Giovanissimevolmente: Alessio Giancane e Sofia Chiampesan
Juniores del Trap sotto i riflettori: il ventenne pugliese e la quindicenne lombarda hanno conquistato la ribalta alla più recente edizione dell’Uno d’Oro
(di Massimiliano Naldoni)
Alessio Giancane (nella foto di copertina al vertice del podio con Mario Leogrande e Alfredo Caloro) è il ventenne Junior salentino della Fossa Olimpica che il segmento pugliese dell’Uno d’Oro ha collocato in piena luce: sulle pedane di Spinella, infatti, l’atleta di Lecce, tesserato al Tav San Donaci, si è impossessato della vittoria della massima qualifica del Settore Giovanile, ma nei fatti ha dovuto conquistare palmo per palmo il suo spazio con una serie di shoot-off che ne hanno confermato l’indiscussa carica combattiva. D’altronde nella gara di Spinella gli Juniores del Trap avevano rivelato subito una grande vitalità agonistica, tant’è che il 69/75 totalizzato dallo stesso Alessio Giancane in quel momento non si collocava neppure tra i migliori risultati. Ma il combattivo atleta di Monteroni di Lecce doveva ancora sfoderare la sua grinta: l’atleta pugliese, forgiato agli esordi da un istruttore di grande competenza come Michele Manelli e oggi affidato a Massimo D’Urso e ad Antonio Smedile, in semifinale costringeva al 19 pari Luigi Anglani e poi lo superava in spareggio. In finale era ancora lotta serrata: una svista inattesa nelle ultime battute costringeva Alessio Giancane al 20 pari con Mario Leogrande, ma il ventenne atleta della scuderia di San Donaci riconquistava il controllo della situazione subito dopo in shoot-off e vestiva il ruolo di protagonista del confronto di Spinella svettando per 7 a 6.
“Il 69/75 della qualificazione non è un punteggio altissimo, – commenta Alessio Giancane – però coincideva abbastanza con le mie previsioni: è la media del 23. Nella prima serie ho sofferto un po’: non sono riuscito ad assumere la convinzione giusta della gara e poi abbiamo sparato abbastanza presto e la visibilità scarsa in quella prima serie sicuramente un piattello me lo ha tolto. A dirla tutta, neanche il 19 della semifinale è un gran punteggio: avrei potuto fare di più. Lo giudico un punteggio di stanchezza e, intendiamoci, avrei giudicato nello stesso modo anche un 20: anche perché in allenamento a un colpo riesco abitualmente a stare sulla media del 22. Possiamo dire che manca all’appello certamente qualche piattello in quel punteggio della semifinale. Lo shoot-off per accedere alla finale è stato davvero combattuto perché con Luigi Anglani abbiamo marciato di pari passo facendo tutti e due dieci centri consecutivi. Poi io ho sfruttato l’errore di Luigi all’undicesimo per agguantare la qualificazione.”
Alessio Giancane
“In finale – spiega ancora Alessio Giancane – ho sbagliato l’ultimo piattello e in quel modo ho dato a Mario Leogrande l’opportunità di agganciarmi a quota 20 e di costringermi ad un altro shoot-off. Quell’errore al venticinquesimo lancio è dovuto forse di nuovo ad un momento di stanchezza, a una leggera deconcentrazione al termine di una lunga giornata caldissima in cui siamo stati in campo dalle otto e mezzo del mattino alle diciotto e trenta. Ho avvertito la tensione dell’ultimo piattello e quella tensione, sommata a tutte queste altre circostanze, ha prodotto lo zero. Non trascuriamo, poi, che tra le serie di gara e lo shoot-off precedente, nel frattempo quello era il piattello numero centotrentasei della giornata. E in aggiunta in una giornata in cui avevo affrontato già due serie ad un colpo. Sicuramente ho comunque affrontato il secondo shoot-off con molta convinzione. Con Mario Leogrande siamo andati avanti per cinque piattelli: lui ha fatto lo zero e io in quel caso gliel’ho reso. Poi Mario ha sbagliato di nuovo e io invece ho preso il mio piattello. Diciamo che alla luce di questo risultato so che posso anche coltivare qualche ambizione al Campionato italiano, ma sarà l’allenamento delle prossime settimane a darmi le indicazioni più precise.”
Il segmento piemontese dell’Uno d’Oro 2025 ha offerto a Sofia Chiampesan un’altra importante occasione per mettersi in luce. La quindicenne atleta bresciana della scuderia del Trap Pezzaioli al Delle Alpi di Cigliano ha ribadito di essere tra le più brillanti specialiste della qualifica Juniores sebbene la ragazza di Castenedolo militi in quella divisione soltanto dall’inizio dell’anno. 66 centri su 75 hanno attribuito subito a Sofia Champesan il primo posto nella classifica parziale e la finale ad un colpo ha confermato l’atleta lombarda al vertice con un solido 18 davanti a Giada Scalvini e Alice Garoppo.
“Sono soddisfatta della gara – conferma Sofia Chiampesan – perché nel corso della prova abbiamo affrontato anche situazioni diverse: in finale ad esempio c’era vento e pioggia e quindi c’è stata la fatica di gestire delle difficoltà non solo tecniche. Il 18 della finale in condizioni ambientali migliori avrebbe potuto essere anche un punteggio un po’ più alto.”
“L’allenamento a un colpo comunque è sempre molto presente nel mio lavoro di preparazione fuori dalle gare: si parla almeno di una serie ogni tre effettuate. Sì: più o meno il 30% della mia attività di allenamento è dedicata alla serie a un colpo. Questo, naturalmente, nell’imminenza delle gare e soprattutto nel periodo della primavera e dell’estate. Nella stagione invernale, invece, ovviamente allento un po’ la presenza della serie a un colpo. Però senz’altro mi esprimo meglio a un colpo e quindi anche in allenamento sono molto stimolata a privilegiare il colpo solo. Anche perché di seconde canne ne faccio pochissime. In allenamento proprio poche settimane fa a un colpo ho fatto 24, ma anche al Campionato italiano a Montecatini del settembre dell’anno scorso in finale ho fatto 23. E durante l’inverno è capitato addirittura che qualche volta abbia fatto un punteggio migliore con un colpo che con due.”
Sofia Chiampesan tra Giada Scalvini e Alice Garoppo
“In vista dell’Uno d’Oro mi ero preparata anche allo scontro diretto, anche se poi, per il numero ristretto delle contendenti, abbiamo saltato quella fase. Però all’Uno d’Oro dell’anno scorso, ad esempio, avevo già affrontato lo scontro diretto. In finale poi, d’accordo, ho conquistato l’argento, ma la semifinale a scontro diretto era andata davvero molto bene.”
“Nel futuro immediato – spiega Sofia Chiampesan – c’è il Criterium che è un test interessante: sono solo tre serie e non c’è finale, quindi sei costretta a dare veramente il massimo in tutte e tre perché non hai la possibilità di capovolgere la gara appunto nella frazione decisiva. È una gara che ti costringe ad assumere un atteggiamento molto diverso rispetto ad esempio ai Gran Premi o al Campionato italiano. In questi mesi l’allenamento è tanto e intenso, quindi so che ci sono tutte le condizioni per offrire una bella prova sia al Criterium che poi successivamente al Campionato italiano. Sarebbe davvero una soddisfazione andare a podio all’Italiano, anche perché sarà il mio primo Campionato da Junior. Diciamo che entrare tra le sei migliori e sparare bene la finale sarebbe già un bel traguardo. E se anche rimanessi fuori dal podio, che sia almeno con onore!”
Foto: Sofia Salinaro e Tav Delle Alpi