Alessandro Materazzo: una finale a due velocità
Il ventenne di Viterbo vince in rimonta il Gran Premio di Cieli Aperti tra gli Juniores di Fossa Olimpica
(di Massimiliano Naldoni)
Con il 118/125 della qualificazione Alessandro Materazzo era andato ad occupare il pianerottolo più alto della classifica degli Juniores di Fossa Olimpica al Gran Premio di Cieli Aperti inseme a Cristian Zonetti. Ma per l’allievo di Daniele Lucidi qualche insidia si nascondeva tra le pieghe della finale e nel primo round della serie decisiva il ventenne di Viterbo appariva davvero in affanno. Poi, invece: la svolta. Con una splendida galoppata negli step successivi Alessandro Materazzo ha inanellato venticinque centri e ha fissato il proprio punteggio di finale alla quota irraggiungibile di 46/50. Sul podio con l’atleta delle Fiamme Oro salivano anche Luca Chessa e Francesco Tanfoglio.
Alessandro, bel punteggio di qualificazione e anche di finale: ti aspettavi un responso di questo genere?
Sì, sinceramente mi aspettavo questi punteggi perché ho lavorato molto e bene in questi ultimi tempi e, come dico sempre, se accetti di fare sacrifici e lavori fortemente, poi le soddisfazioni arrivano. Anche in allenamento in queste ultime settimane viaggiavo sulla media del 23-24 che è poi la media che ho rispettato in gara.
Sei stato certamente protagonista della finale, ma con una particolarità: vuoi raccontarci com’è andata?
Nei primi venticinque piattelli ho fatto 21. Mettiamola così: mi sono levato subito il pensiero degli zeri! In finale ho sbagliato addirittura il secondo e il terzo e poi anche l’undicesimo, quindi, no: nella primissima parte della finale proprio protagonista non sono stato. Però il 25/25 degli step successivi ha cambiato completamente l’aspetto della gara…
Ma sei stato sorpreso da quei primi lanci oppure gli errori sono dovuti ad altri motivi?
Quando inizi la finale un po’ di tensione c’è: sei un po’ rigido e quindi tendi a strappare il piattello. È quello che è capitato questa volta. Devi rilassarti e ritrovare il tuo tempo e allora riesci a romperli.
Ma questo problema della partenza difficile è legato appunto a questa gara o si è proposto anche altre volte?
In effetti si è verificato in tutti i Gran Premi: a Gioia del Colle sono arrivato quarto per i quattro zeri nei primi dieci piattelli della finale e a Todi la stessa cosa: sono arrivato terzo, ma rallentato nella corsa verso l’oro per gli zeri nei primi dieci piattelli.
Considerando il risultato brillantissimo della seconda parte della finale, se risolvi questo problema puoi davvero aspirare a punteggi stellari.
Sì, ma c’è da lavorare. Purtroppo le gare non sono proprio solo aritmetica. Infatti il mio è stato un inizio di stagione un po’ critico e poi sono riuscito a fare una graduale ripresa: ma con questa prova sono davvero soddisfatto e guardo al futuro con fiducia.