basta considerare che in PT3 fino ad ora con 98 o 99 si entrava in finale: adesso invece se non fai 103 o 104 resti fuori. Io infatti al Mondiale sono rimasto fuori con 99 che non è un risultato disdicevole perché in realtà descrive la media del 20. Ma se buchi una serie, come è capitato a me al secondo round, quei due o tre piattelli che ti mancano te li porterai fino alla fine e sarà difficile recuperare: questa ormai è la regola del Paratrap che ci spiega chiaramente che occorrerà lavorare sempre più accuratamente sulla preparazione atletica e tecnico-agonistica. Io però resto quel grande innamorato del tiro a volo che tutti conoscono e sono intenzionato a tornare presto alla grande sulla scena internazionale!”