Giacomo Tarchini: buonissima la prima!

Il trentaquattrenne capitolino centra la vittoria tra gli Eccellenza di Trap al Gran Premio della Gioiese

(di Massimiliano Naldoni)

C’è un nome che nel taccuino ideale di ogni appassionato di Fossa Olimpica da domani dovrà trovare una posizione in evidenza ed è quello di Giacomo Tarchini. L’atleta romano si è infatti stagliato come protagonista degli Eccellenza in gara al quarto Gran Premio Fitav stagionale sulle pedane di Gioia del Colle. Per Giacomo Tarchini l’estate 2025 sarà certamente da ricordare perché quella ottenuta dal trentaquattrenne nel secondo weekend di luglio è la prima vittoria della carriera nella massima categoria.

Giacomo, era nell’aria questo traguardo alla vigilia del Gran Premio?

L’ho affrontato con la mentalità giusta. Diciamo che l’esperienza serve sempre a qualcosa e aver militato in questi anni nelle categorie più alte, magari con qualche sali-scendi tra Eccellenza e Prima, ma sempre a contatto con i maggiori talenti del panorama, mi ha permesso di dare solidità alla mia tecnica e al mio atteggiamento. Ho fatto una bella prima giornata con un 25 in apertura e poi due 24. All’inizio della seconda giornata si è affacciata qualche traccia di tensione e il 23 della quarta serie ne è un po’ lo specchio. La quinta è stata un’altra buona serie con uno zero solo al ventesimo: una situazione che nel tiro ci sta, senza spiegazioni particolari. Poteva perfino essere un altro 25.

Il 120 della qualificazione però ti ha costretto ad uno shoot-off da supermercato nel pomeriggio del sabato…

Sì, effettivamente è stato affollato: nove atleti per due posti. Ma il fatto è che anche quello shoot-off l’ho affrontato con grande tranquillità. Probabilmente perché c’erano anche tanti big del panorama e quindi in certo modo mi sono trovato nella situazione di quell’atleta da cui nessuno si aspetta troppo.

Giacomo Tarchini

E forse anche in finale ha funzionato questa condizione mentale?

Mi sono presentato alla finale molto concentrato e, sì, effettivamente trovarmi con tanti grandi nomi mi ha dato perfino una insolita sicurezza. Se n’è andato il secondo lancio, ma senza conseguenze: infatti poi ho sbagliato di nuovo molto più avanti e quindi mi sono presentato al termine dei primi venticinque lanci con un 23 che era anche superiore a quello di altri nomi più quotati. Poi negli altri step tutto è filato in maniera molto liscia.

La bicicletta al terzultimo e al penultimo della finale, nel duello con Erminio Frasca, per inciso a vittoria acquisita, è un segnale di rilassamento?

No, non lo è per niente, perché non avevo nessun riferimento che mi dicesse qual era la situazione: non sapevo assolutamente chi stesse vincendo e chi no. Ho sbagliato quel terzultimo piattello, poi per riflesso anche il successivo. Certamente sapevo che per me il campanello era suonato poco in tutta la finale, ma anche Erminio nell’ultimo step era stato impeccabile. Insomma: per me alla fine risultato quasi a sorpresa. Ma senz’altro: buonissima questa mia prima vittoria in Eccellenza.