Cresce la Calabria dello Skeet under 21
Un manipolo di giovani atleti ha partecipato ad un raduno di tre giorni al Tav La Tranquilla con Umberto Ortolani
(di Massimiliano Naldoni)
Un raduno tecnico di tre giorni effettuato recentemente sulle pedane del Tav La Tranquilla e riservato ai giovani dello Skeet della Calabria ha permesso di delineare un profilo aggiornato della situazione del vivaio regionale della disciplina del pull e del mark. Al meeting indetto all’impianto di Rosarno dall’Istruttore Francesco Nucera, con la significativa collaborazione della Delegazione Fitav Calabria di Rocco Rugari, è intervenuto anche il Tecnico federale Umberto Ortolani che ha supervisionato il lavoro degli atleti Santo Barillà, Niccolò Nucera, Antonino Barreca, Vito Caccamo, Roberto Greco e Saverio Nucera.
“È il terzo anno consecutivo che organizziamo questo raduno – spiega Francesco Nucera – e naturalmente alcuni degli atleti che sono intervenuti questa volta erano già presenti anche ai raduni degli anni scorsi, ma in questa occasione abbiamo convocato anche tre ragazzi che sto allenando da pochi mesi e che hanno pertanto fatto il loro debutto ufficiale in un appuntamento di questo genere. Proprio per la presenza di atleti con gradi diversi di preparazione abbiamo svolto il lavoro su tre livelli: con i neofiti che si sono avvicinati allo Skeet soltanto da qualche mese siamo intervenuti essenzialmente sulle basi, sugli aspetti posturali, sulle capacità coordinative e oculo-manuali. Com’è noto a chiunque frequenti le pedane, il tiro a volo è uno sport di destrezza pertanto è necessario porre delle basi solide su queste tematiche in questi nostri nuovi atleti. Non a caso, agli stessi neofiti abbiamo fornito anche molte indicazioni sul piano della preparazione atletica.”
“C’erano poi altri due atleti a un livello superiore, e tra questi anche mio figlio Niccolò che l’anno scorso ha vinto il titolo italiano degli Esordienti, con i quali abbiamo svolto il lavoro su un piano diverso: principalmente sul miglioramento tecnico, ma di nuovo anche sugli aspetti posturali, sebbene appunto ad un grado intermedio. C’è stato poi un terzo livello, ed è il caso dell’altro mio figlio Saverio che è Junior, nel quale il lavoro sull’incremento tecnico si è espresso ovviamente al massimo grado.”
I giovani skeettisti del raduno al Tav La Tranquilla con Umberto Ortolani, Rocco Rugari e Francesco Nucera
“Personalmente – dice ancora Francesco Nucera – mi considero uno dei discepoli di Umberto Ortolani e sono sempre onorato di poter lavorare insieme a lui che ha una competenza articolata che gli permette di combinare in contemporanea il lavoro sia teorico che pratico con allievi di tutti i livelli. Per questa straordinaria opportunità che ci è stata offerta ringrazio la Federazione italiana tiro a volo e Ferdinando Rossi che ci hanno permesso di organizzare questo raduno per il terzo anno consecutivo. Si tratta di un’iniziativa preziosa per i nostri ragazzi perché il confronto diretto nei tre giorni del raduno con un tecnico come Umberto Ortolani risulta davvero utilissimo. Un ringraziamento va al Delegato regionale Rocco Rugari che si rivela sempre particolarmente attento a queste iniziative e ci ha supportato anzitutto economicamente, ma un analogo ringraziamento va anche alla società La Tranquilla, nella quale svolgo il ruolo di responsabile del Settore Giovanile, che ha messo a disposizione gli impianti e ripone grande fiducia in noi e in queste attività promozionali. Voglio inoltre esprimere la mia gratitudine a Umberto Ortolani che ogni volta che viene da noi percorre molti chilometri per spirito di servizio, per il suo senso di responsabilità e per l’orgoglio di appartenenza alla Fitav, ma in tal modo dà l’opportunità ai nostri ragazzi di crescere esponenzialmente in senso tecnico e caratteriale.”
Un giudizio molto positivo del livello raggiunto dal gruppo dei giovani skeettisti calabresi è stato espresso dal Tecnico federale Umberto Ortolani.
“Poiché è stato un raduno che ha coinvolto elementi dal diverso livello tecnico, è evidente che ho avuto l’opportunità di incontrare atleti con cui avevo già lavorato in altri raduni e in parallelo anche alcuni veri esordienti che comunque hanno dimostrato di avere davvero una predisposizione per lo Skeet e delle doti da coltivare. Con questi ultimi ho lavorato sui lanci singoli: sugli entranti e successivamente sugli uscenti e ho apprezzato che tutti abbiano dimostrato di avere tanta volontà e capacità di apprendere. Entro un paio di mesi anche questi nuovissimi giovani skeettisti faranno il giro completo. Quanto alla scaletta di questo raduno, all’inizio ho fatto sparare la serie intera ai più esperti e in parallelo ho fatto eseguire gli entranti singoli agli esordienti. Nell’ultima giornata, a coloro che fanno attività agonistica già da tempo ho fatto eseguire le finali, mentre gli altri intanto lavoravano sui piattelli uscenti. Occorre sempre curare con attenzione appunto anche la scaletta del lavoro: non devi far annoiare quelli che sparano bene, ma non devi mettere in difficoltà o addirittura far indispettire chi ancora non può affrontare i lanci più difficili. Inoltre è certo che per i debuttanti assistere al lavoro dei più bravi, a livello tecnico e psicologico, è un lavoro preparatorio sempre molto proficuo.”
“Posso dire – ha spiegato ancora Umberto Ortolani – che questi sono i frutti positivi che ci ha dato l’opportunità di raccogliere un lavoro che si è snodato ormai nell’arco di tre stagioni. Frattanto, ad esempio, ci sono stati già risultati interessanti come la conquista del titolo italiano degli Esordienti da parte di Niccolò Nucera. È molto importante che in Calabria si sia costituito e consolidato un nucleo di giovani appassionati di Skeet, alcuni dei quali parteciperanno anche al Criterium del Concaverde. Per la situazione generale della regione si tratta veramente di un buon risultato. Soprattutto è evidente che se vogliamo ampliare il panorama dello Skeet in alcune situazioni territoriali specifiche, questo è senz’altro il sistema che produce risultati.”
Risultano molto convinti del lavoro svolto anche alcuni degli atleti intervenuti al raduno sulle pedane del Tav La Tranquilla.
“L’aspetto molto stimolante che si è verificato in questi ultimi anni – racconta Saverio Nucera – è che abbiamo avuto la possibilità di creare una squadretta di Skeet in cui progressivamente abbiamo coinvolto ragazzi di varie età. Proprio quest’anno sono arrivati altri ragazzi e questo ci ha permesso di comporre un gruppo che adesso svolge insieme anche tutte le trasferte. Questa condivisione dell’interesse per lo Skeet si moltiplica nel gruppo e in occasione delle trasferte alle gare crea anche divertimento. Si manifesta una grande socialità, quindi: più siamo e più ci divertiamo.”
“È molto utile il lavoro che sto conducendo con Umberto Ortolani perché mi permette di affinare sempre di più la tecnica e quindi il mio rapporto con lo Skeet si fa sempre più bello e appassionante. È vero che non siamo vicini geograficamente con Umberto e quindi io sfrutto al massimo queste occasioni di incontro che sono molto proficue, ma siamo sempre molto in contatto: noi del gruppo degli skeettisti della Tranquilla inviamo spesso dei video a Umberto che così può percepire esattamente se abbiamo applicato le sue indicazioni e semmai trasmetterci le sue correzioni.”
“Skeet per me significa soprattutto destrezza e prontezza. Io sto allenando molto questo aspetto della prontezza che migliora la tua azione di tiro dal momento in cui il piattello parte al momento in cui assumi la sua velocità e la sua altezza, poi dai l’anticipo e spari. Tutti questi gesti si svolgono in millesimi di secondo ma devi frazionarli e intervenire per migliorare ogni fase. Devi essere sicuro dei gesti che stai compiendo e questo richiede tanto allenamento e l’assistenza continua dei tuoi maestri.”
I giovani atleti dello Skeet calabrese con Francesco Nucera e Umberto Ortolani
“Poiché con noi questa volta c’erano anche tiratori alla loro prima esperienza di raduno, – precisa ancora Saverio Nucera – il lavoro con Ortolani si è svolto inizialmente con piattelli entranti per far capire il movimento ai nuovi arrivati. Poi anche loro in breve si sono destreggiati bene e siamo passati agli uscenti. Naturalmente il gruppo di noi esperti, che è tecnicamente più avanti, ha lavorato sulla serie intera mentre i neofiti ancora si dedicavano ai singoli uscenti, ma ho visto che alcuni di loro hanno fatto rapidi progressi. Appunto ad alcuni di loro ho detto infatti che non credevo neppure a quello che stavano facendo, perché alcune soluzioni tecniche sugli uscenti che vedevo adottare, di solito si assumono dopo molto tempo e invece da parte loro ho visto appunto un veloce approccio. Tra loro ci sono atleti che si sono avvicinati allo Skeet appena da un mese che si muovono però già molto bene con piattelli uscenti difficili. Significa che in questi nuovi atleti c’è davvero un talento naturale e la predisposizione. Del resto, poi, la voglia di emulare chi, come noi, ha già più esperienza in pedana produce sempre un progresso rapido.”
Antonino Barreca è un quattordicenne che, dietro il suggerimento del padre che ha trascorsi anche significativi nella Fossa Olimpica, si è aggregato proprio recentemente al cenacolo dei giovani dello Skeet della Tranquilla.
Con lo Skeet ho iniziato a novembre, – spiega l’atleta di Reggio Calabria – ma per me, che al momento eseguo solo i lanci singoli, il raduno è stato subito molto utile: specialmente il confronto diretto con Umberto Ortolani. Nel corso del raduno ho ricevuto indicazioni importanti: ho corretto la postura e ho introdotto l’abitudine di sparare con tutti e due gli occhi aperti che è invece un atteggiamento che avevo difficoltà ad applicare. Prima del raduno avevo anche problemi con il pull della pedana 1 che con Umberto ho risolto facilmente. Resta ancora qualche problema anche al 3 mark su cui dovrò lavorare nelle prossime settimane, ma posso dire che in allenamento, dopo il raduno, ho già avvertito un tangibile miglioramento del mio modo di sparare.”