Regioni di Skeet: Lazio in cattedra
Manrico Lodi e i suoi atleti Edoardo Aloi, Sergio Forlano e Michele Poeta raccontano la rocambolesca vittoria sulle pedane del Tav Falco
(di Massimiliano Naldoni)
Nel precedente articolo dedicato all’affermazione del Lazio nel Trofeo delle Regioni di Skeet era stato proprio il designatore Manrico Lodi ad anticipare alcuni interessanti aspetti di quell’impresa. Oggi è ancora il coach della squadra in abito arancio a svelare altri suggestivi aspetti della gara che si è disputata al Tav Falco, ma – dopo aver ospitato gli interventi di Eleonora Ruta, Francesco Fortunati e Daniel Tolli – in questo secondo round di interviste diamo la parola al senatore Sergio Forlano, al capitano Edoardo Aloi e all’under 21 Michele Poeta: il miglior Seconda categoria di Skeet d’Italia nonché studente di Ingegneria agroalimentare.
Manrico Lodi
Coach Lodi, come si è creata quella sorta di grande magia che ha proiettato il Lazio al vertice della classifica nell’ultima frazione della gara?
Al Regioni noi eravamo l’ultima batteria a sparare e in quel caso l’incitamento della nostra tifoseria è stato un elemento non trascurabile: al seguito della squadra c’erano i genitori degli atleti più giovani e un gruppo di sostenitori e si è trattato di un sostegno che ha dato davvero molta carica alla squadra in quell’ultima serie. Poi naturalmente ha pesato in positivo l’autorevolezza di alcune figure della squadra. Ad esempio, Sergio Forlano ed Edoardo Aloi, che fra l’altro erano già presenti nella squadra dello scorso con Eleonora Ruta, sono stati elementi importantissimi: Sergio e Edoardo, oltre a gareggiare in prima persona, sono anche idealmente i riferimenti in pedana per gli atleti più giovani. I ragazzi della squadra nutrono grande rispetto per Sergio e Edoardo che a loro volta hanno davvero dato il massimo nei due ruoli di leader e di atleti.
Nel corso dei mesi che hanno preceduto la gara di Capua, come ha individuato gli atleti giusti per il team?
Di regola prima di tutto inizio a scremare escludendo quei tiratori che non riescono a fare gruppo. Magari sembra un dettaglio, ma non lo è: ci sono in regione atleti che hanno anche prerogative tecniche interessanti, ma caratterialmente non riescono ad interagire con gli altri componenti della squadra e questo fenomeno non giova alla compattezza della formazione. Non per niente di Edoardo Aloi e Sergio Forlano ho appunto appena detto: sono elementi che hanno la grande capacità di tenere unita la squadra oltre a fornire sempre una prova di livello sul piano del punteggio. Ed ecco appunto perché sono atleti la cui presenza è fondamentale. Eleonora Ruta è subentrata nella fase di avvicinamento alla gara, in realtà in sostituzione di Marco Coco che ha dovuto rinunciare per motivi di salute. Ma Eleonora è certamente un’altra atleta che sa stare in squadra e in parallelo assicura il punteggio. Quanto a Michele Poeta, è il giovane atleta che ha vinto il Campionato italiano di Seconda categoria e quindi era naturalmente candidato per quella casella. Francesco Fortunati spara veramente bene oltre ad essere una persona capace di esprimere una simpatia contagiosa: fra l’altro è un diciassettenne molto responsabilizzato e quella è una condizione non facile alla sua età. Non è un dettaglio che Francesco sia stato già in squadra con noi, quattordicenne, nel Trofeo delle Regioni del 2022 a Conselice. Infine Daniel Tolli, come ho già segnalato, si è presentato con una media stagionale molto significativa e quindi il ruolo di Terza nella squadra era legittimamente suo.
C’è una disposizione in batteria che lei suggerisce? E quali medie esattamente stava totalizzando la squadra prima del Regioni?
La regola in questi anni è stata che, dei sei, Aloi spara per primo e Forlano per ultimo. Questa volta però ho designato Eleonora Ruta come sesta del gruppo. Daniel Tolli era in batteria subito dopo Aloi e a seguire Michele Poeta, Francesco Fortunati e Sergio Forlano. Quanto all’allenamento, io li ho fatti sparare un paio di volte nelle due settimane precedenti e in prova alcuni hanno sparato decisamente meglio che in gara: Tolli viaggiava ad esempio sulla media dell’85-86 che è il suo punteggio reale. Ma Fortunati era già sulla media del 92-93 che poi ha rispettato in gara. Diciamo che con i punteggi dei due test di prova la mia realistica previsione era un possibile 538/600.

Il podio del Regioni 2025 di Skeet con il Lazio al vertice davanti a Toscana e Sardegna
Edoardo Aloi
Edoardo, il tuo 93/100 ha dato un impulso determinante per la vittoria.
Sì, riconosco che è stato un bel punteggio ma io credo di essere riuscito soprattutto a dare una spinta verso l’alto al morale della squadra. Il mio contributo si manifesta in pedana durante la gara, ma anche molto prima, perché, com’è noto, è Manrico Lodi che sceglie i componenti, magari anche tenendo conto di qualche mio suggerimento, ma sono io poi che, quando Manrico ha formalizzato le designazioni, incontro i soggetti a cui serve una mano per acquisire un po’ più di esperienza e a quel punto lavoriamo insieme in allenamento. Principalmente è un lavoro sul piano tecnico. C’è sempre da dare qualche istruzione utile: guarda che sei andato troppo avanti! Oppure: hai sbracciato, stai più dritto, vai un po’ più morbido… Specialmente con i più giovani, a cui manca la familiarità con una gara come il Trofeo delle Regioni, credo di fare un lavoro importante di formazione. E poi c’è il lavoro nel giorno della gara e in quel caso c’è invece l’esigenza di tranquillizzare quegli atleti che magari sentono la pressione della gara durante le serie e tra una serie e l’altra. Quindi il punteggio mio personale è davvero soltanto una parte di tutto il lavoro che faccio quando partecipiamo in squadra a una gara.
Probabilmente sei stato costretto ad assumere davvero il ruolo di capitano dopo quella prima serie molto difficile?
Direi ancora di più dopo la seconda, perché anche quella non era andata benissimo. A quel punto ho fatto capire a tutti che non eravamo ancora fuori dai giochi e che se avessimo fatto bene la terza serie, potevamo ancora giocarcela nell’ultima. E infatti dopo la seconda serie è cambiata completamente la situazione e siamo riusciti a risollevare il punteggio. Alla vigilia eravamo partiti da favoriti e dopo due serie ci siamo ritrovati invece tra il settimo e l’ottavo posto. L’ho detto chiaro e tondo a tutti che dovevamo ritrovare la tranquillità, senza pensare al punteggio e ai piattelli, e dovevamo tornare a sparare come ognuno di noi sapeva fare. E infatti alla quarta si può dire che siamo riusciti quasi a non fare mai zero: basta considerare che alla pedana 6 siamo arrivati con tre soli zeri. E quindi siamo arrivati tranquilli anche al ritorno alla 4. Poi, d’accordo, qualche zero a quel punto è scappato e c’è stato anche quello di Forlano all’8 pull. Cose che capitano specialmente quando ormai era chiaro che avevamo vinto…
Michele Poeta
Michele, che cosa ha rappresentato emotivamente e tecnicamente per te il Trofeo delle Regioni?
Sono molto soddisfatto per questo primo Trofeo delle Regioni della mia carriera perché dopo le prime due serie, in cui c’è capitato di tutto, nella terza e nella quarta serie ci siamo chiusi in noi stessi e abbiamo fatto davvero l’impossibile. Io ci ho creduto sempre davvero perché da mesi volevo partecipare al Trofeo delle Regioni: sapevo di aver fatto qualche bella gara durante l’anno e speravo davvero di riuscire a partecipare. Mi devo riconoscere che anche nelle prime due serie sono riuscito ad essere costante con i due 22 e poi sono andato sempre ad aumentare. Ma è stato difficile perché il campo di Capua è un terreno di gara complicato da cui non esci facilmente con il punteggio.
Non c’è dubbio che il 2025 è stato un anno brillante per te.
Ho fatto il calcolo che in questa stagione ho conquistato tredici medaglie. Ho vinto i regionali sia estivi che invernali, sia individuali che a squadre, poi ancora medaglie nei tre Gran Premi: terzo all’Uno d’Oro, secondo al Gran Prix di Porpetto e poi soprattutto il titolo italiano di Seconda categoria a Laterina. Sono partito convinto all’inizio dell’anno, ma da studente universitario non ho avuto la possibilità di allenarmi tutti i giorni, però quando sono stato in gara i punteggi li ho sempre fatti!
Sergio Forlano
Sergio, il coach Lodi e tutta la squadra ti hanno riconosciuto il ruolo di maestro del team: ti riconosci in quella funzione?
Personalmente ho affrontato il Regioni non proprio nella mia migliore condizione e quindi confesso che ho dovuto combattere per assicurare un punteggio di buon livello alla squadra. E poi, sì, certamente anche per sostenere quel gruppo di giovani atleti che vede in me il riferimento agonistico. Quei ragazzi li ho visti emozionati, com’è comprensibile quando si affronta una competizione difficile che richiede impegno e responsabilità. Ma come avevo detto nei giorni precedenti anche al nostro coach Lodi, io ho sempre avuto fiducia nei giovanissimi di questo gruppo. Daniel Tolli, ad esempio, ha pagato lo scotto del debutto in una gara a squadre: a Lodi però già da tempo avevo fatto presente che certamente al ragazzo sarebbe mancata un po’ di esperienza, ma avevo anche visto subito che era un atleta di talento che spara bene e che è molto serio in quello che fa. Francesco Fortunati poi lo ha dimostrato chiaramente sul campo di avere belle doti. E anche Michele Poeta sta crescendo: è un atleta che si è allenato molto anche con me in questi ultimi tempi e ho notato un graduale ma visibile miglioramento tecnico.
Foto: Fitav Lazio




